lunedì 29 aprile 2019

Non rimandare a domani, quello che puoi fare oggi.


Gattuso andava esonerato a novembre, quando il Milan attraversava la stessa crisi nerissima di adesso, Leonardo non lo ha fatto, poi c’è stato il periodo illusorio del terzo posto e ora è tutto troppo tardi, capisco che non era facile farlo a novembre perché Conte non voleva entrare in corsa e che le altre soluzioni tampone, sarebbero state scarse e costose, ma noi il quarto posto lo abbiamo perso allora, un girone fa.
Fino a ieri io incolpavo interamente Gattuso, oggi la maggior parte delle colpe le do a Leonardo, la sua presenza costante a Milanello, deve servire a osservare l’evoluzione della squadra, tramite i giocatori e l’allenatore, quindi si è accorto che Gattuso non riesce a entrare nella testa dei giocatori e che gli stessi non abbozzano a una reazione, le colpe del tracollo del Milan non sono da ricercare ad oggi e vanno distribuite a questo punto tra allenatore, giocatori e dirigenza.
Non posso pensare che Leonardo e Maldini, non si siano accorti in allenamento che questa squadra non è capace di una reazione, specie poi alla luce dei risultati e delle prestazioni degli ultimi mesi, non posso pensare che in allenamento non si siano accorti che il Milan non sa mettere i suoi attaccanti nelle condizioni di far male agli avversari, forse Gattuso non sarà mandato via e terminerà la stagione, tanto oramai nessuno può più fare nulla.
Anche se ormai è evidente che alla fine dell’anno si cambierà allenatore, io spero ancora che in queste ultime partite ci possa essere un traghettatore, perché anche se la speranza è l’ultima a morire, vorrei almeno vedere giocare il Milan a calcio, ma nessuno accetterà questa situazione e Leonardo non è così scemo da mettersi in panchina.
Tutto è partito dal derby, ma non mi sembra si tratti solo del risultato del derby, dopo quella sconfitta è successo qualcosa, c’è di più di una semplice sconfitta, è successo dell'altro, si doveva capire e si doveva intervenire, Gattuso è rassegnato, per chi ha fatto l’allenatore, quello di Gattuso è l’atteggiamento di chi sa di avere chiuso già da qualche tempo con squadra e società e sta aspettando la fine del campionato per salutare.
Gattuso non crede più in questa squadra, perché la squadra e la società non credono più in lui, secondo me la squadra lo ha mollato, quando hanno capito che se fossero arrivati in Champions sarebbe rimasto lui e i toni usati dall’allenatore testimoniano di un rapporto oramai logoro, la società non comunica molto, ma i giocatori hanno capito tutto da tempo.
Si parla che la crisi sia animata da voci, che avrebbero insinuato il dubbio nei giocatori, che Gattuso potesse andare via la prossima stagione, come qualcuno vuole dire, poi causa delle pessime prestazioni, io non lo condivido, il fatto che il Milan voglia prendere un altro allenatore, non significa che un professionista deve dissentire, riducendosi così e facendosi tutti, così male.
Ma poi, sono uscite delle voci? O qualcuno ha scritto la propria opinione? Leonardo e Maldini non hanno mai parlato e tanto meno Gazidis, un calciatore non può smettere di giocare, perché legge che io penso che Gattuso il prossimo anno non resterà, quindi non sono questi le vere cause della crisi del Milan, sono Montolivo, Bertolacci, Mauri, Cutrone, Conti, Caldara e quelli che giocano poco, che non si sentono considerati e hanno rotto lo spogliatoio, non le mancate smentite di Leonardo.
Io faccio veramente fatica a pensare che i giocatori si riuniscano per dire: “Avete visto? Non smentiscono che ci vogliono togliere l‘allenatore, allora da adesso in poi non giochiamo più bene, le perdiamo tutte, cosi Leonardo impara a toglierci l’allenatore il prossimo anno”, credo che sia invece più facile, che chi non gioca o gioca poco (come è successo a me e non a voi), stia li a dire:” questo non capisce niente, ma lo capite che se resta, quest’anno è successo a me di non giocare e il prossimo anno succederà a voi, se arrivate in Champions lo confermano e sarà un altro anno così, senza gioco, con attaccanti costretti a fare i mediani e con gli altri attaccanti che una palla non la vedranno mai”, io credo più in questo.
Comunque, invece di discutere del nulla, la certezza è che la Champions è andata, che L’Europa League sta andando, che non avremo i soldi della Champions per fare acquisti, che il marchio si è deprezzato, come si sono deprezzati i giocati e al Milan non vuole venirci più nessuno, come obiettivo raggiunto mi sembra ottimo.
Ora, se la squadra non riesce a reagire neanche in allenamento (parole di Gattuso), “non posso raccontare quello che non vedo, ci vuole sempre onestà", vuol dire che l’ambiente è allo sbando e qualcosa bisogna fare, bisogna cambiare qualcuno, “commissariare” la squadra e Milanello.
Quando senti: “ogni giocatore ha un carattere, ci vuole del tempo per farglielo cambiare. Si può lavorare sui concetti, sul resto bisogna lavorare in più", io condivido quello che commenta qualcuno: "Quando ti manca l’anima, il coraggio, quando ognuno ragiona con la sua testa c’è da chiedersi cosa è successo da luglio ad oggi”, Gattuso è onesto e corretto, ma non è riuscito ad entrare nella testa dei suoi giocatori e no lo farà in queste quattro partite che restano, mentre una piccola speranza di Champions resta ancora.
Il rapporto tra Milan e Gattuso, è arrivato ormai al capolinea, con o senza Champions, ma il Milan è ancora in corsa per il quarto posto in classifica, penso che un tentativo estremo vada fatto, ma non con Gattuso che ha evidenziando molti limiti tecnici, ansie, timori e disattenzioni tattiche.
Tra i papabili per il prossimo anno c’è Gasperini (Atalanta permettendo), la soluzione più idonea per un Milan senza Champions, i mancati introiti e l’Uefa che pressa, costringerebbe Leonardo ad un mercato con molte cessioni e molti giovani acquisti, una squadra piena di giovani potenziali talenti e altri bisognosi di rilancio.
Per la prossima stagione comunque si potrebbero aprire altri possibili scenari: piace Conte ma sembra oramai vicino alla Roma e non è da trascurare Di Francesco, per Gazidis la sua scelta preferita è Pochettino, che gli Spurs non hanno nessuna intenzione di liberare, l’alternativa più probabile resta Sarri ai ferri corti col Chelsea.

sabato 27 aprile 2019

La serie A dipende anche dagli altri.


