martedì 23 aprile 2019

Ancora una brutta partita.


Tranne poche parentesi, il Milan anche a Parma ha disputato una brutta partita e non sono solo io a dirlo, niente di nuovo sotto il sole, il solito Milan che si chiude incomprensibilmente nella propria area di rigore, aspettando che gli avversari abbassino il ritmo, per poi prende sistematicamente il gol nel finale.

Il Milan stava “rubando” altri tre punti e non stava facendo un miracolo come dicono in tanti, ha rubacchiato punti qua e là per tutta la stagione senza uno straccio di gioco, è l’allenatore che deve dare un’idea di gioco alla squadra e non deve fare nessun miracolo, quelli sono un’altra cosa.

Il pareggio ha tolto due punti in classifica al Milan e gli ha complicato la corsa Champions, che invece alla luce dei demeriti delle altre squadre e non dei miracoli di Gattuso, poteva consolidarsi in maniera quasi definitiva, ora mi chiedo: è mai possibile che questi non riescano a capire quanto è importante il quarto posto e la fortuna che stanno avendo in questa stagione scadente per tutti?

Ora intanto, il Milan si giocherà tutta la stagione nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio e poi nella trasferta contro il Torino, partite in pratica da sei punti, dove servirà però un Milan diverso, fin qui tutto a giocato a favore dei rossoneri, ma questo non potrà durare in eterno e poi non trascurerei l’Atalanta, che nelle ultime partite ha recuperato molti punti ed è la candidata numero uno ad un piazzamento Champions.

Si parla tanto di un Gattuso che ha trasmesso alla squadra la sua grinta, la sua personalità, ma questo è un Milan che non ha un minimo di cinismo e poca personalità, cosa che dovrebbe accadere al contrario, con un allenatore così grintoso, è passato più di un anno, ci sono gli stessi giocatori, gli stessi metodi di allenamento, eppure il Milan ancora non è in grado di fare il salto di qualità e si trova a sperare nei passi falsi degli avversari per mantenere il quarto posto.

Torino, Bologna, Fiorentina, Frosinone e Spal, devono essere cinque vittorie, un mezzo errore sarà letale per la Champions, perché tutto sommato, il Milan adesso ha solo due punti in più rispetto alla scorsa stagione e non mi sembra un miracolo con gli stessi uomini, più Piatek, Paquetà e Bakayoko, con più o meno gli stessi punti della scorsa stagione, deve andarci bene se rientriamo almeno in Europa League.

Il Milan, nei giocatori e nell’allenatore, non hanno la mentalità vincente per la conquista del quarto posto, comincia la partita sempre impaurito, sempre sulla difensiva, nel secondo tempo il Parma è praticamente scomparso dal campo, ma il Milan come sempre è stato lento e prevedibile e non è stato capace di chiudere la partita, in 96 minuti non ho visto Sepe fare una parata, solo cross sbagliati e corner tirati a viva il parroco.

Ogni volta, invece di continuare ad andare all’attacco per chiudere la partita, difende il vantaggio minimo, ed è preoccupante, il fatto che ha guadagnato solo 5 punti nelle ultime sei partite, così non si va certo in Champions e in un campionato scadente, dove tutte le squadre hanno reso meno dell’anno scorso (ecco il miracolo), ci sarebbe ancora tempo per raggiungere l’obiettivo, ma solo se il Milan giocherà a calcio (ne dubito), oppure meglio pensare già al prossimo anno.

Per me il Milan è una buona squadra, ma deve giocare con ritmi più alti e con più cattiveria agonistica, con giocate veloci e con grande cinismo, portare più uomini e più spesso vicino a Piatek, non deve avere come unico obiettivo, quello di difendersi strenuamente e soprattutto deve sapere cosa deve fare con il pallone tra i piedi.
Gattuso se non altro è schietto, ha parlato di: “squadra vuota, di approccio sbagliato, di mancanza di grinta, di troppi errori, di giocate da polli” e per questo non servono i miracoli, queste cose le deve avere già risolte da tempo l’allenatore, il rendimento dei singoli e della squadra dipendono da lui, dispiace dirlo, ma Gattuso ha già dato tutto quello che poteva e lo sa pure lui.

