giovedì 2 febbraio 2023

Cosa è rimasto di questo mercato?

Ziyech non è arrivato e stavolta non arriva più, Maldini recentemente ha ribadito (anche dopo avere risentito Cardinale), che: “non siamo il Milan degli anni novanta, che prende i grandi campioni già fatti, ma abbiamo la necessità di seguire una strategia, che ci ha portato a sanare i conti della società e ad essere protagonisti. Da qua non ci scosteremo sicuramente".

Tanto che è andato male anche l’ultimo contatto di richiesta di un extra budget per arrivare a Zaniolo, forse in tutto questo c’è un peccato originale, magari quello di avere insistito troppo per prendere De Keteleare a quella cifra e poi essersi rivelato un bluff, capisco a questo punto e in generale Cardinale, che non vuole andare oltre i 20/22 milioni, per un giocatore sempre infortunato, sempre squalificato e con la testa di Balotelli.

Ma intanto Zaniolo era l’ultima ancora di salvezza, con il suo estro, i suoi strappi, la sua forza fisica e quel senso di rivalsa nei confronti della Roma, avrebbe potuto rivitalizzare il Milan, a mio avviso la Roma ha sbagliato, perché se Zaniolo era in rotta con la società, non doveva impuntarsi sull’obbligo, bastava il diritto, poi se fosse ritornato, lo avresti venduto in estate con calma e non sarebbero arrivati allo scontro, ma anche il Milan, perché se poi non fosse andato in Champions, 20 milioni di tasca propria Cardinale li poteva pure cacciare.

Comunque non è arrivato nessuno e non è andato via nessuno, quindi i problemi sono tutti li sul tavolo di Pioli, tocca a lui fare la rivoluzione con la stessa minestra, io sto organizzando un pellegrinaggio a Santa Rosalia, padrona della città di Palermo, per parlare con Sant’Ambrogio e vedere se almeno lui ci fa questo miracolo.

Il problema del Milan è quello di riuscire a portare la prima pressione sugli avversari e lo deve fare con i tre attaccanti, Leao, Giroud e Messias, non sono nelle condizioni di riuscire a farlo con efficacia e continuità e questo è il primo passo della rivoluzione, il Milan fa fatica a fare muovere insieme quei tre la davanti, eppure sono gli stessi giocatori dell’anno scorso e alcuni di loro si allenano con Pioli anche da 3 anni, quindi non può essere colpa del mercato “fallimentare” dell’estate.

È chiaro che per i nuovi, Origi e De Ketelaere in particolare, entrare in una squadra che funziona alla perfezione come quella dello scorso anno, è molto più facile che entrare in una squadra che non sta funzionando, anche perché il Milan non funziona da luglio e il secondo problema è il rinnovo di Leao, questo suo rinnovo sta sfiancando tutti, lui compreso.

Penso che sia arrivato il momento che Maldini e Massara facciano come fa il Sassuolo, prende i giovani, li fa maturare e dopo 2 o 3 anni, prima della scadenza e appena entrano in “orbita rinnovo”, perché oramai si deve rinnovare prima che entrano negli ultimi due anni, o lo rinnovi oppure lo vendi e prendi soldi, vale per Leao e sarebbe stato opportuno anche per: Donnarumma, Calhanoglu e Kessie, per acquistare dobbiamo pure vendere ogni tanto.

Il Milan è il Milan e resta tale anche senza Leao, se vuole rimanere deve firmare, senza tante storie, se vuole andare via che vada e ne prendiamo un altro, che magari come Maignan, arriva un altro poi e fa meglio, però non si possono perdere tutti a zero e specialmente per una società che non ha risorse economiche eccezionali, per Leao abbiamo superato il primo febbraio (tardissimo), perché comunque entra nell’ultimo anno di contratto e non firma più, come hanno fatto gli altri.

In questo mercato, non solo non siamo riusciti a comprare, ma non siamo riusciti nemmeno a vendere o per lo meno a fare movimenti in uscita, tenendoci sul groppone tutti gli scontenti: Bakayoko, Adli e Lazetic, Bakayoko ha rifiutato qualsiasi soluzione per rimanere a Milano, per Adli e Lazetic sono arrivate proposte per il prestito, ma non è successo nulla.

Adesso mi impegno in un esercizio, che mi pare ho già proposto in passato e spero di essere ancora una volta smentito, il Pioli allenatore, il suo debutto in una prima squadra, risale a giugno 2003 alla guida della Salernitana in Serie B, porta i campani alla salvezza e nella stagione successiva allena il Modena, nella prima stagione gli emiliani sfiorano i play-off, nel campionato successivo viene esonerato.

Nel giugno 2006 allena il Parma e in campionato i ducali accusano una crisi, la grave situazione ne provoca l'esonero a febbraio, all'inizio della stagione seguente giugno 2007, passa al Grosseto neopromosso in B, dopo un avvio negativo riesce a risalire la classifica centrando la salvezza, nel giugno 2008 allena il Piacenza in Serie B e raggiunge la salvezza, nel giugno 2009 allena il Sassuolo, portandolo allo storico 4º posto in Serie B.

Nel giugno 2010 allena il Chievo in serie A, portandolo  alla salvezza, nel giugno 2011 allena il Palermo e il 31 agosto viene esonerato, siccome il campionato non era ancora cominciato, nell'ottobre 2011 è chiamato a sostituisce Bisoli al Bologna e lo porta al nono posto, al Bologna resta e raggiunge la salvezza anche nel 2012-13 e viene confermato per la stagione successiva, ma viene esonerato nel gennaio 2014 e li comincia la sua fase “alterna”.

Nel giugno 2014 allena la Lazio, quell’anno disputa la finale di Coppa Italia, persa poi ai supplementari con la Juventus e conclude la stagione al 3º posto, conquistando dopo 8 anni i preliminari in Champions, quella del 2014 con la Lazio è la sua prima grande stagione, però ad agosto 2015 perde la Supercoppa con la Juventus, sempre in agosto viene eliminato dalla Champions e nell’aprile 2016, perde per 4 a 1 il derby e viene esonerato, comincia a Roma il suo problema a non sapere gestire le crisi post-vittoria.

Nel novembre 2016, è ingaggio dall'Inter per sostituire Frank De Boer, arriva a vincere 9 partite di fila tra campionato e coppe, ma perde gli scontri diretti con Napoli, Juventus e Roma e in 7 partite totalizza soltanto 2 punti, non arriva nemmeno a finire il campionato e il 9 maggio 2017 viene esonerato, seconda crisi, col Parma terza e tutte che portano all’esonero.

Nel giugno 2017 allena la Fiorentina e chiude la sua prima stagione con i viola all’ottavo posto, nella stagione successiva, dopo un altro periodo di crisi, ad aprile 2019 rassegna le dimissioni e il 9 ottobre 2019, comincia l’avventura con il Milan sostituendo Giampaolo, dopo che Spalletti aveva rinunciato all’incarico e tutto il resto è storia di oggi, voglio sperare ardentemente che non si tratti della quinta crisi, ma credo che il Milan quest’anno non si riprenderà e che farà un pessimo campionato, il buon giorno si vede dal mattino. 

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