Il Palermo visto contro il Livorno, non è stato diverso da quello visto contro il Padova e in tante altre partite di questa stagione, sicuramente ha fatto bene Rossi a non stravolgere niente, perché in tre giorni e in questo periodo del campionato, può essere deleterio, puntando piuttosto sulla scossa mentale dei giocatori, che si manifesta solitamente in questi casi.
Credo che alla ripresa degli allenamenti, Rossi dovrà intervenire massivamente, come la situazione suggerisce, purtroppo, nonostante il Palermo sia una corazzata, è profondamente incompleto, lo abbiamo visto contro il Padova, quanto ha pesato l’assenza di Jajalo, che pure non è un campione ed è imbarazzante vedere che non solo non c’è il naturale sostituto di Jajalo, ma a centrocampo si è pure contati.
Al di là, di questo poi, il Palermo non ha giocatori capaci di creare gioco e sotto questo aspetto, Stellone ha un alibi perfetto, non sarò sicuramente io a consigliare il “maestro Rossi”, ma al Palermo è mancato: un’organizzazione di gioco convincente, una troppa rilassatezza mentale (Brignoli, Bellusci e qualche altro) e un gioco troppo verticale.
Un paio di settimane fa, io ero il primo a preferire le due punte e il trequartista (Falletti) dietro, ma il trequartista deve mettersi a disposizione delle punte, per metterle da sole davanti al portiere, Falletti e lo stesso Trajkowski non hanno queste caratteristiche, sono un po’ egoisti e per me, per evitare di finire nell’imbuto centrale verso la porta avversaria, sarebbe opportuno “allargare” il fronte offensivo ed evitare di cercare la penetrazione centrale.
Quindi, forse, un tridente composto da Falletti, Nestorowski (Puscas), Trajkowski, potrebbe dare: l’ampiezza, la profondità e i traversoni, il centrocampo possibilmente a quattro, magari, con la spinta di Rispoli e Alesaami, che con Falletti e Trajkowski, possono creare le catene di fascia, con tante sovrapposizioni, superiorità numerica nella metà campo avversaria e maggiori rifornimenti in area.
Del resto, conosciamo le difficoltà che incontrano Rispoli e Alesaami nella fase difensiva e con una difesa a tre, possibilmente si riuscirebbe a bilanciare la squadra, mantenendo una certa copertura, questo sicuramente potrebbe sopperire alla mancanza di giocatori d’inventiva e all’assenza di una buona organizzazione di gioco, ma non credo che riesca però a dare il cinismo necessario per chiudere le partite, forse, il principale difetto del Palermo.
Quest’altro pareggio, mette seriamente a rischio la promozione diretta, che adesso non dipende solo dal Palermo, ma anche dalle altre e specialmente dal Lecce, il Palermo ai play off, rischia di compromettere tutto come abbiamo visto lo scorso anno, di fatto se tra Lecce e Brescia, ci sarà una mancata vittoria del Lecce, tutto resterebbe inalterato, con il Palermo padrone del proprio destino.
A quel punto difatti, basterebbe vincere le ultime tre partite rimanenti per andare in serie A, direttamente e indipendentemente dal risultato delle altre, maestro, buon lavoro.

giovedì 25 aprile 2019

Passaggio delle quote a sorprese.


A sorpresa il Palermo passa nelle mani dell’Arkus Network Srl, tra le parti è stato sottoscritto l’accordo di closing finalizzato al trasferimento dell’intero pacchetto azionario del Palermo e delle sue controllate, l’accordo con Arkus Network, gruppo imprenditoriale che si occupa di turismo, verrà perfezionato comunque nei prossimi giorni.

Il Palermo dopo una riunione fiume presso Sicindustria, passa ad Arkus, gli esponenti dell’azienda al contrario di York Capital hanno deciso di accollarsi pur consapevole delle problematiche che potrebbero scaturire, anche il debito Mepal.

Così dopo diciassette anni con Zamparini e finalmente, il Palermo passa di mano ma resta ancora italiano, il nuovo direttore generale del club sarà Fabrizio Lucchesi, dirigente di grande esperienza con Roma, Fiorentina, Empoli e Pisa, è già stato a Palermo negli anni di Sensi precedenti all’era Zamparini.

Se tutto andrà come da programma (con il Palermo il condizionale è d’obbligo), il ritorno di Lucchesi al Palermo come dg, non andrà da intaccare la figura di Rino Foschi, che dovrebbe restare come direttore sportivo del Palermo.

Lazio, vittoria e finale strameritata.


Credo di non dovere o meglio di non potere aggiungere altro, rispetto a quanto detto nei post scorsi, la prestazione contro la Lazio è stata così deludente che non si presta a nessuna nuova disamina, il 3-4-3 inizialmente mi era pure piaciuto, ma solo nei tre di difesa, perché puoi cambiare modulo quanto vuoi, ma se in campo vanno sempre gli stessi “impalpabili”, non serve a niente.

Mi limiterò quindi ad un rispettoso contraddittorio, so che si continuerà a dire che Gattuso non è da considerare l’unico colpevole, intanto almeno con la condivisione delle colpe, abbiamo fatto un passo avanti, il sistema di gioco con la difesa a 3, ha funzionato finché c’è stato in campo Calabria, eppure, sia Conti (ancora non si è ripreso dal lungo infortunio), che Laxalt, hanno giocato nel ruolo che facevano a Bergamo e a Genova.

Segno questo, che il rendimento dei giocatori è conseguenza di chi li allena, se no, non starebbero a litigare tutti per Conte e inneggiare a Gasperini o a Mazzarri se così non fosse, si vede lontano un miglio il deficit fisico e mentale, non voglio offendere nessuno, ma avete mai provato a fare almeno una volta l’allenatore sul serio? Se lo avete fatto avete già la risposta, diversamente non saprei come spiegarvelo.

Vogliamo parlare dei “contropiede” che prendiamo da calcio d’angolo a favore? o di come vengono battuti i calci d’angolo? Sono questioni squisitamente tecniche, non condivido per niente le favolette sugli acquisti sbagliati di Fassone e Mirabelli, Suso è al Milan dai tempi di Berlusconi e così male ha giocato solo con Gattuso, Rodriguez è stato il miglior cursore di fascia sinistra dell’Europeo, Gattuso lo ha ridotto in queste condizioni, Kessiè, con Gasperini era impeccabile e segnava a ripetizione, con Gattuso si è perso.

Calhanoglu sapeva calciare solo le punizioni, con Gattuso nemmeno quelle, Biglia alla Lazio era il migliore play in circolazione, con Gattuso ha chiuso precocemente la carriera, Andrè Silva era il capocannoniere in Portogallo e spalla ideale per Ronaldo, ma di cosa stiamo parlando, il rilancio di Milimkovic Savic, Immobile, Luis Alberto e specialmente Lucas Leiva (ai margini nel Liverpool), è tutto merito di Inzaghi, che guarda caso fa l’allenatore.

Adesso esamino le parole di Gattuso:

"Stiamo attraversando un momento così, stiamo facendo fatica ma bisogna voltare pagina”. Vuole voltare pagina sempre con Suso? Sempre con una punta? Dico io. “Dobbiamo capire con lucidità l’involuzione che stiamo avendo". Se si ha un’involuzione, vuol dire che si è partiti da un punto più alto e non è una questione di capire con lucidità, bisogna tornare a quel punto, nello stesso modo e far giocare chi è lucido (Cutrone).

"Tante volte si cambia per fare qualcosa di diverso, per migliorare il gioco. Non sta funzionando qualcosa, da un mese a questa parte facciamo fatica. Non è solo una questione fisica, può essere anche di testa o tecnico-tattica. Stiamo giocando al di sotto delle nostre possibilità". Ci rendiamo conto che in queste parole, l’allenatore non sa da che cosa dipende questa involuzione e non sapendo cosa fare, cambia modulo per fare qualcosa di diverso?

Su Piatek poco servito: "Anche quando giochiamo con due attaccanti non miglioriamo. Non è una questione di uomini o moduli, è una involuzione di tutta la squadra, non riusciamo a tenere il campo, giochiamo col freno a mano tirato. Stiamo pagando questo". Non è così, il suo Milan non ha la cultura di cercare il fondo per il traversone, i terzini erano sempre più avanti delle ali, ma la palla non gli e la dava nessuno e poi si prendevano i contropiede.

"Anche oggi abbiamo provato a giocarcela alla morte". Mi è sembrata una partita saporifica, altro che morte, l’unica morte certificata è quella del Milan.

La squadra è lenta (colpa di Fassone e Mirabelli), non ha motivazioni (sempre colpa di Fassone e Mirabelli), invece di parlare di miracolo e dare colpe a chi non c’è (gli acquisti di Fassone e Mirabelli sono stati buoni per un anno, fino al terzo posto), è possibile si sia rotto il meccanismo? che i giocatori non credo più nell’allenatore e lo hanno mollato? La società (male) lo ha già fatto da tempo.

