Difficilmente guardo altre partite che non siano del Milan o del Palermo, ma quando c’è qualche finale o qualche squadra che gioca a calcio sul vero senso della parola, allora può pure capitare che veda qualcosa di diverso, ma non le guardo perché mi annoio, non che Milan e Palermo siano il non plus ultra, la super coppa era un po' una finale e poi c’erano la Fiorentina di Italiano e la Lazio di Sarri, che di solito si fanno vedere.
Sono due squadre che, più o
meno per lo stesso motivo economico, i due allenatori non riescono a fargli fare
il salto di qualità e quindi alla fine in questa supercoppa, sono risultate
delle delusioni, ma non è di questo che vi voglio parlare, vi voglio parlare
dell’Inter, si, avete letto bene, dell’Inter, mio malgrado, non posso fare
altro che i complimenti, a Marotta in primis, ai suoi collaboratori e a
Inzaghi, per avere creato un gruppo granitico, con uno smisurato senso
dell’appartenenza e che gioca un calcio intenso e appassionante.
Badate bene, ho detto
appassionante e non divertente, perché nonostante Inzaghi sia cresciuto con
tutta la squadra, è un piacere vedere giocare l’Inter, per intensità di gioco,
per carattere e per la voglia di vincere, molto spesso è spettacolare e a
tratti anche divertente, è commovente come con 850 milioni di debiti, con una
squadra fatta tutta di parametri zero, si riescano a raggiungere questo tipo di
risultati sportivi ed economici e a sopravvivere con le cessioni eccellenti.
L’Inter mi appassiona, il
Milan invece non ci riesce più, Ibrahimovic
non so che ruolo abbia di preciso, non so cosa faccia veramente, ma per quello che vedo, non so se la sua figura
sia quella che serviva al Milan, dove, il management si arricchisce di
uomini capaci alla guida del club, ma continua a mancare un uomo di campo.
È sceso in campo in occasione
della ritirata del Milan negli spogliatoi, ma era una cosa che poteva fare
chiunque, anzi doveva essere un compito del dirigente accompagnatore, del team
manager, ma hanno fatto fuori pure Romeo, si dice che la partita è stata
sospesa e tutti sono andati negli spogliatoi, ma non è stata la decisione che
ha preso l’arbitro Maresca, di fronte agli inaccettabili cori razzisti nei
confronti di Maignan.
Che la decisione l’abbia
presa Maresca, è niente di più falso, era stato Maignan a segnalare l’episodio
all’arbitro, quando doveva essere lui ad accorgersene, ma fa niente, poi è vero
ha fatto diffondere dagli altoparlanti gli annunci che intimavano di
interrompere i cori, pena l’interruzione del gioco, ma non è vero che dopo gli
appelli la decisione di Maresca è stata quella di interrompere il gioco.
È stato ancora Maignan ad
abbandonare la porta e l’arbitro gli è andato incontro, un veloce conciliabolo
e Maignan è andato negli spogliatoi seguito per propria volontà dai giocatori,
che passando hanno ottenuto il placet di Ibra, se l’arbitro avesse sospeso la
partita, le due squadre dovevano rientrare se non negli spogliatoi, almeno nel
sottopassaggio, mentre l’Udinese è rimasta in campo con l’arbitro, che non ha
sospeso per 5 minuti la partita, ci sono voluti 5 minuti per convincere Maignan
e il Milan a tornare in campo.
Quindi ripeto, non è stata una
decisione dell’arbitro e non costituisce un’importante prima volta, anche
perché mi pare che lo abbia già fatto Orsato qualche anno fa, comunque non è neanche
questo, il fatto è che gli arbitri sono totalmente tolleranti, quando qualche
calciatore si ribella, loro allora intervengono e si atteggiano o li fanno
passare da eroi, cosa ha fatto Maresca quando Maignan è tornato in porta e lo
hanno insultato per tutto il resto della gara, per il gesto che ha fatto?
Da regolamento l’arbitro può
sospendere la partita in accordo con un agente della Polizia o con il questore,
in ogni caso, con un responsabile dell’ordine pubblico presente sul terreno di
gioco, facendo diffondere un messaggio con il quale si comunica agli spettatori
che in caso di reiterazione di questi comportamenti il responsabile dell’ordine
pubblico può chiedere all’arbitro di sospendere definitivamente la partita.
Non è esattamente quello che è successo, ma può andare bene così, però se non si comincia la prima volta, a sospendere definitivamente la partita, la situazione si ripresenterà di nuovo fra qualche mese e se non ci sarà un calciatore che si ribella, sarà sempre lo stesso a prima, naturalmente dopo il clamore, è tutto in mano al Giudice Sportivo e della Procura Federale, se Maignan non fosse uscito, non sarebbe successo niente, come in altre circostanze.
Chiaramente non sono
d’accordo per le pene, è un po' come la responsabilità oggettiva, chiudere un
settore o in questo caso tutto lo stadio, si danneggia la società e la gran
parte dei tifosi che non sono conniventi, così come la multa alla società, la
normativa italiana, sarà pure molto rigida e all’avanguardia, ma non viene
applicata.
A cosa servono le telecamere? Quando c’è un coro razzista, si individuano i responsabili e non si fanno più entrare in nessuna competizione sportiva, possibilmente facendoli pure pagare, il questore di Udine ha detto che si tratterebbe di un gruppetto molto circoscritto e quindi di facile individuazione, vedremo, ma no perché di mezzo c’era il Milan.
La partita è stata intensa, infinita, ricca di colpi di scena e alla fine a 7 minuti dal termine, con un colpo di coda i rossoneri la riprendono e al terzo minuto di recupero con Okafor la chiudono, chiudendo una girandola di eventi e sancisce la vittoria del Milan, dopo la sospensione l’Udinese l’aveva ribalta e il secondo tempo è stato senza un attimo di sosta.
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