La Procura federale della Figc, si muove anche sulla lite tra Agnelli e Conte, oltre a quella tra Ibrahimovic e Lukaku, si indaga sui relativi comportamenti di dirigenti e tesserati, io voglio dire una cosa, fa bene, anzi benissimo la procura ad indagare, ma sarebbe anche il momento di smetterla di girarsi sempre dall’altra parte, quando in ballo ci sono personaggi scomodi.
Ci sono delle regole di
comportamento e vanno rispettate, quindi Simone Inzaghi la deve smettere di
stare sempre fuori dall’area tecnica, andando avanti e indietro e fino a quasi
in campo, ma non è lui il colpevole, sono i “quarto uomo”, quelli che devono
fare il loro dovere, così come nella lite con Ibra e Lukaku, era l’arbitro che doveva
intervenire con un doppio rosso, invece di scappare nello spogliatoio.
Quindi indagare si, ma
anche sui comportamenti arbitrali, perché anche Chiffi doveva sorvegliare
l’ingresso delle squadre nel tunnel e intervenire almeno nel referto per il
dito medio di Conte, ma se nessuno scrive niente o si fa finta di non vedere e
sentire, la procura poi finisce per indagare solo sulle accuse di razzismo e
non su alcune connivenze scontate.
Voglio aprire un attimo
un discorso su Conte, ma è possibile che un allenatore deve essere così
scalmanato in panchina? È possibile che deve offendere sempre tutti e
trasmettere nervosismo ai suoi giocatori e anche agli avversari?
Se facciamo un discorso
cronologico, prima Conte se le presa con Maresca, poi sempre Inter, Lukaku nel
derby è entrato in campo nervosissimo, cercando con chi litigare e infine il
teatrino con quelli della Juventus, non difendo nessuno, però riportare tutto
in condizioni di sobrietà no? Di finirla con questo lassismo verso i poteri
forti? mi pare che sia arrivato il momento di tenere un contegno esemplare anche
a bordo campo.
Chi vuole allenare deve
tenere un comportamento consono alla sua figura, chi non ci sta, non avrà il
permesso di andare in campo, così come un calciatore non può chiede
l’ammonizione per un avversario, nello stesso modo un allenatore non può prima
di affrontare gli avversari, mettere in dubbio gli arbitraggi precedenti e i
tanti rigori assegnati, perché in quel caso si vogliono condizionare le scelte
dell’arbitro, questo non deve avvenire, bisogna tenere un’etica professionale e
nel caso essere deferiti.
A proposito di questo,
devo dire a tutti quelli che fanno finta di non capirlo, che il Milan ha tutti
questi rigori, perché gioca costantemente nelle aree avversarie, gioca un gioco
veloce e proposito, che va a sbattere sui “pullman” avversari messi in area per
difendersi e nonostante tutto, è difficile difendersi contro una squadra che attacca
ed entra in area con velocità, intanto i rigori sono tutti sacrosanti e di
seguito ho raccolto una “storia” di questi rigori.
I 14 rigori concessi finora al Milan in
campionato stanno facendo molto discutere nelle ultime settimane. C'è
addirittura chi è convinto che i rossoneri siano in vetta alla classifica solo
grazie a tutti questi penalty. Forse, dietro a questa tesi fantasiosa, c'è
l'invidia di chi, nonostante abbia una rosa sulla carta più forte, è costretto
ad inseguire la formazione di Pioli dalla prima giornata di Serie A. Anche perché,
andando a vedere tutti i rigori fischiati a favore del Diavolo, si può
tranquillamente osservare che solo uno non c'era, vale a dire quello contro la
Roma.
Ecco i 14 rigori nel dettaglio:
1° rigore - Milan-Bologna: prima giornata
di campionato, l'arbitro La Penna concede un calcio di punizione per un
intervento di Orsolini su Bennacer, ma viene richiamato dal VAR che lo avvisa
che il fallo, assolutamente netto, è avvenuto dentro l'area e quindi l'arbitro
cambia la sua decisione e concede il tiro dal dischetto ai rossoneri.