Il problema per me esiste ed è questo, nelle ultime sette partite ne ha vinto solo una e neanche in maniera ineccepibile, ricordo a tutti che il quarto posto è vitale, Gattuso non allenerà il Milan il prossimo anno e si sta già muovendo per una nuova panchina, non escludo che per queste cinque o quattro partite, non sia Leonardo a prendere la guida tecnica e provare stavolta veramente a fare il miracolo.

martedì 23 aprile 2019

Ancora una brutta partita.


Tranne poche parentesi, il Milan anche a Parma ha disputato una brutta partita e non sono solo io a dirlo, niente di nuovo sotto il sole, il solito Milan che si chiude incomprensibilmente nella propria area di rigore, aspettando che gli avversari abbassino il ritmo, per poi prende sistematicamente il gol nel finale.

Il Milan stava “rubando” altri tre punti e non stava facendo un miracolo come dicono in tanti, ha rubacchiato punti qua e là per tutta la stagione senza uno straccio di gioco, è l’allenatore che deve dare un’idea di gioco alla squadra e non deve fare nessun miracolo, quelli sono un’altra cosa.

Il pareggio ha tolto due punti in classifica al Milan e gli ha complicato la corsa Champions, che invece alla luce dei demeriti delle altre squadre e non dei miracoli di Gattuso, poteva consolidarsi in maniera quasi definitiva, ora mi chiedo: è mai possibile che questi non riescano a capire quanto è importante il quarto posto e la fortuna che stanno avendo in questa stagione scadente per tutti?

Ora intanto, il Milan si giocherà tutta la stagione nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio e poi nella trasferta contro il Torino, partite in pratica da sei punti, dove servirà però un Milan diverso, fin qui tutto a giocato a favore dei rossoneri, ma questo non potrà durare in eterno e poi non trascurerei l’Atalanta, che nelle ultime partite ha recuperato molti punti ed è la candidata numero uno ad un piazzamento Champions.

Si parla tanto di un Gattuso che ha trasmesso alla squadra la sua grinta, la sua personalità, ma questo è un Milan che non ha un minimo di cinismo e poca personalità, cosa che dovrebbe accadere al contrario, con un allenatore così grintoso, è passato più di un anno, ci sono gli stessi giocatori, gli stessi metodi di allenamento, eppure il Milan ancora non è in grado di fare il salto di qualità e si trova a sperare nei passi falsi degli avversari per mantenere il quarto posto.

Torino, Bologna, Fiorentina, Frosinone e Spal, devono essere cinque vittorie, un mezzo errore sarà letale per la Champions, perché tutto sommato, il Milan adesso ha solo due punti in più rispetto alla scorsa stagione e non mi sembra un miracolo con gli stessi uomini, più Piatek, Paquetà e Bakayoko, con più o meno gli stessi punti della scorsa stagione, deve andarci bene se rientriamo almeno in Europa League.

Il Milan, nei giocatori e nell’allenatore, non hanno la mentalità vincente per la conquista del quarto posto, comincia la partita sempre impaurito, sempre sulla difensiva, nel secondo tempo il Parma è praticamente scomparso dal campo, ma il Milan come sempre è stato lento e prevedibile e non è stato capace di chiudere la partita, in 96 minuti non ho visto Sepe fare una parata, solo cross sbagliati e corner tirati a viva il parroco.

Ogni volta, invece di continuare ad andare all’attacco per chiudere la partita, difende il vantaggio minimo, ed è preoccupante, il fatto che ha guadagnato solo 5 punti nelle ultime sei partite, così non si va certo in Champions e in un campionato scadente, dove tutte le squadre hanno reso meno dell’anno scorso (ecco il miracolo), ci sarebbe ancora tempo per raggiungere l’obiettivo, ma solo se il Milan giocherà a calcio (ne dubito), oppure meglio pensare già al prossimo anno.

Per me il Milan è una buona squadra, ma deve giocare con ritmi più alti e con più cattiveria agonistica, con giocate veloci e con grande cinismo, portare più uomini e più spesso vicino a Piatek, non deve avere come unico obiettivo, quello di difendersi strenuamente e soprattutto deve sapere cosa deve fare con il pallone tra i piedi.
Gattuso se non altro è schietto, ha parlato di: “squadra vuota, di approccio sbagliato, di mancanza di grinta, di troppi errori, di giocate da polli” e per questo non servono i miracoli, queste cose le deve avere già risolte da tempo l’allenatore, il rendimento dei singoli e della squadra dipendono da lui, dispiace dirlo, ma Gattuso ha già dato tutto quello che poteva e lo sa pure lui.

Questa non è solo la mia considerazione, ma anche quella dei tifosi, l'Atalanta che ha vinto a Napoli e ha raggiunto il Milan, ha completamente rimesso in discussione il quarto posto, che era e resta l’obiettivo principale della stagione, perché anche la finale di coppa Italia, dove quest’anno in finale non ci sarà la Juventus, non darà mai gli introiti, la visibilità e la riqualificazione che può dare la Champions.

Certo vincere la coppa Italia, vorrebbe dire cominciare a riprendere le vecchie abitudini, ma per fare questo occorre tornare ad imporre il proprio gioco e si ritorna sempre là, ora speriamo che la paura faccia “90” e che si riprenda da dove ci si era fermati, cioè con Paquetà trequartista dietro le due punte e senza nessuna paura, al punto in cui siamo o la va o la spacca.



Anche Foschi esonera.



L’esonero di Stellone, credo che abbia origini più lontane, in realtà la squadra pur essendo “una corazzata”, non ha mai convinto del tutto, ad eccezione dell’ultimo mese, quando Stellone ha messo da parte il tour over sfrenato e il poco equilibrato 4-2-4, passando ad un modulo e ad una formazione ben definita.

Credo che un po' tutti guardando il Palermo, si siamo chiesti, se questa squadra e questo allenatore, fossero idonei come base di partenza, per una tranquilla salvezza nel prossimo campionato di serie A.

Nonostante, questa serie A sia notevolmente scadente, vedo squadre come il Frosinone, o come il Crotone e il Benevento dell’anno scorso, che pur avendo in squadra giocatori del calibro di: Trotta, Mandragora, Budimir, Stojan, Ceccherini, D’Alessandro, Cataldi, Ciciretti, Sandro, Lazaar, Sagnà, Bardi, Ciofani, Ciano, Sportiello, Pinamonti e Campbel, sono tornati a picco in serie B e onestamente, degli attuali calciatori del Palermo, non mi sembra ci siano gente di questo calibro.

Cosa voglio dire, che per una salvezza tranquilla, serviranno molti nuovi e buoni calciatori, ma che essenzialmente Stellone, non lo consideravo un allenatore del calibro di Mihajlovic o di Maran, ho sempre visto Stellone come un altro Pippo Inzaghi, un buon allenatore per la B, ma inadatto alla serie A.

Mi piace pensare che le stesse considerazioni le ha fatte Foschi e rivivendo lo spettro dei play off della scorsa stagione, ha approfittato di questo passo falso con il Padova, per rompere ogni indugio e affidarsi ad un allenatore navigato, che potrà provare a recupera in extremis la serie A e poi una volta ottenuta, a portarci in un porto sicuro, quello della permanenza, per ricostruire un Palermo da lato sinistro della classifica.

Adesso la strada per la serie A diretta si fa ulteriormente in salita e affidarsi ai play off è un terno al lotto, nulla comunque è compromesso a patto che si facciano quattro vittorie e la squadra vista fin qui, difficilmente le potrebbe fare, il Palermo dovrebbe essere sempre quello visto a Benevento o a Pescara, ora bisogna capire se il nuovo allenatore ci riuscirà in questo breve tempo.

