martedì 28 maggio 2024

Smettiamola con i paragoni forzati.

 

“Anche quando è arrivato Pioli, lo scetticismo era generale”, allora, fare questo tipo di paragone per farci piacere per forza Fonseca non va bene, so che nostro malgrado ce lo dovremo far piacere, ma come è stato per Lopetegui, non è l’uomo o l’allenatore che contestiamo, ma le ambizioni della proprietà, poi per carità, magari arriva al Milan e ci resta otto anni e poi vince quanto Sacchi o Capello, però dire che Pioli ha lavorato benissimo e che Fonseca è allo stesso livello, no.

Dire che Pioli e quindi Fonseca sono allenatori europei di prima fascia, è un offendere la nostra intelligenza, di allenatori di primissima fascia ce ne sono solo 3: Klopp, Guardiola e Ancelotti, poi, i vari Tuchel, Luis Enrique, Pochettino, Arteta, ten Hag, Flick, Nagelsmann, Conte ecc, questi sono di prima fascia, uno di questi volevamo al Milan, Pioli e Fonseca sono di un livello medio-alto di seconda fascia e siccome il Milan non può essere di un livello medio-alto, non da Milan, è matematico.

Intanto Pioli arriva al Milan da disoccupato, tra lo scetticismo generale, perché veniva dalle dimissioni con la Fiorentina e due anni prima dall’esonero con l’Inter, con cui aveva allenato 5 mesi, era noto per non riuscire ad allenare mai più di 2 anni la stessa squadra, dal 2011 al 2019,  colleziona 5 esoneri uno dietro l’altro e il primo a Palermo, avviene prima che cominciasse il campionato, quando arriva da noi, nell’ottobre 2019 deve andare alla Sampdoria e se non fosse stato per il mancato accordo per la buonuscita tra Spalletti e l’Inter, lui un piede a Milanello non lo avrebbe mai messo.

Comincia malissimo e se non fossero arrivati Kjaer e Ibra, a fine campionato sarebbe andato via, oltre a Kjaer e Ibra, lo salvano Maldini e Boban da Rangnick e siccome Spalletti non si era ancora liberato dall’Inter, hanno fatto valere l’opzione del prolungamento di un anno, aspettando Spalletti, quell’anno ha fatto bene, con il raggiungimento del secondo posto in era covid e il conseguente ritorno in Champions, visto che Spalletti non si liberava, Maldini decide di fargli altri due anni di contratto, poi allungati dopo lo scudetto.

Il terzo anno è in pratica il proseguimento del secondo, vince meritatamente lo scudetto, ma grazie anche al suicidio dell’Inter, però durante tutto il campionato, con i tifosi che lo inneggiano a: “Is on fire”, diventa presuntuoso e ha molti scontri con Maldini, che una volta conquistato lo scudetto e cambiando proprietà, pensa, che dopo avere rispettato il patto con i tifosi: “Lo scudetto in tre anni” e con i conti finalmente a posto, sia arrivato il momento del salto di qualità, che Cardinale mantenendo Pioli, non ci ha fatto fare.

Un salto di qualità che stiamo aspettando ancora adesso e sono passati due anni, l'esonero o la rescissione consensuale, doveva essere il modo per fare il tanto atteso salto di qualità e con Fonseca e Furlani non lo facciamo, è questo il motivo del contendere, quindi, qui non si sta dicendo che Fonseca e peggiore o migliore di Pioli, si dice che Fonseca non è un allenatore di primo livello e che il Milan non farà nemmeno per quest’anno e per i prossimi tre, quel tanto agognato salto di qualità.

Pioli nel 2019, si è trovato al momento giusto al posto giusto, ma dopo lo scudetto del 2022, Pioli non era più l’uomo giusto, nei tre anni precedenti era cresciuto, ma non è mai arrivato ad essere un allenatore di prima fascia, ha avuto dei grandi meriti, per cui è stato pagato profumatamente, passando dal milione e ottocento mila, a quattro milioni e mezzo e non si può discutere che dopo lo scudetto, non abbiamo vinto nessun altro trofeo, anzi, non ci siamo andati nemmeno vicini e siamo usciti sempre troppo presto dalla lotta scudetto.

È questa seconda parte, che Maldini aveva previsto e che non ci soddisfa, è questa seconda parte che vogliamo eliminare e ripeto, non la eliminiamo con l’arrivo di Fonseca, “Anche quando è arrivato Pioli, lo scetticismo era generale”, ma il Milan di oggi non è più la squadra di cinque anni fa quando è arrivato Pioli, le ambizioni sono cambiate e devono cambiare anche i protagonisti.

Oggi c'è un Milan evoluto e ambizioso, gli obiettivi sono cambiati, le aspettative sono alte, il quinquennio di Pioli è da 6, non di più, dopo lo scudetto, quando è rimasto da solo (perché Maldini lo ha mollato), si sono visti i suoi limiti, perché va fatta la separazione netta tra le stagioni, in quelle prima dello scudetto è un Pioli, in quelle dopo lo scudetto è un altro Pioli, dove si sono viste tutte le sue lacune tecniche e dove ha perso l'umiltà.

Maldini di questo se ne era accorto, l’umiltà aveva lasciato spazio alla presunzione e si poteva riscontrare nelle parole delle interviste, in campo nelle formazioni, in molte scelte senza senso, nel suo talebano 4-2-3-1, Pioli è arrivato, come allenato non potrà andare oltre a quello che ha fatto con il Milan, per me tornerà il Pioli che prima non aveva vinto nulla, vedremo cosa farà e cosa vincerà dopo.

