mercoledì 27 aprile 2016

Fallimento Brocchi ed ora ?

Il Milan con la sconfitta contro il Verona praticamente già retrocesso, ha messo la firma su una pagina vergognosa e fallimentare della storia milanista, di questa stagione c’è poco da salvare, il Verona ieri ha preso a pallonate il Milan e se non fosse stato per una delle poche cose da salvare, un portierino di 17 anni, avremmo contato i gol con il pallottoliere. 
E’ vero che è un momento difficilissimo, ma andare avanti così, oltre alla reale possibilità di perdere il sesto posto è umiliante, si è toccati il fondo ed è inconcepibile che il Milan fallisca per il quarto anno di fila, senza trovare una soluzione, senza avere neanche un piano di scorta.
Sono state troppe le occasioni fallite e i tantissimi punti persi, specie con formazioni di bassa classifica, al Milan non funziona nulla, è una situazione disastrosa e forse la soluzione migliore è la cessione della società, ma bisognerebbe passare la mano in mani migliori, però se il presidente continua a volere la maggioranza, difficilmente arriveranno offerte importanti e poi continuerebbero a decidere male sempre lui e Galliani.
Anch'io pensavo che il gioco proposto da Mihajlovic non fosse un gran chè e che si poteva fare di meglio, non ero sicuro però che con Brocchi le cose potessero cambiare, chi ne era sicuro si è sbagliato clamorosamente, con il risultato che le cose sono peggiorate e  rischia di non arrivare nemmeno questa volta in Europa.
Il Milan è sesto e ora il Sassuolo è pericolosamente più vicino, a un punto dall'ultima posizione utile per rientrare in Europa, i rossoneri hanno giochicchiato, hanno lasciato l'iniziativa al Verona, non hanno fatto il tanto desiderato possesso palla e non hanno avuto nemmeno il dominio territoriale, per sparire dal campo definitivamente nel secondo tempo.
Il Milan è mollo, svagato e poco concentrato, Zapata al solito con un disimpegno sbagliato, agevola una clamorosa occasione per gli scaligeri, il Verona non è il Carpi e al contrario degli emiliani è molto propositivo, gioca a viso aperto e lascia spazi alle manovre rossonere, che però no ne approfitta.
Menez è il più pericoloso è oltre al gol, si distingue in altre due occasioni, ma il Verona rimanere saldamente in partita, anche dopo essere andato in svantaggio, al contrario del Milan che prova a controllare la situazione, salvo ad arrendersi al gol del pareggio.
Certo sul rigore causato da Romagnoli che colpisce il pallone con la mano (anzi con entrambe le mani), è abbastanza evidente che il fallo di mano, è provocato da una spinta di Pisano che lo ha sbilanciato, quindi doveva essere punizione per il Milan, invece .... pazienza.
Il Verona si scatena e il Milan invece va in confusione e lascia spazi e iniziativa agli avversari, il Milan è mancato proprio sul piano della determinazione e dell'impegno e questa è preoccupante, sconfitta umiliante per i rossoneri, ma soprattutto per l'atteggiamento dei giocatori, un autentico disastro con la squadra in vantaggio e una partita tutta in discesa da gestire.
E' stato un Milan sprecone, incapace di approfittare dei tanti spazi che gli concedeva il Verona, ha scricchiolato per tutto il secondo tempo, Mihajlovic non è riuscito a dare un'impronta al gioco e non c'è riuscito neanche Brocchi, si è mandato via il serbo per sostituirlo con un allenatore con cui programmare il futuro ed invece ?
Non è con un allenatore alla prima esperienza, che si può rifare grande il Milan, in fretta e senza soldi, non si può continuare a sperimentare, si deve partire per vincere con una squadra competitiva, Di Francesco oramai lo abbiamo perso, chi sarà l'allenatore adesso ?
Forse l'unico che ha l'esperienza giusta, riesce a lavorare bene con poco ed ha il Milan nel sangue è Donadoni, ma sembra non essere gradito a Berlusconi, a questo punto la prima scelta resta Lippi (proposto da Galliani), con in seconda battuta Montella oppure Paulo Sousa.
E' il momento in cui tutti stanno cercando di gettare le basi per il futuro, solo il Milan è senza un progetto preciso e funzionante, dalla proprietà (tiene o vende), alla guida tecnica (giovane rampante o vecchio marpione) e anche ai calciatori, nessuno è certo che rimanga al Milan per il prossimo campionato. 
Galliani non mollerà mai, ma è indiscutibile la necessità di essere affiancato da un uomo mercato di livello, anche perchè sarebbe opportuno che l'allenatore venisse scelto con la complicità del direttore sportivo, che a sua volta concordasse con l'allenatore le mosse di mercato, avallate sicuramente dal padrone, ma  scelte da chi dovrà poi gestire, una squadra da rifondare in tutti i suoi punti chiave.

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