Ancora una volta devo aprire tristemente il post,
con la notizia della scomparsa a 71 anni di Mauro Bellugi, è stato un personaggio importante della storia del calcio e oltre che
per le sue capacità tecniche e sportive, è stato apprezzato anche per le sue qualità
umane e la sua correttezza intellettuale, dimostrando in occasione del suo
recente dramma, l'amputazione delle gambe
a causa del Covid-19, una straordinaria
forza d’animo, alla famiglia Bellugi e ai suoi
cari, condoglianze.
Passiamo da un argomento tristissimo ad uno meno triste, la
tristezza della sconfitta del Milan contro l’Inter nel derby, in questa partita
il Milan ci ha dato una delle risposte che attendevamo e cioè, che nonostante
il campionato esaltante condotto fin qui, il Milan non è nelle condizioni di
lottare per lo scudetto e sono implacabilmente i numeri a dirlo, a
ridimensionarci.
Intanto il dato più eloquente è quello che riguarda le sconfitte,
negli anni precedenti al dominio Juventus, quando i campionati erano più
equilibrati, come questo del 2020/21, dicevamo che se una squadra perdeva più
di 4 partite, non avrebbe potuto vincere il campionato e il Milan nel solo inizio del 2021, ha già perso 4 partite
sulle 9 giocate (Juventus, Atalanta, Spezia e Inter), l’altro dato
incontrovertibile, è che tutte le volte che è andata per prima in svantaggio,
non solo ha perso sempre, ma non ha nemmeno segnato, ad esclusione del gol
contro la Juventus.
Per la legge di Lavoisier, nulla si crea e
nulla si distrugge, ma tutto si “trasforma”, quindi per trasformare questi
infallibili numeri matematici, occorre che ci sia una trasformazione
tecnico-tattica e mentale della squadra, se no rischiamo di trasformare il
sogno scudetto in un orribile risveglio in Europa League, 4 punti di distacco con
ancora altre 15 partite da giocare, non sono dopo tutto un vantaggio
incolmabile, a condizione che si riparta con i fatti e non soltanto con le
parole.
I fatti oggi dicono che il Milan, con quasi tutto
il suo organico a disposizione, è una buona squadra che esprime a tratti
un buon calcio e che ha tanti limiti e che sta attraversando un periodo
difficile che capita a tutte le squadre in un campionato, è un periodo di
flessione a cui bisogna mettere prima possibile la parola fine e ripartire,
adesso se il Milan è tornato “grande”, deve vincere tutte le partite e poi faremo
i conti a fine stagione.
Non si può cominciare ad accontentarsi di
arrivare tra il secondo e il quarto posto, perché come dico io ai miei ragazzi,
per ottenere 80, dobbiamo puntare ad ottenere 100 e quindi non ci possiamo
accontentare che abbiamo avuto l'occasione di riaprire il derby, che nel
secondo tempo siamo riusciti a giocare nella metà campo avversaria (veramente
c’è lo ha concesso l’Inter per fare le sue ripartenze) o che Handanovic abbia
fatto tre miracoli.
Per puntare al 100, dobbiamo fare la
trasformazione, non dobbiamo essere noi a riuscire a giocare nella metà campo
avversaria, ma è il Milan che non deve più concedere agli avversari di fare
gioco nella nostra metà campo e i fatti oggi dicono, che sbagliamo troppo
spesso l'approccio alla gara e poi magari ci ha sempre pensato Ibra a mettere
la partita in discesa e a cambiare l’approccio, ma Ibra non è eterno e poi è
sempre più solo in area e in pratica è il solo attaccante a cui aggrapparci.
Questa è la
trasformazione che deve fare, perché il Milan può ancora puntare alla vittoria
finale, deve crederci per non finire risucchiato nella mediocrità dell’Europa
League, perché il Milan al contrario di altre ha un'identità precisa, che non è
il 4-2-3-1 o qualsiasi altro modulo, l’identità è quella di attaccare in
velocità con tanti uomini e con ottime trame di gioco, ma oggi questa identità la
sta perdendo e la deve ritrovare in fretta, passando a mio avviso ad un cambio
di modulo, che già nel precedente post ritenevo necessario.
Le difficoltà erano cominciate contro la
Juventus e poi si sono ripetuti contro l’Atalanta, passando poi per un periodo
che va dal Crotone allo Spezia, passando per la Stella Rossa, per arrivare
all’Inter, anche se la punta dell’iceberg è la sconfitta con lo Spezia, perché
se il Milan avesse vinto, la sconfitta nel derby sarebbe stato solo un semplice
sorpasso e non la fuga verso la conquista dello scudetto.
L’Inter ha vinto meritatamente ed è
meritatamente in testa alla classifica e noi dobbiamo continuare a credere
nella possibilità che si possa inceppare anche l’Inter, ma adesso per noi
comincia un altro campionato e comincia con la qualificazione agli ottavi di
coppa, poi bisogna cominciare a difendere il secondo posto già con la Roma,
perché dietro a parte il Napoli, l’Atalanta, la Lazio e la Roma, vanno che è un
piacere.
Il Milan deve ritrovare gli equilibri perduti
e secondo me ripeto deve cambiare modulo, per sfruttare meglio i calciatori in
forma che ha in organico, lasciando fuori gli “ibridi” come Leao e Romagnoli, il
capitano ha sofferto terribilmente Lukaku, non è riuscito a giocarvi d’anticipo
e poi dal punto di vista fisico e tecnico il confronto è stato impietoso, ma
Romagnoli soffre tutti questi tipi di giocatori forti e veloci, ecco perché
invoco il passaggio alla difesa a tre, adesso che abbiamo un giocatore come
Tomori.
Romagnoli da quando è al Milan, ha
praticamente interrotto il suo percorso di crescita, così come sta succedendo a
Saelemaekers e per certi versi a Calhanoglu, ecco perché preferirei giocare con
tre in difesa, per dare più copertura al reparto difensivo, con quattro a
centrocampo: Calabria, Kessie, Tonali e Hernandez, per avere superiorità a
centrocampo e una protezione migliore per la difesa e infine andrei a “riempire”
l’area avversaria con le tre punte, come fa l’Atalanta o con Calhanoglu dietro
le due punte.
Nessun commento:
Posta un commento