Andava già esonerato quando lo aveva chiesto Maldini, ma se non è stato fatto, sicuramente andava fatto un anno fa, in questi cinque anni, escluso lo scudetto del 2022, Pioli è stato sconfitto e con lui il Milan, in tutte le 8 competizioni in cui ha partecipato, ora c’è Fonseca, vedremo cosa farà e cosa vincerà, anche lui, escluso lo scudetto con lo Shaktar non ha vinto nulla.

domenica 26 maggio 2024

L’Atalanta vince l’Europa League e Spalletti convoca 30 nazionali.

Vittoria dell’Atalanta in Europa League, che riporta in Italia l’equipollente titolo (coppa UEFA) dopo 25 anni, l’ultimo a vincere la seconda competizione Europea, è stato il Parma guidato da Malesani, complimenti vivissimi ad una squadra, ad una società e ad un tecnico esemplari, il Milan ha fatto bene a fare i complimenti agli orobici, ma potrebbe pure copiare la formula (semplice) del loro successo.

Spalletti ha convocato 30 calciatori per il raduno pre-Euro2024, chiaramente non ci sono giocatori del Milan, visto che i rossoneri comprano all’estero e quei pochi giocatori italiani che ci sono, servono a far numero per le liste UEFA, altrimenti non avremmo nemmeno questi e visto che non c’è un obbligo per l’allenatore italiano, ha pensato di sostituire Pioli con uno straniero, possibilmente più scarso, ma la cosa importante è che oltre a essere straniero, costi poco e non si azzardi a dire la sua.

A giugno torna l’europeo e Spalletti ha convocato i calciatori per il raduno di fine mese, come sempre e per tutti i commissari tecnici, le convocazioni hanno destato sorpresa, contestazione e qualche incredulità, prima chiamata meritatissima in Nazionale per Calafiori e seconda convocazione per Fagioli, questa un po' meno meritata e molto contestata, perché non ha giocato per tutto il campionato e per il fatto che si è andato a premiare immediatamente con la nazionale, un calciatore che aveva “sbagliato” e aveva avuta pure una pena molto blanda.

Seconda chiamata anche per Bellanova (boh?) e Folorunsho, anche per lui, bravo, ma credo che Colpani la meritasse di più, è tornano in Nazionale Samuele Ricci (ottimo, in quel ruolo fra l’altro siamo carenti) e Provedel, anche lui assente per un lungo periodo e come la Lazio, non è stato protagonista di un buon campionato, anche qua gli avrei preferito Carnesecchi.

Prima di partire per la Germania (10 giugno), la Nazionale disputerà due amichevoli, il 4 giugno con la Turchia a Bologna e il 9 giugno con la Bosnia a Empoli, prima dell’esordio alla competizione il 15 giugno a Dortmund con l’Albania, Spalletti effettuerà le ultime scelte per chiudere la lista dei convocati per l’Europeo.

Restiamo per così dire “all’estero”, per dire che la premier è pronta a ridimensionarsi, nonostante la grande quantità di quattrini, 16 club su 20 hanno votato per ridurre il tetto massimo di spese (da noi quando?), un ridimensionamento dei costi a partire dalla stagione 2025-26, a dire "no" sono stati solamente tre club: Manchester United, Manchester City e Aston Villa, mentre il Chelsea si è astenuto, l'obiettivo è ridurre il gap tra la potenza economica delle big e il resto delle squadre, rendendo più equilibrato e combattuto il campionato ma mantenendo comunque intatta la competitività delle inglesi a livello europeo.

Intanto si è conclusa una stagione non indimenticabile per il Milan, il secondo posto da "festeggiare" è stato quello di 3 anni fa, questa verrà ricordata per l’ennesimo distacco abissale con la prima, per tutti i derby persi, per la miriade di infortuni, per la contestazione a Pioli e alla società, per l'eliminazione dalla Roma in Europa League e dall’Atalanta in Coppa Italia, sarà ricordata per il saluto a Pioli, a Giroud, a Kjaer, a Mirante e a qualche altro.

Si è chiusa ufficialmente l'avventura di Pioli in rossonero, che nell'ultimo biennio non è riuscito a proseguire nel percorso di crescita, che lui stesso aveva avviato, dimostrando di avere dei limiti e che il suo lavoro (ciclo) al Milan fosse finito, il grazie è doveroso, ma nulla di più, così come è doveroso voltare pagina, spero che i dirigenti ci ripensino ancora una volta, che Fonseca sia stato uno specchietto per le allodole, perché non si può cambiare pagina, con un tecnico come Fonseca.

Per il prossimo tecnico che verrà, se non sarà di primo livello, non sarà facile fare meglio di Pioli e la responsabile sarà della Società, che dopo 4 qualificazioni in Champions e un aumento considerevole del fatturato, per migliorarsi passa da un allenatore che ha un ingaggio di 4,5 milioni a uno che ne prenderà 3 o al massimo 3,5, cosa che indica chiaramente una mancanza di volontà, di crescita e di vincere, per non parlare che con l’uscita di Kjaer e Giroud, il Milan perde due giocatori di carisma e di leadership.

Mancanza da non sottovalutare, non potranno essere rimpiazzati con due giovanotti di belle speranze, così come abbiamo fatto in quest’ultimo biennio e poi ritengo che il Milan, dovrebbe guardare un po' di più ai calciatori italiani, visto che non abbiamo nessuno in nazionale e perché sappiamo che i giocatori italiani, aumentano lo spirito di appartenenza, uno zoccolo duro di italiani, così come era successo a Sacchi e a Capello e pure a gli altri che hanno vinto: Zaccheroni e Ancelotti, sarebbe importante per costruire i prossimi successi.

