Non si vorrebbe mai parlare della morte di nessuno, si resta sgomenti davanti alle immagini di morte del vecchio tiranno Libico che tanto male ha fatto, figurarsi per Marco Simoncelli un giovane con il volto sempre allegro, il sorriso sempre acceso, un ragazzo vero, ricco dentro, buono e felice di vivere.
Il Milan ha giocato con il lutto al braccio, tutti conoscevano la fede calcistica di Marco che al secondo giro scivola sulla pista di Sepang e con lui scivola via la sua vita.
E' solo un caso che sia morto un rosso-nero, la vita non ha prezzo nè bandiere e vale sempre la pena di essere vissuta, un saluto a Marco e a tutti quelli che ci hanno lasciato, perchè sono sempre i migliori ad andare via per primi.
Sarà stata causa del traffico intenso sul "tavoliere delle Puglie" o per le lunghe code che portano al "Gargano" oppure per ammirare le bellezze barocche della città di Lecce, o come dice Galliani colpa del fuso Champions o meglio ancora la notizia della morte di Marco, fatto sta che il Milan è arrivato al "via del mare" con trequarti d'ora di ritardo, con un primo tempo giocato dalle sagome del Milan, impallinate dagli sbagli a ripetizione dell'arbitro Peruzzo.
Il Milan dorme sulla punizione trasformata poi in rete da Giacomazzi, ma sul 2 a 0 Peruzzo è il migliore in campo, concede un calcio d'angolo inesistente sul quale Yepes (che si era già perso Giacomazzi nel goal precedente) frana su Abbiati che perde palla e nel tentativo di riprenderla poggia una mano sulla gamba di Corvia già in tuffo "simulato" e Peruzzo da il rigore.
Conclude la prestazione pessina sua del Milan concedendo un goal a Grossmuller in fuori gioco che riceve un passaggio sì da Antonini ma è spinto da Giacomazzi.
Scusate il ritardo. Tutti per scaramanzia rievocavano uno 0 a 3 con l'Atalanta, ma nessuno ci credeva, neanche Allegri, il primo tempo è stato un disastro per tutti, dentro Boa e Aquilani (che non ha segnato ma ha inventato) e il Lecce che sembrava il Barcellona viene spazzato via dall'impatto che i nuovi entrati hanno con la gara, il Boa per le critiche alle notti brave, il "romano" per riprendersi quel posto che ora merita più di ogni altro.
La spinta la dà Boateng, con i suoi goal sveglia tutti, tre cannonate frutto di un lavoro specifico al tiro che ha portato il Ghanese ad avere una precisione incredibile di questi tempi, uno su due dei suoi tiri finisce nello specchio della porta, ormai quando vede uno spazio tira ed è difficile che sbagli traettoria.
Prince così decisivo con i suoi goal, spinge la rimonta e il Milan è finalmente tornato dove merita, dove gli compete.
Alla fine la prestazione di tutti risulterà al di sopra della sufficienza, sè si esclude Ambrosini e Robinho (quelli che non hanno preso parte alla riscossa), Aquilani ha meritato un volto alto 7,5, un impatto eccezionale con la gara, inventa il 3 a 1 e tante belle giocate, sarà mister "X" ?
Cassano vive una forma strepitosa che insieme al suo grande talento, ne fanno il migliore calciatore italiano del momento, assist e giocate gioiello a sinistra è devastante, così come Nocerino il migliore anche nel Milan peggiore, sempre positivo e propositivo e infine Boateng, una forza e una precisione mai viste, tre reti e non solo tutte diverse tra loro dove si apprezzano i notevoli gesti tecnici, sè le ore piccole producono questa "qualità" vada a scuola da Ronaldinho per migliorarsi (scherzo naturalmenta).
Giovani talenti crescono.
Un assist, un palo, una traversa e novanta minuti di corsa e giocate che hanno fatto impazzire gli avversari, che non sono gli ultimi arrivati, sono quelli della Juventus, non è Messi è Merkel, 19 anni arrivato con qualche perplessità e in compropietà nell'affare El Shaarawy è il nuovo idolo dei tifosi genoani.
Corsa e visione di gioco unite a qualità balistiche non indiffrenti, cross, assist e tiro, e un senso della posizione innato, bisogna lasciarlo crescere e poi lo aspettiamo al Milan a sinistra dietro El Shaarawy ad imbeccare Paloschi, sorretti dalla diga Strasser, potrebbe essere il Milan 2013-2014 chi lo sà, i giovani talenti crescono.