venerdì 23 giugno 2023

È chiaro stu fattu?

 

Il titolo richiama una citazione di Sergio Vastano, dal "bocconiano calabrese" del Drive In di Antonio Ricci, per spiegare meglio l’allottamento di Maldini dal Milan, adesso che il Milan aveva raggiunto lo scudetto e il pareggio di bilancio, Paolo voleva costruire un Milan sempre più forte, per riportarlo stabilmente tra le prime d’Europa e tra le prime in Italia, come era il suo Milan dell’era Berlusconi e senza rinunciare a nessuna competizione, è chiaro stu fattu?

Ma per fare questo bisognava mettere i ricavi a disposizione del mercato, comprare oltre ai giovani di belle speranze anche qualche campione affermato ed essenzialmente non cedere nessuno dei pezzi pregiati o perderlo a zero come era successo, a causa del contenimento del monte stipendi, Cardinale invece ha tutta un’altra visione, una piccola parte dei ricavati viene investita sul mercato, il resto va in dividendi per i soci e il mercato si finanzia con le cessioni, magari eccellenti perché più remunerative, è chiaro stu fattu?

Maldini come me, non condivideva queste strategie e le strade si sono divise, così, non avendo più nessuna opposizione e confidando sull’appoggio incondizionato di Pioli e Furlani, Cardinale sta dando vita al suo progetto, vendere di più e meglio per fare la squadra, senza investire capitali, il divorzio da Maldini e Massara, diventerà l’operazione per avere le mani libere nelle cessioni eccellenti, che contrariamente i due non avrebbero mai fatto.

Ora, se questo sarà il modo migliore per portare stabilmente in alto il Milan, oppure sarà l’inizio del decadimento non lo posso sapere, i giudizi definitivi vanno fatti con il tempo, sicuramente questa situazione mi riporta indietro nel tempo, a quando Marotta non ha condiviso la follia di Agnelli, Nedved e Paratici ed è andato via, il risultato non è stato dei migliori e ha avuto ragione Marotta, ecco, non vorrei fra qualche anno, dovere dare ragione a Maldini, però dobbiamo continuare a essere obiettivi e giudicare quello che succede, in maniera completamente distaccata.

Certo, Pioli come riferimento principale del mercato, si è preso una bella gatta da pettinare, risponderà anche lui come Maldini delle scelte fatte e non potrà dare la colpa a nessuno, sicuramente Maldini e Massara, non è che stessero pensando a calciatori di primo piano, ma se il dopo Maldini dovesse cominciare con la cessione di Tonali, insomma…

Sarebbe certamente un’ottima operazione, un’operazione che si doveva fare, ma avrebbe senso solo se poi arrivassero al Milan Milinkovic-Savic e Frattesi, il primo per rinforzare la squadra e il secondo per sostituire Tonali, certo non posso esimermi dall’ammettere, che questa cosa l’avevo pensata per Leao quando non voleva rinnovare, quindi non posso trovarmi contrario.

Credo che il sacrificio a condizione che si rinforzi la squadra, debba essere considerato giusto e indispensabile, perché non si può pensare di rinforzare una squadra, che deve cambiare una decina di giocatori, con 30 milioni e i soldi ricavati dalle cessioni di Rebic, Origi, Adli e Messias, sarebbe stata un’operazione molto complicata, però, ogni plus valenza guadagnata, deve essere completamente reinvestita sul mercato e non sulla copertura dello stadio, come ho sentito dire da qualche parte.


La paura è proprio questa, quella di incassare per dividersi la “torta” e che dopo Tonali toccherà a Maignan, a Theo Hernandez e perché no, anche a Leao, intanto ci aspettiamo (perché oramai Tonali è venduto) che si stringano le trattative, per non restare fuori da qua e fuori da la, a cominciare da Frattesi, Milinkovic-Savic, Thuram (se Pioli lo vuole!?) e il giovane turco Arda Guler (rientrerebbero tutte nei 75+10), quello che conta è proprio il dopo della cessione e quindi le mosse successive.

Adesso voglio esprimere tutto il mio sostegno e la mia solidarietà al Lecco, che non può essere trattato in questo modo, le regole ci sono e vanno rispettate, però esistono pure le deroghe, fatte per il buon senso e che non devono valere solo per i club potenti e poi una cosa è sacrosante e va al di là delle regole tassative, il merito sportivo, che il Lecco ha conquistato sul campo e che nessuno gli può togliere.

Una squadra non può essere estromessa dalla Serie B per un vizio di forma, tantomeno legato a tempistiche strettissime e per dei problemi che altrove (Salò e Catanzaro), hanno impiegato un mese e mezzo per risolverli, approntando soluzioni temporanee, distanti centinaia di chilometri e poi il Lecco non versa in una situazione grave a livello economico, è tutto a posto e si deve fare in modo che possa fare la serie B.

Il Lecco non può essere la vittima sacrificale, per riammettere in serie B il Brescia, io non ho nulla contro le rondinelle, che però sono retrocesse sul campo e devono comunque essere penalizzate da eventuali ripescaggi, per le intemperanze dei tifosi, ricordiamoci che la partita non si è potuta concludere, il Brescia è andato in sul C sul campo e anche d’ufficio.

Il Brescia tra l’altro, formalmente rischia insieme al Perugia la ripartenza dalla Serie D, dato che non hanno presentato la domanda d’iscrizione al prossimo campionato di Serie C, vero è che il “si” per il Lecco è arrivato in ritardo da Padova, ma è un ritardo indipendente dalla loro volontà e poi si tratterebbe di 12 ore di ritardo, un dettaglio formale di poco conto, se i play off sono cominciati con 10 giorni di ritardo.

Passiamo all’UEFA, che vuole mettere un freno alle plusvalenze fantasiose e prenderà posizione, per i trasferimenti che servono a eludere il fair play finanziario, se i prezzi dei calciatori scambiati non corrispondessero al loro reale valore di mercato, allora l’UEFA, tramite il proprio organo di controllo, non consentirà più che vengano contabilizzati agli importi riportati in bilancio.

La misura entrerà in vigore dal primo luglio 2023, perché non ci ha pensato prima la nostra federazione, dicendo invece che il valore di mercato dei giocatori, non si poteva quantificare e perché non lo introduce dal primo luglio, anche nelle operazioni di mercato in Italia? Non è chiaro come verrà introdotta questa valutazione? L’UEFA ci renderà dotti, così come per i meccanismi di controllo, per costi efficaci ed equi fra le varie Nazioni.

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