lunedì 6 febbraio 2023

Il Milan, è tornato ai tempi di Giampaolo.

Quarta sconfitta consecutiva, mai così male neanche ai tempi di Giampaolo, un Milan così non si vedeva dai tempi di Montella, dal derby di Riyad a questo ultimo in campionato, passando per Lazio e Sassuolo, è la prima volta da quando c’era Montella, che non si registrava una striscia negativa analoga.

L’annunciato cambio tattico nel derby, mi aveva fatto pensare che Pioli si fosse, sulla necessità di dare equilibrio alla squadra, ma pensavo ad un 4-3-3 e non al 5-3-2, praticamente il modulo degli scarsi, di quelli come Allegri e Simone Inzaghi “allenatori per caso”, di quelli che non hanno nessuna idea tattica e fanno sempre le stesse cose, del resto era strano che Pioli fosse diventato bravo tutto ad un tratto, dopo anni di mediocrità.

Fino a ieri, la difesa a 3 o a 5, aveva creato sempre problemi al Milan ed era stata fortemente criticata, lui per uscire dalla crisi cosa fa? Mette in campo il peggior modulo possibile, abbiamo visto come tutte le volte che è passato alla difesa a cinque, ha creato confusione e cancellato quei principi fondamentali di gioco, del Milan targato Elliott (Ibrahimovic) e poi quello che non capisco, è perché è stata annullata qualsiasi idea di sviluppo di gioco.

Si è consegnato all’Inter, come la peggiore squadra delle categorie inferiori, che viene a Milano e cerca di limitare i danni, perdendo anche quello spirito di tenacia e di imprevedibilità che caratterizzano tutti derby, è una cosa che non si può vedere, che il Milan ha fatto zero tiri in porta nel primo tempo, quando mai un derby è stato un monologo, l’Inter non ha faticato per niente e ha chiuso il primo tempo e la partita se vogliamo, dominando il campo. 

È crisi profonda, non chiamiamola diversamente, un tracollo verticale psicologico e fisico, il Milan al di là del 4-2-3-1, non ha più i tempi per andare a pressare con intensità, non rientra più velocemente (almeno non tutti) nelle posizioni una volta persa la palla e con il centrocampo a 2, la fase difensiva diventa un meccanismo complicato, una chiave per uscire da questa impasse, più che dalla crisi, può e poteva essere il cambio tattico, cercando di dare più equilibrio e una copertura maggiore con un terzo centrocampista.

Bisogna togliere un trequartista, interpretato bene solo da Calhanoglu e Kessie, per motivi diametralmente opposti e aggiungendo un “equilibratore”, che in assenza di Bennacer il calciatore più indicato era ed è Adli e non il “figlioccio” Krunic, disperso nella partita come quasi tutti gli altri e poi inserire un cursore, un incontrista, un ribaltatore di fronte, che se non era Vranchx era indiscutibilmente Pobega o al limite Saelemaekers, ma mai Messias.

Ora ditemi, ma che cazzata è un centrocampo a 3 con Krunic play e Messias mezzala, l’anno scorso visto che il Milan lo aveva già acquistato, ho seguito il campionato di Adli e continuo a non capire, come sia stato relegato sempre in terza fila e non gli sia stata data mai una possibilità, possibilità che è stata concessa pure a Bakajoko, eppure Adli che fra l’altro non lo devi riscattare, è un altro mistero, come quello di Vranchx e Thiaw.

Ripeto, Adli possibilmente sarà lento, ma ha il senso della posizione e legge la partita, cose che gli permettono di farsi trovare sempre dove c’è la palla, ha poi capacità tecniche indiscutibili, per innescare gli attaccanti con passaggi illuminanti, così come non capisco perché anche Pobega giochi poco, un bravo allenatore e Pioli non lo è, deve essere capace di “creare” calciatori e non di distruggerli, è mai possibile che dei 5 giovani che sono arrivati, non è riuscito a farne crescere uno?

È un Milan in pienissima crisi, certificata e non ci sono dubbi, il Milan non vince da 7 partite e ha collezionato 4 sconfitte di fila, non è con un Milan troppo remissivo, che si può uscire dalla crisi o pescando e praticando moduli a casaccio, senza mai prendere in seria considerazione di abbandonare chi non rende e mettere dentro linfa nuova, fresca, giovane ed essenzialmente “affamata” di affermarsi, continuando così con questi timidi tentativi di risolvere il problema, la crisi diventerà infinita, Pioli ha provato a cambiare qualcosa, ma il cambio deve essere radicale, rivoluzionario.

Anche il ritorno nel secondo tempo, al caro, vecchio 4-2-3-1, gli ha permesso di creare occasioni da gol, nemmeno l'ingresso nella ripresa di Leao, ha saputo dare la scossa giusta per ritrovarsi, il 3-5-2 è stata una scelta che ha snaturato completamente la squadra e così il calvario continua, non è mettendo il pullman davanti alla porta, che puoi uscire da una mediocrità tecnico-mentale inaccettabile, come è stato inaccettabile, non mettere a disposizione fondi ulteriori sul mercato inverale per migliorare la squadra.

Il mercato estivo, considerato un flop totale, è stato bocciato da Pioli, senza nemmeno mai averlo fatto giocare, so solo, che quando questi poveri disgraziati vanno in campo, sempre in momenti disastrati della squadra, rispondono bene o male sempre presente, in quest’ultimo derby con la squadra in balia di sé sesta, nella confusine più totale, Thiaw è riuscito a regalarci qualche cameo, a riprova che questi giovani devono giocare e anche con una certa regolarità e poi li bocciamo.

È chiaro che adesso a maggior ragione, Thiaw, Pobega, Wranchx, verranno invocati come il nuovo Milan da cui ripartire e probabilmente è così, è finito un ciclo e Pioli deve essere bravo a riaprirne un altro (immediatamente), dove lui fa ancora parte del progetto, se no il ciclo al Milan si è chiuso pure per lui, perché Cardinale non lo salverà per il mercato estivo “fallimentare”, Cardinale vuole che i suoi investimenti, brutti o buoni che sia, vengano comunque valorizzati. 

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