Al termine della partita della “primavera” contro la Lazio, con la conseguente eliminazione del Milan dai quarti di finale del campionato Primavera, Abate ha annunciato il suo addio, è una maniera strana anche questa, perché l’annuncio avrebbe dovuto farlo la società e non in questo modo, ha ringraziato chi ha creduto in lui e non la società, anche se nel ringraziare Maldini a Massara, poi ci ha messo dentro anche la dirigenza attuale, aggiunge che si sente pronto per andare a lavorare con i grandi in un campionato professionistico. 

Forse avrebbe voluto lui allenare il Milan con Ibra, certo, perché Fonseca sì e lui no? almeno l’under 23 che sta nascendo e che invece hanno affidato a Bonera, che non ha nessuna esperienza con le prime squadre, a torto o a ragione, questa dirigenza (Furlani) è riuscita a creare malcontento nella vecchissima guardia (2 capitani, Maldini e Abate) e tra i tifosi, che non hanno mai protestato, neanche ai tempi della “banda del buco”, continuano a curare i bilanci, le sponsorizzazione e trascurano il lato tecnico e umano. 

venerdì 24 maggio 2024

Contatto con De Zerbi per la panchina?

 

Il tecnico bresciano è molto apprezzato dai milanisti, esclusa la dirigenza rossonera, che punta a profili decisamente di più bassi livelli e che possono essere “maneggiati” molto più agevolmente, nessuno dei dirigenti rossoneri ha mai provato a portare De Zerbi a Milanello, né sul serio e nemmeno per scherzo, per tanto, che il Milan, dopo che il tecnico si è liberato, si sia mosso concretamente per portare De Zerbi sulla panchina rossonero, non è vero nulla, è stata la solita notizia giornalistica.

Quindi non c’è mai stato un contatto, al di là di quello che qualcuno vuole farci capire, Furlani ha interesse a portare a Milanello Fonseca e da lì non si schioda, mentre Ibra vorrebbe portare in rossonero van Bommel e da lì non si muove, in mezzo noi, che non vogliamo né l’uno e nell’altro, comunque, dopo l’ufficialità della rescissione consensuale di Pioli, nei prossimi giorni dovremmo avere un quadro più chiaro, non perde quota l'opzione Fonseca, che in settimana deve dare una risposta (negativo) al Lille.

I tifosi non sono contenti di Fonseca e né tanto meno di van Bommel, personalmente io avrei preferito Conceicao, non è per niente vero, che la dirigenza rossonera si è consultata per giorni sulla scelta dell’allenatore che prenderà il posto di Pioli, perché dopo Lopetegui ci sono stati sempre e solo due nomi, Fonseca e van Bommel, non ci sono mai stati i tormentoni Conte e Motta.

Penso che parlare di mercato prima di avere scelto il tecnico, sia sbagliato, ma con questa dirigenza mi sto abituando a tutto e quindi parliamo di mercato, Zirkzee è il primo obiettivo per l’attacco, fatto salvo che lo vogliono le squadre di mezzo pianeta e che non è il centravanti classico, che invece è Sesko, solo che quest’ultimo ormai ha raggiunto cifre vertiginose.

Lo sloveno costa 65 milioni solo di clausola, poi c’è la concorrenza che fa lievitare il prezzo e poi bisogna aggiungere pure i soldi per le commissioni all’agente, per lui si sono fatti avanti alcuni club di Premier League e sicuramente finirà in Inghilterra, però ci potremo consolare con il ritorno a Milanello di Origi, perché ha un contratto pesante ed è difficilmente collocabile, al Nottingham Forrest in un anno non ha segnato nemmeno una rete e quest’estate bisognerà trovare un'altra squadra per il belga.

Anche Jovic farà le valige e il Milan sta valutando come secondo centravanti Pinamonti del Sassuolo, ma bisogna pensare anche e soprattutto al centravanti titolare, considerate le difficoltà che ci saranno per arrivare a Sesko e Zirkzee, il Milan sta seguendo Dovbyk del Girona che è valutato 40 milioni, l’ucraino classe '97, in questa stagione ha segnato 20 gol e fatto 7 assist nella Liga spagnola, oltre al Milan sul calciatore, ci sarebbe anche l'interesse di Napoli e Juventus. 

Poi ci sono i prestiti da risolvere e le cessioni, il Milan con il Bologna ha in ballo il diritto di riscatto di Saelemaekers fissato a 12 milioni, credo che i felsinei non vorranno privarsi anche del belga, quindi in linea di massima, ci sarebbero già 12 milioni accantonati per l’attaccante, inoltre, l’Atalanta ha detto che riscatterà De Keteleare e sono altri 23 milioni, che aggiunti a 12 di Saelemaekers, siamo a 35 milioni, ancora un po' pochini per il centravanti.

A parte le voci su Leao (magari) e Theo, sembra che il big sacrificato sia Maignan e pare pure che il Milan abbia già scelto il suo successore, si tratta di Diogo Costa, che Mendes vorrebbe fare arrivare a Milanello per una cifra attorno ai 45 milioni, il portiere del Porto (bottega cara), non credo che possa arrivare al Milan per questa cifra, anzi, spassionatamente, non credo proprio che sarà lui a sostituire il portiere francese.

Come il Milan e la curva sud, saluto e ringrazio Pioli, la notizia della rescissione è una buona notizia, quella dell’imminente arrivo di Fonseca è quella cattiva, a quanto pare nella scelta dell’allenatore ha vinto Furlani, a dispetto di quanto sostiene Suma, che dice di conoscere perfettamente le cose di casa Milan, Fonseca dovrebbe essere quindi il prossimo allenatore del Milan, ma io, la curva sud e tantissimi tifosi dissentiamo.

