Il Milan continua ad avere un atteggiamento mentale insufficiente e le ammissioni dei calciatori, sono da prendere come un grosso segnale e da analizzare, continuare a insistere su Rebic, Origi, De Katelaere e persino Bakajoko, la trovo una cosa strana, Bakayoko per un anno e mezzo non è mai stato preso in considerazione e la società ha sempre cercato di sbolognarlo, segno che non gli interessava minimamente, ora che è a fine contratto, Pioli pur di non fare giocare Pobega, Wrankx e Adli, si è inventato che servono centimetri in area di rigore.
Se non conoscessi Pioli,
direi che è fuori di testa, invece questa cosa mi sa di ripicca, ammetto che
anch’io l’ho fatta qualche volta, perché Bakajoko non si può preferire a
Pobega, che fino a un mese fa era tra le prime alternative ai titolari o
preferito a Vranckx, che Pioli stesso ha detto di essere pronto per giocare, la
cosa mi puzza, come se non si volesse andare in Champions, ma non andare in
Champions il prossimo anno, sarebbe un disastro sportivo e per il mercato, con pure
la vicenda Leao-Milan in altissimo mare.
Leao ha manifestato a più
riprese la volontà di restare al Milan, l’offerta dei rossoneri è di 7 milioni
a stagione e non si andrà oltre, per me si arriverà così a fine campionato e il
Milan sarà costretto a venderlo, anzi a svenderlo, Maldini e Massara lo sanno e
già stanno valutando altre piste: Saint-Maximin del Newcastle e Lang del
Bruges.
A Londra c’è un appuntamento
con la storia, perché il Milan non si qualifica ai quarti di finale di
Champions dal 2011-2012 e chiaramente sarebbe un grandissimo risultato, entrare
nelle prime otto d’Europa, così come chiaramente servirà un approccio alla
partita diverso da quello di Firenze, servirà sacrificio e determinazione, per
superare il turno e tornare al nostro vecchio blasone, oltre che all’esperienza
internazionale per i giocatori e anche per questioni finanziarie.
Andare ai quarti, vorrebbe
dire guadagnare 10,6 milioni di bonus Uefa, a cui andrebbero aggiunti i ricavi
da botteghino, stimati attorno ad altri 10 milioni e un maggiore appeal per gli sponsor, il Milan dopo 9 anni, è
finalmente tornato agli ottavi di finale di Champions League, l'ultima
formazione che ha disputato questo turno della competizione, l'11 marzo 2014,
nel ritorno con l'Atletico Madrid di Simeone al Vicente Calderón e persa
dal Milan per 4 a 1 era: Abbiati; Abate, Bonera, Rami,
Emanuelson; De Jong, Essien; Poli, Kakà, Taarabt; Balotelli,
anche allora è sato un 4-2-3-1 e l’allenatore era Clarence Seedorf.
A proposito di Seedorf, non
riesco ancora a capire perché quell’anno non è stato confermato, era arrivato il
16 gennaio di quell’anno per sostituire Allegri, esonerato in quella famosa
partita con il Sassuolo, dove Berardi ha fatto 4 gol e ha firmato un contratto
fino al 30 giugno 2016, vero che sia in coppa Italia (perde 2 a 1 in casa con l'Udinese), che in Champions (perde gli ottavi contro l'Atlético Madrid, sia in
casa che fuori) è disastroso, però termina all'8º posto, anche se non centra l’Europa League.
Ricordo che il Milan giocava
bene, anche se su 22 partite disputate ne aveva vinto 11, 2 le aveva pareggiate,
e 9 le aveva perse, tutti quelli che lo hanno seguito non hanno fatto meglio,
non erano subentrati in corsa, non avevano preso una squadra “cotta” e fatta
per un altro, dopo non ha avuto altre esperienze incoraggianti, ma nessuno mai
gli ha affidato un progetto importante, dico questo in previsione di un improbabile
esonero di Pioli a fine campionato.
Credo che a sostituire Pioli
quando sarà, debba essere un milanista e di milanisti all’altezza escluso
Ancelotti non ce ne, veramente non ci sono in Italia allenatori all’altezza, del
Milan e neanche della Juventus o Inter, Sarri, Spalletti e Gasperini, stanno
bene dove sono e difficilmente andrebbero al Milan nel quasi immediato, perché con
questa altra caduta contro la Fiorentina, a torto o a ragione, per me Pioli è
appeso alla prossima qualificazione Champions.
Io non lo vedo ben saldo sulla panchina del Milan, i rossoneri hanno chiuso un ciclo e solo un posto in Champions, può salvare Pioli dalla rivoluzione tecnica che ci sarà in estate, ho sentito parlare di Luis Enrique, sapete che dopo Guardiola e Klop è il mio preferito, è stato in Italia e sono sicuro che ci tornerebbe, per lui non sarebbe neanche una questione di soldi, certo non verrebbe per quello che guadagna Pioli.
Un progetto
con i giovani come la sua Spagna, il fatto di ritornare a lavorare con Massara,
la presenza di Maldini, forse potrebbero convincerlo ad accettare, ma minchia,
scusate l’intercalare, Luis Enrique sarebbe tanta roba, anche sotto l’aspetto dell’appeal, nei confronti dei giocatori che
si andrebbero a trattare sul mercato.
Ma torniamo ai giorni nostri, ai giovani nostri e quindi al rientro di Leao, solo lui con una serata delle sue, può farci passare il turno, perché purtroppo senza di lui, l’attacco del Milan perde la metà del potenziale e in merito all’attacco, andrebbero fatte delle riflessioni profonde sul mercato estivo, a questa squadra serve un giocatore da almeno 15-20 gol a stagione, per essere al livello di tutte le grandi squadre d’Europa, il reparto offensivo andrebbe svecchiato e rinforzato.
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