Questa non è solo la mia considerazione, ma anche quella dei tifosi, l'Atalanta che ha vinto a Napoli e ha raggiunto il Milan, ha completamente rimesso in discussione il quarto posto, che era e resta l’obiettivo principale della stagione, perché anche la finale di coppa Italia, dove quest’anno in finale non ci sarà la Juventus, non darà mai gli introiti, la visibilità e la riqualificazione che può dare la Champions.

Certo vincere la coppa Italia, vorrebbe dire cominciare a riprendere le vecchie abitudini, ma per fare questo occorre tornare ad imporre il proprio gioco e si ritorna sempre là, ora speriamo che la paura faccia “90” e che si riprenda da dove ci si era fermati, cioè con Paquetà trequartista dietro le due punte e senza nessuna paura, al punto in cui siamo o la va o la spacca.



Anche Foschi esonera.



L’esonero di Stellone, credo che abbia origini più lontane, in realtà la squadra pur essendo “una corazzata”, non ha mai convinto del tutto, ad eccezione dell’ultimo mese, quando Stellone ha messo da parte il tour over sfrenato e il poco equilibrato 4-2-4, passando ad un modulo e ad una formazione ben definita.

Credo che un po' tutti guardando il Palermo, si siamo chiesti, se questa squadra e questo allenatore, fossero idonei come base di partenza, per una tranquilla salvezza nel prossimo campionato di serie A.

Nonostante, questa serie A sia notevolmente scadente, vedo squadre come il Frosinone, o come il Crotone e il Benevento dell’anno scorso, che pur avendo in squadra giocatori del calibro di: Trotta, Mandragora, Budimir, Stojan, Ceccherini, D’Alessandro, Cataldi, Ciciretti, Sandro, Lazaar, Sagnà, Bardi, Ciofani, Ciano, Sportiello, Pinamonti e Campbel, sono tornati a picco in serie B e onestamente, degli attuali calciatori del Palermo, non mi sembra ci siano gente di questo calibro.

Cosa voglio dire, che per una salvezza tranquilla, serviranno molti nuovi e buoni calciatori, ma che essenzialmente Stellone, non lo consideravo un allenatore del calibro di Mihajlovic o di Maran, ho sempre visto Stellone come un altro Pippo Inzaghi, un buon allenatore per la B, ma inadatto alla serie A.

Mi piace pensare che le stesse considerazioni le ha fatte Foschi e rivivendo lo spettro dei play off della scorsa stagione, ha approfittato di questo passo falso con il Padova, per rompere ogni indugio e affidarsi ad un allenatore navigato, che potrà provare a recupera in extremis la serie A e poi una volta ottenuta, a portarci in un porto sicuro, quello della permanenza, per ricostruire un Palermo da lato sinistro della classifica.

Adesso la strada per la serie A diretta si fa ulteriormente in salita e affidarsi ai play off è un terno al lotto, nulla comunque è compromesso a patto che si facciano quattro vittorie e la squadra vista fin qui, difficilmente le potrebbe fare, il Palermo dovrebbe essere sempre quello visto a Benevento o a Pescara, ora bisogna capire se il nuovo allenatore ci riuscirà in questo breve tempo.

Il nuovo tecnico prescelto dovrebbe essere Delio Rossi, un ritorno quindi, ma da quando è andato via da Palermo la sua carriera è in flessione, io però qui sono di parte, perché per me Delio è un maestro di calcio, tanto quanto Guidolin e Ballardini, tante volte quest’anno ho pensato a quanto fosse stato bello, adesso che Zamparini non c’è più, rivedere uno di questi tre allenatori a Palermo e in serie A.

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