La doppietta
di Burak Yilmaz ha ribaltato il risultato a Lille, che si è imposto per 2-1 sullo Sparta Praga, regalando con un turno d’anticipo la
qualificazione ai sedicesimi di finale, alla sua squadra
e al Milan, adesso l’ultimo turno diventa veramente una formalità, servirà
esclusivamente per stabilire la capolista del girone.
La cosa
importante era il raggiungimento dell’obiettivo numero 2, il primo era quello
di superare i preliminari e passare alla fase a girone, il secondo era quello
di passare ai sedicesimi, passare per primi ci darebbe la possibilità di essere
testa di serie nei sorteggi e quindi evitare già da subito qualche avversario
scomodo.
Arrivare primi
nel girone sarà difficile, perché non dipenderà solo da noi, intanto saremmo
obbligati a vincere e se anche il Lilla (Lille Olympique Sporting Club) dovesse vincere non
cambierebbe nulla, quindi, alla nostra vittoria si dovrebbe aggiungere contemporaneamente
quella del Celtic, o anche un pareggio degli scozzesi andrebbe bene, per
superare il Lilla in classica e a quel punto il verdetto finale sarebbe ancora più
bello.
La vittoria
schiacciante e il passaggio del turno, sono state un po' offuscate dall’infortunio
occorso a Kjaer, capisco l’incazzatura e rimbrotti dei tifosi, ma il turnover difficilmente può essere scientifico, spesso
ci sono altre esigenze di vario genere, che ti obbligano a fare delle scelte invece
di altre, anch’io come ho fatto e faccio ancora, il migliore o i migliori non
li tolgo mai anche se stanno male, gli dico piuttosto di stringere i denti, perché
sono le colonne portanti dell’impianto di gioco.
Quindi io non
mi sento di condannare Pioli, anche perché poteva succedere più avanti e magari
in un momento più complicato, del resto Pioli stava già facendo turnover con
Romagnoli, che da quando è rientrato non si è ancora ripreso bene, così come Gabbia
che comunque cresce di partita in partita e quando ha giocato non ha mai fatto
male.
Io, sapete che
quando c’è da criticare Pioli lo faccio senza problemi, ma stavolta condivido
le dinamiche di spogliatoio e lo assolvo, così come spero che cominci a fare giocare
di più Hauge su quella fascia, senza dovere adattare qualcuno o adattare lui a
fare altri ruoli, ma torniamo alla partita.
A Milano si è
presentato un Celtic in crisi nera, sommerso da critiche e polemiche, con l’allenatore
sull’orlo dell’esonero, ciò nonostante l’avvio di partita del Milan è stato da
brividi, è vero che oramai il Milan ha un gioco e dei meccanismi collaudati, è
vero che sono cresciuti di mentalità e di personalità, però non sono ancora
così smaliziati, da affrontare partite così facili, con la stessa
concentrazione e con la stessa intensità di partite ben più difficili.
Diciamo che
hanno sottovalutato l’avversario e hanno preso sottogamba la partita, fortuna
che l’incubo è durato solo un quarto d’ora e che i ragazzi sono stati bravi anche
se sotto di due gol e senza Kjaer, a trovare la compattezza necessaria e a
reagire splendidamente, prendendo in mano la partita e ribaltandola in maniera
egregia.
Nel primo
quarto d’ora è stato un Milan che non siamo più abituati a vedere, senza certezze
e con un giro palla contratto, sembrava un’altra serataccia tipo quella col
Lilla, l’inizio della riscossa arriva da una magnifica punizione di Calhanoglu
che accorcia il punteggio e poi da lì il Milan torna a fare il Milan e da una
bella azione “corale” tra: Calha, Hernandez e Rebic, arriva pure il pareggio
con Castillejo.
Passata la grande paura il Milan
riprende a macinare gioco e non si accontenta del pareggio, il ritrovato furore
agonistico si concretizza con il 3 a 2 ad opera di Hauge con un gol bellissimo,
dove salta quattro avversari (complice anche qualche rimpallo) e poi la piazza
sul palo lungo come è sua abitudine, su quella fascia è un moto perpetuo e
dimostra di avere doti fisiche e tecniche importanti.
Raggiunto il vantaggio, il Milan si
rintana un po’ troppo a difesa del risultato e gli scozzesi riprendono campo e coraggio,
con Donnarumma che torna ad essere protagonista con una paratona su McGregor, così
come aveva fatto nei primi 15 minuti sulla violenta e precisa punizione di Christie,
nel finale il Celtic crea qualche apprensione e a Lille lo Sparta Praga stava
vincendo.
La partita la mette in ghiaccio
Brahim Diaz a otto minuti dalla fine, con uno “scavetto” in velocità su assist
dell’ottimo Hauge, proprio mentre il Lilla opera il sorpasso sullo Sparta Praga
e a quel punto si mette in ghiaccio anche il passaggio ai sedicesimi, ora si può
togliere dal ghiaccio invece lo spumante (bevi italiano) per brindare a questi
ragazzi meravigliosi
Una reazione da grande squadra, di una squadra che sta facendo bene, che ogni partita che passa è costretta a pensare in grande e a porsi degli obiettivi, senza rilassarsi però come ha fatto nel primo quarto d’ora, deve continuare così, deve continuare ad avere “fame”, senza mai essere soddisfatta o appagata per quello che sta facendo e poi vedremo cosa succederà.
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