domenica 17 settembre 2023

In attesa del derby, si lavora sul nuovo stadio rossonero.

Sembrano esserci nuove informazioni e dettagli interessanti, circa le eccellenze che lavoreranno al progetto, si parla di Tim Romani, CAA Icon e perfino di Manica, per lo stadio da realizzare a San Donato, sono stati anche delineati i paletti, entro i quali ci si vuole muovere, inizio dei lavori nel 2025, con l'obiettivo di ultimare la costruzione e giocare la prima partita tra il 2028 e il 2029, minchia! Siamo ancora nel 2023.

Al contrario di Elliott, che ha pensato esclusivamente a sanare la società, uno dei progetti di Cardinale, è quello di portare a termine il progetto del nuovo stadio e in questo è molto deciso, tanto da guardare con decisione a San Donato, dove il progetto inizia a prendere forma, vuole costruire un impianto che sia disponibile anche al di fuori delle partite, che sia di almeno 70mila posti e che possa essere aggregatore di eventi di ogni tipo.

In poche parole si vuole portare l'esperienza dell'architettura sportiva americana in Italia, quasi come esempio e che possa tracciare la linea per una nuova era dell'infrastruttura sportiva, gli anelli saranno due e all'interno vi saranno i maxischermi più grandi di Italia, sullo stile delle grandi arene americane, un museo, una larga area per le famiglie, una piazza antistante, che possa ricordare per grandezza e conformazione Piazza del Duomo.

Finalmente qualcuno ha trovato il coraggio di ammettere, che Var e arbitro sono due ruoli in contrapposizione, Irrati ha deciso che si occuperà solamente del VAR e ha spiegato il perché: "È un'attività talmente specializzata che serve farlo il 100% del tempo. In campo serve avere un impatto anche irruente con i calciatori, in cabina no. Un VAR deve essere stato arbitro di alto livello, o almeno della stessa categoria in cui va ad operare. Ma anche UEFA e FIFA hanno preso questa strada: quando diventi élite fai solo una delle due cose".

Perché? Perché il vero problema è: "Quando sei arbitro pensi a quello, ma poi se vai a fare il VAR puoi essere focalizzato anche sull'aspetto arbitrale: non dico che giustifichi la decisione presa sul campo, ma rischi di solidarizzare con lui e anche se la decisione è sbagliata dici: 'So cosa si prova, non voglio rovinargli la giornata'. Non serve assolutamente questo, serve tecnica arbitrale e una distanza che il terreno di gioco non ti dà, perché è passione, coinvolgimento emotivo. Componenti che il VAR deve eliminare il più possibile".

Penso, che chi mi segue, ricorderà, che io ho sempre sostenuto questa tesi, il Var deve fare il Var e si devono specializzare persone in quel senso, perché essere arbitri e Var contemporaneamente, ti mette in una posizione di riverenza, quando al Var c’è un arbitro di livello inferiore e di onnipotenza quando l’arbitro è di livello inferiore, per non parlare di gelosie, rivalità e vendette.

Intanto trapela la notizia, che Jovic appena arrivato dalla Fiorentina, nell’ultima ora di mercato per disperazione, potrebbe già andare via a gennaio, quando lo hanno preso, ho subito pensato che era stato fatto per tappare un buco e che nel frattempo avrebbero trovato un nuovo accordo con Taremi e a gennaio poi lo avrebbero preso.

A fine mercato e dopo il clamoroso naufragare dell’operazione Taremi, il Milan ha virato senza troppa convinzione su Jovic, il 25enne serbo in parabola decisamente discendente, era l’unica e ultima possibilità a parametro zero, quindi con poco rischio, per dare un’alternativa a Giroud, senza nessuna convinzione sul suo rilancio.

L’indiscrezione arriva dalla Spagna, il nuovo bomber che rimpiazzerà Jovic sarebbe Morata, un vecchio pallino del tanto bistrattato duo Maldini-Massara, che erano vicini a chiudere l’operazione, se non fosse intervenuto Cardinale a vendicare il suo scudiero Pioli, lo spagnolo ha il contratto in scadenza al 30 giugno 2024 e la possibilità di rinnovare è sempre più remota, l’ipotesi di un addio già nel mese di gennaio, può prendere sicuramente corpo.

Il Milan potrebbe sistemare a gennaio Jovic in una squadra medio-piccola di serie A, o in Turchia e potrebbe convincere facilmente i ‘Colchoneros’ con un’offerta al ribasso, a sei mesi della fine del contratto, tanto più che Simeone, avrebbe già pronto il sostituto a costo zero, il giovanissimo Martin in prestito al Mirandes e attualmente il capocannoniere della Liga.

  

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