Il pareggio arriva da uno straordinario Adli, tornato titolare alle spalle
di Origi e Rebic, in assenza dei trequartisti titolari e fallimentari (De
Kateleare, Diaz e Krunic), il francese è autore fra l’altro di un grande gol,
serpentina in mezzo a quattro uomini e bolide sotto la traversa a tu per tu con
il portiere, vero è che si trattava di una squadra di serie D, ma resto
dall’idea che il ragazzo ha qualità ed è sottostimato e sottoimpiegato, per lui
sarà un mese di dicembre molto importante per decidere.
Il Milan comincia a scaldare i motori con la prima amichevole, che ha
regalato un successo sofferto, maturato in rimonta e grazie ai talenti dalla
Primavera, difatti i rossoneri sono andati per due volte in svantaggio, poi hanno
ribaltano il risultato: Adli, Alesi ed Eletu, questi ultimi 35 anni in due,
poco meno degli anni Giroud.
A corto di terzini (assenti ancora: Theo, Ballo-Toure, Dest, Calabria e
Florenzi) Pioli prova un improbabile 3-5-2, cercando soluzioni nell’ormai abbondante
mediana a disposizione e così vara un quintetto di centrocampo composto da:
Krunic e Pobega esterni, Vranckx e Tonali interni, vertice basso con compiti di
sganciarsi verso l’area avversaria Adli, a supporto di Rebic e Origi.
La difesa a 3 davanti a Tatarusanu, è composta dal primavera Bakaoune, da Gabbia
e da Tomori, assente Diaz per affaticamento muscolare, il Milan sotto di un
gol, nel secondo tempo manda in porta Mirante e poi al 10ecimo il Milan pareggia
con Adli, quattro minuti dopo arriva il nuovo vantaggio del Lumezzane e dopo un
poco i “big” lasciano il posto ai Primavera.
Pobega è parso tra i più in forma, e non è dispiaciuto nella posizione
inedita di esterno a tutto campo; Tonali non è ancora al top ma il suo peso in
mezzo si fa sentire come sempre; Origi resta ancora piuttosto slegato dalle
trame offensive del Milan, tra i primavera entrati nella seconda parte: ci sono
anche Kalulu e Thiaw e i giovani rossoneri confezionano la rimonta, alla
mezzora con Alesi e pochissimi minuti dalla fine con il nigeriano Eletu.
Intanto il governo dice no al rateo agevolato delle tasse, torna sempre
più frequente la frase “equa competizione” e a febbraio c’è il rischio di penalizzazioni, finalmente il
governo è decisamente convinto a non promulgare leggi ad hoc per il calcio,
finalmente si attesta il concetto che: “chi accumula debiti e continua a
fare calcio-mercato, senza curarsi di mettere un freno al dissesto finanziario
del proprio club, attenta all’equa competizione”.
Quindi le società dovranno
versare: Inter 50 milioni; Lazio 40 milioni; Roma 38 milioni; Juventus 30
milioni; Napoli 25 milioni; Fiorentina 15 milioni e Milan 10 milioni, invece di
comprare giocatori a 70 o a 80 milioni, oppure pagare ingaggi faraonici e
commissioni scandalose, che paghino le tasse, eventualmente concordando con
l’agenzia delle entrate la rateizzazione, così come è prevista per tutte le
altre imprese, c’è da aggiungere anche che preoccupano in modo particolare, le
posizioni debitorie di Sampdoria e Verona, se pur con cifre minori,
Chi non ha onorato il debito con lo stato, ha potuto utilizzare le risorse per gli acquisti e gli stipendi, alterando chiaramente il principio dell’equa competizione, è partita la fase dei pagamenti e a febbraio ci sarà la verifica, in mancanza di certificazione, ci saranno le penalizzazioni in classifica, dovranno essere introdotte oltre ai parametri per l’iscrizione ai campionati, anche norme che vietino l’accesso al calcio-mercato, per quei club che non hanno i propri conti in regola.
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