venerdì 12 febbraio 2021

Serie A rissosa.

 La Procura federale della Figc, si muove anche sulla lite tra Agnelli e Conte, oltre a quella tra Ibrahimovic e Lukaku, si indaga sui relativi comportamenti di dirigenti e tesserati, io voglio dire una cosa, fa bene, anzi benissimo la procura ad indagare, ma sarebbe anche il momento di smetterla di girarsi sempre dall’altra parte, quando in ballo ci sono personaggi scomodi.

Ci sono delle regole di comportamento e vanno rispettate, quindi Simone Inzaghi la deve smettere di stare sempre fuori dall’area tecnica, andando avanti e indietro e fino a quasi in campo, ma non è lui il colpevole, sono i “quarto uomo”, quelli che devono fare il loro dovere, così come nella lite con Ibra e Lukaku, era l’arbitro che doveva intervenire con un doppio rosso, invece di scappare nello spogliatoio.

Quindi indagare si, ma anche sui comportamenti arbitrali, perché anche Chiffi doveva sorvegliare l’ingresso delle squadre nel tunnel e intervenire almeno nel referto per il dito medio di Conte, ma se nessuno scrive niente o si fa finta di non vedere e sentire, la procura poi finisce per indagare solo sulle accuse di razzismo e non su alcune connivenze scontate.

Voglio aprire un attimo un discorso su Conte, ma è possibile che un allenatore deve essere così scalmanato in panchina? È possibile che deve offendere sempre tutti e trasmettere nervosismo ai suoi giocatori e anche agli avversari?

Se facciamo un discorso cronologico, prima Conte se le presa con Maresca, poi sempre Inter, Lukaku nel derby è entrato in campo nervosissimo, cercando con chi litigare e infine il teatrino con quelli della Juventus, non difendo nessuno, però riportare tutto in condizioni di sobrietà no? Di finirla con questo lassismo verso i poteri forti? mi pare che sia arrivato il momento di tenere un contegno esemplare anche a bordo campo.

Chi vuole allenare deve tenere un comportamento consono alla sua figura, chi non ci sta, non avrà il permesso di andare in campo, così come un calciatore non può chiede l’ammonizione per un avversario, nello stesso modo un allenatore non può prima di affrontare gli avversari, mettere in dubbio gli arbitraggi precedenti e i tanti rigori assegnati, perché in quel caso si vogliono condizionare le scelte dell’arbitro, questo non deve avvenire, bisogna tenere un’etica professionale e nel caso essere deferiti.

A proposito di questo, devo dire a tutti quelli che fanno finta di non capirlo, che il Milan ha tutti questi rigori, perché gioca costantemente nelle aree avversarie, gioca un gioco veloce e proposito, che va a sbattere sui “pullman” avversari messi in area per difendersi e nonostante tutto, è difficile difendersi contro una squadra che attacca ed entra in area con velocità, intanto i rigori sono tutti sacrosanti e di seguito ho raccolto una “storia” di questi rigori.

I 14 rigori concessi finora al Milan in campionato stanno facendo molto discutere nelle ultime settimane. C'è addirittura chi è convinto che i rossoneri siano in vetta alla classifica solo grazie a tutti questi penalty. Forse, dietro a questa tesi fantasiosa, c'è l'invidia di chi, nonostante abbia una rosa sulla carta più forte, è costretto ad inseguire la formazione di Pioli dalla prima giornata di Serie A. Anche perché, andando a vedere tutti i rigori fischiati a favore del Diavolo, si può tranquillamente osservare che solo uno non c'era, vale a dire quello contro la Roma. 

Ecco i 14 rigori nel dettaglio: 

1° rigore - Milan-Bologna: prima giornata di campionato, l'arbitro La Penna concede un calcio di punizione per un intervento di Orsolini su Bennacer, ma viene richiamato dal VAR che lo avvisa che il fallo, assolutamente netto, è avvenuto dentro l'area e quindi l'arbitro cambia la sua decisione e concede il tiro dal dischetto ai rossoneri. 

