martedì 16 gennaio 2024

Il Var e Milan-Atalanta.

Ennesima situazione da Var, gli arbitri non vogliono più arbitrare, è ripresa l’iniziale competizione tra arbitri e “varisti”, non si capisce bene chi arbitra e questo danneggia tutte le squadre, magari quest’anno un po' più sbilanciata positivamente per l’Inter, perché il fallo di Bastoni a palla lontana è fallo d’espulsione tutta vita e gol annullato, è fallo quello di Bissek senza espulsione e gol annullato anche in quel caso.

Era rigore per l'Atalanta lo scontro tra Reijnders e De Roon, l’arbitro doveva almeno andare a rivedere, è una spinta di Reijnders ai danni di De Roon all'interno dell'area di rigore, infatti il calciatore olandese quando si rende conto che De Roon gli ha preso il tempo, lo carica sulla schiena in maniera irregolare lanciandolo contro Gabbia, chiaramente questo scontro è irregolare e senza quella spinta De Roon avrebbe segnato, dunque secondo me è calcio di rigore.

In presa diretta sembrava rigore anche quello di Jimenez, ma se l'arbitro fosse andato a vedere, si sarebbe accorto che quello non era rigore, Jimenez prende per primo la palla e la manda in calcio d'angolo, solo dopo prende il calciatore atalantino, i calciatori dell’Atalanta posizionati in area di rigore, chiedono il calcio d'angolo e non il rigore, perché hanno visto bene, il pallone cambia completamente direzione e tra l'altro non rimane nella disponibilità dell'avversario.

Il tocco di mano nel finale in area atalantina, era rigore e anche quello era da rivedere, il Var è nato per ridurre gli errori gravi degli arbitri, ma oramai gli arbitri non arbitrano più e lasciano che siano quelli del Var ad arbitrare e a prendersi loro le responsabilità (punizioni), di contro i “varisti” richiamo l’arbitro e poi lasciano a lui la decisione, quindi il problema è “l’interpretazione” e la “sovranità in campo”.

C'è una grande confusione, data da un protocollo che lascia molto all’interpretazione e alla leadership di chi sta in campo o al Var, bisogna darsi delle regole (protocolli) precise e poi quando c’è da decidere, deve decidere per me il Var, che ha la possibilità di esaminare meglio e più volte l’episodio, ma separando le due “carriere”, gli arbitri fanno gli arbitri, i varisti fanno i varisti e si segna un limite preciso di competenze.

Non ci sono più certezze, anche perché il Var anziché aiutare l'arbitro nel risolvere problemi grossi, va alla ricerca delle azioni normali, nelle quali in condizioni normali non si vede niente, proprio per creare il caso, cosa di cui non avremmo bisogno, il VAR, inteso come strumento, non è un fallimento, anzi, ha ridato valore al calcio, dando una mano enorme a chi è in campo e evitato 129 grossi errori nella scorsa stagione.

Ci sono state anche 12 chiamate sbagliate, può succedere perché dietro a ogni tecnologia ci sono sempre delle persone, il VAR è uno strumento straordinario, che va migliorato nel protocollo, nella gerarchia a chi spetta la decisione finale, nel complesso di superiorità o inferiorità, nella concezione sbagliata che ogni chiamata è una penalizzazione e soprattutto, visto che si lamenta un esiguo numero di arbitri, lasciare gli arbitri a fare il loro lavoro e formare i varisti, come si formano i Match Analyst.

Caso emblematico il fallo di Bastoni su Duda, non tanto per mettere il “cappello” su un immeritato scudetto dell’Inter, ma quanto perché per quello che è trapelato dall’ascolto della discussione arbitro e var, sicuramente il var vede meglio, sicuramente il var richiama l’arbitro, ma altrettanto sicuramente la decisione finale per me spetta al var, quindi se il var gli dice: “Fischia! Fischia!” e tu non fischi, allora fischio io, se no gli errori ci saranno e a quel punto veramente il var non serve.

Perché ci sono mille interpretazioni, non si capisce più niente, con la stessa situazione che viene gestita in modo diverso, da arbitri diversi e in partite diverse, non va bene perché il var sta perdendo di credibilità, si sono ridotti drasticamente gli errori, ma è aumentato il dubbio e il malcontento. 

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