sabato 5 dicembre 2020

Grande Milan e grandi ragazzi

Alla fine la partita con il Celtic che doveva essere una formalità si è rivelata più complicata del previsto e le complicazioni si erano create pure nella classifica del girone, perché nonostante la rimonta e la vittoria per 3 a 2, nei minuti finali lo Sparta Praga era passata in vantaggio a Lilla (in francese Lille), mettendo in discussione il passaggio ai sedicesimi di finale.

La doppietta di Burak Yilmaz ha ribaltato il risultato a Lille, che si è imposto per 2-1 sullo Sparta Praga, regalando con un turno d’anticipo la qualificazione ai sedicesimi di finale, alla sua squadra e al Milan, adesso l’ultimo turno diventa veramente una formalità, servirà esclusivamente per stabilire la capolista del girone.

La cosa importante era il raggiungimento dell’obiettivo numero 2, il primo era quello di superare i preliminari e passare alla fase a girone, il secondo era quello di passare ai sedicesimi, passare per primi ci darebbe la possibilità di essere testa di serie nei sorteggi e quindi evitare già da subito qualche avversario scomodo.

Arrivare primi nel girone sarà difficile, perché non dipenderà solo da noi, intanto saremmo obbligati a vincere e se anche il Lilla (Lille Olympique Sporting Club) dovesse vincere non cambierebbe nulla, quindi, alla nostra vittoria si dovrebbe aggiungere contemporaneamente quella del Celtic, o anche un pareggio degli scozzesi andrebbe bene, per superare il Lilla in classica e a quel punto il verdetto finale sarebbe ancora più bello.

La vittoria schiacciante e il passaggio del turno, sono state un po' offuscate dall’infortunio occorso a Kjaer, capisco l’incazzatura e rimbrotti dei tifosi, ma il turnover difficilmente può essere scientifico, spesso ci sono altre esigenze di vario genere, che ti obbligano a fare delle scelte invece di altre, anch’io come ho fatto e faccio ancora, il migliore o i migliori non li tolgo mai anche se stanno male, gli dico piuttosto di stringere i denti, perché sono le colonne portanti dell’impianto di gioco.

Quindi io non mi sento di condannare Pioli, anche perché poteva succedere più avanti e magari in un momento più complicato, del resto Pioli stava già facendo turnover con Romagnoli, che da quando è rientrato non si è ancora ripreso bene, così come Gabbia che comunque cresce di partita in partita e quando ha giocato non ha mai fatto male.

Sarei invece d’accordo sull’errato impiego di Krunic in mediana, per me Krunic resta una mezzala in un centrocampo a tre o un trequartista, non lo vedo né da mediano e né da esterno, ma anche in questo, il turnover non può essere applicato in maniera scientifica, perché non giochiamo con un centrocampo a 3 e per l’assenza di Ibra non potevamo rinunciare a Calha, Castillejo e Hauge devono fare minutaggio come lo deve fare Krunic.

Io, sapete che quando c’è da criticare Pioli lo faccio senza problemi, ma stavolta condivido le dinamiche di spogliatoio e lo assolvo, così come spero che cominci a fare giocare di più Hauge su quella fascia, senza dovere adattare qualcuno o adattare lui a fare altri ruoli, ma torniamo alla partita.

A Milano si è presentato un Celtic in crisi nera, sommerso da critiche e polemiche, con l’allenatore sull’orlo dell’esonero, ciò nonostante l’avvio di partita del Milan è stato da brividi, è vero che oramai il Milan ha un gioco e dei meccanismi collaudati, è vero che sono cresciuti di mentalità e di personalità, però non sono ancora così smaliziati, da affrontare partite così facili, con la stessa concentrazione e con la stessa intensità di partite ben più difficili.

Diciamo che hanno sottovalutato l’avversario e hanno preso sottogamba la partita, fortuna che l’incubo è durato solo un quarto d’ora e che i ragazzi sono stati bravi anche se sotto di due gol e senza Kjaer, a trovare la compattezza necessaria e a reagire splendidamente, prendendo in mano la partita e ribaltandola in maniera egregia.

Nel primo quarto d’ora è stato un Milan che non siamo più abituati a vedere, senza certezze e con un giro palla contratto, sembrava un’altra serataccia tipo quella col Lilla, l’inizio della riscossa arriva da una magnifica punizione di Calhanoglu che accorcia il punteggio e poi da lì il Milan torna a fare il Milan e da una bella azione “corale” tra: Calha, Hernandez e Rebic, arriva pure il pareggio con Castillejo.

Passata la grande paura il Milan riprende a macinare gioco e non si accontenta del pareggio, il ritrovato furore agonistico si concretizza con il 3 a 2 ad opera di Hauge con un gol bellissimo, dove salta quattro avversari (complice anche qualche rimpallo) e poi la piazza sul palo lungo come è sua abitudine, su quella fascia è un moto perpetuo e dimostra di avere doti fisiche e tecniche importanti.

Raggiunto il vantaggio, il Milan si rintana un po’ troppo a difesa del risultato e gli scozzesi riprendono campo e coraggio, con Donnarumma che torna ad essere protagonista con una paratona su McGregor, così come aveva fatto nei primi 15 minuti sulla violenta e precisa punizione di Christie, nel finale il Celtic crea qualche apprensione e a Lille lo Sparta Praga stava vincendo.

La partita la mette in ghiaccio Brahim Diaz a otto minuti dalla fine, con uno “scavetto” in velocità su assist dell’ottimo Hauge, proprio mentre il Lilla opera il sorpasso sullo Sparta Praga e a quel punto si mette in ghiaccio anche il passaggio ai sedicesimi, ora si può togliere dal ghiaccio invece lo spumante (bevi italiano) per brindare a questi ragazzi meravigliosi

Una reazione da grande squadra, di una squadra che sta facendo bene, che ogni partita che passa è costretta a pensare in grande e a porsi degli obiettivi, senza rilassarsi però come ha fatto nel primo quarto d’ora, deve continuare così, deve continuare ad avere “fame”, senza mai essere soddisfatta o appagata per quello che sta facendo e poi vedremo cosa succederà. 

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