Il nuovo tecnico prescelto dovrebbe essere Delio Rossi, un ritorno quindi, ma da quando è andato via da Palermo la sua carriera è in flessione, io però qui sono di parte, perché per me Delio è un maestro di calcio, tanto quanto Guidolin e Ballardini, tante volte quest’anno ho pensato a quanto fosse stato bello, adesso che Zamparini non c’è più, rivedere uno di questi tre allenatori a Palermo e in serie A.

mercoledì 17 aprile 2019

Questione difesa a 3.


Potrebbe essere una soluzione per questo finale di campionato, ma a condizione che tolga un uomo in difesa e se ne aggiunga uno in attacco (Cutrone), perché se dobbiamo mantenere l’attacco asfittico, dove a tirare in porta c’è il solo Piatek non cambia nulla, a parte il fatto che più di moduli nuovi, io vorrei vedere gente nuova, gente che ha voglia al posto di chi si trascina.

Le partite di Champions ci hanno fatto vedere a che velocità, con che rapidità, con quale mentalità, bisogna giocare il calcio del terzo millennio, che non è solo nell’esaltarsi in un sistema a tre difensori, dove al di là del momento contingente di dovere arginare Gervinho, vorrei vedere Caldara e seguire la moda “giovani” lanciata dall’Ajax.

Gli olandesi ancora una volta ci stanno indicando una strada, il Milan e la Fiorentina sono le squadre italiane più giovani e più ricche di talenti in erba, quelle più indicate, ma devono avere il coraggio di osare e tecnici capaci e coraggiosi, vorrei vedere Conti, Cutrone e Caldara, tutti in panchina che scalpitano in attesa di un’occasione, per non parlare di Paquetà, trequartista di professione e costretto a fare il mediano.

Se poi alla fine non deve cambiare nulla, ma la difesa a 3 deve servire a far giocare Zapata in scadenza o a fare deprezzare sempre di più Suso e Calhanoglu, tanto vale continuare a giocare così, anche perché non c’è certezza che con un modulo o un altro, ci assicuri un arrivo in Champions, di certo gradirei vedere giocare i calciatori nella loro posizione e no schiavi del modulo.

La mancata Champions della Juventus, al di là dei proclami di facciata, per me spinge Conte di nuovo verso Torino, il tecnico ci andrebbe già domani, farebbe carte false per tornare in questa Juventus, ora che Zidane si è ripreso il Real e le panchine delle big europee sono quasi tutte occupate, a meno di scossoni da qualche parte, l’unico ostacolo per Conte alla Juventus resterebbe la questione economica, ma siccome Allegri andrebbe sicuramente al Chelsea, il problema non si pone.

Chiaramente, Spalletti resterebbe all’Inter e il problema sarebbe per la Roma, che già a novembre aveva pensato a Conte, solo che adesso il problema maggiore per i giallorossi è la qualificazione in Champions League, Gattuso è sulla graticola, gode la stima dei giornalisti (non tutti) e dello spogliatoio (non tutto), dello status di allenatore simbolo di un periodo storico del Milan, ma per me andrà via.

Conte era un nome che stuzzicava Leonardo, ma adesso, Champions e fair play finanziario permettendo, la scelta dovrà ricadere su un altro profilo, Baldini per la Roma ha espresso il gradimento di Sarri, “l’altro profilo” per il Milan invece è da scegliere in una lista che comprende Giampaolo e Gasperini (il mio preferito), si aggiungerebbe a questa lista Sarri, nel caso in cui nella scelta dell’allenatore venisse coinvolto Totti, che potrebbe portare Gattuso sotto il “cupolone”, quel famoso “il mio futuro lo saprete fra due mesi”.

Fin qui si è parlato dell’allenatore, ma sia Sarri, che Gasperini, che Gianpaolo e lo stesso Gattuso, propendono anche se in maniera diversa per il tridente offensivo, quindi Leonardo insiste sulla ricerca di un giovane e forte esterno d’attacco, meglio se sa giocare anche da seconda punta, nel disegno di Leonardo, due dei tre posti in attacco sono per Piatek e Paquetà, per il terzo il Milan è sulle tracce di Thauvin del Marsiglia, oltre ad Everton del Gremio.

Anche qui tutto è relativo a Champions e FPF, nonché all’aumento di capitale o alla cessione di alcuni giocatori, una volta Suso rappresentava il nostro bancomat, ma adesso non lo è più, fermo restando che il futuro di Suso difficilmente sarà ancora in rossonero, al Milan serve un esterno che faccia gol, Thauvin classe ‘93, in Francia ha collezionato, 33 presenze e segnato 15 gol, d’accordo che si tratta del campionato francese, ma è un attaccante esterno che segna tanto, 13 gol l’anno scorso e 15 due anni fa e poi fa anche tantissimi assist, forse è quello che servirebbe a Piatek la davanti.

Prima dell'assalto decisivo per Thauvin o per Everton, si dovrà aspettare la qualificazione alla prossima Champions League, servono i soldi di questa partecipazione e poi si deciderà sul calciatore offensivo, nel mirino ci sono anche: Carrasco 25 anni del Dalian Yifang, Deulofeu 25 anni del Watford, Saint-Maximin 22 anni del Nizza e Nkunku 21 anni del Paris Saint-Germain.

Il preferito resta Everton 23 anni del Gremio, ma dalla Spagna arriva un problema, nel 2019 in 3 mesi quindi, condizionato anche dagli infortuni, Andrè Silva ha segnato un solo gol con il Siviglia, l’attaccante in prestito con diritto di riscatto a 38 milioni, rischia di tornare al Milan, che potrebbe inserirlo come contropartita in qualche affare, con il Marsiglia (per Thauvin) o con il Monaco.  

Fin dal primo giorno, sappiamo che Elliott avrebbe gestito il Milan per un certo periodo, quello che sarebbe bastato a rilanciarlo, per poi rivenderlo, Elliott sta lavorando per riportare il Milan in alto, sia in Italia, che in Europea e già cominciano ad arrivare le prime richieste di acquisto, si parla del fondo CVC Capital Partners, la finanziaria britannica che è stata a lungo proprietario del Circus della Formula 1, la richiesta di Elliott è stata di un miliardo di euro, questa richiesta manterrà Elliott al Milan ancora per tanti anni.

domenica 14 aprile 2019

Grazie Brignoli


Brescia, Lecce e Palermo, si avvicinano e si allontanano, alla fine sarà lotta a tre per i due posti disponibili per la serie A diretta senza playoff e nel lunedì di pasquetta ci sarà lo scontro in vetta tra la squadra di Corini e quella di Liverani, il Palermo dovrebbe essere bravo ad approfittarne, in virtù anche del fatto che va a giocare con il Padova ultima in classifica.

Vince bene il Palermo con un grande Benevento, i rosa prima hanno atteso e poi hanno gestito l’1 a 0, complice uno strepitoso Brignoli para tutto, il 2 a 0 è opera dell’altro ex Puscas, poi nel finale il Palermo si ferma e rischia un’altra sorprendente beffa, ma finisce per sbancare Benevento, recuperando di fatto i punti persi con il Pescara e si porta a -1 dal secondo posto.

Il Palermo con il 2 a 1 sul Benevento, ha ottenuto la seconda vittoria consecutiva (Verona e Benevento) e contro due dirette concorrenti alla Serie A, si porta a -1 dal Lecce secondo, con i salentini che devono incontrare il Brescia e devono pure riposare, tutto questo a cinque gare dal termine del campionato cadetto, con in palio ancora quindici punti.

Il Palermo a Benevento, non ha dimostrato tutto il suo valore, sarà per le questioni societarie, sarà perché nonostante sia una corazzata per la serie B, il gioco del Palermo non è molto fluido e la squadra nel suo contesto non ha continuità, credo che se gli americani compreranno la società e andiamo in serie A, gran parte di questa corazzata deve essere ceduta.