Io virtualmente protesto con loro, ringrazio Pioli per quanto ha fatto nei primi tre anni, che sono stati indimenticabili, ma per i due anni successivi allo scudetto mi dispiace, è stato un biennio fallimentare e non può, non possono bastare un quinto e un secondo posto, con la lotta per lo scudetto finita già a dicembre e nemmeno una semifinale (raggiunta per caso) di Champions.

Troppi gli infortuni, troppe le partite perse, gli appuntamenti importanti mancati, un gioco troppo sbilanciato e mai convincente, troppa presunzione, troppo “talebano”, tutte colpe che Pioli deve dividere con la dirigenza, alla quale non ha mai saputo ribellarsi, in cinque anni abbiamo vinto solo uno scudetto (per caso), mentre l’Inter con i debiti ha fatto incetta di trofei.

Quest’anno ha vinto qualcosa anche l’Atalanta e la Juventus, che pure si sono classificate dietro di noi, noi siamo il Milan e dobbiamo tornare a vincere, certo, non sarà con Fonseca, noi non ci accontentiamo della qualificazione in Champions e voglio sperare che non si accontentano neanche i dirigenti, come tutti i tifosi sono arrabbiato con la proprietà e credo che nemmeno Cardinale è contento, tanto che si dice, che stiano facendo anche una rivoluzione totale, di dirigenti e amministratori, però fin tanto che al Milan comanderà Furlani, sarà sempre lo stesso Milan mediocre, il Milan è una delle squadre più prestigiose e quindi ambiziose al mondo e le scelte devono essere valutate e ponderate.

mercoledì 22 maggio 2024

Il Verona vince a Salerno e raggiunge la salvezza.

 

Non potevo non aprire il post di oggi, senza inneggiare a due tecnici straordinari, il primo, ma non in ordine di importanza è Baroni, che con il Verona, dopo che gli hanno rivoluzionato la squadra a gennaio, vendendogli tutti i migliori, è riuscito a festeggiare la salvezza in Serie A, cosa che aveva fatto con successo anche lo scorso anno a Lecce e non si può non inchinarsi all’ impresa di Ranieri con il Cagliari, con cui aveva ottenuto una insperata promozione in serie A lo scorso anno, subentrando a campionato (disastroso) in corso, due belle conferme, che raggiungono questo importante e sentito obiettivo salvezza. 

Chi non ha ancora raggiunto l’obiettivo: “ nome del nuovo allenatore” è il Milan, anche se in serie A non è il solo, la mia impressione è che tutti stanno aspettando di vedere cosa fa Thiago Motta, visto che se pur ci sia l’accordo totale con la Juventus, manca ancora la cosa più importante, la firma, se Thiago come sembra che sia, vada alla Juventus, allora il Napoli potrebbe chiarirsi meglio le idee e ricevuto il due di picche da Conte e Gasperini (io la vedo così), punterà dritto su Pioli.

Il Milan, se non ha ancora deciso su Fonseca, a parte per la grande confusione che c’è, è perché vogliono comandano in tanti e sotto sotto sperano che Motta dica no alla Juventus e scelga il progetto Milan, ma siccome per me, se Motta non va alla Juventus è perché va in una grande europea (Barcellona), quindi a quel punto, Furlani punterà tutto su Fonseca, che ha già rifiutato in ordine: Marsiglia e Lille, solo che Ibra non è d’accordo e come dice anche Giancarlo Padovan: "Fonseca al Milan sarebbe la scelta peggiore che possano fare".

Le parole di Padovan: "Fonseca sarebbe la scelta peggiore che possano fare, ha fatto male a Roma e così così in Francia, e adesso arriva al Milan? Perché? In base a quale criterio di merito. Ci sono allenatori che hanno fatto percorsi di crescita diversi, come Gilardino ad esempio. Non ha lasciato ricordi precisi e indelebili in Italia, lo voleva il Marsiglia, mica il PSG. Il Milan avrebbe bisogno di un altro profilo, soprattutto di carisma e di valore: Conceicao sarebbe stato più opportuno".

Ho riportato le parole del Direttore, perché le faccio mie, sono quelle che ho detto qualche tempo fa, dal testa a testa con Conceicao, sembra si sia arrivati alla scelta finale di Fonseca, a mio avviso però, tenuto in caldo in attesa di Motta e adesso anche forse di De Zerbi, comunque, da più parti si sottolinea il rischio a cui si sottopone il Milan nella scelta del tecnico e forse questa indecisione, ammessa che ci sia, è data dalla consapevolezza del rischio che corrono in questa scelta poco ponderata.

Io ancora non capisco perché tutto a un tratto, il Brighton rinuncia contemporaneamente alla clausola di 15 milioni e libera in modo consensuale il suo tecnico delle meraviglie, cosa c’è dietro l’addio di De Zerbi, che emozionato spiega i motivi dell’improvvisa separazione con il club e i progetti per il futuro, affievolendo fra l’altro le speranze di Milan e Bayern Monaco, è un addio sorprendente, per tempistiche e modalità, un addio che ha lasciato tutti di sasso, perché nessuno si aspettava questa separazione.

In conferenza stampa ha spiegato le motivazioni di questo inaspettato addio, rivelando che dietro a tale decisione non c'è nessun’altra squadra, bensì una rottura con la dirigenza e l'impossibilità di trovare un accordo per proseguire ancora insieme: "Un addio concordato con la società", De Zerbi precisa che alle sue spalle non c'è nessun club, non c'è nessuna offerta, lui dice di essere intenzionato a trovare un'altra panchina nel massimo campionato inglese, però se è vero: chi ha pagato la clausola? perché si dice che la clausola è stata pagata.

