Non è polemica, ma solo una doverosa costatazione, solo per sottolineare l’importanza
di un uomo di campo, che oggi al Milan non c’è e ricordare che Maldini ha
portato a Milano Giroud, ha sbagliato con Mandzukic, però ci ha visto bene con
De Keteleare e con Salelaekers, solo che al Milan sono stati allenati male,
dico queste cose, per far capire a Furlani e Cardinale, che non solo serve l’uomo
di campo come era Maldini, ma deve avere anche un potere decisionale, senza
passare sempre da loro due.
Un uomo di campo ce l’hanno tutti tranne noi, perché Ibra al momento è solo
una figura di “appannaggio”, oggi se avessimo avuto un Maldini, avremmo avuto già
il nome del nuovo allenatore e non sarebbe stato un nome qualunque, per me
possono pure continuare a fare finta che si è potuto fare a meni di Maldini, ma
detto tra noi, quanto ci manca!?
Contro il Cagliari Pioli ha dimostrato, quanto non era vero che i
calciatori del Milan erano con lui, ha dimostrato che approfittavano di lui e
che era troppo “aziendalista” e non aveva il coraggio di lasciarli fuori,
permettendogli di fare il buono e il cattivo tempo a loro piacimento, l'esclusione
di Calabria (che lo contraddiva sempre, Tomori, Theo Hernandez e Leao, al di
sotto dei loro standard, è avvenuta perché Pioli oramai non ha più nulla da
perdere.
Pioli si è stancato di fare il parafulmine e ha voluto attribuire anche ai
giocatori responsabilità importanti, Pioli ha detto ai suoi giocatori che il
suo ufficio è sempre aperto e sé qualcuno si fosse sentito di aver dato tutto
e/o si fosse sentito un po' stanco, l'ufficio è aperto, ma nessuno si è
presentato, nessuno si è presentato per ammettere di avere dato sempre tutto,
così c’è stata l'epurazione dei big, che è stata rumorosa e che deve fare
riflettere la società.
Serve un allenatore con un grandissimo carattere, che oltre ad avere una
visione tecnica più equilibrata, sia in grado di prendere in pugno un gruppo un
po' “anarchico” e privo di veri leader, i dirigenti non devono offendersi
quando Maldini dice che l'Inter vince perché ha una struttura dirigenziale
forte e ben definita, cosa che al Milan non c’è, è vero che bra non è nell’organigramma
e che deve imparare, ma Furlani è nato imparato? Perché lui può fare tutto senza
avere fatto gavetta e gli altri no?
La società deve capire che il Milan è a un bivio e l’unico che
può provare ad alzare l'asticella, come voleva fare Maldini è Ibra, ma questo
la società lo ha capito, solo che non vuole farlo e Zlatan non è nella
posizione di poterlo fare, per lo stesso motivo per cui è stato mandato via
Maldini e non vogliono prendere Conte, perché, come dicono loro non sanno
lavorare il “team”, che tradotto in soldoni vuol dire, non permettono a Furlani
di intromettersi.
E allora parliamo di mercato, del contatto Milan-Sesko,
visto che l'agente del giocatore è a Milano, i rossoneri oltre che
l’allenatore, cosa che dovranno risolvere nei prossimi giorni, sono alla ricerca del nuovo centravanti e
l'indiziato numero uno sarebbe Sesko, che era già sul taccuino di Maldini due
estati fa, con lui candidato è anche Zirkzee, l'olandese ha molta più
concorrenza e uno stile di gioco meno d'area di rigore, in più
conosce già il campionato.
Lo sloveno gioca sempre per la squadra ma con un maggiore fiuto del
gol e si avvicina maggiormente alla tipologia d'attaccante rappresentata
da Giroud, per Sesko la concorrenza potrebbe arrivare dalla Premier, ma in
ogni caso non sarà una trattativa semplice, per prima cosa va chiarito
l'aspetto della clausola rescissoria di Sesko.
Secondo quanto riportato, il valore di questa clausola può variare, partendo
da almeno da 50 milioni, che è già una cifra molto importante, il Milan sembra
essere consapevole, che qualunque sarà l'attaccante su cui andrà a puntare, dovrà
andare a spendere un bel mucchio di soldi, però deve decidersi e sbrigarsi, accelerando
e lavorando sulla clausola.
Oltre a Dominguez, sulla lista del Milan restano anche altri profili come Fofana del Monaco, Veiga del Basilea e Amrabat che tornerà alla Fiorentina, dopo l’esperienza al Manchester United, mentre per il centrale difensivo, che è una delle priorità del prossimo mercato si guarda in Spagna, dove è monitorato Marin dell’Alaves in prestito dal Real Madrid.
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