Non penso che giocatori come Salvi o Jajalo, come Moreo o Alesaami, per non parlare dei Fiordilino, Trajkowski e via dicendo, possano costituire la base della squadra in serie A, credo che già gente come Muraski, Bellusci, Puscas o Falletti, non sia da considerare titolari ma importanti pezzi dell’organico, tornare in serie A non deve essere per restarci un anno come hanno fatto Frosinone e Benevento e neanche due come Crotone e Carpi.

Tornare in serie A significa puntare ad un posto di medio bassa classifica, un posto tra Sassuolo, Genoa e Cagliari, lottare per una permanenza tranquilla con vista sul lato sinistro della classifica, Palermo non può lottare per non retrocedere.

Pasqua di resurrezione, la squadra sembra avviata su questa strada, il lunedì di pasquetta al Barbera contro il Padova, bisognerà aggiungere un altro tassello verso la promozione diretta in serie A e possibilmente essere già in mano alla York Capital, il passaggio del Palermo agli americani sembra imminente, la conclusione della trattativa è prevista per i primi giorni di questa settimana.

La prima operazione è stata quella di immettere liquidità nelle casse rosanero, in attesa di completare l’acquisizione definitiva e sembrerebbe procedere tutto senza intoppi, speriamo intanto che si faccia e poi, a prescindere dal campionato in cui militeremo, speriamo che la York Capital possa rappresentare la svolta, per regalare serenità calcistica al Palermo e a tutta città.

Al momento contano solo i punti.



Cominciamo dalla fine, da quella incresciosa quasi rissa finale, è vero che agli episodi di cattivo gusto non bisogna dare tutta questa importanza, ma non bisogna nemmeno sorvolarci, premesso che qualsiasi cosa succede al Milan è sempre oggetto di critiche feroci e mentre per altri sono colpi di genio o innocenti evasioni, per me un professionista non può avere nessun tipo di atteggiamento “libertino”, deve avere sempre un atteggiamento esemplare, per quanto viene pagato e per tutto quello che trasmette all’esterno.

Per conto mio è arrivato come dice Gattuso, il momento che protagonisti e addetti ai lavori del calcio, la smettano con i social e Kessie la smetta di creare continuamente “casini”, sono milanista perché da sempre rispettiamo gli avversari e diamo onore ai vinti, mai nel periodo d’oro rossonero (Sacchi, Capello, Ancelotti), ho assistito a liti o a comportamenti offensivi per le innumerevoli e importanti vittorie, prendiamo provvedimenti su questi comportamenti invece di concentrarci sulle fasce da capitano.

Non ci sono e non ci devono essere atteggiamenti antisportivi o presunti tali mai, torniamo al calcio senza “metafore”, obblighiamoci a limitarci ai soli gesti tecnici e ripristiniamo il “terzo tempo” post partita attorno ad un bel bicchiere di vino (uno solo), nel calcio come nello sport in generale, c’è un perdente e un vincente, il vincente deve pensare a confermarsi, mentre il perdente deve adoperarsi per diventare vincente e finisce qua.

Io dico basta social, ne prima e ne poi, alla domanda, rispondi che pensi di essere più forte e la risposta deve essere sportiva sul campo, della vittoria del Milan, sostanzialmente non c'è niente da dire, alla fine anche se attraverso gli episodi ha meritato i tre punti, la Lazio ha avuto il torto di non capitalizzare le occasioni che ha avuto e quello di permettere al Milan di uscire alla distanza.

Il rigore per il Milan c’era, Rocchi è venuto a San Siro consapevole che anche se piccolo un rigore al Milan bisognava darlo, per mettere in pace la categoria, forse c’era anche quello di Rodriguez, ma era la partita delle scuse e forse non se l’è sentita, non sono per le compensazioni e sono per un VAR che intervenga deciso, perché non ha mandato Rocchi a rivederlo? Forse perché non c’era? O si è trattato dell’”abbuono”?

Per quanto riguarda la partita, il Milan l’ha svoltata quando è stato costretto al doppio cambio, finalmente riconosco anche se forzato dalla situazione, il merito a Gattuso di avere cambiato il Milan, mettendosi con il 3-4-2-1 ha fatto abbassare la Lazio e ha giustificato la vittoria del Milan, ridando il quarto posto e morale a tutto l’ambiente, adesso smettiamola con l’extra calcio e pensiamo a mantenere la giusta cattiveria agonistica per le partite che verranno.

Un piccolo appunto però lo voglio fare, l’UEFA ci ha deferiti per il mancato pareggio di bilancio del triennio in corso, in questo bilancio spiccano anche, i 35 milioni spesi per Caldara e i 41 mi pare spesi per Conti, ora, se questi non possono giocare neanche 20 minuti contro la Lazio e c’era la necessità di sostituire Calabria e Romagnoli, perché li abbiamo comprati e alimentato il debito?

Forse perché Leonardo e Mirabelli non capiscono niente oppure è l’allenatore che con loro non sta facendo il miracolo (veramente neanche con Suso e Calhanoglu), ora è chiaro perché tutti dicono che tra le pretendenti il Milan è il più scarso, se con tutto il rispetto, Borini, Zapata e Laxalt giocano e Conti, Caldara e Cutrone guardano, per forza che Gattuso sta facendo un miracolo.

Ma al di là dei deferimenti UEFA e/o del posto in Champions, il Milan in estate deve essere e sarà completamente cambiato, la rivoluzione sarà dettata da diverse situazioni, il riscatto di Bakayoko dipende dal raggiungimento del quarto posto e poi ci saranno da rimpiazzare numericamente altri tre giocatori a centrocampo: Josè Mauri, Bertolacci e Montolivo per fine contratto, per non parlare di Kessie e Biglia dati entrambi per partenti e dell’incognita Bonaventura.

Oltre all’intero reparto di centrocampo, uno scossone ci sarà pure in avanti al di là delle prestazioni, nel tridente milanista segna solo Piatek e meno male, considerato che uno dei due posti in attacco sarà occupato da Paquetà e che Cutrone resti a fare la riserva al polacco, servono almeno altri due elementi, se non proprio tre e poi almeno un terzino sinistro di spinta.

Cambiare si dovrà cambiare, che gli acquisti siano più o meno di qualità, dipenderà dall’UEFA e dall’Europa che verrà, se verrà, Biglia è l’uomo d’esperienza in mezzo al campo, ma le sue prestazioni al Milan non sono state quelle a cui eravamo abituati, ha 33 anni e il suo rendimento è in discesa, riscatto di Bakayoko o no, con un anno di contratto e qualche richiesta, l’argentino potrà essere ceduto in Francia o al Boca Juniors e perché no, anche in Cina.

Dalla Cina potrebbero arrivare tanti soldi per Kessie, richiesto anche da: Tottenham, Chelsea e United, insomma, un’altra estate di cambiamenti per rientrare nel FPF e provare a migliorare l’organico per renderlo più competitivo, proprio per questo, il Milan sta cercando di anticipare i tempi come ha fatto per Paquetà e aggiudicarsi un esterno conteso da tanta concorrenza.

Il primo nome della lista è Everton, 23enne esterno del Gremio, l’attaccante pare che abbia già detto sì a Leonardo, ma se prima non si risolvono i problemi con l’UEFA, resta in sospeso, a ruota come preferito seguono Saint-Maximin e Deulofeu, mentre per il centrocampo torna il nome di Lorenzo Pellegrini, che sembra non abbia trovato ancora l'accordo per il rinnovo con la Roma ed ha una clausola rescissoria da 30 milioni di euro.

Per il centrocampista si dovrebbero pagare quindici milioni subito e quindici l'anno successivo, sarebbe un'operazione in linea con le nuove politiche volute da Gazidis, giovane, italiano e senza eccedere nelle spese, come Piatek, Paqeutà e lo stesso Everton, il Gremio chiedeva oltre 50 milioni, ma pare che Leonardo abbia l’accordo per 35 più bonus come Paquetà.

