Il Milan perde
contro l'Atalanta ed è fuori anche dal secondo obiettivo stagionale, ma
possiamo metterci anche lo scudetto e in questo caso sono tre, ad essere
realisti è rimasta solo l'Europa League, come obiettivo concreto in stagione,
io continuo a non capire, come fanno tanti buonisti a non vedere, che
all'undici di gennaio la stagione del Milan non ha molto altro da dire e se si
escludono le due stagioni, quella dello scudetto e quella del secondo posto,
sono tutte così da 15 anni.
Una volta per i
debiti di Berlusconi, un’altra volta per il cinese, poi per Inzaghi, per
Brocchi, per Gattuso e per Giampaolo, adesso per Pioli, anche se come la metti
la metti, Pioli cade sempre in piedi, io continuo ad avere dubbi, molti dubbi
sulle scelte di Pioli, sia nella partita contro l’Atalanta, che in altre,
il mercato e il gioco di Pioli non hanno portato grandi risultati e spesso la
posizione di un singolo giocatore ha creato troppi problemi.
Non hanno pagato
le scelte di Musa e Jovic e il Milan ne esce con le ossa rotte, ricorrere agli
errori del Var, per nasconde la polvere sotto il tappeto, non mi pare una
pratica intelligente, se perdiamo con le grandi e allora ci può stare, se
perdiamo con le piccole (Atalanta esclusa) e allora si ricorre agli infortuni,
al mercato di Maldini, al Var, ma non si vede mai che Pioli ha snaturato
tatticamente la squadra, creando un bel po’ di confusione, non si vede mai che
il Milan non gira.
Vinciamo una
partita sporca e allora siamo fuori dalla crisi, grande Pioli, adesso puntiamo
a vincere questa coppa o quell’altra coppa e alla fine siamo stati eliminati
ancora una volta dalla Coppa Italia, ora, perché non si riesce a dire
che il Milan ha fallito, perché non si riesce a dire che Pioli ha fatto
molte scelte discutibili, anche contro l’Empoli, solo che è finita 3 a 0? fanno
bene i tifosi a sommergerli di fischi.
Siamo delusi, solo
un grande percorso in Europa League e la qualificazione alla prossima Champions,
potrebbero salvare la stagione della squadra e la panchina di Pioli, se no è un
altro flop e pensare che eravamo passati anche in vantaggio con Leao, ma poi è
arrivata la solita rimonta, non riusciamo a tenere un vantaggio e finché
vinciamo e tutta bravura di Pioli con le sue “Piolate”, quando ci facciamo
rimontare, le minchiate di Pioli, diventano gli errori degli altri.
Non è così, la
differenza tra le due squadre è stata sostanziale, l'Atalanta dopo una prima
mezzora nella quale non è riuscita ad esprimere gioco, senza però subire niente
di pericoloso dal Milan, ha poi mostrato nella restante ora gi gioco,
tutta la sua identità agonistica e l’efficace organizzazione di
gioco, al contrario di quelli del Milan, tutti i giocatori sapevano cosa fare e
come farlo.
Il Milan in
questa prima mezzora di Atalanta impacciata, ha fatto vedere delle buone
premesse, ma di occasioni poche, come ogni partita si affloscia dopo il vantaggio
e si spegne dopo il primo gol degli avversari, è incapace di riprendersi la
partita o di creare pericoli dalle parti del portiere avversario e la colpa non deve andare al valore dei calciatori, che
erano mediocri anche quando il Milan era in testa alla classifica nelle prime
giornate o ai tanti infortuni o a chissà quale operatore di mercato.
La colpa è nella grande confusione che ha Pioli, confusione che
trasferisce poi alla squadra e ai giocatori, lo ammette anche lui nella
conferenza stampa post partita, dicendo che è mancata lucidità, compattezza,
ordine, ha adottato un modulo
diverso da quello sempre utilizzato, con cui ha più certezze, la “Piolata”
di Calabria braccetto di destra, Theo braccetto di sinistra, Musah esterno
altro, Reijnders mediano e Loftus-Cheek bo? Non ha pagato.
Al 70esimo poi la
rivoluzione copernicana, Terracciano all'esordio esterno sinistro, Theo dietro
di lui, Simic largo dall'altra parte, con Musah mediano, Jovic e Giroud
davanti, in sostanza ha snaturato molti giocatori e le loro caratteristiche, facendo
un possesso palla sterile, così come nella maggior parte delle sue partite, non
si può non capire, che ancora una volta il Milan ha fatto male.
Come dice la rivista Forbes: "Guardare i rossoneri è frustrante, Pioli non sembra trovare risposte", la serie di risultati positivi per molti, è sembrata che avesse scacciato “la crisi”, invece come sostenevo io, era una parte del periodo d'incertezza, che vive la squadra e il suo allenatore, Pioli ha dimostrato anche lo scorso anno, di non essere in grado di trovare risposte ai problemi del Milan, le sue idee spesso falliscono e lui non ha mai un piano B.
Dicono che è l’effetto “esonero sulla testa”, che non
permette al tecnico di essere “libero” di esprimersi, ma un tecnico bravo o no,
ma con la sua esperienza, dovrebbe vivere in maniera diversa la pressione
dell’eventuale esonero, per me è sempre un modo molto buonista, per trovare a
tutti a costi le giustificazioni al tecnico.
Il ciclo di Pioli è finito, lo
sa il tecnico che spera in un altro miracolo (stavolta Maldini a pagare per lui
non c’è), lo sa la società che ha già avuto contatti con Conte e Motta, lo
sanno i tifosi che hanno però paura di un’altra riconferma dell’allenatore,
oggi non è il caso di fare la fine del Napoli, ma a fine stagione le strade del
Milan e quella di Pioli si separeranno.
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