La lazio ha battuto la Juventus per 2 a 1 e ha consolidato il suo secondo posto, con conseguente avvicinamento all’ammissione alla Champions, attestandosi a più 7 punti sul quinto posto, in una classifica così composta, almeno per le prime 10 posizioni: Napoli 74; Lazio 58; Roma 53; Milan 52; Inter 51; Atalanta 48; Juventus 44; Bologna 43; Fiorentina 41; Udinese 39 ed è un gran peccato, aver buttato via ancora altri 2 punti.
L'eccessivo turnover
non ha pagato, ma quello dell’attacco era una cosa a cui bisognava pensava a
gennaio, quando si era visto in che condizioni erano Rebic, Origi e Ibrahimovic,
in quell’occasione non abbiamo creduto alla possibilità di passare il turno con
il Tottenham e ora paghiamo questa scelta, solo che vorrei ricordare, che anche
se vinci la Champions e non ti piazzi nei primi 4 posti in campionato, la Coppa
dei Campioni la vedi sul divano.
Quindi, dopo
avere deciso di non prendere un attaccante, perché eravamo convinti che ci
restava solo il campionato, bisognava e bisogna tutt’ora concentrare le energie
sul campionato, affrontare entrambe le competizioni con i titolari e poi quando
qualcuno non ce la fa più, ne mettiamo dentro un altro, ma uno dei tre posti
(ora forse due) rimasti a disposizione, non lo possiamo perdere.
A questo punto
della stagione e con la scarsa qualità che ci ritroviamo nella rosa, meglio
partire sempre con i migliori, sistemare prima la partita e poi farli riposare,
non possiamo fare rotazioni, è giusto che le riserve trovino spazio, anche per
averle pronte in caso di necessità, ma dev'essere un avvicendamento meno
radicale, più graduale e meglio distribuito.
Per il mancato
acquisto dell’attaccante, gli imputati sono Maldini e Cardinale, ma sulla
gestione delle rotazioni, avvicendamenti e cambi tardivi, l’imputato è Pioli,
le prestazioni di Rebic e di Origi non si possono spiegare, sono state
dall’inizio della stagione, autori di prestazioni indecenti e inaccettabili,
fra l’altro per quello che guadagnano.
Con Rebic, Origi
e Ibrahimovic, in estate le strade si devono separare, in attacco servirà una
rivoluzione, anche a costo di anticipare il rientro a Milanello di Colombo,
Nasti e Lazetic, interrompendo il loro percorso di crescita e intanto in
campionato non possiamo e non dobbiamo sbagliare più, perché si sta scherzando
con la Champions e con l’Europa, a momenti rischiamo di restare fuori anche
dalla Conference League.
La rivoluzione offensiva
dovrà essere netta e profonda, bisognerà partire dall’unica certezza che è
Giroud, visto che per il rinnovo di Leao non si vede ancora la luce in
fondo al tunnel, Olivier è l’unico dal rendimento costante e con il rinnovo del
contratto in arrivo, solo che andando per i 37 anni, non bisogna fare l’errore
di costruire su di lui l’attacco e la squadra.
Ibrahimovic non è più
una risorsa, eterna riconoscenza per lui, ma la sua storia al Milan come
calciatore ha già scritto la parola fine, così come per Origi e Rebic, il
croato è un giocatore troppo discontinuo, che non può starci più nemmeno come
alternativa, serve un investimento forte sul centravanti titolare ed eviterei
di far rientrare in fretta Colombo, per farlo giocare come terza punta, perché
frenerebbe il suo percorso di crescita, lo porterei a casa solo per farlo
giocare titolare all’ombra di Giroud.
La rivoluzione in attacco è condizionata dalla vicenda Leao, io credo fermamente che Maldini e Massara sanno come finisce questa storia, proprio come sapevano come finiva quella di Donnarumma e hanno provveduto, per me in estate Leao parte, non prenderemo i 130 milioni della clausola, ma ne prenderemo una metà e poi se in panchina ci sarà ancora Pioli, spenderemo tutti i soldi in trequartisti, tra il riscatto di Diaz e l’acquisto di Baldanzi, così sostituiremo Messias e Salemaekers sulla trequarti.
Per il Milan, il piazzamento
in zona Champions diventa basilare, anche in chiave campagna acquisti, intanto
Maldini e Massara hanno già fatto alcune scelte, una è la conferma di De
Ketelaere, che non sarà venduto e nemmeno prestato, in modo che il prossimo
anno potrà dimostrare il suo talento e poi saranno ceduti in estate Adli, Origi
è Ibrahimovic (al Monza) se vorrà ancora giocare, Dest, Gabbia, Bakajoko e
Ballo-Tourè, se non ci saranno sfide di mercato con l'Inter, in rossonero
potrebbero approdare Baldanzi e Parisi.
Per l'attacco la questione è
legata al budget; a un posto in Champions e alla questione Leao, il centravanti
titolare potrebbe essere giovane come Joao Pedro del Watford, che piace ed è di
prospettiva, che costa sui 25-30 milioni e ha un ingaggio ancora abbordabile o
un centravanti di riconosciuta esperienza come Morata, con un ingaggio più
alto, ma con un costo del cartellino più basso.
Intanto vediamo come finisce con il primo quarto con il Napoli, perché questa partita potrebbe condizionare moltissimo il poco sicuro Pioli nella partita di Bologna, una partita durissima, perché i felsinei sono in ottima forma, forse la squadra più in forma con Napoli e Lazio e puntano con decisione ad un posto in Europa, mentre Motta punta con decisione alla panchina dell’Inter.
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