Anche in difesa come dicevo occorrerebbe qualcosa, un bel terzino sinistro che spinga come e quanto si spinge a destra con Conti e Calabria, a me piacciono Spinazzola e Castagne, sembra che anche Leonardo sia stato colpito dalla versatilità del difensore atalantino, capace di giocare sia a destra che a sinistra, per cui Leonardo vuole giocarsi la carta Laxalt, già chiesto da Gasperini per il dopo Spinazzola e che potrebbe avere un peso rilevante nell'affare.

Chirurgico è invece il nuovo deferimento dell’UEFA, arriva nel momento più delicato del Milan e su una questione già assodata, Elliott si è accollato i debiti come è giusto che sia, il TAS non gli ha riconosciuto la sanzione dell’esclusione dalle coppe e il Milan vuole più tempo per pagare i debiti degli altri, visto che l’UEFA non gli permette di mettere mani nell’immenso portafogli del fondo e saldare l’irregolarità fatta dai precedenti proprietari.

Il Milan ha avuto due anni e mezzo di tempo per azzerare il debito di “Mister Li”, senza paletti intermedi, cioè a dire, fra due anni entrate e uscite devono pareggiare, ma fino alla vigilia il debito può anche essere maggiore dell’attuale, quindi, se c'è da spendere per investire e creare plusvalenze che portino il Milan ad azzerare il debito, un deferimento perché non siamo in linea con il rientro del FPF in questo momento, che significa?

Significa creare tensione nella squadra che si sta giocando molto proprio per pagare i debiti, significa fare scappare i migliori giocatori verso altre società “amiche”, togliendogli l’ansia della concorrenza, io vorrei sapere dov’è il mancato rispetto del Financial Fair Play, abbiamo preso Paquetà per 5 milioni e il resto lo dobbiamo pagare in estate appena vendiamo parte dei gioielli di famiglia, con Piatek abbiamo risparmiato sull’operazione Higuain e creato una plus valenza da mettere a bilancio, non abbiamo ancora comprato e venduto nessuno, deferimento per cosa?

Il Milan sta parlando e dialogando con l’UEFA, c’è aperto un discorso vivo e continuo, la sentenza di dicembre ci impone l’obbligo di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2021, sul triennio 2014-2017 aspettiamo un pronunciamento, perché andare allo scontro? Io credo che nessuno ha interesse ad intraprendere le vie legali, sarebbe meglio arrivare ad un punto di incontro, Elliot non è Mister Li, è un fondo sano e tra i più potenti, perché l’UEFA non deve permettere ad una società sana e con dei debiti ereditati, di investire sul mercato?

mercoledì 10 aprile 2019

Immenso Moreo.


Tre punti importantissimi, quelli conquistati dal Palermo contro il Verona, un 1 a 0 che ha fatto tremare i rosa fino alla fine, anche se pure stavolta il Palermo ha fatto una gran bella partita, sono tre punti che fanno tanto per il morale e tantissimo per la classifica, perché adesso i rosanero sono solo a -1 dal Lecce seconda in classifica, ma i salentini con una gara in più.

Come ho detto nel post scorso, il Palermo dovrà provare a vincere tutte le sei gare mancanti al termine del campionato e già subito dal prossimo incontro, per restare attaccati al Lecce e per eliminare una pericolosa concorrente alla promozione diretta come il Benevento, partita in programma domenica sera alle 21,00 e che sarà un altro banco di prova importante.

Prestazione importante per Moreo, l’attaccante è stato “immenso”, ha giocato a tutto campo, ha pressato, aiutato i compagni, ha tirato e ha fatto assist, come quello perfetto per il gol di Nestorovski, Stellone non deve cambiare modulo e penso che non lo cambierà, viste le ottime prestazioni fatte con il 4-3-1-2 sia a Pescara che contro il Verona.

Quindi come avevo detto addio 4-2-4, imprescindibili anche in questo nuovo modulo: Rajkovic per esempio, che non permette mai agli attaccanti di rendersi pericolosi, Murawski l’unico che riesce a fare densità e a lottando con tutti gli avversari, Haas, che recupera palloni preziosi e poi si inserisce sempre con precisione e puntualità e Nestorovski, un po' rompiballe ma cecchino infallibile.

Dalla prossima gara sarà a disposizione Falletti, io stravedo per lui e Puscas, però mentre per Puscas in questo finale di campionato così incerto, Moreo per la sua duttilità si lascia preferire, non ci sono dubbi che dietro le due punte a dare fantasia e imprevedibilità dovrà esserci Falletti, il giocatore è pronto al rientro, a fargli spazio dovrà essere Trajkoski, anche in funzione di come ha giocato ultimamente.

Un argomento che potrebbe interessare quanto prima il Palermo è il tanto chiacchierato VAR, gli uomini come abbiamo visto, sono capaci di mettere in difficoltà anche la tecnologia, un “rosicapalle” che deve mette tutti gli altri in difficoltà si trova sempre e così dopo che quest’anno hanno pensato bene di cambiare il protocollo, di una cosa che stava funzionando, bisogna correre a “rattopparla”.

Il prossimo anno sicuramente, si andrà a costituire una squadra arbitri-VAR, finalmente pare che gli arbitri non aumenteranno più i loro ricavi, stando seduti comodamente davanti al monitor, continueranno ad arricchirsi invece gli ex arbitri, ma il rapporto “qualità prezzo” dovrebbe essere migliore, perché se non ci saranno raccomandati, la squadra di arbitri-VAR sarà fatta con i migliori ex.

E poi non ci sarà più il rischio di rivalse, di chi non accetta le decisioni del VAR, perché lui è internazionale e il “varista” no, ma se si continuerà a concedere la discrezionalità della decisione finale all’arbitro in campo, dietro al VAR puoi metterci Dio in persona, lo str***o che dirà, che è come dice lui e si fa così, lo troviamo sempre.

Quindi l'obiettivo deve essere che il VAR dalla prossima stagione è quello che deve decidere di che si tratta e convincere l’arbitro della decisione, se no è tempo perso, le immagini le devono vedere per capire dove hanno sbagliato e non ripeterlo la prossima volta, niente di più, hai fatto un errore ed i “maestri” te lo fanno vedere, così non ti ricapita e il VAR non interviene.

Sono d’accordo sul fatto di rendere "pubblica" l'elaborazione delle immagini, anche perché lo avevo già detto, ma non per le società in un’area “hospitality” all'interno della stanza del VAR, ma per tutti i tifosi su un grande schermo, in modo che tutti capiscano la decisione presa e gli arbitri non hanno bisogno che vadano a spiegare le proprie decisioni, perché l’ha già fatto il VAR.


Del resto, che commento può rilasciare l’arbitro che smentisce il VAR? dice: ho detto no perché sono Milanista? Oppure: avevo un conto in sospeso con un arbitro del VAR? e ancora: ho voluto farmi bello con quella società? Sicuramente non dirà mai scusate ho sbagliato, perché glie lo avevano già detto al VAR, lo obbligheremo in pratica ad arrampicarsi sugli specchi, lasciamo che l’arbitro arbitri e che il VAR lo corregga, punto.

domenica 7 aprile 2019

Detto da lui.


Riporto le parole di Gattuso in conferenza stampa, sulla partita della sua squadra contro la Juventus: “Abbiamo palleggiato bene, era tempo che a livello qualitativo non eravamo così efficaci. Ci deve rimanere tanto di questa partita, siamo vivi e tante cose positive dobbiamo riproporle in futuro. Quando si gioca con i più forti in Italia, viene fuori questo. La preoccupazione più grande è che vedevo una squadra con poco spirito. Penso che oggi abbiamo battagliato, rincorso. Ieri ho detto che la nostra fotografia si basava su due immagini sul gol preso su calcio piazzato e sul gol non preso al 94'. L'importante è che non manchi la voglia".