2° rigore - Crotone-Milan: lancio in profondità di Theo Hernandez per Rebic, che controlla di petto e viene messo giù in area da Marrone. Fallo netto anche in questo caso e rigore concesso giustamente ai rossoneri. 

3° rigore - Inter-Milan: all'11', perfetta ripartenza del Milan con Calhanoglu che lancia Ibrahimovic in profondità, lo svedese entra in area e viene messo giù ingenuamente da Kolarov. Rgiore solare che viene fischiato senza esitazioni dall'arbitro Mariani. 

4° rigore - Milan-Roma: dopo un rigore inesistente concesso ai giallorossi (è Bennacer a subire il fallo e non a commetterlo), non sembra esserci nemmeno quello per i rossoneri per un lieve contatto tra Mancini e Calhanoglu. In questo caso, si tratta del classico rigore di compensazione per pareggiare l'errore precedente. 

5° rigore - Milan-Verona: altro rigore netto per i rossoneri per un fallo di Lovato che, nel tentativo di rinviare il pallone, colpisce Kessie e Guida non ha dubbi a fischiare il penalty. 

6° rigore - Milan-Fiorentina: perfetto filtrante di Calabria per Saelemakers che entra in area di rigore e viene contrastato al momento di calciare da Pezzella. Abisso ci pensa un attimo e poi fischia il rigore per il tocco del difensore viola sul piede dell'attaccante belga. Corretto dare anche questo penalty. 

7° rigore - Milan- Fiorentina: Abisso fischia un altro rigore ai rossoneri, questa volta per un fallo di Caceres su Theo Hernandez. Il terzino milanista arriva sul fondo, sterza e il giocatore viola lo spinge a terra con entrambe le mani. Nessun dubbio per il direttore di gara, che valuta falloso la spinta di Caceres. 

8° rigore - Sampdoria-Milan: cross in area di Tonali per Theo Hernandez che va in contrasto aereo con Jankto, la palla finisce sul suo braccio e per questo Calvarese concede il penalty ai rossoneri. Da regolamento, la sua decisione è corretta come ha spiegato l'ex arbitro Bergonzi: "Per i falli di mano bisogna rifarci al regolamento. Non devono essere vicini, non ci deve essere la volontarietà e un braccio che va verso il pallone. Il braccio alto è sempre pericoloso e stavolta c'era. Per me Jankto non voleva prendere il pallone, ma quel braccio era in una posizione pericolosa e Calvarese ha punito quello".

9° rigore - Milan-Lazio: intervento scomposto in scivolata di Patric che nel tentativo di contrastare il tiro di Rebic lo colpisce nettamente in area di rigore. L'arbitro Di Bello, molto vicino all'azione, concede giustamente il penalty. 

10° rigore - Benevento-Milan: nessun dubbio nemmeno in questo caso, Rebic anticipa il difensore giallorosso che lo atterra e Pasqua non può fare altro che concedere il tiro dagli undici metri alla squadra di Pioli. 

11° rigore - Milan-Torino: il VAR richiama Maresca per un intervento in area di Belotti su Diaz. Dal replay, si vede bene che l'attaccante granata tocca il pallone, ma prima colpisce il ginocchio del trequartista rossonero. L'arbitro rivede così la sua decisione e concede giustamente il rigore al Diavolo. 

12° rigore - Cagliari-Milan: Ibrahimovic scatta in profondità e arriva prima sulla palla di Brahim Diaz, Lykogiannis lo carica da dietro e lo atterra. Corretta la decisione di Abisso, confermata poi anche dal VAR. 

13° rigore e 14° rigore - Bologna-Milan: Doveri concede due penalty piuttosto solari ai rossoneri. Nel primo caso, è evidente la trattenuta di Dijks su Leao, mentre nel secondo è netto il tocco (doppio) di mano di Soumaouro.

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