venerdì 13 dicembre 2024

Fonseca sembra sempre più Mourinho ed è in bilico come lui.

 

Il Milan vince e si rilancia in Champions, ma ancora una volta non convince, in questi 5/6 mesi con Fonseca ha convinto solo due volte, in Champions con il Real Madrid e in campionato con l’Inter, certo, il Milan doveva vincere contro la Stella Rossa e ha vinto, ma anche stavolta la prestazione dei rossoneri è stata parecchio deludente, bene solo il risultato, che con questa vittoria i rossoneri salgono a 12 punti, al 12cesimo posto e a un punto dall’ingresso agli ottavi, con la prospettiva di passare direttamente tra le prime otto.

Le ultime due sfide contro Girona e Dinamo Zagabria, danno al Milan ottime possibilità di qualificarsi senza passare dai playoff, ma le deludenti prestazioni non fanno dormire sonni tranquilli ai suoi tifosi, le critiche dei tifosi e degli addetti ai lavori, innervosiscono il tecnico portoghese, che è sufficientemente intelligente per accorgersene anche lui e reagisce alla Mourinho, scatenando sfoghi inappropriati con gli arbitri prima (Atalanta) e con i suoi giocatori dopo (Stella Rossa).

Un nuovo sfogo di Fonseca sì, ma stavolta contro i suoi giocatori dopo il triplice fischio finale, Fonseca è stato piuttosto duro con i suoi giocatori, come lo era stato con gli arbitri a Bergamo, accusando una parte dei giocatori di non fare il bene della squadra e poi aggiunge che lui non si ferma mai, lavora continuamente e che ha la coscienza a posto, minacciando se ci sarà bisogno, di far giocare i ragazzi della Primavera o del Milan Futuro e lo farà senza problemi.

Ancora delle gravi accuse, per quelle sugli arbitri la società e i giocatori si sono sfilati dal tecnico e questo sarà stato sicuramente la scintilla per quest’altro “sfogo”, ma adesso le cose si complicano e ci si chiede se riusciranno i dirigenti a ripristinare il clima ideale per andare avanti o il Milan diventerà, se non lo è già, una polveriera.

Contro la Stella Rossa di buono ci sono stati solo i tre punti e le prestazioni di Leao e Camarda, il Milan ha giocato ancora una partita portata al termine con tanta fatica, contro una modesta avversaria e il merito della vittoria è da attribuire a Leao per la prestazione e il gol e a Camarda, che appena è entrato ha centra la traversa e poi Abraham ha trasformato in gol la respinta, ma ciò nonostante, la situazione per il Milan non è messa bene, non tanto per la classifica, ma per l’aspetto tecnico, del rendimento e anche sotto l’aspetto comportamentale.

In difesa si sono rivisti gli errori di sempre, sicuramente così il Milan non andrà molto lontano e di questo è insoddisfatto anche Fonseca, se vogliamo è una novità, perché il tecnico ha sempre fatto capire che la squadra stava lavorando bene e con nostro stupore, non aveva mai giudicato male le prestazioni della sua squadra, però stavolta qualcosa è cambiata, effettivamente non si possono fare certe prestazioni e sperare come ha detto lui, che qualcosa (Camarda) succeda.

Camarda è entrato all’83esimo sull’1 a 1, con una squadra in evidente difficoltà, il ragazzo è entrato e ha acceso la luce, costringendo qualche minuto dopo il portiere avversario a una paratona, che ha fatto schizzare la palla sulla traversa e poi da quella respinta, Abraham ha segnato il gol del 2 a 1 e della vittoria, Camarda vuole conquistarsi un posto stabile in prima squadra e si è sbattuto come un matto, con avversari ben più esperti e quotati di lui, dimostrando di meritarsi più di altri la prima squadra rossonera.

Ottima la prestazione di Leao, che ha sbloccato la partita con un gol bellissimo, dove ci mette tutto il suo talento, con uno stop fantastico e un tiro con il mancino che non lascia scampo all’estremo difensore avversario, in precedenza il portiere serbo gli aveva anche negato il gol, dimostrando continuità (finalmente) e di essere anche l’unica luce di un Milan molto opaco.