Premesso che non si capisce tanto di quello che dice, ma il “sottolineato è chiaro e quando dice che era da tempo che a livello qualitativo il Milan non giocava così, smentisce tutti quei piacioni che lo anno sempre acclamato, come se difendersi dal primo all’ultimo minuto è un gioco qualitativo, ribadendo di fatto, quanto ripeto da mesi, che il Milan non ha un gioco (di qualità si intende) e che ha poco spirito.

Il Milan non è vivo, è resuscitato per questa partita, perché; “quando si gioca con i più forti”, viene fuori l’orgoglio, ma non è una dote tecnica e nemmeno tattica, anche nella partita bellissima di Torino (durata fin quando Allegri ha detto basta), gli errori tecnici e tattici, personali e di squadra sono tantissimi, mimetizzati dalla voglia di far bene contro la Juventus.  

Credetemi, Gattuso non parla mai di diagonali o di raddoppi, non si inventa mai cose come Vesino tra le linee, qualche mossa a sorpresa, ma solo perché non lo sa fare, fa sempre le stesse, perché altre no ne sa fare, i cambi li fa sempre alla fine o per disperazione, nel secondo tempo prima del rigore, si è visto che avevamo palesi difficoltà a centrocampo, ma non ha cambiato nessuno e Suso è uscito troppo tardi.

Il Milan gioca male da sempre, poi il gol (casuale) gli sblocca la partita e la vittoria confonde tutto, ha tenuto mentalmente fino al derby, dopo è crollato e non ha nessuna certezza tecnico-tattica su cui ripartire, non può cambiare registro perché un altro non c’è l’ha, è per questo che sono convinto che il Milan è arrivato, da qui in poi decidono tutto le squadre che gli stanno vicino.

Come dicevo è un campionato al ribasso, lasciamo stare la Juventus, ma le altre Napoli in testa, sono troppo discontinue, in questo campionato se una squadra tiene la media inglese, arriva seconda in carrozza, ma senza esprimere nessuna particolare sostanza di gioco, un campionato dove dieci squadre lottano per la Champions è di basso livello e non il contrario.

Poi vogliamo parlare di arbitri e di allenatori? Stiamo sempre a dire che i nostri arbitri sono i migliori, che i nostri allenatori sono i migliori, ma vi sembrano i migliori Fabbri e Abisso? vi sembrano i migliori Pioli e Gattuso? se mettiamo sempre la polvere sotto il tappeto, sarà sempre così, non dobbiamo accontentarci, dobbiamo pretendere di più, il dio denaro è finito, adesso grandi dobbiamo tornarci con il lavoro (fatto bene).

Il gol preso in contropiede contro l'Udinese, non si prende più neanche nelle squadre parrocchiali, che non si riesca a mandare un calcio d’angolo nel mucchio in area, non si vede più neanche in terza categoria, che non si riesce a mettere una punizione nello specchio della porta, succede forse nei campi improvvisati e polverosi dell’Africa equatoriale, ma solo perché non ci sono le porte ben definite.

Vogliamo passarci sopra su queste cose? Va bene! Ma il Milan non gira comunque in nessuna maniera, è questa la verità nonostante il bel primo tempo di Torino, poi è andato in grande affanno, il Milan è in difficoltà, se non segna Piatek non segna nessuno, non va tutto bene nel Milan, che deve ringraziare le disavventure della Roma e della Lazio che la inseguono.

Il Milan è stato fortunato, le altre non hanno saputo approfittarne ed è ancora in gioco (proprio per il livellamento verso il basso del campionato), Gattuso è concentrato sul raggiungimento del quarto posto, ma sa che i rapporti con la dirigenza, a prescindere da come finirà l’annata, non lo vedranno più allenatore del Milan una volta conclusa la stagione.

In classifica il Milan resta quarto, in virtù degli scontri diretti con l'Atalanta, fuori Juventus e Napoli e forse pure l’Inter se non si suicida, poi tutto è legato ad un sottilissimo filo, Milan e Atalanta 52; Roma 51, Lazio 49 con una partita in meno e Torino 49, la Sampdoria a 45 mi sembra troppo distante e poi l’altra parte la farà la coppa Italia.

L’Atalanta mi sembra oramai indiscutibilmente in finale e credo che l’altra sia la Lazio, a cui basta pareggiare con gol e non vedo il Milan capace di batterla nettamente, dovesse essere la vincente una delle tre finaliste (escludo la Fiorentina), chi arriva ottavo resta fuori dall’Europa, quindi attenzione, andrà avanti chi ha nervi saldi e un pizzico di organizzazione di gioco.

Il Boca Juniors sembra voglia riportare Biglia (33 anni) in Argentina, se così fosse credo che il Milan non si opporrebbe, sia per l’età che per il fatto che punterà ancora su Bakajokò, la stessa sorte dovrebbe toccare a Suso, Leonardo starebbe stringendo i tempi per l'acquisto di Everton, ala del Gremio, il classe 1996 ha una clausola rescissoria di 80 milioni di euro, ma dovrebbe diminuire.

sabato 6 aprile 2019

Almeno stavolta, un Milan discreto.


Gattuso contro l’Udinese ha cambiato modulo, proponendo Paquetà nel ruolo di trequartista alle spalle di Piatek e Cutrone, sembra che questo cambio sia stato imposto dalla società (Leonardo), ma per quel poco che si è visto, l'esperimento ha nel suo complesso funzionato, i due centravanti si sono cercati e non si sono calpestati i piedi e si sono anche trovati con buona intesa.

Ma a preoccupare è la situazione del Milan, almeno fino alla partita con l’Udinese, la squadra era sulle gambe e non c’era mentalmente, che qualcosa non va è sotto gli occhi di tutti, la discreta prestazione fatta con la Juventus, anche se nasconde i problemi fisico-mentali, non nasconde quelli tecnico-tattici.

Al di là della prestazione, la crisi del Milan riapre per i risultati e ma anche per problemi di coesistenza, sempre che mai la crisi si fosse chiusa sul futuro di Gattuso, che resta e forse nemmeno, legato alla conquista del posto in Champions, il futuro di Gattuso mi sembra segnato e non credo che il quarto posto possa essere raggiunto, così come la vittoria della Coppa Italia.

Per me, né l’uno e ne l’altra, servirà a confermarlo, credo che in ogni caso Gattuso lascerà il Milan a fine stagione, credo che il Milan sia finito qui, arrancherà fino alla fine, non vincerà la coppa Italia e forse non arriverà neanche tra i primi sei, il Milan è cotto e le avversarie stanno meglio, si sono buttati troppi punti per strada e ora la “formichina” (classifica) ce lo fa pesare.

Peserà sul Milan che non potrà proseguire nei suoi programmi e inevitabilmente su Gattuso, in buona sostanza, nei prossimi due mesi il Milan si giocherà tutto, per conto mio al di là dei risultati e dei piazzamenti finali, le decisioni sono state prese e in particolare sul futuro dell’allenatore, straordinario nel tenere unito il gruppo, ma non è l'allenatore giusto per rilanciare il Milan ai vecchi fasti.

Fino a qualche mese fa oltre a Conte il Milan non aveva alternative, ora qualcosa c’è, a cominciare da Sarri per finire a Gasperini, ma si parla anche di Pochettino del Tottenham, forse grazie all’intervento di Gazidis, si può provare a strapparlo al Tottenham, anche se ha un contratto fino al 2023, ci vogliono 40 milioni di euro, che solo la certezza della Champions può dare.



Altra squadra altra delusione.




Incredibile sconfitta del Palermo a Pescara, il migliore Palermo della stagione, che ha finalmente dominato in largo e in lungo la partita e l'avversario, che ha creato una miriade di palle gol, che avrebbe strameritato la vittoria, alla fine torna a casa senza punti, con il Brescia (57) che ha preso il volo e con il Lecce (54) che gli ha già dato quattro punti di distacco, la serie A diretta così sì complica.

