La sentenza
della Corte Ue è arrivata e ha escluso il monopolio di Uefa e Fifa sulle competizioni
internazionali, immediatamente è arrivata la risposta di A22, che ha
confermato la volontà di procedere con la Superlega e ha illustrando
il format della nuova competizione, che è diverso sia dalla nuova
Champions League e da quello proposto due anni fa, a cominciare dal totale
delle squadre, che adesso sarebbero 64 squadre suddivise in tre
leghe differenti.
La Star League con
16 squadre, divise in due gironi da 8, con partite d’andata e ritorno e una
fase finale, a cui accedono le migliori quattro di ogni girone, con quarti
di finale andata e ritorno, semifinale andata e ritorno, finale unica
in campo neutro, le ultime classificate dei gironi retrocedono nella Gold
League, anche qua 16 squadre, con due gironi da 8, stesso format, solo che le
due finaliste vengono promosse nella Star League, anche qua le ultime due dei
gironi retrocedono nella Blue League.
La Blue League
avrà invece 32 squadre e sarà divisa in quattro gironi da 8, anche qui stesso
format, solo che passano le migliori due
di ogni girone e non quattro, chi arriva in finale viene promosso nella Gold
League, mentre le ultime cinque di ogni girone, verranno estromesse dalla
Superlega e ne verranno incluse o promosse altre venti dai vari
campionati nazionali, con quali criteri al momento non è dato conoscere e
comunque, chiedermi cosa ne penso, con queste poche notizie, non posso fare
altro che astenermi, osservare e poi parlare.
Analizzando
l’ultima partita del 2023, il Milan ha battuto il Sassuolo in una delle
più brutte partite, a cui ho assistito nella mia vita, sia da parte del Milan,
che da parte del Sassuolo, per entrambi gli allenatori la cosa che contava di
più erano i tre punti e non la prestazione, anche perché la prestazione non
nasce all’improvviso, con i 3 punti allunghi la tua agonia in panchina.
Per entrambi gli
allenatori era troppo importante un successo a San Siro, ma non per scacciare
il periodo negativo, perché non credo che ne usciranno per quest’anno,
fatto salvo un eventuale cambio in panchina, ma fin che i rossoneri si confermano
in zona Champions (non so ancora per quanto), ci faremmo andar bene tutto,
anche uno spettacolo pessimo, più da partita di fine stagione inoltrata, che da
fine anno.
I rossoneri sono stati disordinati
e confusi, ma neanche il Sassuolo è stato di meno, il Milan non è neanche
riuscito a chiudere la partita, ha tirato i remi in barca troppo presto e senza
averne le competenze, troppo spesso era spaccato in due, metà in attacco e
metà in difesa, una squadra degna di una partita di terza categoria e mai
davvero pericoloso, si è notato più il Sassuolo dalle parti di Maignan, che il
Milan dalle parti di Consigli.
La sostituzione
di Leao con tanto di fischi da parte di alcuni tifosi rossoneri, penso che
siano il giusto tributo a chi non ha meritato la sufficienza in una partita
modesta, non dico un campione perché Leao al momento non lo è forse non lo sarà
mai, ma un buon giocatore come Pulisic per esempio, deve venire per forza fuori
in una partita così modesta, lui a parte lo stipendio, non ha nulla di più
degli altri per cui non debba essere fischiato.
L’unica cosa
positiva è che il Milan ricaccia indietro i fantasmi della zona Champions,
mantiene 3 punti di vantaggio sulla Fiorentina (a un buon allenatore possono
bastare), il Bologna è a meno 5, la Roma e il Napoli si sono fermati e quindi
buon anno, caro vecchio diavolo, ma ora in un modo o nell’altro, devi trovare almeno
una continuità di risultati, che è sempre mancata in questa prima parte di
stagione.
Sul decreto crescita, condivido le preoccupazioni di Longoni, che per il Milan rappresenta una mazzata e anche un po' per il calcio italiano in generale, certo, non potrà comprare più giocatori rotti dall’estero e sarà costretto ad investire le stesse cifre per Ricci per esempio, non potrà rinnovare i contratti onerosi e quindi ci sarà la fuga di Maignan e di Theo Hernandez (punteremo tutto su Raveyre), la speranza può essere in un dialogo costruttivo tra istituzioni del calcio e Governo, per trovare modalità e condizioni diverse.
Con tutto il rispetto per quello che stanno facendo i
dirigenti dell’Inter, ma è possibile che con 807 milioni di debiti, garantire
ai suoi giocatori stranieri (che portano i capitali all’estero), stipendi
altissimi a scapito di alcuni servizi se non necessari, indispensabili per
molti italiani e rifugiati, ricchi che non pagano le tasse e poveri che fanno
la fila alla Caritas.
Certo, la FIGC avrebbe dovuto occuparsene meglio, meglio anche
della Superlega (possibile fonte di ricavi eccezionali) e degli stadi, invece
di continuare a stare fermi, a rimandare le riforme e a succhiare quanto più è
possibile dallo stato, se permettete, le tasse che non paga il calcio e tanti
altri, poi le devo pagare io, per avere lo spettacolo di Milan-Sassuolo?
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