Come nei grandi gialli il mistero si infittisce, ripeto, non so chi e se è stata veramente pagata la clausola, ma adesso che de Zerbi è libero, non ci sarebbe più nessuno ostacolo alla possibilità di vederlo seduto sulla panchina rossonera, se no, perché avrebbe dato qualche giorno fa la sua disponibilità, ricordando che per lui il Milan è casa, oppure è una menzogna per prendere tempo con i tifosi.

Personalmente nonostante si dica (ed è vero) che anche lui come Pioli e Italiano, sia troppo sbilanciato in avanti, io lo preferirei a tutti i tecnici fin qui menzionati, è un tecnico che come dice Franco Ordine: “regala emozioni come ai tempi di Sacchi, emozioni condite da grandi rischi, ma anche dall'esaltazione del gioco spettacolare, con tutti i pregi e i difetti”, De Zerbi dice di non gradire molto tornare in Italia, ma credo che gli piacerebbe accettare il Milan.

È nato e cresciuto nel vivaio del Milan, sente quei prati come casa sua, è un club risanato economicamente e poi ha una squadra che ha l'età media più bassa d'Italia e può lavorare molto sui suoi concetti essenziali, il Milan ha bisogno di uno come lui, come Conte, che tenga la squadra sotto pressione sempre, perché il Milan rischia nella scelta del tecnico, di ritrovarsi uno stadio mezzo vuoto e di cambiare dopo due mesi l’allenatore, come è successo con Giampaolo.

lunedì 20 maggio 2024

Pioli poteva risparmiarci l'ultima figuraccia.

 

È vero che la stagione è ormai finita, ma questo non significa che dobbiamo continuare a fare queste figuracce, Pioli dovrebbe avere il buon gusto di far giocare si chi ha giocato poco, ma di mettere in campo una squadra con un po' più di orgoglio, per chiudere se non altro in maniera onorevole il campionato ed evitare ancora certe brutte sconfitte, per me non esiste che una squadra di professionisti, pagata profumatamente, vada in vacanza anticipatamente, senza soffrire fino alla fine.

Del resto questo è l’andazzo di tutto il campionato, sarebbe bastato un po' di orgoglio, impegnarsi per produrre uno spettacolo degno per cui sono pagati e se fossero stati i titolari, ancora, ancora avrei potuto capirlo, ma non lo giustifico affatto dalle riserve, che devono ancora guadagnarsi una conferma per la prossima stagione.

Non ho condiviso la maggior parte delle scelte fatte di Pioli e dalla società, che ritiene una competizione meno interessante, se si vince sempre o che la cosa importante è arrivare quarti, lo sport, il Milan non sono marketing, la maglia, la competizione, gli avversari, vanno onorati sempre con grandi prestazioni, al meglio delle proprie possibilità, anche quando non ci sono più traguardi da raggiungere.

Perdere così nettamente e senza nessuna reazione, è stato ancora una volta imbarazzante, come dice Pellegatti apprezzabile difensore di Pioli: “il blasone del Milan va sempre onorato. Non importa che sia la penultima di campionato, non importa che ormai siamo alla fine. Non importa che il Milan sia secondo e rimarrà secondo. Non si possono fare queste figure”.

È mancata la determinazione, l’attenzione ed è grave, si continuano a prendere gol di testa, lasciando soli gli avversari di prendere la mira e segnare, non è possibile affrontare in questa maniera una qualsiasi fine del campionato, cosa dovrebbe fare allora la Salernitana? Partite così si potrebbero accattare da squadre che avessero vinto qualcosa, perché giustamente sono appagate e quindi mentalmente in vacanza, ma da loro, non riesco a capire il perché di questo atteggiamento.

È forse una protesta perché i tifosi hanno le scatole piene di Pioli e di questo Milan apatico? negli ultimi due anni dell’era Cardinale, la squadra con a capo il suo allenatore, ha partecipato a otto competizioni, senza mai nemmeno arrivare vicina a vincerne una, quindi, cosa vorrebbero protestare? Dov’era la ferocia e la determinazione, sono cose che se ce l’hai ce l’hai, sia nelle partite amichevole, che in quelle di coppa e di campionato, ma questi non l’hanno mai dimostrato.

Dopo questa ennesima partita imbarazzante, dove sono quelli che hanno rotto le palle con “la rivalutazione del mercato estivo”, è questa la rivalutazione? Perché c’erano sette acquisti estivi in campo e se con sette acquisti estivi, non riusciamo a battere il Torino o per lo meno a giocare meglio, vuol dire che il mercato estivo è rimasto mediocre.

È mortificante anche per loro o forse no, loro come il loro allenatore e come la loro dirigenza, non si sono mortificati per tutto il campionato, tutti quanti hanno sempre trovato scuse in tutto e per tutto e si continua così, anche in questa farsa (così si presenta) della ricerca del nuovo allenatore, una sceneggiata napoletana alla De Laurentis, che dopo avere vagliato migliaia di candidature (così ha detto), dopo che ha scelto Garzia, lo ha messo subito in discussione e poi lo ha delegittimato.

Quello che credo non si riesca a capire, è che il Milan è il Milan, ma se non ci riescono, che si facciano un giro per casa Milan per accorgersi del blasone, dell’importanza del club, che deve, perché è un dovere e non è un’opzione, sempre onorare questi colori e chi ha contribuito a rendere grande questa società, se no tanto vale andare a giocare nella “Trecarteunpunto”.