L’andazzo del Palermo nel girone di ritorno è preoccupante, nonostante la qualità del gioco sia migliorata, purtroppo serve una svolta, perché così si rischia di perdere anche il terzo, il quarto, il quinto e il sesto posto che in chiave playoff sarebbe fondamentale.

I Rosa si trovano al terzo posto a 50 punti a pari punti con il Benevento, al quinto posto ci sono Verona (prossimo avversario) e Pescara a 48, l’infortunio di Falletti ha un po' scompaginato il Palermo, ma anche la gestione troppo allargata di Stellone, il Palermo è una corazzata e contro il Pescara lo ha dimostrato, ma deve tornare a giocare e restare con il 4-3-1-2.

Ovviamente bisogna insistere su Hass, Jajalo (anche se a me non piace) e Fiordilino in attesa del recupero di Murawski, Trajkowski sostituisce come trequartista Falletti e là davanti Puscas e Nestorovski sono intoccabili, abbandonando definitivamente il 4-2-4 troppo sbilanciato.

Il Palermo non può più sbagliare, si sono fatti grandi sacrifici per evitare le penalizzazioni ed evitare l’incognita dei play off, la mancata promozione in serie A sarebbe veramente micidiale per il futuro del Palermo, ci auguriamo che questa sconfitta non possa pesare mentale sul proseguo del campionato e che anzi sia di stimolo.

Vero è che il Palermo si trova a -4 dal Lecce e che i salentini hanno una gara in più rispetto al Palermo, ma hanno pure uno stato di forma straordinario, che rende sempre più difficile la promozione diretta, se nelle sette gare restanti al termine del campionato, i rosa non li vincono tutte, a prescindere da tutto e tutti, a cominciare dalla prossima partita al Barbera contro il Verona.

Serve più cattiveria, specialmente sotto porta, cosa che il Palermo ha dimostrato di avere a tratti, da qui alla fine tutte le partite saranno importanti e spigolose, arrivare tra le prime due serve pure per la cessione della società, che è sempre alla ricerca di un compratore solido e affidabile, fin qui sono state avviate tante trattative, ma nessuna ad oggi si è conclusa.

In queste ultime ore, la York Capital Management, ha abbandonato definitivamente la trattativa per l’acquisizione della Sampdoria e si starebbe interessando nuovamente al Palermo, Ferrero ha smentito che in caso di cessione della Sampdoria, possa acquisire la società rosanero, due cose sono evidenti però, la prima che il Palermo sta perdendo di vista la promozione diretta e la seconda che il tempo stringe per il futuro della squadra.

mercoledì 3 aprile 2019

Il Milan di quest’anno è da decimo posto


Doveva essere la partita della vittoria obbligatoria, per il Milan non c’erano alternative, dal risultato di questa partita dipende il futuro dei rossoneri, mancare la qualificazione in Champions diventa un disastro, si perdono un sacco di soldi e servono per rientrare dal FPF, si perde appetibilità da parte dei campioni (servono pure quelli) e dei compratori, mancare la qualificazione in Champions, può pure coincidere con l’uscita dall’Europa.

Gattuso si è finalmente convinto che anche Piatek è lasciato da solo e ha riproposto il modulo con le due punte, ma essenzialmente con Paquetà nel suo ruolo di trequartista, lo schieramento con le due punte non è andato male, certo c’è ancora da lavorarci, ma se non altro abbiamo riempito meglio l’area, Paquetà ha giocato poco, però mi era sembrato che stava prendendoci le misure.

Anche Calhanoglu mi piace meglio come mezzala, spero che vada a lezione da De Paul, per come si interpreta il ruolo, ma purtroppo, si è visto che neanche cambiare il modulo è servito, perché il Milan è stato preparato (allenato) per giocare lento e prevedibile, per giocare basso ed aspettare, per giocare sempre la palla anche a costo di farsi male (Donnarumma) e gioca così con qualsiasi modulo.

Quindi non è cambiato niente e non cambierà niente, adesso: sarà pure colpa dell’UEFA, o se vogliamo colpa di Scaroni, o di Leonardo o della squadra, ma a questo punto del campionato, dopo avere visto tante partite, ho visto il Milan inferiore a Juventus, Napoli, Inter, Lazio, Atalanta, Torino, Sampdoria, Fiorentina e alla pari con Cagliari, Genoa e Udinese, quindi non può essere un Milan da IV° barra III° posto, se ci ha illuso, è stato solo per i demeriti delle altre.

A questo punto del campionato, posso dire che dopo l’anno scorso, il nostro campionato è ritornato livellato verso il basso, ecco perché il Milan stava facendo un figurone, io per esperienza personale posso dire che un allenatore che dà alla squadra una grande organizzazione di gioco, recupera un enorme gap tecnico rispetto a squadre tecnicamente più attrezzate, come il Napoli di Sarri, il Foggia di Zeman e così via.

Questo per dire cosa? Uno, che anche se abbiamo a Coverciano la più grande scuola allenatori del mondo, abbiamo pochi allenatori capaci di dare una grande organizzazione di gioco alle squadre, escluso Gasperini, due, che per me quest’anno possiamo dire addio all’Europa, forse anche a quella dei piccoli e per finire, il Milan deve capire cosa vuole essere, in modo da cambiare l’allenatore o tutta la squadra, perché questa squadra non è adatta a Gattuso e lui non è adatto a questa squadra.

È impensabile che qualsiasi avversario ci metta sotto, sia sotto il profilo del ritmo che della personalità, sia fisicamente che nel gioco, tutti gli avversari arrivano sempre prima di noi sulla palla, tutti gli avversari chiudono sempre le ripartenze e noi mai, tutti segnano su situazioni da palle inattive e noi mai, tutti i portieri avversari contro di noi si prendono una giornata di riposo, Gigio mai.

Perfetto! Non è colpa di Gattuso che sta facendo un lavoro eccezionale, cambiamo tutti i giocatori Suso e Calhanoglu compresi però, chiediamo di ripartire dalla serie B per ripianare i debiti e di non partecipare alla super lega, mettiamo al comando gente capace, gente che non compri Paquetà, Piatek, Romagnoli, Donnarumma, Bakayoko, meglio prendere De Maiò, Fofanà, Okopu, Caputo, Gollini, almeno questi hanno un grande rendimento, giocano bene anche fuori ruolo e lo fanno con allenatori scarsi, figuriamo con Gattuso che fa un lavoro eccellente.

Ora dobbiamo sperare nei passi falsi di Lazio, Roma e Atalanta per non essere raggiunti in classifica? Ma chi se ne frega, ma poi per fare cosa? Togliere a gli altri la possibilità di giocare le coppe, per andarci noi ed uscire al primo turno? Ma stiamo a casa che è meglio, dopo quasi un campionato peggioriamo partita dopo partita, una confusione mentale e un calo fisico preoccupante, oltre ai soliti errori tecnici e tattici.

Quest’anno il Milan ha avuto dalle avversarie, la possibilità di arrivare quarto in classifica, ma ha sciupato tutto, è un Milan che gioca male e questa è tutta colpa di Leonardo, brutto da vedere ma qui Leonardo non c’entra niente, la colpa è di Maldini, mentre il gioco noioso è colpa di Gazidis, se poi commette sempre gli stessi errori, quello è da imputare a Scaroni.
La squadra ha grosse difficoltà anche con l’ultima in classifica, a parte gli scherzi: ma è così difficile capire cosa bisogna fare per evitare questo obbrobrio che va in scena regolarmente ogni partita? Possibile che l’Udinese al terzo cambio tecnico si sia data una svegliata, che il Bologna ora vada a mille, che anche Genoa ed Empoli adesso giochino a calcio e noi mai?