martedì 23 febbraio 2021

Milan ridimensionato dai numeri.

 













Ancora una volta devo aprire tristemente il post, con la notizia della scomparsa a 71 anni di Mauro Bellugi, è stato un personaggio importante della storia del calcio e oltre che per le sue capacità tecniche e sportive, è stato apprezzato anche per le sue qualità umane e la sua correttezza intellettuale, dimostrando in occasione del suo recente dramma, l'amputazione delle gambe a causa del Covid-19, una straordinaria forza d’animo, alla famiglia Bellugi e ai suoi cari, condoglianze.

Passiamo da un argomento tristissimo ad uno meno triste, la tristezza della sconfitta del Milan contro l’Inter nel derby, in questa partita il Milan ci ha dato una delle risposte che attendevamo e cioè, che nonostante il campionato esaltante condotto fin qui, il Milan non è nelle condizioni di lottare per lo scudetto e sono implacabilmente i numeri a dirlo, a ridimensionarci.

Intanto il dato più eloquente è quello che riguarda le sconfitte, negli anni precedenti al dominio Juventus, quando i campionati erano più equilibrati, come questo del 2020/21, dicevamo che se una squadra perdeva più di 4 partite, non avrebbe potuto vincere il campionato e il Milan nel solo inizio del 2021, ha già perso 4 partite sulle 9 giocate (Juventus, Atalanta, Spezia e Inter), l’altro dato incontrovertibile, è che tutte le volte che è andata per prima in svantaggio, non solo ha perso sempre, ma non ha nemmeno segnato, ad esclusione del gol contro la Juventus.

Per la legge di Lavoisier, nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si “trasforma”, quindi per trasformare questi infallibili numeri matematici, occorre che ci sia una trasformazione tecnico-tattica e mentale della squadra, se no rischiamo di trasformare il sogno scudetto in un orribile risveglio in Europa League, 4 punti di distacco con ancora altre 15 partite da giocare, non sono dopo tutto un vantaggio incolmabile, a condizione che si riparta con i fatti e non soltanto con le parole.

I fatti oggi dicono che il Milan, con quasi tutto il suo organico a disposizione, è una buona squadra che esprime a tratti un buon calcio e che ha tanti limiti e che sta attraversando un periodo difficile che capita a tutte le squadre in un campionato, è un periodo di flessione a cui bisogna mettere prima possibile la parola fine e ripartire, adesso se il Milan è tornato “grande”, deve vincere tutte le partite e poi faremo i conti a fine stagione.

Non si può cominciare ad accontentarsi di arrivare tra il secondo e il quarto posto, perché come dico io ai miei ragazzi, per ottenere 80, dobbiamo puntare ad ottenere 100 e quindi non ci possiamo accontentare che abbiamo avuto l'occasione di riaprire il derby, che nel secondo tempo siamo riusciti a giocare nella metà campo avversaria (veramente c’è lo ha concesso l’Inter per fare le sue ripartenze) o che Handanovic abbia fatto tre miracoli.

Per puntare al 100, dobbiamo fare la trasformazione, non dobbiamo essere noi a riuscire a giocare nella metà campo avversaria, ma è il Milan che non deve più concedere agli avversari di fare gioco nella nostra metà campo e i fatti oggi dicono, che sbagliamo troppo spesso l'approccio alla gara e poi magari ci ha sempre pensato Ibra a mettere la partita in discesa e a cambiare l’approccio, ma Ibra non è eterno e poi è sempre più solo in area e in pratica è il solo attaccante a cui aggrapparci. 

Questa è la trasformazione che deve fare, perché il Milan può ancora puntare alla vittoria finale, deve crederci per non finire risucchiato nella mediocrità dell’Europa League, perché il Milan al contrario di altre ha un'identità precisa, che non è il 4-2-3-1 o qualsiasi altro modulo, l’identità è quella di attaccare in velocità con tanti uomini e con ottime trame di gioco, ma oggi questa identità la sta perdendo e la deve ritrovare in fretta, passando a mio avviso ad un cambio di modulo, che già nel precedente post ritenevo necessario.

Le difficoltà erano cominciate contro la Juventus e poi si sono ripetuti contro l’Atalanta, passando poi per un periodo che va dal Crotone allo Spezia, passando per la Stella Rossa, per arrivare all’Inter, anche se la punta dell’iceberg è la sconfitta con lo Spezia, perché se il Milan avesse vinto, la sconfitta nel derby sarebbe stato solo un semplice sorpasso e non la fuga verso la conquista dello scudetto.

L’Inter ha vinto meritatamente ed è meritatamente in testa alla classifica e noi dobbiamo continuare a credere nella possibilità che si possa inceppare anche l’Inter, ma adesso per noi comincia un altro campionato e comincia con la qualificazione agli ottavi di coppa, poi bisogna cominciare a difendere il secondo posto già con la Roma, perché dietro a parte il Napoli, l’Atalanta, la Lazio e la Roma, vanno che è un piacere.

Il Milan deve ritrovare gli equilibri perduti e secondo me ripeto deve cambiare modulo, per sfruttare meglio i calciatori in forma che ha in organico, lasciando fuori gli “ibridi” come Leao e Romagnoli, il capitano ha sofferto terribilmente Lukaku, non è riuscito a giocarvi d’anticipo e poi dal punto di vista fisico e tecnico il confronto è stato impietoso, ma Romagnoli soffre tutti questi tipi di giocatori forti e veloci, ecco perché invoco il passaggio alla difesa a tre, adesso che abbiamo un giocatore come Tomori.

Romagnoli da quando è al Milan, ha praticamente interrotto il suo percorso di crescita, così come sta succedendo a Saelemaekers e per certi versi a Calhanoglu, ecco perché preferirei giocare con tre in difesa, per dare più copertura al reparto difensivo, con quattro a centrocampo: Calabria, Kessie, Tonali e Hernandez, per avere superiorità a centrocampo e una protezione migliore per la difesa e infine andrei a “riempire” l’area avversaria con le tre punte, come fa l’Atalanta o con Calhanoglu dietro le due punte.

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