2° rigore - Crotone-Milan: lancio in
profondità di Theo Hernandez per Rebic, che controlla di petto e viene messo
giù in area da Marrone. Fallo netto anche in questo caso e rigore concesso
giustamente ai rossoneri.
3° rigore - Inter-Milan: all'11',
perfetta ripartenza del Milan con Calhanoglu che lancia Ibrahimovic in
profondità, lo svedese entra in area e viene messo giù ingenuamente da Kolarov.
Rgiore solare che viene fischiato senza esitazioni dall'arbitro Mariani.
4° rigore - Milan-Roma: dopo un rigore
inesistente concesso ai giallorossi (è Bennacer a subire il fallo e non a
commetterlo), non sembra esserci nemmeno quello per i rossoneri per un lieve
contatto tra Mancini e Calhanoglu. In questo caso, si tratta del classico
rigore di compensazione per pareggiare l'errore precedente.
5° rigore - Milan-Verona: altro rigore
netto per i rossoneri per un fallo di Lovato che, nel tentativo di rinviare il
pallone, colpisce Kessie e Guida non ha dubbi a fischiare il penalty.
6° rigore - Milan-Fiorentina: perfetto
filtrante di Calabria per Saelemakers che entra in area di rigore e viene
contrastato al momento di calciare da Pezzella. Abisso ci pensa un attimo e poi
fischia il rigore per il tocco del difensore viola sul piede dell'attaccante
belga. Corretto dare anche questo penalty.
7° rigore - Milan- Fiorentina: Abisso
fischia un altro rigore ai rossoneri, questa volta per un fallo di Caceres su
Theo Hernandez. Il terzino milanista arriva sul fondo, sterza e il giocatore
viola lo spinge a terra con entrambe le mani. Nessun dubbio per il direttore di
gara, che valuta falloso la spinta di Caceres.
8° rigore - Sampdoria-Milan: cross in
area di Tonali per Theo Hernandez che va in contrasto aereo con Jankto, la
palla finisce sul suo braccio e per questo Calvarese concede il penalty ai
rossoneri. Da regolamento, la sua decisione è corretta come ha spiegato l'ex
arbitro Bergonzi: "Per i falli di mano bisogna rifarci al regolamento. Non
devono essere vicini, non ci deve essere la volontarietà e un braccio che va
verso il pallone. Il braccio alto è sempre pericoloso e stavolta c'era. Per me
Jankto non voleva prendere il pallone, ma quel braccio era in una posizione
pericolosa e Calvarese ha punito quello".
9° rigore - Milan-Lazio: intervento
scomposto in scivolata di Patric che nel tentativo di contrastare il tiro di
Rebic lo colpisce nettamente in area di rigore. L'arbitro Di Bello, molto
vicino all'azione, concede giustamente il penalty.
10° rigore - Benevento-Milan: nessun
dubbio nemmeno in questo caso, Rebic anticipa il difensore giallorosso che lo
atterra e Pasqua non può fare altro che concedere il tiro dagli undici metri
alla squadra di Pioli.
11° rigore - Milan-Torino: il VAR
richiama Maresca per un intervento in area di Belotti su Diaz. Dal replay, si
vede bene che l'attaccante granata tocca il pallone, ma prima colpisce il
ginocchio del trequartista rossonero. L'arbitro rivede così la sua decisione e
concede giustamente il rigore al Diavolo.
12° rigore - Cagliari-Milan: Ibrahimovic
scatta in profondità e arriva prima sulla palla di Brahim Diaz, Lykogiannis lo
carica da dietro e lo atterra. Corretta la decisione di Abisso, confermata poi
anche dal VAR.
13° rigore e 14° rigore - Bologna-Milan:
Doveri concede due penalty piuttosto solari ai rossoneri. Nel primo caso, è
evidente la trattenuta di Dijks su Leao, mentre nel secondo è netto il tocco
(doppio) di mano di Soumaouro.
Nessun commento:
Posta un commento