Come riporta
la Gazzetta dello Sport, anche l'Inter saluterà San Siro, i nerazzurri hanno
già individuato un'area all'interno del comune di Milano, si tratta di un
terreno privato e la società nerazzurra ha in essere un accordo blindato con
l’imprenditore proprietario della zona, avere uno stadio da soli, è un’opzione sempre più reale,
mi sembra difficile che l’Inter possa costruirsene uno tutto suo da 500
milioni, visti i pesanti debiti che Zhang ha con i finanziatori che non ha
ancora saldato.
Il Milan invece, ha alle
spalle una proprietà (fondo) pronta a investire e fare il passo, vedremo come
si evolveranno le prossime settimane, ma il fatto che il Milan avrà una casa
tutta sua, è sempre più reale, a quanto pare bisognerà ragionare bene solo su
due cose: la capienza (più verso i 70 mila che sui 60) e i prezzi di biglietti
e abbonamenti, non facendo diventare lo stadio un luogo per pochi ricchi.
Il Milan è veramente guarito, perché ha ritrovato la convinzione
nei suoi mezzi, si è rivisto il vecchio Milan, quello aggressivo sulle seconde
palle, si è rivisto Theo che taglia il campo, che ha
ritrovato gamba, ritmo e forza mentale, dimostrandolo ancora di più nel finale,
quando si mette a chiudere tutti i palloni che passa nella sua zona di campo.
Si è visto anche un nuovo
Messias, che anche lui taglia il campo ed
è presente in zona gol, prima se ne mangia uno sull’assist di Leao e poi
si rifà con un colpo sotto delicatissimo e chiude la partita, ancora un’altra
buona prestazione e di sostanza, non ci sono dubbi che al momento lo preferisco
a Saelemaekers, poi quando rientrano Calabria e Florenzi vedremo.
Forse per questo Pioli,
quando gli chiedono se la difesa a 3 è il sistema predefinito, risponde: "Andiamo
di partita in partita. Non ci siamo dimenticati cosa abbiamo fatto con la
difesa a 4. Certe posizioni ci hanno dato dei vantaggi in fase difensiva, ma
conta lo spirito e i principi di gioco, che non sono cambiati", se non
altro è il solito Pioli, non vuole ammettere che ha sbagliato modulo e persone
da settembre a gennaio.
Perché adesso abbiamo due
“quinti” che tagliano il campo, che vanno al tiro, che segnano, che hanno meno compiti
difensivi e compattano meglio il centrocampo e la difesa, difesa dove ho visto un Thiaw molto sicuro e attento (ma perchè
l’avevano nascosto), Hojlund, il bomber del momento, non tocca
palla, tanto che mi ha fatto ricredere sulla possibilità che il Milan lo possa
prendere il prossimo anno.
Thiaw ha sciorinato ancora una prova importante,
è un colosso che di testa le prende tutte e fa uscire benissimo l’azione sia a
destra sia a sinistra, rivitalizzando anche la coppia Kalulu-Tomori, il
francese gioca bene da “braccetto” e si sgancia spesso e volentieri, per creare
superiorità a destra, mentre l’inglese fa la sua solita partita di grande
sostanza, non sbaglia niente e quando Theo viene a giocare dentro il campo, si
sgancia anche lui e non credo che Pioli poi alla fine tornerà sui suoi passi.
Il Milan ha
ritrovato dei giocatori che aveva perso e a questo punto riprende il suo
cammino verso il secondo posto in classifica, quello dell’onore e quello dei 40
milioni di premio, per acquistare il centravanti del futuro, perché la seconda
punta la compriamo con i soldi (pochi) ricavati dalla vendita di Leao, perché
nell’intervista dice che ha parlato con persone, che non è il momento di
pensare al rinnovo e che se ne parlerà a fine stagione, se non è una
dichiarazione di cessione questa...
Ma torniamo sul nuovo modulo,
per cui si è espresso anche Leao: “Il mister ha trovato un modello di
gioco diverso, difendiamo molto meglio. Ho più libertà di
movimento, ci stiamo trovando bene”, ci tengo a sottolineare il: difendiamo
molto meglio e anche Paolo Assogna a Sky, parla
delle scelte tattiche di Pioli e dice: “Sono stati bravi. Hanno messo da
parte le certezze che li hanno portati alla vittoria (del campionato).
Pioli ha capito (forse) che non poteva più fare il calcio dello scorso anno e ha ripreso un percorso diverso rispetto a quello dello scorso anno, magari con una squadra un po’ più “sporca”, ma i risultati stanno arrivando. Poi io sono un nostalgico del Milan dello scorso anno, del suo gioco, ma questo è un problema mio” e aggiungo io, Pioli deve convincersi che non si può vivere di nostalgia, che i cicli cominciano e finisco, i giocatori passano e poi si aprono altri cicli, con altri giocatori e con altri moduli, l’importante è essere sempre dentro a questi nuovi cicli.
Personalmente io sono
soddisfatto dell’ottima prestazione contro l’Atalanta, non so se si sono visti
gli occhi della tigre, ma il Milan ha tenuto bene il campo, le distanze tra i
reparti, è stato solido, intenso, ha tenuto un ritmo abbastanza altro per tutti
i 90 e passa minuti, concentrato, puntuale, preciso, ha giocato con
personalità, non hanno avuto paura nei duelli, non è andato mai in affanno, giocando
una partita di grande spessore e livello tecnico, tattico e soprattutto
mentale.
Molto bene la difesa, con la
fase difensiva, adesso tutta la squadra è compatta, si sacrifica ed è
determinata, non arrivano più palloni troppo “puliti” agli avversari, come succedeva
a gennaio, forse non è un caso che tutto è coinciso con il ritorno di Zlatan,
però eventualmente questo non è un bene, perché è arrivato il tempo, che Pioli
e i suoi ragazzi, comincino a camminare da soli.