lunedì 23 gennaio 2023

Gli Juventini capisco solo quello che vogliono capire.

Partiamo intanto da un fatto incontrovertibile, il fatto è quello che nessuno ha letto le motivazioni, eppure, tutti sanno che la punizione inflitta alla Juventus è iniqua, sulla base di che cosa non lo so, forse perché la Juventus è sempre innocente a prescindere, grandissimi avvocati di diritto sportivo, in coro hanno detto, che per arrivare ad aggravare la pena, vuol dire che ci sono tanti e tali elementi, che hanno portato la procura federale all’inasprimento, quindi prima di considerare “sproporzionata” o “iniqua” la pena, che intanto è un’ammissione di colpevolezza, bisogna leggere cosa ha in mano la procura federale.

Capisco i tifosi, a cui chiaramente non fa piacere, ma se questo gli ha permesso di vincere rispetto ad  altri, se ne devono fare una ragione e non capisco chi vorrebbero ritirare la squadra (non so chi penalizzerebbero se non loro) e magari farsi finalmente la superlega o chi vorrebbe disdire l’abbonamento a DAZN, come se il calcio intero vivesse dei soldi degli abbonati Juventini, capisco i dirigenti che devono per forza di cose fare ricorso, ma non capisco invece quelli che dicono: “se la prendono sempre e solo con la Juventus”.

Premesso che a me l’arroganza della Juventus, che ha avuto la massima espressione in Andrea Agnelli non piace, però tutto questo mi dispiace, intanto perché è una squadra italiana e perché la Juventus è quotata in borsa, pubblicare la notizia (falsa) degli stipendi, che “scivolano” nel bilancio successivo e che a quanto pare non è vero, ma vengono pagati in nero, non si può fare, perché alterano il mercato azionario.

Non si può fare nemmeno, firmare “pizzini” con Ronaldo, che poi non figurano in bilancio, non si può fare sostenere esami fasulli a Suarez, non si può fare la superlega, non si possono ostentare gli scudetti revocati, non si possono fare chili di plusvalenze fasulle e poi vantarsene pure per telefono, quindi non è che ce l’hanno solo e sempre con la Juventus, caso mai è sempre e solo la Juventus che ne combina di ogni.

Comunque, questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, la Juventus è sempre stata “tutelata”, tutte le “marachelle” sono state sempre coperte, poi quando ci si mette qualcuno di traverso, i nodi vengono al pettine tutti insieme e come dicono a Roma, poi so cazzi, il qualcuno che si è messo di traverso in questo caso è stata la guardia di finanza e a questo punto la procura federale non ha potuto più “coprirla”, non ha potuto più trovare scuse e ha dovuto riaprire il filone plusvalenze.

Più seriamente invece, adesso si sono aperte tante piccole porte, che fino ad oggi erano state tenute accostate, l’UEFA tra le tante cose, sta vagliando anche le plusvalenze sulle operazioni con Barcellona e Manchester City e comunque la stangata della Corte federale alla Juventus, i -15 punti non sono per le plusvalenze, ma per il sistema che ha messo in piedi, per sistemare i bilanci ed avere una maggiore possibilità di spesa, al fine di risultare sempre la più forte e la più vincente di tutti.

Certo che se il Procuratore federale ha chiesto 9 punti di penalizzazione e poi sono diventati 15, un motivo di certo ci sarà e mi piace ricordare, che fra l’altro 15 punti sono il massimo della penalizzazione prevista, prima di passare a retrocessioni o/e a radiazioni, io intanto dividerei l'inchiesta Prisma e il caso plusvalenze, poi, credo che questo sia la punta dell’iceberg, di un calcio italiano malato e che si promette sempre di riformarsi e poi non si riforma mai.

È un altro momento difficile del calcio italiano, ma se vogliamo è un momento un po' lungo, perché dal 2006 non si è cambiato registro, ma si è tornati piano piano a fare gli arroganti e a combinare cose, non proprio lecite, messe come la polvere sotto il tappetto, dai presidenti della federazione che si sono succeduti.

Dobbiamo, devono capire che il calcio italiano non può sostenere il confronto con quello inglese e che si può fare calcio anche in maniera diversa, come sta facendo il Milan, come sta facendo il Napoli, che lascia andare via Donnarumma o Insigne senza accettare compromessi, per fare le cose con i conti in regola e con i bilanci sani.

Cambiando discorso, come Pioli, che non riesce ad accettare il fatto, che questo suo modulo scoperto per caso, non è il modulo perfetto per eccellenza e che ce ne sono altri che si possono utilizzare, ognuno diverso in funzione dei calciatori che si hanno a disposizione, dice sempre che sta valutando la possibilità di cambiare modulo, di passare dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e poi alla fine siccome più di questo non sa fare, non cambia mai, anche se forse il solo cambio di modulo non può bastare per uscire dal momento difficile.

Al Milan serve recuperare serenità, certezze e autostima, come dice uno degli allenatori più grandi al mondo (Sacchi), Pioli non deve avere paura, si deve rinnovare e si deve sperimentare, specialmente adesso che deve tirare fuori il Milan dalle difficoltà, chi non è in condizione psico-fisiche accettabili, deve restare fuori per “ritrovarsi”, Pioli deve avere in coraggio di far giocare i nuovi e questi giorni sono stati molto intensi per tutti, per fare l’analisi del momento rossonero.

Tutti sono chiamati a fare autocritica e assumersi le proprie responsabilità, la proprietà che potrebbe aprire un po' il portafogli, la dirigenza sportiva che potrebbe rimediare in qualche modo agli errori di mercato commessi, Pioli che non ha saputo gestire il post scudetto, lo staff fisico-atletico che ha troppi infortunati e naturalmente i giocatori, a mio avviso appagati e nessuno che ha reso al massimo, come era successo invece lo scorso campionato. 

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