Ambizioni scudetto senza dubbio ridimensionate,
al di là della sconfitta dell’Inter che paradossalmente ha permesso al Milan di
considerare il turno positivo, perché aumenta il momentaneo vantaggio a 2
punti,
è evidente che questa squadra, non sappia ancora trovare quella continuità
di rendimento e il salto di qualità, che permetterebbe al
Milan di passare da un ottimo campionato ad un campionato vincente, saranno
pure dettagli, ma cambiano profondamente le cose e il Milan a quanto pare non
riesce a cogliere queste sostanziali sottigliezze.
Questa squadra non può ambire a vincere
lo scudetto, perché commette sempre gli stessi errori e poi quando arriva
l’imprevisto, per il Milan diventa complicato cambiare atteggiamento, visto che
sono cose che si ripetono con ciclica frequenza, come gli infortuni continui,
bisogna riflettere anche sulla gestione dei calciatori e degli allenamenti, a
cominciare da Sanremo e per finire ai due giorni e mezzo di libertà ai giocatori,
che hanno iniziato a preparare la partita di sabato soltanto mercoledì.
È chiaro che una situazione del genere
tende ad un brusco calo della tensione mentale e sono questi i dettagli che
fanno la differenza e che non possono essere accettati, spero che questi
“dettagli” non passino inosservati alla dirigenza, perché siamo davanti a una
squadra che non ha ancora una mentalità vincente, competitiva e per vincere non
può fallire queste partite, per un calo di concentrazione.
Purtroppo i campionati
si vincono contro le piccole e i rossoneri hanno lasciato per strada tantissimi
punti, contro le squadre che stanno nella parte destra della classifica, tutte
le volte che la squadra ha un turno favorevole di campionato, un turno che gli
permetterebbe di staccare le avversarie e acquisire una posizione di
privilegio, fallisce sempre clamorosamente l’appuntamento con la maturazione e sotto
quest’aspetto deve ancora crescere.
Alla fine, nessuna delle prime tre ha vinto,
sostanzialmente in testa non è cambiato nulla e il Milan che si trova ancora al
primo posto da solo a dodici giornate dal termine, con due punti in più
dell’Inter, che però deve ancora recuperare una partita, si ritrova in mano il
“matchball”,
la possibilità di piazzarsi davanti alle altre e restarci fino alla fine, perché
i campionati dicono che si decidono a Marzo, da ora in poi ogni singolo
dettaglio, avrà un peso importante.
Se il Milan non permetterà che si crei la
squadra dominante, vincerà lo scudetto chi sbaglierà di meno, come è successo
praticamente lo scorso campionato per il secondo, terzo e quarto posto,
speriamo che il parziale stop di Salerno, serva una volta e per tutte da
lezione e che tenga sempre la soglia dell’attenzione altissima, ora bisognerà
vedere contro l’Udinese se hanno capito.
Intanto in attesa che si ponga rimedio in estate, adesso bisogna rimanere in vetta alla classifica, vincendo con
l’Udinese e anche con il Napoli, per dare un segnale e per mettere pressione agli inseguitori, prima di programmare e pianificare il futuro, futuro che al momento sembra essere legato a Botman e Renato Sanches del Lille e negli ultimi giorni è spuntato un nome nuovo: il terzino destro dell’Ajax Mazraoui in scadenza di contratto e quindi in estate è a costo zero.Gravina ha chiesto di
spostare il turno di serie A del 20 marzo, per permettere alla Nazionale di
prepararsi allo spareggio per andare ai mondiali, non andare ai mondiali per la
seconda volta consecutiva, sarebbe una catastrofe, ma allo stesso tempo ritengo
che chi è causa del suo mal pianga sé stesso, il calcio italiano deve
riformarsi da tempo e non è spostando un turno di campionato che può risolvere
problemi annosi.
Si parla sempre di nuove regole, di nuovi parametri per il calcio, di diminuire le squadre, di inserire l'indice di liquidità come criterio di ammissione ai campionati e per mettere sotto controllo le società, si parla del tetto massimo degli ingaggi per contenere i costi di gestione, ma di tutto si parla sempre e di cose concrete non se ne fanno mai, cose che riuscirebbero se non a mettere in sicurezza il sistema, almeno a dare un po' di serenità, per continuare a sistemare le cose.
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