venerdì 6 novembre 2020

Serataccia Milan


Come avevo detto nel post precedente, prima o poi la sconfitta doveva arrivare, dopo 24 risultati utili consecutivi era nell’aria, anche se non pensavo fosse proprio questa la partita, quando arriva la seconda in classifica se pur del campionato francese, non mai è una partita che prendi sottogamba, questa per me invece doveva essere la partita della consacrazione, temevo e temo di più il Verona.

Non pensavo proprio che in una partita così importante, il Milan facesse una così brutta prestazione, però come tutte le sconfitte, anche questa è una partita da archiviare in fretta, chiaramente non prima di avere capito e condiviso con i giocatori, il perché di queste prestazioni individuali così sotto tono, forse a parte Bennacer che comunque con il suo ingresso non è riuscito ad alzare il livello della prestazione di squadra e Kjaer, che regge fino al 2 a 0 e poi molla anche lui, poi per il resto non si è salvato nessuno.

Persino Donnarumma, che ha fatto pure un paio di belle parate, ma con quella papera del 2 a 0, ha di fatto stroncato ogni accenno di ripresa e ci indica la difficoltà avuta da gli uomini di Pioli, che per me riguarda di più una questione mentale, non dico che si sono montati la testa, però come diceva Matteo Marani, noi italiani siamo abituati a considerare le squadre straniere (escluse naturalmente le big), come squadre di un calcio minore e invece non è più così.

Non è più così, perché oramai in tutto il mondo hanno imparato a fare calcio, anche le altre nazioni hanno le loro Atalanta o le loro Sassuolo, anche le altre nazioni hanno squadre organizzate, che fanno un buon pressing, che corrono e sono veloci, se poi il Milan si presenta ad un grande appuntamento compassato e poco concentrato, basta un retropassaggio sbagliato, una lettura sbagliata di Donnarumma (non è da lui) sulla conclusione dalla media distanza di Yazici, per buttare a terra psicologicamente tutta la squadra.

Non dico che si è perso per Donnarumma o per l’arbitro anche se ha assegnato con un rigore generoso, ma che comunque ha sbloccato la gara e cambiato gli equilibri e nemmeno per il turnover fatto forse nella serata meno adatta, il Lille è una bella realtà, era il Milan che non c’era mentalmente e tecnicamente, alla fine il Lille ha vinto con merito una partita nata male e finita peggio per il Milan.

Serafini fa giustamente notare, che non si fa il turnover nello scontro diretto per la vetta del girone, io dico che in questo c’è un fondo di verità, però fin qui il turnover aveva pagato e proprio Serafini che stimo, aveva detto che: “Ora può fare turnover perché ha una rosa con tutti giocatori funzionali, come Dalot e Diaz", vuol dire che Pioli lo ha preso sul serio, come dicevo condivido in parte il fatto di non fare turnover in una partita così importante, ma se lo fai non fai giocare Castillejo e Krunic lo fai giocare dietro Ibra, secondo me questo è il peccato originale.

Castillejo prosegue inesorabile la sua involuzione di rendimento, per certi versi mi sembra di rivedere Suso, capisco che Pioli vuole provare a rilanciarlo, ma per me non era questa la partita, penso che anche lui debba cambiare aria a gennaio, perché la concorrenza sulla destra gli fa male, Krunic da mezzala è un adattato, da attaccante esterno è un “disadattato”, proprio lì non ci può giocare, se proprio doveva giocare, doveva giocare nel suo ruolo dietro a Ibra.

Il Milan non ha cominciato male, anzi, solo che non funzionavano come le altre volte le fasce, Brahim Diaz pur partendo col piede sull’acceleratore, sparisce in mezzo alla “foresta nera” degli avversari, non riuscendo a fare, né da suggeritore e né tanto meno da seconda punta, non essendo per niente di aiuto ad Ibrahimovic, il suo ruolo è l’esterno, la sua caratteristica è quella di puntare l’avversario in campo aperto, Ibrahimovic di contro non si è trovato nessun compagno accanto con cui dialogare.

D'altronde, che non fosse la serata giusta si vede anche quando entrano Leao e Calhanoglu, entrati per provare a ribaltare la partita, Leao non si vede mai e Calhanoglu dopo un paio di accelerazioni si spegne lentamente, Tonali è la fotografia del Milan di questa serata, parte bene e poi cala alla distanza, Pioli gli dà fiducia e questo forse è l’altro peccato originale, era forse una partita troppo importante, Pioli e Tonali devono avere ancora un po' di pazienza, ecco dove aveva ragione Serafini.

L’allenatore del Lille lo aveva detto: "Dovremo giocare con la giusta mentalità, se non giochi al 150% è impossibile. Il Milan ha grande talento ed esperienza, noi dovremo giocare con mentalità e fare il nostro calcio, essere rapidi in fase offensiva. Il Milan è sicuramente il favorito nel girone, però se stasera faremo una buona prestazione otterremo una buona posizione, ma per farlo dobbiamo battere i rossoneri e per riuscirci dovremo fare meglio del solito “e di fatti ha schierato la squadra al completo, fornendo un’ottima prova.

Una serata balorda, dove due episodi (rigore e papera) hanno cambiato l’inerzia della partita, il Milan ha trovato la sconfitta dopo 24 risultati utili consecutivi, non è stato un buon Milan e comunque gli episodi hanno deciso la gara, il Lille era molto veloce e strideva con un Milan stranamente compassato, paradossalmente questa sconfitta per certi versi è indolore, perché non ha compromesso la corsa in Europa League, bisognerà adesso solo fare i punti necessari che mancano per la qualificazione ai sedicesimi.

Come dicevo è stato un Milan senza ritmo, il Lille è stato più tonico e più mobile, più grintoso e più voglioso, è arrivato sempre prima sulla palla ed è ripartito velocemente, ha chiuso bene tutti gli spazi e il Milan in mezzo al campo ha sofferto e creato pochissimo, non sono serviti neanche i cambi con Calahnoglu e Leao per rivitalizzare la partita e dopo il raddoppio dei francesi, i rossoneri non ha dato più l’impressione di poterla rovesciare, alla fine è stata una squadra senza ritmo, senza intensità e senza idee.

La difesa è stata alta e larga, il centrocampo inesistente e il Milan ha pure rischiato di prendere l’imbarcata, con l’ingresso di Rebic e Bennacer, la squadra si scuote un poco ma resta tanta la confusione, la prova del nove comunque arriverà domenica contro il Verona a san siro.

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