venerdì 27 novembre 2020

Addio Diego, campione senza tempo.

 

Credo che ogni altra parola davanti alla morte e all’immensità del campione, sia solo retorica, addio Diego.  

Il Milan torna in Europa per il ritorno dell’Europa League, a Lille si presenta con qualche assenza e con il solito turnover e di nuovo senza Ibrahimovic.

Il Milan ha già fatto a meno di lui in un altro paio di circostanze, non ha mai deluso e non ha mai perso, così come non ha deluso e non ha perso neanche stavolta, senza Ibrahimovic la squadra è costretta a cambiare le sue caratteristiche di gioco, ma l’idea di calcio rimane sempre la stessa, perché il Milan oramai ha creato “l’appartenenza" e anche se non ha il suo “riferimento” cambia poco.

Purtroppo fallisce il tentativo di sorpasso in classifica e il rimpianto è quello di avere subito ancora una volta un gol evitabilissimo, dopo avere sprecato la possibilità del raddoppio con un contropiede di Hauge e sempre lui in maniera ancor più clamorosa, in superiorità numerica ha tardato a servire Rebic tutto solo in area e pronto a battere a botta sicura, che vogliamo farci, sono giovani e cresceranno.

La cosa importante è che il Milan a Lille, comunque ha fatto una buona partita, se non fosse stato per l’ennesima distrazione, potevamo definirla anche una “buonissima” partita, peccato, perché stavolta si è visto tutto un altro Milan rispetto all'andata e poi, viste le assenze e la situazione del girone, la vittoria ci avrebbe reso più comodo il passaggio del turno, attenzione, andava bene il pareggio già alla vigilia e anche se un po' stretto, va bene il pareggio anche adesso.

Quello che doveva dirci questa partita, era la conferma “dell'identità” di squadra senza Ibra e quella come abbiamo visto orami c’è, il Milan doveva dimostrare di essere squadra, di avere uno spirito di gruppo, il senso di partecipazione da parte di tutti, la voglia di aiutarsi uno con l’altro, di sentirsi tutti importanti e facenti parti di un progetto a lunga durata e questo il Milan lo ha dimostrato.

Sicuramente non è stato un bel primo tempo, perché siamo stati un po' imprecisi, slegati, spesso abbiamo sofferto il palleggio e il pressing del Lille, ma siamo riusciti a costruire anche un paio di azioni, Ibrahimovic è un giocatore troppo importante per questa squadra, ma il gruppo è riuscito a sopperire comunque alla sua assenza, mantenendo lo stesso spirito di squadra, con o senza di lui, ha gestito pur senza brillare, una partita che tutto sommato ha portato un punto pesante in classifica, peccato veramente per il risultato, che lascia qualche rimpianto.

In questa partita il Milan ha confermato che l’andata con il Lille è stato un momento di “appagamento”, che in un gruppo giovane ci può stare, archiviato quell’episodio, poi la squadra ha continuato sulla sua strada, Verona, Napoli e ora Lille lo hanno dimostrato, senza dimenticare che questa squadra è in testa alla classifica di serie A ed ha un’età media bassissima.

Addirittura contro il Lille, quando sono usciti anche Rebic e Calhanoglu, l’età media in campo sfiorava i 23 anni, una squadra di ragazzi giovani, esuberanti e di qualità, con qualche elemento di esperienza come Kjaer, Ibra e Calhanoglu, che ci sta dando grossissime soddisfazioni, del resto in questi nove anni bui, non abbiamo chiesto mai di vincere lo scudetto, sempre e a tutti i costi, ma di essere dignitosi, di stare la su con Inter, Juventus,  Roma, Napoli, Atalanta, Sassuolo e Lazio, proprio come stiamo facendo quest’anno.

Poi lo scudetto lo vince solo una squadra, ma non potevamo continuare a sperare che qualcuno la davanti “fallisse”, per raccattare una partecipazione ai preliminari di Europa League, siamo contenti di avere una squadra giovane, che ha un futuro davanti e non quelle senza futuro e senza anima che abbiamo avuto negli ultimi nove anni, anche se devo dire, che se solo avessimo avuto qualche allenatore migliore, anche con quelle squadre avremmo potuto dire la nostra.

Come due anni fa per esempio, invece abbiamo sempre preso allenatori giovani, alle prime esperienze, che hanno fatto la gavetta al Milan, quando invece dovevano arrivare da noi già “sgamati” e a proposito di gavetta, aspettiamo con pazienza Tonali, lui deve fare il suo percorso e non dobbiamo mettergli fretta, deve crescere con calma come ha fatto Bennacer, anche lui proveniva da un ambiente diverso ed è cresciuto moltissimo.

Guardiamo con fiducia al futuro, per cui abbiamo solamente l’obbligo di un posto in Champions, poi tutto il resto è oro, certo non avrebbe senso buttare via tutti i sacrifici fatti e non passare il turno in Europa League, quindi ora dobbiamo vincere le prossime due gare.

Intanto domenica c’è la Fiorentina e bisogna subito recuperare le energie, adesso le partite cominciano ad essere troppo importanti, la Fiorentina ha intrapreso il nuovo corso con Prandelli e poi con loro gioca il difensore centrale dei nostri desideri, vediamo di affascinarlo e speriamo che a gennaio possa decidere di venire da noi.

Con il difensore centrale, serve un mediano che faccia da vice Kessie e un vice Ibra, per rinforzare e completare l’organico, i nomi che circola per l’attacco sono i soliti Jovic e Thuram, sempre per il mercato, il Celtic sta pensando di trasformare il prestito secco senza diritto o obbligo di riscatto di Laxalt, in acquisto a titolo definitivo, chiaramente bisogna intavolare una nuova trattativa per la cessione e il Celtic ha Ajer che interessa i rossoneri.

Nessun commento:

Posta un commento