Il titolo richiama una citazione di Sergio Vastano,
dal "bocconiano calabrese" del Drive In di Antonio Ricci, per spiegare meglio l’allottamento
di Maldini dal Milan, adesso che il Milan aveva raggiunto lo scudetto e il
pareggio di bilancio, Paolo voleva costruire un Milan sempre più forte, per
riportarlo stabilmente tra le prime d’Europa e tra le prime in Italia, come era
il suo Milan dell’era Berlusconi e senza rinunciare a nessuna competizione, è
chiaro stu fattu?
Ma per fare questo bisognava mettere i ricavi a disposizione
del mercato, comprare oltre ai giovani di belle speranze anche qualche campione
affermato ed essenzialmente non cedere nessuno dei pezzi pregiati o perderlo a
zero come era successo, a causa del contenimento del monte stipendi, Cardinale
invece ha tutta un’altra visione, una piccola parte dei ricavati viene
investita sul mercato, il resto va in dividendi per i soci e il mercato si
finanzia con le cessioni, magari eccellenti perché più remunerative, è chiaro
stu fattu?
Maldini come me, non condivideva queste strategie e le strade
si sono divise, così, non avendo più nessuna opposizione e confidando
sull’appoggio incondizionato di Pioli e Furlani, Cardinale sta dando vita al
suo progetto, vendere di più e meglio per fare la squadra, senza investire
capitali, il divorzio da Maldini e Massara, diventerà l’operazione per avere
le mani libere nelle cessioni eccellenti, che contrariamente i due non
avrebbero mai fatto.
Ora, se questo sarà il modo migliore per portare stabilmente
in alto il Milan, oppure sarà l’inizio del decadimento non lo posso sapere, i giudizi
definitivi vanno fatti con il tempo, sicuramente questa situazione mi riporta indietro
nel tempo, a quando Marotta non ha condiviso la follia di Agnelli, Nedved e
Paratici ed è andato via, il risultato non è stato dei migliori e ha avuto
ragione Marotta, ecco, non vorrei fra qualche anno, dovere dare ragione a
Maldini, però dobbiamo continuare a essere obiettivi e giudicare quello
che succede, in maniera completamente distaccata.
Certo, Pioli come riferimento
principale del mercato, si è preso una bella gatta da pettinare, risponderà
anche lui come Maldini delle scelte fatte e non potrà dare la colpa a nessuno,
sicuramente Maldini e Massara, non è che stessero pensando a calciatori di
primo piano, ma se il dopo Maldini dovesse cominciare con la cessione di Tonali,
insomma…
Sarebbe certamente un’ottima
operazione, un’operazione che si doveva fare, ma avrebbe senso solo se poi
arrivassero al Milan Milinkovic-Savic e Frattesi, il primo per rinforzare la
squadra e il secondo per sostituire Tonali, certo non posso esimermi
dall’ammettere, che questa cosa l’avevo pensata per Leao quando non voleva
rinnovare, quindi non posso trovarmi contrario.
Credo che il sacrificio a condizione
che si rinforzi la squadra, debba essere considerato giusto e indispensabile,
perché non si può pensare di rinforzare una squadra, che deve cambiare una
decina di giocatori, con 30 milioni e i soldi ricavati dalle cessioni di Rebic,
Origi, Adli e Messias, sarebbe stata un’operazione molto complicata, però, ogni
plus valenza guadagnata, deve essere completamente reinvestita sul mercato e
non sulla copertura dello stadio, come ho sentito dire da qualche parte.
La paura è proprio questa, quella di incassare per dividersi la “torta” e che dopo Tonali toccherà a Maignan, a Theo Hernandez e perché no, anche a Leao, intanto ci aspettiamo (perché oramai Tonali è venduto) che si stringano le trattative, per non restare fuori da qua e fuori da la, a cominciare da Frattesi, Milinkovic-Savic, Thuram (se Pioli lo vuole!?) e il giovane turco Arda Guler (rientrerebbero tutte nei 75+10), quello che conta è proprio il dopo della cessione e quindi le mosse successive.
Adesso voglio esprimere tutto
il mio sostegno e la mia solidarietà al Lecco, che non può essere trattato in
questo modo, le regole ci sono e vanno rispettate, però esistono pure le
deroghe, fatte per il buon senso e che non devono valere solo per i club
potenti e poi una cosa è sacrosante e va al di là delle regole tassative, il
merito sportivo, che il Lecco ha conquistato sul campo e che nessuno gli
può togliere.
Una squadra non può essere
estromessa dalla Serie B per un vizio di forma, tantomeno legato a tempistiche strettissime
e per dei problemi che
altrove (Salò e Catanzaro), hanno
impiegato un mese e mezzo per risolverli, approntando soluzioni temporanee,
distanti centinaia di chilometri e poi il Lecco non versa in una situazione
grave a livello economico, è tutto a posto e si deve fare in modo che possa
fare la serie B.
Il Lecco non può essere la vittima sacrificale, per riammettere in serie B il Brescia, io non ho nulla contro le rondinelle, che però
sono retrocesse sul campo e devono comunque essere penalizzate da eventuali
ripescaggi, per le intemperanze dei tifosi, ricordiamoci che la partita non si
è potuta concludere, il Brescia è andato in sul C sul campo e anche d’ufficio.
Il Brescia tra l’altro,
formalmente rischia insieme al Perugia la ripartenza dalla Serie D, dato che non hanno presentato la domanda
d’iscrizione al prossimo campionato di Serie C, vero è che il
“si” per il Lecco è arrivato in ritardo da Padova, ma è un ritardo indipendente
dalla loro volontà e poi si tratterebbe di 12 ore di ritardo, un
dettaglio formale di poco conto, se i play off sono cominciati con 10 giorni di
ritardo.
Passiamo all’UEFA, che vuole
mettere un freno alle plusvalenze fantasiose e prenderà posizione, per i
trasferimenti che servono a eludere il fair play finanziario, se i prezzi dei
calciatori scambiati non corrispondessero al loro reale valore di mercato,
allora l’UEFA, tramite il proprio organo di controllo, non consentirà più che
vengano contabilizzati agli importi riportati in bilancio.
La misura entrerà in vigore dal primo luglio 2023, perché non ci ha pensato
prima la nostra federazione, dicendo invece che il valore di mercato dei giocatori,
non si poteva quantificare e perché non lo introduce dal primo luglio, anche
nelle operazioni di mercato in Italia? Non è chiaro come verrà introdotta
questa valutazione? L’UEFA ci renderà dotti, così come per i meccanismi di
controllo, per costi efficaci ed equi fra le varie Nazioni.
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