Pioli ha corretto il tiro: "Sono in debito con i tifosi, perché l'anno scorso quando abbiamo giocato veramente male, loro mi sono stati vicino e li ringrazio di questo. Ma anche perché sono diventato l'allenatore che ha perso più derby", questo mi induce a pensare che nei compiti del coach, ci sia pure quello di addetto stampa, ma forse lui non lo sapeva, stiamo risparmiando su tutto, dul direttore tecnico, sul direttore sportivo e forse anche sull’addetto stampa.
Comunque, può correggere il tiro quanto vuole, ma è sempre più indifendibile e non si tratta solo di una questione di derby persi, ma
anche di parole fuori luogo, di superficialità, di pressapochismo e di presunzione, la gratitudine per il 19esimo
scudetto, non può durare in eterno e lui da persona intelligente quale si reputa, deve avere questa consapevolezza, Sacchi è stato molto duro con
lui, ma Pioli dovrebbe sapere quanto sarà duro Cardinale, quando imboccherà la
stessa china dello scorso anno.
Mi auguro di no, ma al Milan si deve fare chiarezza e
l’allenatore lo deve fare per primo, voglio sperare che non si giochino la
carta Ibra come tutor, Pioli non è da Milan e nemmeno da progetto Cardinale,
non è con il tutor che possiamo andare avanti, continuo a restare dall’idea che
Pioli non arriva a Natale, gli americani gli fanno uno scatolone con le sue
cose e lo mettono davanti ai cancelli di Milanello dall’oggi al domani, come
hanno fatto con Maldini e Massara.
Il Milan nel derby e anche in altre
occasioni in passato, ha dimostrato di avere
un’inferiorità tecnica, mentale e di arrendevolezza fuori dal
comune, capisco che si abbia la presunzione di non chiedere scusa, perché si ha
l’arroganza di non avere capito quello che è successo, certificato dalle sue
parole: “Per 4 minuti abbiamo tenuto la palla noi”, che altro non sono, che il segno
di non avere capito, che il Milan non ha fatto una partita di calcio.
Sarebbe ora di
smetterla di fare il profeta e di fare un bel passo indietro, farsi un bel
bagno di umiltà, capire e correggere, quella grande confusione che aveva già la
scorsa stagione e che perdura anche in questa, nonostante sia stato allontanato
il male per eccellenza che era Maldini, continua a sbagliare le partite, non ha
ancora capito che non può lasciare sempre l’uno contro in difesa e che i
raddoppi e le coperture sono necessari.
I reparti devono
stare stretti, fare le diagonali, devono giocare vicini in 30 metri, non si può
avere una squadra lunga 50 metri come fa il Milan, tutte le squadre, tutte le
volte che vanno in contropiede (ripartenza), creano occasioni pericolose e non
serve a niente poi il possesso palla per 7 minuti o al 60 %, giocare così come
gioca Pioli è inammissibile, senza marcature preventive, difendere in questo
modo, ti porta a essere squilibrati.
Puoi accettare
l’uno contro uno dietro, quando sei in necessità, quando sei in inferiorità
numerica o quando devi andare a recuperare il risultato, ma non tutte le
partite e per tutta la partita, ma poi questo modo di attaccare con i terzini
che entrano dentro il campo, può essere una buona cosa, se i centrocampisti
coprono e fanno le diagonali, perché la squadra in campo deve garantire la
copertura totale degli spazi, una volta persa palla, i due centrali rimangono
sempre a giocarsela uno contro uno con i due attaccanti.
Giocare in questo modo non è sintomo di innovazione,
ma di superficialità, di non approfondire le normali dinamiche di gioco, devi avere rispetto
dell’avversario, deve esserci una base di squadra, un collettivo, devi essere una squadra compatta, determinata, umile,
fare cose chiare e semplici, dopo si può pure perdere, perdere malissimo magari e comunque
chiedere scusa, a parte che abbiamo comprato 11 giocatori e ci scopriamo
scoperti al centro.
Il Milan come gli altri anni, lascia praterie alle ripartenze avversarie, lasciando di conseguenza il fianco scoperto, una volta era colpa di Kessie che non era in forma, poi perché mancava Kessie, ma c’era sempre Pioli (chi sa perché non è colpa di Pioli mai) e ora? Non è neanche colpa di Maldini! giocando in quel modo, non si dà certezze alla squadra, per essere una squadra, tutti devono partecipare alla fase offensiva e a quella difensiva, se no, non c’è rivoluzione estiva che tenga.
Nella testa dell’innovativo Pioli, risiede tanta
confusione e indecisione, sul modulo e sulla gestione dei cambi per esempio, per
Pioli le riserve sono riserve, non sono risorse, entrano
all'occorrenza, per lo più quando la partita è finita, in queste condizioni,
entrando sempre nel finale e sempre in una squadra piena di seconde linee, a
ricorrere il risultato, le riserve non possono mai fare il salto di qualità.
La Champions arriva al momento giusto, sempre che il Milan non si sia già infilato nello stesso tunnel della scorsa stagione (già! Non è più possibile perché non c’è più Maldini), sarebbe bene evitare un altro disastro del genere, forse Pioli dovrebbe avere l’umiltà di rimettersi in discussione, ammettendo che il calcio non lo ha inventato lui.
Nessun commento:
Posta un commento