mercoledì 8 dicembre 2021

Detto da loro.

Per questo post ho preferito partire e commentare alcune dichiarazioni, che “dette da loro” danno un significato più autorevole alla mia disamina, considerata spesso magari: disfattista, da leone della tastiera o di chi sale sul carro del vincitore, a seconda di chi la legge, io invece non mi sento nessuno di questi, solo che spesso le mie idee non collimano con chi sta dall’altro lato.

Partiamo da una grande verità e quindi non sto salendo sul carro del vincitore, come dice l’autorevole Franco Ordine, non è stata questa sconfitta con il Liverpool, così come si può pensare a condannare all'ultimo posto il Milan e di conseguenza ad uscire dalla Champions e dall’Europa, sono stati i punti persi con il Porto e con l’Atletico, anche per colpa di qualche fischietto ostile.

Non bisogna quindi guardare alla sconfitta con il Liverpool, che è ad un livello di qualità al momento inarrivabile, anche quando gioca con le “riserve”, o attaccarsi troppo agli infortuni, che ci sono e di cui parlerò in seguito, ma bisogna guardare alle altre 4 partite, perché è da là che doveva uscire il passaggio del turno, visto che Porto e Atletico erano alla portata dei rossoneri.

Come dice Paolo Condò, il Milan è una squadra che in Europa era finita e invece è riuscita a risollevarsi, la classifica alla fine è stata quella ci aspettavamo tutti all’inizio del torneo, il Milan ha subito un doppio danno, quello di finire nel girone peggiore e l’altro ancora più grave quello contro l'Atletico alla seconda partita, ma solo per questo ci saranno rimpianti, perché sapevamo fin dall’inizio, che le possibilità di andare agli ottavi erano poche.

È vero, potevamo però andare in Europa League, ma a parte che in quel caso il Milan avrebbe dovuta onorarla, uscire al primo scontro diretto sarebbe stato increscioso e con questo susseguirsi di infortuni, non credo che sarebbe stato bello parteciparvi, forse alla fine della fiera, non partecipare alla coppa minore, può risultare un vantaggio da sfruttare per il campionato, come ha fatto l'Inter lo scorso anno, chissà, che magari, non tutti i mali vengono per nuocere.

Sempre “detto da loro”, Jurgen Klopp ha detto che gli piace il progetto Milan, è un bel mix di giovani ed esperti ed è molto interessante quello che potranno fare nei prossimi anni, giusto, questa è l’idea del progetto al netto dei procuratori, perché non ci saranno “prossimi anni”, non appena li hai svezzati e valorizzati, vanno via di corsa verso “l’eldorado”.

Sono convinto anch’io che magari adesso il Milan potrà concentrarsi sul campionato e che senza le interruzioni europee, si può centrare l’obiettivo in campionato, che resta quello più adatto ai rossoneri, parole ricche di onestà intellettuale, quelle dette da Stefano Pioli: "Dobbiamo portare a casa la consapevolezza che il livello in Europa è molto alto”.

Aggiungo io, che sapevo tutti la difficoltà del girone, ma anche che il Milan non è ancora a quel livello e che nonostante la squadra sia dotata di un buon ritmo, purtroppo in Europa non abbiamo ancora la stessa grande intensità alla gara e sapevamo anche dal punto di vista tecnico, che potevamo e dovevamo fare meglio, poi dice anche che: “Qualche volta potevamo sfruttare di più la presenza di Ibra con un lancio lungo”.

“Troppe volte abbiamo giocato la palla all'indietro, invece di giocare la palla in avanti”, sono d’accordissimo, anche perché non sfruttiamo né Ibra e né Giroud, mi sono sempre lamentato che non riusciamo a riempire l’area e che gli attaccanti non vengono mai serviti, che manca l’ultimo passaggio o i cross, è una squadra che si accentra troppo, basta guardare le avanzate di Theo e Calabria.

E poi ancora: “Dobbiamo lavorare meglio, sfruttando meglio l'ampiezza del campo. Ci servirà soprattutto quando gli avversari ci presseranno", mi dispiace che dovevamo restare fuori dall’Europa, per accorgersi che il Milan tende sempre ad infilarsi in un imbuto centrale, dove non troviamo mai lo spazio per il passaggio, per il tiro o per imbucarci.

Come dice Sandro Tonali “Dobbiamo crescere, ci portiamo dentro questa esperienza", il “dobbiamo crescere” vale per tutti, vale per Theo Hernandez che doveva essere più reattivo su Salah, doveva seguire l'egiziano invece di lasciarselo sfuggire, vale per Pioli che presenta sempre lo stesso modulo nonostante cambi sempre tanta gente e si ostina a mettere Theo in difesa e Kessie titolare.

Ma voglio sperare che queste siano problematiche che appartengono al passato e che come dice Alessandro Florenzi: "Dobbiamo prendere la forza in questa delusione e dobbiamo dare il massimo”, come dicevo in un post precedente, qualsiasi sia il risultato con il Liverpool, non dobbiamo abbatterci o esaltarci, siamo una squadra forte, ci mancava l’esperienza per la Champions e abbiamo tanti margini di miglioramento.

Le tante assenze e un ritmo così basso per l’Europa, sono un campanello d’allarme, qualcosa su cui riflettere, è un problema serio invece che sono usciti Brahim e Tonali, mentre nonostante gli errori, le brutte prestazioni e la mancanza della firma sul contratto, la permanenza di Kessie in campo è costante.

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