Il 2 a 0 del Milan sulla Lazio, non descrive esattamente il dominio incontrastato del gioco dei rossoneri, non tanto perché il Milan ha avuto tantissime occasioni da reti, ma quanto per la grandissima prestazione che ha asfissiato i ragazzi di Sarri, che fino a questo punto del campionato, avevano fatto benissimo, Tonali, Leao, Rebic e Tomori sono stati super e con loro tutti i rossoneri, che hanno messo in mostra, la più bella prestazioni degli ultimi 10 anni.
Il 2 a 0 non rende giustizia a quanto ha prodotto il
Milan a livello di gioco, la squadra di Pioli si è dimostrata forte e compatta,
sempre con lo stesso modo di approcciare la partita, anche con giocatori così
detti “seconde linee”, sempre se per seconda linea si può definire Rebic, che
in assenza di Giroud fuori per covid e in presenza di Ibrahimovic ancora non al
meglio, Ante in un ruolo che non è il
suo, è tornato in forma eccezionale.
E’ un Milan che riesce a riempire l’area di rigore con
tutti i suoi giocatori, con grande intensità e sbalorditiva puntualità, i
rossoneri hanno tolto alla Lazio tutte le certezze del suo gioco, l’hnno
attaccata alta e hanno recuperato immediatamente la palla, rispetto allo scorso
anno nella transizione ha più verticalizzazioni, adesso senza volere fare la
volpe dell’uva acerba, ma con Calhanoglu si perdevano spesso, alcuni tempi di
gioco, perché non riusciva a vedere
alcune situazioni.
Con questo non voglio dire che con Brahim Diaz abbiamo
risolto tutto, però il gioco del Milan è cambiato, si è molto più velocizzato e
verticalizzato, il merito di Diaz è che oltre ad essere un punto di
riferimento, è che sa puntare l’uomo e prova sempre a rompere la linea di
pressione avversaria e poi è un Milan che ha smentito chi diceva che con il
pubblico si sarebbe sgonfiato.
È evidente che la prestazione fatta contro la Lazio, legittimi
le ambizioni del Milan, che sono: l’ingresso tra le prime quattro, con vista
sulla scudetto, portare a casa un trofeo (la coppa Italia) e accedere agli
ottavi, superando quindi i gironi di Champions League.
Mercoledì intanto è atteso a Liverpool, un altro test
importante, che il Milan si giocherà sicuramente a testa alta e a viso aperto,
anche se mancheranno dai titolari,
Tonali ed Ibra, quest’ultimo che con il gol alla
Lazio, è diventato il quinto giocatore più anziano a segnare nel campionato
italiano, a 39 anni e 344 è preceduto da Totti, Vierchowod, Pioli e Costacurta.
Sandro è cresciuto esponenzialmente, è stato il migliore in campo, anche se in buona compagnia, ha dettato i tempi e imposto il suo ritmo per tutta la partita, facendo girare il Milan come ha voluto lui e poi Leao, sembra indirizzato anche lui alla definitiva maturazione, fa impazzire Marusic, Luiz Felipe e anche i tifosi milanisti, perché ancora spesso si perde sul più bello.
Il gol è bellissimo, per la devastante conduzione dell’azione, per
l’improvviso cambio di direzione, per la chiusura del triangolo con Rebic e per
il preciso piatto destro all’angolino basso alle spalle di Reina, questi sono i
colpi che Leao dovrà farci vedere più spesso, anche Rebic è tornato e ha fatto
benissimo, più che da centravanti puro, da uomo assist che smista palloni per i
compagni.
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