sabato 31 dicembre 2022

Si chiude in maniera orribile, uno strepitoso 2022 del Milan.

 

Un 2022 straordinario per il Milan, dopo 11 anni ha vinto lo Scudetto e dopo 8 anni, è arrivata la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, ma è anche un 2022 chiuso in maniera imbarazzante, il 3 a 0 subito contro il PSV, ultima prestazione dell’anno, è la quarta brutta figura di questa preparazione invernale, una serie di prestazioni scadenti, cominciate con il Lumezzane, proseguita con l'Arsenal e con il Liverpool e chiusa con il PSV.

I rossoneri sono stati veramente sconcertanti: superficiali, svogliati, disattenti e poco concentrati, imprecisi: tecnicamente e tatticamente e per finire senza voglia di combattere, gli olandesi ci hanno dominato per gran parte della partita, come aveva fatto anche il Liverpool, questo mese di dicembre, è il giusto epilogo di un autunno che si stava stancamente trascinando a questa sosta, la “fame” nei giocatori si sta lentamente assopendo.

Eloquente lo scuotere vistosamente e continuo della testa da parte di Maldini, il primo scorcio di stagione era finita male e si sperava con la sosta di rimettere tutto a posta e invece per me le cose sono peggiorate, specialmente in difesa, anche se è tutta la fase difensiva che fa acqua e non è solo per l’assenza di Kessie, perché il Milan ha commesso troppi errori tecnici e tattici, è una questione di concentrazione, più che di maturità.

La squadra che ha giocato dal 65esimo in poi ha giocato molto meglio, eppure era fatta per la maggior parte da millennial, Leao, Lazetic, Thiaw, Gabbia, Wrancks, Pobega, Ballo-Tourè, Diaz, quindi non è questione di maturità, questi devono ancora imporsi e non hanno la pancia piena, il Milan non può assolutamente presentarsi alla seconda parte della stagione, con queste evidenti carenze in organico.

Pensare che questa squadra possa essere competitiva su quattro fronti è follia, troppa gente scarica che non ha alternative e troppi quesiti difficili da risolvere, come un'alternativa importante a Giroud, a Theo Hernandez a Maignan, mancanza di sostituti all'altezza dei rivali e del Milan, per questo sono convinto che il Milan debba operare sul mercato e deve abbandonare questo 4-2-3-1 che ha rotto le palle, finendola di adattare tutto e tutti per insistere su questa idea tattica “usata” fra l’altro da pochi.

Se si vuole puntare ad un 2023 da Milan, bisogna prendere dei rinforzi dal mercato e cambiare l'atteggiamento che ci trasciniamo dietro da dopo la vittoria dello scudetto, a quanto pare l’effetto Ibra è svanito pure quello, segno che bisogna percorrere strade nuove, altrimenti avremo perso tutto quello fatto fin adesso, tutte le qualità per ripetere quanto fatto in questo anno, ci sono ancora tutte, ma serve cambiare marcia sin da subito.

Dobbiamo tornare ad essere il Milan fin dal 2 gennaio, d’accordo continuare insieme con Giroud e rinnovare il contratto di un anno con opzione per una seconda stagione, con l'ingaggio attuale con l'aggiunta di qualche bonus, ma un attaccante serio per il presente e per il futuro, il Milan lo deve prendere adesso e lo deve tesserare il 2 gennaio, per farlo giocare il 4 contro la Salernitana, così come per il vice Maignan.

Bene l’interesse sull'attaccante francese Kolo Muani dell'Eintracht Francoforte, se il giocatore vale la cifra richiesta e il Milan ci crede, lo prenda e basta, senza l’estenuante trattativa come quella di De Keteleare, che non ha giovato a nessuno, è sicuramente un talento, ma la lungaggine della trattativa e il prezzo pagato, hanno creato troppe aspettative dannose, tanto valeva puntare su un altro giocatore, ops! Scusate, avevo dimenticato che prima del Milan viene il 4-3-2-1 di Pioli.

Avremmo potuto prendere con la metà un certo Ziyech, che avrebbe fatto fare il salto di qualità tanto atteso, e prendere magari pure Renato Sanches, avremmo fatto un bel 4-3-3 e non staremmo qui a complimentarci troppo con Giuntoli, che altro non ha fatto, che prendere gente brava a poco prezzo e poi ci ha pensato Spalletti (il mio grande rimpianto) a cambiare modulo.

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