Morata è uscito per un problema al flessore, l’attaccante spagnolo ci ha messo la solita grinta e abnegazione nella fase di non possesso ed è stato costretto a lasciare il posto ad Abraham, che all’ora di gioco si divora una grande occasione, ma poi si rifà con il gol del 2 a 1 che regala i tre punti al Milan, che in attacco ha dimostrato di non avere grandi problemi e mancava Pulisic.

I problemi sono a centrocampo e in difesa, la triade è andata da Cardinale che sta rinegoziando il prestito di Elliott e il proprietario rossonero avrà detto al leone e alla volpe (Ibra e Furlani), famoso libro di Esopo, che non ci sono soldi per gli acquisti e né tanto meno per esonerare Fonseca e prendere un altro allenatore, di livello, più bravo e più costoso, per invertire il trend.

Il Milan non è forte quanto Atalanta, Inter e Napoli e forse non è nemmeno più forte di Lazio e Fiorentina, è chiaro che se almeno dovesse essere più forte della Juventus, dovrà sgomitare e non poco per arrivare al quarto posto in classifica, per rimanere dentro la Champions del prossimo anno e se questo non dovrebbe accadere, sarebbe una cosa tragica per tutti.

Non so se la triade sia andata da Cardinale per rappresentargli la situazione, però, di ritorno dagli Stati Uniti si è saputo, che per restituire il prestito a Elliott di 693 milioni di euro entro l'agosto 2025, RedBird è al lavoro per cercare di rifinanziare il debito, spostando il termine al 2028 e liquidandone adesso solo una parte, ma con l’aiuto di nuovi investitori o di un nuovo fondo.

Quindi a quanto pare, il Milan sta andando verso un ridimensionamento, per tanto difficilmente si deciderà di fare nuovi e importanti investimenti, figuriamoci un cambio tecnico di rotta, il club non è da colpi di testa, quindi non cambierà Fonseca a meno di particolari stravolgimenti, lo scudetto è già perso, la Champions è a rischio e in altre società l’allenatore sarebbe già saltato.

Il dopo Pioli doveva portare una rivoluzione tecnica e di mentalità, ma la dirigenza non ha voluto cercare per questo progetto, un profilo italiano e non ha voluto puntare su un top allenatore straniero, perché non volevano avere difficoltà nel gestire un allenatore di personalità, con richieste alte di staff e di mercato, così si sta andando in una direzione che è la stessa delle passate stagioni (ridateci Elliott, Gazidis, Maldini e Massara).

La squadra ha dimostrato per l’ennesimo anno di esser assemblata male, nella dirigenza serve gente di campo, serve un direttore sportivo di mestiere e non di comodo, uno che stia a Milanello e che faccia lui le scelte tecniche e di mercato, in tutto questo alla fine a pagare è stato D’Ottavio, direttore sportivo di nome ma non di fatto, quindi non sarà più lui il direttore sportivo, ammesso che lo sia stato, in quanto è stato esonerato dall’incarico.

D’Ottavio era direttore sportivo per regolamento, era solo una soluzione burocratica, ma, ciò nonostante, attriti e visioni diverse con Ibra, tra queste il mancato affidamento della panchina ad Abate del Milan Futuro, hanno portato la triade a chiedere a Cardinale la rimozione dell’inutile dirigente, il Milan sceglierà il nuovo Direttore Sportivo con una soluzione interna, molto probabilmente potrebbe essere Massaro.

Maldini e Massara erano punti di riferimento per tutti, cosa che non sono i nuovi dirigenti, forse toccherà quindi al nuovo Direttore Sportivo trattare il vice Theo, che potrebbe arrivare dalla Fiorentina, Biraghi rimasto fuori per scelta tecnica, sembra non rientrare più nel progetto tecnico di Palladino, a gennaio dovrebbe andare via da Firenze e con lui a quanto pare pure Parisi, due profili che potrebbero interessare al Milan come vice Theo.

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