Ho sentito molte critiche per i due ritiri in 15 giorni, quello dopo Eindhoven e quello dopo il Torino, fatti dal Milan su richiesta di Pioli, per uno che al Milan non ne ha fatti mai o quasi, anche perché forse non ce n’è mai stato bisogno, è chiaro che c'è qualcosa che non va, ce ne siamo accorti noi che siamo all’esterno, figuriamoci chi ci vive dentro tutti i giorni.
In queste tre partite, la faccia di Pioli
era tutto un programma, io non lo avevo mai visto così significativo in volto e
credetemi, dopo 40 anni che faccio l’allenatore, di espressioni che trattengono
la rabbia me ne intendo, non so se con questi ritiri punitivi si possa
risolvere qualcosa, però in questa squadra manca la fame, l’attenzione, la concentrazione
e forse si è pure inclinato (perso) il rapporto con Pioli.
Tutte le responsabilità sono dei
giocatori, possiamo disquisire sulla difesa a tre o sul modulo, ma sono loro
che vanno in campo, che guadagno un sacco di soldi e che ne pretendono sempre
più, per la maggior parte di loro, senza mai dimostrare nulla, troppi colpi di
tacco, troppe disattenzioni, troppi errori tecnici, troppi atteggiamenti di sazietà.
La certezza che qualcosa non va e che
dopo il ritiro post Eindhoven, sono arrivate le due migliori partite della
stagione, contiene un significato, stavolta contro il Lecce non è successo,
vuol dire che siamo arrivati ad un punto di rottura, un po' alla stessa situazione
che si è verificata a Napoli con Ancelotti, non vorrei che si sia creata la
stessa situazione al Milan.
Adesso i protagonisti sono i giocatori, con
l’appoggio dei procuratori fanno quello che vogliono, l’allenatore purtroppo
deve subire le situazioni, cercando magari di gestirle al meglio, le situazioni
che ci sono adesso al Milan, costringono Pioli a questi ritiri per ricompattare
il gruppo e i rinnovi così complessi, per me sono la causa principale.
Troppo nervosismo, troppi vaffanculo a
Tatarusanu e Leao, per motivi differenze e che comunque testimoniano la
mancanza di tranquillità e la disgregazione del gruppo, anche Tonali in tempi
non sospetti, l’ha “denunciato”, il Napoli è “rifiorito”, nel momento in cui ha
abbandonato “i sazi”: Koulibaly,
Insigne e Mertens, è chiaro che
senza un mercato di ricambio di un certo tipo, non si va da nessuna parte, ma non
so se basterebbe un assegno di Cardinale a mettere le cose a posto.
Il problema di quei 10 minuti con
Salernitana e Roma, per non parlare di Torino e Lecce, è un problema serio e va
affrontato, si continua a dare la colpa al mercato, però io dico, che se non
giocano è possibile che non siano capaci, ma se non giocano, non può essere
loro la colpa di tante prestazioni indecenti, mettiamoci in testa che al Milan,
prima dei risultati viene la sostenibilità, quindi il Milan non può buttare via
70/80 milioni per Vlahovic, che mi pare non abbia risolto i problemi della
Juventus e nemmeno Correa quelli dell’Inter.
Vero è che la società incassa tra commerciale, marketing e botteghino un sacco di soldi, ma il budget per gli acquisti resta sempre risicato, perché bisogna aggiustare i danni fatti dalle precedenti gestioni, in fondo il Napoli sta seguendo la stessa linea del Milan, non aveva debiti e ha avuto un colpo di culo, perché ha preso degli sconosciuti, ancora più sconosciuti dei nostri e gli è andata bene, ma solo perché questi giocano.
A Lecce sicuramente mi aspettavo un’altra
squadra, una squadra con più determinazione e invece si è visto l'esatto
contrario, il Milan anche negli scorsi anni ha avuto problemi d’infortunio e
riserve non all’altezza, ma la grinta, la determinazione, l’attenzione non è
mai mancata, a Lecce poi è stato il colmo, un approccio inaccettabile, gravi
disattenzioni generali, l'ennesimo gol subito di testa, passaggi sbagliati, una
squadra che scende in campo priva di orgoglio, è perché attraversa un'evidente
crisi con la guida tecnica ed è un gravissimo problema.
Sembra proprio che qualcosa si sia rotto,
la squadra è tornata indietro e non è questione di responsabilità di uno o
dell’altro, serve ritrovare unità d’intendi, umiltà e fame, ma adesso non so se
Pioli è ancora quello giusto o se servirà di nuovo la presenza costante di
Ibra, per salvare la stagione e poi individuare (come ha fatto il Napoli) quali
sono le scelte giuste da fare, per riportare umiltà, orgoglio, fame e attributi.
Ma già da adesso occorre una “tregua”,
perché bisogna fare molto meglio, che qualcosa non va, si vede pure dalla
sostituzione di Theo, non era mai successo da quando è al Milan, che uscisse
così presto dal campo per scelta tecnica.
Sul mercato la società si è già espressa,
io spero che si tratti delle solite schermaglie e che poi alla fine un saldo di
fine stagione lo portiamo a casa, vero è che si stanno recuperando dei
giocatori, però qualcosa per reparto serve e serve anche sfoltire, chi non
gioca rompe lo spogliatoio anche se guadagna bene, il Milan è tornato ai
vertici e non è importante che vinca lo scudetto tutti gli anni, ma che resti ad
alti livelli tutti gli anni.
Tra quelli che non giocano mai c’è Adli, dopo gli attestati di fiducia e stima, però non ha giocato lo stesso neanche un minuto, lui è penalizzato perché nel suo ruolo c'è grande concorrenza, pertanto il Milan potrebbe mandarlo a giocare, l’altro che non vede mai il campo è Bakayoko, per al Milan scatta l'obbligo di riscatto, se raggiunge un certo numero di presenze, pertanto Bakayoko sta provando a rescindere con il Chelsea, in modo da liberarsi dai londinesi e dai rossoneri, per andare a giocare.
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