Come dice Serafini, un altro ammirevole sostenitore di Pioli: "Uno sfaldamento così è difficilmente sopportabile”, non me abbiano Pellegatti e Serafini, essere ammiratori o sostenitori di Pioli non vuole essere un’offesa, anzi è un modo per dire, che anche loro, con la loro pazienza, con tutta la loro buona volontà, si sono arresi, sono stati messi con le spalle al muro, difronte a tutti e ai tanti difetti, che continuano a venire fuori, io sono da sempre più critico e Serafini comunque prosegue:

"Il Milan in questa stagione non è mai riuscito a rimediare ai propri difetti ed ai propri limiti … ma non è stata neanche più una questione di fase difensiva, ma proprio di posizionamento della difesa. Il Milan prende i due gol nel primo tempo da un cross di Rodriguez, indisturbato, per la testa di Zapata, indisturbato, il gol di Ilic, indisturbato, su cross di Bellanova, indisturbato … sulle fasce il Torino ha potuto fare e disfare come ha voluto, con un posizionamento difensivo francamente poco comprensibile … uno sfaldamento così è difficilmente sopportabile perché, ripeto, sono venuti fuori tutti i difetti". 

Il rendimento della difesa, perché come diceva Serafini, non è più solo un problema di fase difensiva, a parte le 46 reti incassate, Calabria non ha reso, Hernandez nemmeno o a sprazzi, Kjaer è finito, Tomori e Thiaw?
sono le ombre dei giocatori ammirati qualche tempo fa, stiamo cercando l’allenatore e sento dire che nel Milan non serve una rivoluzione, ma bastano 3 o 4 ritocchi per colmare il gap con l’Inter.

Io penso che bisogna riflettere profondamente, sia sui centrali di difesa, che forse ne servono più di uno e non solo, qual è il reale valore di questo Milan? Basterà sostituire l’allenatore con il meno peggio che c’è in giro? Serve un allenatore con gli ultra attributi, per provare a colmare il gap e non servono solo tre innesti, forse bisogna partire solo da tre titolari.

Non credo che a questo punto serve un solo rinforzo di livello per reparto e credo che serve un allenatore vero, perché se no ai primi due pareggi è finita, serve un allenatore che sia in grado di lavorare come si deve e non una scommessa, bisogna abbandonare la presunzione di sapere tutto, anche di calcio e di non volere imparare.

Nella scelta dell'allenatore serve una dirigenza esperta, non dobbiamo scegliere tra un profilo straniero e di prospettiva, perché per vincere in Italia serve un allenatore italiano e di esperienza e se al 20 maggio non abbiamo ancora il nome dell’allenatore, vuol dire che stiamo lavorando male e se questo è il mattino, allora: buongiorno.

venerdì 17 maggio 2024

Quante bugie.

Lo avevo già accennato nel post precedente, quando ho parlato della panchina per i big, ma io credo che quest'anno più dello scorso anno, lo spogliatoio del Milan era staccato da Pioli, si erano già staccati dall’allenatore lo scorso anno, quando Maldini e Massara sono andati via, i due manager si erano accorti di questo scollamento e avevano intenzione di cambiare l'allenatore, lo hanno detto apertamente a Cardinale, ma non sono stati creduti.

Forse non era di certo Pirlo, il profilo per convincere la proprietà a cambiare, i due erano molto connessi con lo spogliatoio, non so se vi ricordate di Maignan ed Hernandez che in un primo momento volevano andare via, perché non si sentivano più garantiti e credo che quello che pensava Maldini di Pioli, doveva essere lo stesso che pensavano i giocatori, eppure, a parte fare l’errore di confermare l’allenatore, perché non c’era più un rapporto di fiducia con i giocatori, si è impostato il rapporto sulla bugia e lo abbiamo visto con la storia del parafulmine e l’esclusione dei big.

Bugie dette dalla società, bugie dette da Pioli che ha sempre sostenuto che la squadra era con lui, che i dirigenti erano con lui, ma era solo una questione di convenienza generale, la spaccatura con lo spogliatoio alla fine è stato uno degli elementi di collisione, che poi ha fatto sì che a dispetto di Furlani, la società abbia deciso di chiudere con Pioli, quando un dirigente o lo stesso spogliatoio delegittima un allenatore, che invece di andare via rimane, non aiuta la coesione di un gruppo rinnovato, come è successo quest’anno al Milan.

Per queste situazioni esistono i direttori sportivi e i direttori tecnici, una volta direttori generali, cosa di cui il Milan a torto si è voluto privare, altre bugie vengono fuori su Lopetegui, lo aveva “consigliato” Mendes, ma non convinceva nessuno in società già prima della protesta dei tifosi, pare quindi, che non si era mai andati oltre a qualche colloquio, nessun precontratto quasi firmato, niente di niente e a questo punto devono essere grati alla curva sud, per avergli fornito l’alibi con Mendes.

Alla fine è stato scartato senza rimpianti, solo che il Milan non ha ancora scelto il nuovo allenatore, che però deve essere: giovane, internazionale, con una proposta di gioco moderna, capace di lavorare in team con l’area tecnica del club, tradotto in poche parole, deve sottostare a Furlani, più che scegliere un tecnico, mi sembra la partecipazione a un concorso.

Ovvero: cercasi tecnico per la panchina del Milan, sono richiesti: bella presenza, conoscenza dell’inglese, con un proprio portafoglio clienti, auto munito e capace di lavorare in team, i concorrenti potranno presentare la loro candidatura entro e non oltre l’inizio della preparazione, non mi pare che si faccia così, mi pare che si debba avere una idea ben precisa dell’allenatore che vuoi, nome e cognome.

