Posso capire il nervosismo di un allenatore, che da quasi imbattibile, in dieci giorni ha perso due volte con il Milan e ha paura di non riuscire a superare il turno, per approdare alla semifinale di Champions, traguardo al quale il Napoli non è mai arrivato, ma non giustifico i giornalisti di fede partenopea, che non si sono limitati a commentare la sconfitta del Napoli e la prova non del tutto convincente dell’arbitro di Kovacs.
Un
giornalista intanto, al di là della fede calcistica, deve limitarsi a
raccontare i fatti e a commentarli con obiettività, senza lasciarsi andare a
supposizioni, che denotano una certa mancanza di professionalità, non si può
parlare di “peso politico”, se non si è certi di quanto si afferma, non si può
insinuare che l’arbitro abbia cambiato il modo di arbitrare, tra il primo e il
secondo tempo, per via delle dichiarazioni di De Laurentis contro l’UEFA.
Tra i compiti di un
giornalista, c’è quello di denunciare, perché allora si ha paura di fare il
nome di certi collaboratori di Ceferin e di prendersi una querela, perché gli
stessi giornalisti non hanno pensato male, quando il Napoli ha vinto contro il
Milan, per un fuorigioco geografico di Giroud? L’arbitro
non è stato impeccabile, ma c’è stata tanta arroganza da parte dei giocatori
del Napoli, fin dai primi minuti, abituati come sono a farlo con gli
arbitri italiani, credo che devono darsi una
calmata, hanno protestato su tutto, anche su cose evidenti.
Di Lorenzo
come Calabria, era già stato avvisato dall’arbitro, di far tenere un
comportamento consono ai suoi giocatori e sono stati ammoniti entrambi, Kim non
doveva essere così plateale nella protesta, il fallo c’era, zitto e mosca,
invece di protestare il quel modo, il cartellino se lo è voluto lui, cosa
c’entra il peso politico, i collaboratori di Ceferin, l’UEFA contro De
Laurentis, ha fatto bene l’Ussi Campania a prendere
posizione, condannando il comportamento dei giornalisti partenopei, che si sono
resi protagonisti di una scomposta contestazione, agli arbitri della gara e al
designatore Rosetti.
Non credo che se l’Ussi della
Campania, avesse ritenuto deontologicamente corretto e non fazioso, il
comportamento dei giornalisti partenopei, avrebbe segnalato l’accaduto al
Consiglio di Disciplina dell’Ordine, il Napoli sta facendo cose meravigliose, i
giocatori, l’allenatore, il direttore sportivo e il presidente, non possono
scadere in certe bassezze, si perde e si vince, alcune volte immeritatamente,
ma questo atteggiamento da squadra dilettante non le si addice.
Il
Milan nella scorsa Champions e nello scorso campionato, ha subito tanti di quei
torti, eppure se pur lamentandosi non ha accusato nessuno, non lo hanno fatto, né
il club e né tanto meno i tifosi, vero che Kovacs
deve ammonire Leao, perché rompere la bandierina è come togliersi la maglia
dopo il gol, il giallo è codificato, ma non ha rotto volutamente la bandierina,
il calcio non è stato così violento, l’arbitro lo ha capito e lo ha valutato come
un gesto di stizza, senza nessuna violenza.
Nel primo tempo l’arbitro ha avuto un metro di arbitraggio e nel secondo tempo un altro, non è stato Ceferin a dirgli di cambiare il modo di arbitrare, per far uscire il Napoli dalla coppa, ha cambiato modo di arbitrare, perché i giocatori hanno incattivito la partita, i gialli di Anguissa ci stanno tutti e due, tanto che il giocatore si è scusato con i compagni di squadra, pubblicandole su Instagram, tutta la stampa sportiva italiana dà ragione a Kovacs.
Non c’è nessun complotto,
capita di incontrare un arbitro non molto “pronto”, stavolta è capitato al
Napoli e perché i giornalisti partenopei, non parlano degli episodi beceri e
inqualificabili avvenuti sugli spalti, tanti tifosi milanisti del secondo
anello verde, hanno dovuto subire per tutto il secondo tempo, azioni spregevoli
da parte dei tifosi del Napoli del settore ospiti,
non appartenenti ai gruppi organizzati, insulti pesanti,
continuo lancio di accendini, bicchieri pieni di Coca-Cola e di urina, sputi
continui, perché non dire che la tifoseria napoletana, non è europea come la
squadra?
I tifosi del Napoli dovrebbero
essere più rispettosi, i giornalisti più obiettivi e la società dovrebbe essere più onesta, per diventare grandi non serve
piangere sempre, il Napoli si appresta ormai a vincere uno scudetto strepitoso,
conquistato con enorme merito e che credo farà la storia del Napoli nei
prossimi anni, nelle dichiarazioni però non stanno vivendo un momento
particolarmente sereno, la polemica a fine gara, soprattutto dopo una
sconfitta, è un’abitudine della cultura calcistica italiana e non di una grande
squadra, che si affaccia con merito in Europa.
Ci si lamenta sul
metro di giudizio dell'arbitro (condivisibile), senza tenere in considerazione,
due episodi nell'area di rigore del Napoli, sulla traversa colpita
da Kjaer, Rrahmani per evitare che Krunic potesse saltare, lo atterra trattenendolo
vistosamente, Kovacs e il VAR hanno sorvolato inspiegabilmente, la
stessa cosa nei minuti finali del secondo tempo, Saelemaekers entra in
area, punta Lobotka, sposta la palla e lo salta, lo slovacco nel tentativo
di intervenire, mette la gamba tra le gambe dell'avversario, incrociandole
e sgambettandolo.
Se questo è un arbitraggio a senso unico e casalingo… l'arbitro non è stato uniforme, ma non lo è stato per nessuna delle due squadre, anche nell’episodio tra Theo Hernandez e Lozano, tutto si è chiarito senza provvedimenti disciplinari, nonostante poi Lozano abbia rifilato un calcione in ritardo a Theo, senza subire cartellini gialli, allora è un complotto pure contro il Milan.
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