A quanto pare le speranze di vedere Maignan contro la Salernitana sono bassissime, il recupero procede lentamente per evitare rischi, purtroppo il suo rientro dovrebbe slittare ancora, gli esami strumentali ci diranno quanto tempo ancora servirà, a rischio possibilmente oltre alla Salernitana anche la Roma e forse entrambe con il Tottenham, se gli esami dovessero andare “male”, il Milan interverrebbe sul mercato e potrebbe anticipare l’arrivo di Sportiello, già prenotato per giugno.
Il 30enne dell’Atalanta ha ancora sei
mesi di contratto e in quel caso, servirebbe discutere con l’Atalanta, che dovrebbe
prima assicurarsi un sostituto (Gollini), giocare 12 partite senza Maignan o
meglio con Tatarusanu, non è stato facile, il ritiro di Dubai doveva consegnarci
dei giocatori recuperati, invece è arrivata una nuova grana per Origi e anche
lui atteso da controlli importanti, per capire i tempi di recupero.
Il Milan spera di non dover intervenire anche
per lui sul mercato, anche perché a gennaio le scelte per un attaccante sono
parecchio limitate, piuttosto meglio intervenire in estate, momento in cui si
potrà investire di più e per un elemento valido e definitivo, intanto
allungherà la sua carriera in rossonero Giroud, per il resto ci fidiamo delle
parole di Maldini: “Le ambizioni, anzitutto: siamo il Milan e non possiamo
accontentarci di uno scudetto”.
Molte scelte di mercato passano per i rinnovi
e dalle condizioni di Maignan e Origi, che si è fermato ancora, non ci saranno
grandi sorprese, a meno che non si presentino grandissime occasioni, Ziyech,
grande protagonista al mondiale non è più nei piani (è diventato troppo costoso),
si cercherà di andare a sfoltire un po’ la rosa.
Per Adli dipende da lui se andare o restare,
mentre L'Adana
Demirspor di Montella piomba su Bakayoko, il club turco cerca un giocatore di
spessore internazionale a centrocampo e nonostante le resistenze iniziali
dell'ex Chelsea, ora la cessione di Bakayoko non sembra impossibile e l'Adana sta
portando avanti i contatti per provare a prenderlo.
Il Milan è ancora nella fase di dovere
aumentare i ricavi, è ancora alla rincorsa di una ampia stabilità tra incassi e
uscite, è un obiettivo a medio termine, con tutto ciò che ne consegue in
termini di spesa sul mercato e sui rinnovi di contratto, lo stadio di proprietà
sotto questo aspetto è fondamentale, perché garantirebbe introiti minimi tra
gli 80 e i 100 milioni annui e l’ultimo pensiero fatto sullo stadio, è che bisogna
liberarsi dal Comune che tiene tutti in ostaggio.
Il Milan deve avere uno stadio di proprietà da solo, come tutte le migliori squadre europee, San Siro oramai ha il destino segnato e prima o poi (meglio prima) bisognerà girare pagina e andare a farsi lo stadio da soli, terminato il dibattito pubblico, in base alle richieste che sono arrivate da ogni parte della città, il sindaco sta chiedendo ai due club alcuni ritocchi, i temi trattati sono diversi, tra cui per esempio l’aumento del verde rispetto a quanto già previsto nel masterplan e la sostenibilità ambientale anche nella demolizione del Meazza.
Un'altra richiesta molto importante, è
quella di costruire lo stadio, spostandolo il più possibile lontano dalle
abitazioni di via Tesio, i club hanno fretta di avere un nuovo stadio e non
intendono spendere 40 milioni per il progetto esecutivo, se prima non hanno la
certezza che l’operazione vada in porto, per questo motivo le due società
(soprattutto il Milan), sono intenzionate a costruire il nuovo impianto, nelle
aree ex Falck di Sesto San Giovanni o in ultima analisi a San Donato.
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