lunedì 29 aprile 2019

Non rimandare a domani, quello che puoi fare oggi.


Gattuso andava esonerato a novembre, quando il Milan attraversava la stessa crisi nerissima di adesso, Leonardo non lo ha fatto, poi c’è stato il periodo illusorio del terzo posto e ora è tutto troppo tardi, capisco che non era facile farlo a novembre perché Conte non voleva entrare in corsa e che le altre soluzioni tampone, sarebbero state scarse e costose, ma noi il quarto posto lo abbiamo perso allora, un girone fa.
Fino a ieri io incolpavo interamente Gattuso, oggi la maggior parte delle colpe le do a Leonardo, la sua presenza costante a Milanello, deve servire a osservare l’evoluzione della squadra, tramite i giocatori e l’allenatore, quindi si è accorto che Gattuso non riesce a entrare nella testa dei giocatori e che gli stessi non abbozzano a una reazione, le colpe del tracollo del Milan non sono da ricercare ad oggi e vanno distribuite a questo punto tra allenatore, giocatori e dirigenza.
Non posso pensare che Leonardo e Maldini, non si siano accorti in allenamento che questa squadra non è capace di una reazione, specie poi alla luce dei risultati e delle prestazioni degli ultimi mesi, non posso pensare che in allenamento non si siano accorti che il Milan non sa mettere i suoi attaccanti nelle condizioni di far male agli avversari, forse Gattuso non sarà mandato via e terminerà la stagione, tanto oramai nessuno può più fare nulla.
Anche se ormai è evidente che alla fine dell’anno si cambierà allenatore, io spero ancora che in queste ultime partite ci possa essere un traghettatore, perché anche se la speranza è l’ultima a morire, vorrei almeno vedere giocare il Milan a calcio, ma nessuno accetterà questa situazione e Leonardo non è così scemo da mettersi in panchina.
Tutto è partito dal derby, ma non mi sembra si tratti solo del risultato del derby, dopo quella sconfitta è successo qualcosa, c’è di più di una semplice sconfitta, è successo dell'altro, si doveva capire e si doveva intervenire, Gattuso è rassegnato, per chi ha fatto l’allenatore, quello di Gattuso è l’atteggiamento di chi sa di avere chiuso già da qualche tempo con squadra e società e sta aspettando la fine del campionato per salutare.
Gattuso non crede più in questa squadra, perché la squadra e la società non credono più in lui, secondo me la squadra lo ha mollato, quando hanno capito che se fossero arrivati in Champions sarebbe rimasto lui e i toni usati dall’allenatore testimoniano di un rapporto oramai logoro, la società non comunica molto, ma i giocatori hanno capito tutto da tempo.
Si parla che la crisi sia animata da voci, che avrebbero insinuato il dubbio nei giocatori, che Gattuso potesse andare via la prossima stagione, come qualcuno vuole dire, poi causa delle pessime prestazioni, io non lo condivido, il fatto che il Milan voglia prendere un altro allenatore, non significa che un professionista deve dissentire, riducendosi così e facendosi tutti, così male.
Ma poi, sono uscite delle voci? O qualcuno ha scritto la propria opinione? Leonardo e Maldini non hanno mai parlato e tanto meno Gazidis, un calciatore non può smettere di giocare, perché legge che io penso che Gattuso il prossimo anno non resterà, quindi non sono questi le vere cause della crisi del Milan, sono Montolivo, Bertolacci, Mauri, Cutrone, Conti, Caldara e quelli che giocano poco, che non si sentono considerati e hanno rotto lo spogliatoio, non le mancate smentite di Leonardo.
Io faccio veramente fatica a pensare che i giocatori si riuniscano per dire: “Avete visto? Non smentiscono che ci vogliono togliere l‘allenatore, allora da adesso in poi non giochiamo più bene, le perdiamo tutte, cosi Leonardo impara a toglierci l’allenatore il prossimo anno”, credo che sia invece più facile, che chi non gioca o gioca poco (come è successo a me e non a voi), stia li a dire:” questo non capisce niente, ma lo capite che se resta, quest’anno è successo a me di non giocare e il prossimo anno succederà a voi, se arrivate in Champions lo confermano e sarà un altro anno così, senza gioco, con attaccanti costretti a fare i mediani e con gli altri attaccanti che una palla non la vedranno mai”, io credo più in questo.
Comunque, invece di discutere del nulla, la certezza è che la Champions è andata, che L’Europa League sta andando, che non avremo i soldi della Champions per fare acquisti, che il marchio si è deprezzato, come si sono deprezzati i giocati e al Milan non vuole venirci più nessuno, come obiettivo raggiunto mi sembra ottimo.
Ora, se la squadra non riesce a reagire neanche in allenamento (parole di Gattuso), “non posso raccontare quello che non vedo, ci vuole sempre onestà", vuol dire che l’ambiente è allo sbando e qualcosa bisogna fare, bisogna cambiare qualcuno, “commissariare” la squadra e Milanello.
Quando senti: “ogni giocatore ha un carattere, ci vuole del tempo per farglielo cambiare. Si può lavorare sui concetti, sul resto bisogna lavorare in più", io condivido quello che commenta qualcuno: "Quando ti manca l’anima, il coraggio, quando ognuno ragiona con la sua testa c’è da chiedersi cosa è successo da luglio ad oggi”, Gattuso è onesto e corretto, ma non è riuscito ad entrare nella testa dei suoi giocatori e no lo farà in queste quattro partite che restano, mentre una piccola speranza di Champions resta ancora.
Il rapporto tra Milan e Gattuso, è arrivato ormai al capolinea, con o senza Champions, ma il Milan è ancora in corsa per il quarto posto in classifica, penso che un tentativo estremo vada fatto, ma non con Gattuso che ha evidenziando molti limiti tecnici, ansie, timori e disattenzioni tattiche.
Tra i papabili per il prossimo anno c’è Gasperini (Atalanta permettendo), la soluzione più idonea per un Milan senza Champions, i mancati introiti e l’Uefa che pressa, costringerebbe Leonardo ad un mercato con molte cessioni e molti giovani acquisti, una squadra piena di giovani potenziali talenti e altri bisognosi di rilancio.
Per la prossima stagione comunque si potrebbero aprire altri possibili scenari: piace Conte ma sembra oramai vicino alla Roma e non è da trascurare Di Francesco, per Gazidis la sua scelta preferita è Pochettino, che gli Spurs non hanno nessuna intenzione di liberare, l’alternativa più probabile resta Sarri ai ferri corti col Chelsea.

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