Non si va dalla chiromante (algoritmo) a farsi leggere le carte per farsi dire a chi rivolgersi per allenare il Milan, a queste cose deve pensarci l’intelligenza naturale, quella di un direttore sportivo o tecnico, che faccia questo lavoro, per me, l’allenatore si sceglie già a gennaio, si segue per vedere se corrisponde a quanto desiderato, poi ci si mette in contatto con lui anche se non si può fare, con il suo agente e si capisce se c’è la possibilità di chiudere la trattativa.

Dopo di che ci si porta avanti rispetto alle altre, come ha fatto la Juventus con Thiago Motta (un triennale a 3,5 milioni), si aspetta la fine del campionato e si dà l’ufficialità, senza tutta questa confusione, a oggi non è stata fatta nessuna scelta definitiva e a metà maggio in lizza ci sono ancora diversi nomi, escluso anche Conte, che dovrebbe firmare con il Napoli a una condizione, che centri al primo anno la qualificazione in Champions.

Detto dai media, sembra che il Milan abbia stretto a due i pretendenti o come abbiamo visto i “concorrenti” alla panchina e vuol dire che Conceicao e Fonseca sono: giovani, internazionali, con una proposta di gioco moderna, capaci di lavorare in team con l’area tecnica del club, mentre van Bommel resta l’eventuale nome di scorta.

Conceicao sembra essere passato in seconda posizione, perché è un allenatore duro, vecchio stampo, credo giusto quello che ci vuole dopo il “parafulmine” Pioli, uno con un po' più di “cazzimma”, per Furlani i risultati non sono sovrani, l’importante è che sia capace di lavorare in team con l’area tecnica del club (lui), Conceicao ha dimostrato di saper vincere col Porto, ma è un allenatore vecchio stampo, molto duro, che punta su una grande disciplina e determinazione, anche per i dirigenti.

Per il suo 4-4-2 dal punto di vista tecnico-tattico, non è considerato un innovatore, Fonseca invece sembra seguire una precisa linea di pensiero, certo, se la linea è questa e il Milan non cerca altro che questa categoria di allenatori, ce ne faremo una ragione, incrociamo le dita e speriamo che almeno stavolta abbiano ragione loro, Fonseca che al momento è il più il papabile non è un nome nuovo per il calcio italiano, essendo stato alla Roma per due stagioni, dal 2019 al 2021, sicuramente c’è stato in un periodo particolare della storia giallorossa, però proprio per i suoi trascorsi in Italia, conosce il nostro calcio per averci operato. 

martedì 14 maggio 2024

Mentre il Milan sfoglia la margherita, facciamo il punto sugli allenatori italiani.

Tra i tanti nomi papabili per la panchina del Milan, qualcuno a ragione ci ha messo dentro  anche il nome di Sarri, il tecnico toscano non è mai stato preso in considerazione, perché come Conte e Gasperini non sottostanno alle direttive di chi è preposto a fare altro,  Sarri come tutti spera di restare in Italia, ha avuto delle richieste dalla Premier League e dal Siviglia, ma anche in da Torino e Bologna, per me Torino sarebbe riduttivo per lui, ma Bologna, per la Champions, per la società e per Sartori, sarebbe l’ideale.

Sarebbe l’ideale anche per il Milan, ma non ci sono stati mai sviluppi con i rossoneri, piace invece a Sartori per il dopo Motta e Sartori è uno che se ne intende, ma anche qua bisognerà aspettare le firme, che permetteranno di completare il mosaico delle panchine di Serie A, ovvero: l’Inter confermerà Inzaghi, il Milan dovrebbe andare su Conceicao, la Juventus andrà su Motta, il Bologna su Sarri, la Roma ha già confermato De Rossi e il Napoli, se non prende Conte, potrebbe virare su Gasperini.

A Napoli hanno una gran voglia di ripartire stupendo, Conte potrebbe essere il nome a sensazione, ma per i più realisti Gasperini sarebbe l’ideale, addirittura c’è chi già ipotizza il 3-4-2-1 di Gasperini, partendo chiaramente dai giocatori che restano, Gasperini è sicuramente uno dei papabili per la panchina azzurra, ma credo fortemente che resterà a Bergamo, così come sono altrettanto fortemente sicuro, che a Napoli ci andrà Pioli.

Conte prima si è detto disponibile per la panchina del Milan, ma adesso viste l’indecisione dei rossoneri, ha addirittura bussato alla porta di Milanello, ma pare che questa porta resterà chiusa, anche se da più parti, pensano che alla fine il Milan porterà sulla panchina un nome inatteso e tutti pensano a Conte, per me Conte tornerà in Inghilterra.

A bussare in realtà non è stato nessuno, ma diciamo che Stellini, il vice storico di Conte, in una intervista a Telelombardia, canale seguitissimo dai tifosi, abbia “sponsorizzato” Conte per alcune big italiane e poi il discorso è finito quasi più precisamente sul Milan, come diciamo noi a Palermo: “Parru a me soggira, ca senti me nuora”, per me, vista l’ipotetica confusione e il fatto che il Milan non ha ancora chiamato Conte, malgrado tutto ha fatto bene, per qualcuno invece questa “ingerenza”, è stata controproducente per il tecnico pugliese.

Stellini prima ha detto: “La voglia di tornare è tanta. L’anno (di inattività) è stato vissuto all’insegna comunque del lavoro, dell’aggiornamento (sottolineando che lui non ha fatto come Allegri), è stato fatto un grande lavoro in inverno, perché Antonio vuole sempre aggiornarsi e migliorarsi. Nella prossima avventura, se ci sarà, ci saranno delle novità tattiche (sgombrando i dubbi sul suo integrale 3-5-2), abbiamo lavorato tanto su questo. Conte vuole portare più imprevedibilità e modernità del gioco”. (in corsivo le mie spiegazioni)

Poi ha continuato: “Si parla tanto del fatto che Conte sia un allenatore difficilmente gestibile (riferendosi alla paura che possono avere Napoli e Milan), se stiamo parlando della difficoltà di gestione, questo accomuna tutti gli allenatori importanti come Conte, anche quelli che oggi stanno crescendo, non è mai facile creare sinergie tra club e allenatore.

