L’uno a zero sarebbe stato perfetto
per le vecchie regole del gol in trasferta che valevano doppio, non ci fa stare
tranquilli per il passaggio ai quarti, ma intanto il Milan è tornato squadra ed
è tornato a credere in qualcosa (il passaggio ai quarti), certo, Gerry
Cardinale si vedo poco e ancor meno si vedono i suoi soldi, però è venuto a
vedere quattro partite, in una abbiamo vinto con il Sassuolo e festeggiato lo
scudetto (non era ancora ufficialmente
il padrone).
Poi è stato presente nel derby di andata, con la Juventus e ora con il
Tottenham, un vero porta fortuna, che adesso vorremmo vedere anche l’8 marzo a
Londra, chi lo sa non ci porti fortuna per la quinta volta, è comunque un Milan
che sta meglio, sulla squadra della guarigione, ma è presto per dire sia
guarito, non dimentichiamo che possono esserci sempre delle ricadute, intanto
andiamo a ripete a Monza, con l’ammazza grandi la stessa prestazione e poi
vedremo se è guarito.
Indubbiamente qualcosa di positivo è successo e qualcosa di negativo c’era
(ma non le liti o le corna), non dipende dal modulo, perché giochiamo sempre
con due centrocampisti, ma abbiamo un difensore in più e uno là davanti in
meno, che non bastano a giustificare una squadra che si trasfigurata, che ha più
coraggio, che è tornata a giocare, più tattica, più attenta e più cattiva,
finalmente la squadra è corta e compatta.
L’unica nota di biasimo per i rossoneri, è la mancanza del cinismo
necessario sotto porta, la davanti ancora non ci siamo, il Milan non hanno
avuto la lucidità di chiudere la partita e forse il passaggio ai quarti, con De
Ketelaere prima (si è divorato di testa davanti a Forster una torre al bacio di
Giroud) e con Thiaw un minuto dopo, che ha sfiorato il palo di testa.
Premesso che il
Milan non è uscito ancora dalla crisi, Pioli doveva fare qualcosa di diverso e
anche se in ritardo (doveva avere un piano B), sembra che ci stia riuscendo, sembra
che abbia preso la strada giusta, serviva un indirizzo nuovo,
se n'erano accorti tutti e lo avevano suggerito in tanti, forse
Pioli aveva ragione, ma molto forse però, quando parlava di un crollo mentale,
bisognava sicuramente ricompattare il gruppo e dargli un'altra forma tattica.
Gerry Cardinale è venuto in
Italia, sulla scia delle polemiche sotterranee emerse tra la visione dell’area
tecnica e quella della proprietà, sia Cardinale che Maldini, hanno dichiarato
che l’incontro è andato bene e ha aggiunto: “Condividiamo il progetto ma ci
vuole del tempo per realizzarlo compiutamente”, il chiarimento c’è stato, il
progetto rimane quello del calcio sostenibile, quindi senza richieste di extra-budget,
quindi non arriverò nessun nome altisonante e costoso, bisognerà tornare grandi
partendo dal futuro, comprando giovani a poco prezzo, Leao, Kalulu, Hernandez e
così via.
il sindaco
di Milano Peppe Sala, per quanto riguarda il nuovo stadio ha detto: "Non
ho avuto comunicazione ufficiale dalla società. Ho letto anche io e sto
sentendo. A me interessa una cosa, che San Siro rimanga a Milano. Per questo
obiettivo sto lavorando da tanto tempo. Quindi potrebbe anche essere una
soluzione buona, ma onestamente non ne so ancora nulla", in merito all'ipotesi
di salvare il Meazza e realizzare il nuovo stadio a due passi da San Siro,
nelle aree ex Snai.
Per il
sindaco, la condizione che lo stadio sia a Milano, per lui va sempre bene, ha
aggiunto che non ha incontrato Cardinale e che sa che tornerà presto a Milano, le
ex aree Snai, essendo un’area privata, non
ci sarebbero tutti gli ostacoli che invece Milan e Inter stanno trovando per
costruire l'impianto sul suolo pubblico e non sarebbe più necessaria la
demolizione di San Siro.
Ovviamente resterebbe poi da
capire quale sarebbe il futuro utilizzo del Meazza (concerti e calcio
femminile), senza escludere che una tra Milan e Inter (Milan), si trasferisca
nel nuovo stadio, mentre l'altra rimarrebbe a San Siro, dopo la riqualificazione
dell'impianto, area privata, stadio unico e privato, quello che vuole e che può
finanziare il Milan.
Il tema dello stadio per il Milan e per la proprietà rimane assolutamente centrale e cruciale, Cardinale è stato in Italia per qualche giorno e vuole stringere i tempi, vuole capire su quale progetto concentrare tutti gli sforzi, tenendo viva anche la trattativa con Sesto San Giovanni, perché non vuole andare oltre fine marzo massimo inizio aprile, per prendere una decisione e mentre il Comune di Milano continua a non dare segni di vita, l'ipotesi che sembra prendere sempre più corpo è quella di Sesto, sulle aree delle ex acciaierie Falck, proponendo di abbassare il prezzo, oppure prendere in affitto l'area per 99 anni.
Nessun commento:
Posta un commento