Per questo post ho preferito partire e commentare alcune dichiarazioni, che “dette da loro” danno un significato più autorevole alla mia disamina, considerata spesso magari: disfattista, da leone della tastiera o di chi sale sul carro del vincitore, a seconda di chi la legge, io invece non mi sento nessuno di questi, solo che spesso le mie idee non collimano con chi sta dall’altro lato.
Partiamo da una grande
verità e quindi non sto salendo sul carro del vincitore, come dice l’autorevole
Franco Ordine, non è stata questa sconfitta con il Liverpool, così come si può
pensare a condannare all'ultimo posto il Milan e di conseguenza ad uscire dalla
Champions e dall’Europa, sono stati i punti persi con il Porto e con
l’Atletico, anche per colpa di qualche fischietto ostile.
Non bisogna quindi
guardare alla sconfitta con il Liverpool, che è ad un livello di qualità al
momento inarrivabile, anche quando gioca con le “riserve”, o attaccarsi troppo
agli infortuni, che ci sono e di cui parlerò in seguito, ma bisogna guardare
alle altre 4 partite, perché è da là che doveva uscire il passaggio del turno,
visto che Porto e Atletico erano alla portata dei rossoneri.
Come dice Paolo Condò, il
Milan è una squadra che in Europa era finita e invece è riuscita a risollevarsi,
la classifica alla fine è stata quella ci aspettavamo tutti all’inizio del
torneo, il Milan ha subito un doppio danno, quello di finire nel girone peggiore
e l’altro ancora più grave quello contro l'Atletico alla seconda partita, ma solo
per questo ci saranno rimpianti, perché sapevamo fin dall’inizio, che le
possibilità di andare agli ottavi erano poche.
È vero, potevamo però andare
in Europa League, ma a parte che in quel caso il Milan avrebbe dovuta onorarla,
uscire al primo scontro diretto sarebbe stato increscioso e con questo
susseguirsi di infortuni, non credo che sarebbe stato bello parteciparvi, forse
alla fine della fiera, non partecipare alla coppa minore, può risultare un
vantaggio da sfruttare per il campionato, come ha fatto l'Inter lo scorso anno,
chissà, che magari, non tutti i mali vengono per nuocere.
Sempre “detto da
loro”, Jurgen Klopp ha detto che gli piace il progetto Milan, è un bel mix
di giovani ed esperti ed è molto interessante quello che potranno fare nei
prossimi anni, giusto, questa è l’idea del progetto al netto dei procuratori,
perché non ci saranno “prossimi anni”, non appena li hai svezzati e
valorizzati, vanno via di corsa verso “l’eldorado”.
Sono convinto anch’io
che magari adesso il Milan potrà concentrarsi sul campionato e che senza le
interruzioni europee, si può centrare l’obiettivo in campionato, che resta
quello più adatto ai rossoneri, parole ricche di onestà intellettuale, quelle
dette da Stefano Pioli: "Dobbiamo portare a casa la consapevolezza che il
livello in Europa è molto alto”.
Aggiungo io, che sapevo tutti la difficoltà del girone, ma anche che il Milan non è ancora a quel livello e che nonostante la squadra sia dotata di un buon ritmo, purtroppo in Europa non abbiamo ancora la stessa grande intensità alla gara e sapevamo anche dal punto di vista tecnico, che potevamo e dovevamo fare meglio, poi dice anche che: “Qualche volta potevamo sfruttare di più la presenza di Ibra con un lancio lungo”.
“Troppe volte abbiamo
giocato la palla all'indietro, invece di giocare la palla in avanti”, sono
d’accordissimo, anche perché non sfruttiamo né Ibra e né Giroud, mi sono sempre
lamentato che non riusciamo a riempire l’area e che gli attaccanti non vengono mai
serviti, che manca l’ultimo passaggio o i cross, è una squadra che si accentra
troppo, basta guardare le avanzate di Theo e Calabria.
E poi ancora: “Dobbiamo
lavorare meglio, sfruttando meglio l'ampiezza del campo. Ci servirà soprattutto
quando gli avversari ci presseranno", mi dispiace che dovevamo restare
fuori dall’Europa, per accorgersi che il Milan tende sempre ad infilarsi in un
imbuto centrale, dove non troviamo mai lo spazio per il passaggio, per il tiro
o per imbucarci.
Come dice Sandro Tonali
“Dobbiamo crescere, ci portiamo dentro questa esperienza", il “dobbiamo
crescere” vale per tutti, vale per Theo Hernandez che doveva essere più
reattivo su Salah, doveva seguire l'egiziano invece di lasciarselo sfuggire,
vale per Pioli che presenta sempre lo stesso modulo nonostante cambi sempre
tanta gente e si ostina a mettere Theo in difesa e Kessie titolare.
Ma voglio sperare che
queste siano problematiche che appartengono al passato e che come dice Alessandro
Florenzi: "Dobbiamo prendere la forza in questa delusione e dobbiamo dare
il massimo”, come dicevo in un post precedente, qualsiasi sia il risultato con
il Liverpool, non dobbiamo abbatterci o esaltarci, siamo una squadra forte, ci
mancava l’esperienza per la Champions e abbiamo tanti margini di miglioramento.
Le tante assenze e un ritmo così basso per
l’Europa, sono un campanello d’allarme, qualcosa su cui riflettere, è un
problema serio invece che sono usciti Brahim e Tonali, mentre nonostante gli
errori, le brutte prestazioni e la mancanza della firma sul contratto, la
permanenza di Kessie in campo è costante.
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