Perché il club ha sempre esigenze di risultato ed economiche, che non collimano sempre con le esigenze dell'allenatore, che vogliono vincere tutte le partite. Poi ci sono allenatori che questa cosa la nascondono e altri che la rendono trasparente: Conte è uno trasparente, molto esigente, che però ha ottenuto sempre grandi risultati. E questo è il centro della discussione".

Dopo avere minimizzato sull’essere “ingombrante” di Conte, prosegue: “Si dice anche che faccia richieste esose sul mercato, se io guardo alla carriera di Conte, io vedo un allenatore che ha chiesto progetti ambiziosi, non giocatori. E non necessariamente progetti ambiziosi vuol dire giocatori costosi (qui fa capire che pur di rientrare in grande club italiano, è disposto a non fare richieste esose, ingaggio compreso).

L'unico giocatore chiesto espressamente da Conte è stato Lukaku, che poi ha fatto 60 gol all'Inter e ha vinto uno Scudetto: chi non l'avrebbe preso in quel momento? E poi è stato venduto al doppio dei soldi. Anche questo mito è da sfatare: Conte ha sempre preso dei progetti da far crescere, sia in termini sportivi che patrimoniali, e lui il risultato l'ha sempre ottenuto (qui ha sottolineato una grande verità, che i soldi spesi con Conte sono ben spesi)".

Poi comincia a indirizzare i colpi: “Conte vuole solo una squadra pronta per vincere? Non credo esistono dei limiti. Sono etichette messe e certe volte fanno ridere queste cose su Conte. Conte è come tutti gli altri, non uno che sceglierebbe solo certi tipi di progetto. Ultimamente è uscito di Leao associato all'Inter, che non fu preso ai tempi di Conte (si dice che con Conte, Leao sarebbe stato ceduto e lui si è affrettato a smentirlo).

Ma andando indietro nel tempo se si prendeva Lukaku non si prendeva Leao. Qual era la scelta migliore in quel momento? In quel momento la scelta migliore era Lukaku, poi di Leao che fosse un prospetto importante lo si sapeva, ma un allenatore sceglie in base alle sue esigenze. È una cosa ridicola aver tirato fuori questa storia".

Prosegue: “Conte ha tante etichette difficili da togliere, Per lui parlano i risultati. Anche in Nazionale ha creato grande gruppo e trovato risultati. Penso che Leao piaccia un po' a tutti. I grandi giocatori piacciono sempre" e alla domanda: Cosa sceglierebbe Conte tra Milano e Torino? Ha risposto: "Lui prenderebbe il progetto, al di là della questione economica".

La prossima domanda si fa più precisa: Il progetto Milan potrebbe adattarsi a Conte? "Questo non te lo so dire. Dico solo che tutte le grandi squadre, come il Milan, possono diventare dei progetti adatti a Conte: non c'è nessuna preclusione da parte di nessuno. Io e Antonio non ne abbiamo mai parlato eh... Poi come fai a non associare una grande squadra a grandi allenatori, ma questo vale per tutte le squadre e per tanti grandi allenatori".

Che squadra è il Milan? "Il Milan è una squadra forte, che è seconda in classifica. Certo che c'è un gap con l'Inter da colmare, Pioli ha fatto grandissime cose e nella storia di Conte questi gap sono stati colmati. Conte arriva alla Juve col Milan davanti e la Juve torna a vincere, Conte va all'Inter dopo che la Juve aveva vinto 9 Scudetti e questa cosa viene ribaltata".

Certo, ora che il Milan ha chiuso definitivamente la sua stagione, con due gare ininfluenti ancora da giocare, la dirigenza potrebbe pure annunciare il nome del nuovo allenatore e cominciare a programmare sul serio la prossima stagione e scegliendo i rinforzi sul mercato, se non fosse perché mi arrivano notizie di un’autentica confusione in casa Milan, direi che i dirigenti rossoneri hanno già messo tutto nero su bianco e al momento opportuno (non saprei quale), tireranno fuori il sacco e lo svuoteranno, dentro c’è: il nuovo allenatore e già un paio di acquisti e cessioni.

Per quanto riguarda il nome di Antonio Conte, è sempre aleggiato tra i tifosi, che lo considerano il profilo ideale per colmare il gap con l'Inter, ma il club lo ha preso in considerazione solo a gennaio scorso e poi non lo ha più cercato, chiaramente la decisione sul nuovo allenatore può influire anche sul mercato, come diceva qualcuno, oggi l’allenatore è un investimento alla pari di un calciatore, anche più di alcuni acquisti. 

Tuttosport titola: "Conceicao, Sarri e Fonseca dividono. Thiago è il preferito, la Juve però è avanti", vero, quasi tutto vero, Conceicao e Fonseca dividono, Sarri come Conte non ci azzecca nulla e Thiago Motta nonostante la Juve sia avanti è forse il motivo per cui il Milan non ha ancora scelto l’allenatore, perché finché l’italo-brasiliano non avrà apposto la firma sul contratto, il Milan spera di potersi ancora inserire, a margine di un progetto più credibile rispetto alla Juve, so che gli juventini non la pensano così, però questa dovrebbe essere la realtà.