Continuo a considerare Musah
un corpo estraneo a questa squadra e nel Milan, continuo a considerare troppo
sbilanciato il 4-2-3-1 e poco al servizio della punta centrale, nel senso che
Giroud vede pochissimi palloni, a che servirebbe spendere un pozzo di soldi per
un attaccante centrale, se poi la palla sul dischetto non arriva mai? Ma
contenti loro (Furlani e Cardinale) contenti tutti, tranne io, contento solo
che il Milan va avanti e non di come gioca.
È vero che non si può avere
tutto nella vita, quindi mi divertirò guardando giocare l’Inter, rosicherò per
gli scudetti che vince e gioierò per tutti i secondi, terzi e quarti posti che
arriveranno con il Milan, gioisco per questo primo “round” che il Milan si è preso, ma per me non con forza,
il Rennes alla fine è risultato poca cosa, del resto in Francia se escludi
PSG e forse adesso più nemmeno loro, non ci sono avversari di spicco.
La partita finisce 3 a 0, il Milan
è trascinato per il momento da uno strepitoso Hernandez e da un puntuale Loftus-Cheek, perché sarà pure che fa un gran lavoro
oscuro, ma io fino ad adesso oltre ai bei gol, non ricordo una prestazione
indimenticabile, giocate trascendentali, escluso con il PSG in Champions,
tranne i gol, gol belli e particolari, quello sì.
Indubbiamente bravo Pioli, per
quello che mi può interessare, sicuramente con i se e con i ma non si va da
nessuna parte, però se togli i gol di Jovic e di Loftus-Cheek che non erano in
programma (più culo che bravura), cosa ti resta di questo Milan? Una squadra
arruffona, sbilanciata e a tratti disordinata, che si è forse veramente lasciata la crisi alle spalle e con il
rientro degli infortunati, forse troverà una sua identità diversa e duratura.
Intanto ha messo una seria ipoteca sul passaggio del
turno, quella è evidente e bisogna dargliene atto, alla vigilia la squadra di Stéphan
faceva paura ed è giusto che con Reijnders giochi dal primo minuto Musah, come
è giusto giocare con i titolari, tranne Florenzi al posto dell'infortunato
Calabria, per portare a casa la qualificazione fin da subito agli ottavi di
Europa League.
Da qualche tempo si parla effettivamente del progetto di riforma del calcio italiano e della
Lega Serie A, che ha preso visione degli urgenti correttivi da introdurre da
tempo e chiede un riequilibrio dei pesi nel Consiglio della Figc e una maggiore
autonomia della Serie A in stile Premier, chiede inoltre una percentuale del
volume delle scommesse e l'abolizione del divieto di sponsorizzazioni dal
betting, oltre al ripristino del beneficio per gli “impatriati”
“Gli impatriati, sono lavoratori che trasferiscono la residenza e l'attività lavorativa in Italia, dopo essere stati all'estero per almeno 2 anni”, d’accordo che De Keteleare per esempio, può essere un lavoratore che trasferisce la sua residenza e la sua attività in Italia, ma dopo essere stato all’estero per almeno due anni cosa significa? Dovrebbe valere per un calciatore italiano che va a giocare all’estero e dopo due anni decide di “impatriare”, di ritornare.
Oppure un calciatore nato in Italia e
che ha sempre giocato all’estero e vuole “impatriare” o anche uno straniero,
tipo Ibrahimovic, che ha giocato in Italia, è stato residente in Italia, ha
lavorato in Italia e allora “impatria”, quindi questa tipologia di calciatori
può fruire delle detrazioni fiscali, per tutti gli altri no, quindi per me è
stato un abuso della legge, trasfigurata come tutte le leggi italiane a proprio
piacimento, per togliere ai poveri e dare ai ricchi.
Si esatto ricchi, perché non siamo
nemmeno più in presenza di un presidente degli anni passati, ma in presenza di
fondi, che i soldi ce li ha eccome, quindi trovo giusto che questa cuccagna sia
finita, anche se sono d’accordo con Abodi, che la legge modificata, ovvero non
estesa a tutti, ma solo a quei casi che ho citato prima.
La vera riforma invece secondo me
era quella della riduzione delle squadre, in A, in B e in C, ma questa non la vuole
nessuno, perché vorrebbero stare tutti in serie A, per usufruire dei diritti
televisivi e i soldi del coni, che già in serie B sono molto diverse, quindi la
serie A resta a 20 squadre, anche se Inter,
Juventus, Milan e Roma non sono d'accordo e per me giustamente, perché sono le
squadre che maggiormente fanno le coppe e si lamentano delle troppe partite
infrasettimanali.
Cosa per altro, che lamentano anche altre, ma che
però non vogliono perdere i soldi, quindi la riduzione del campionato da
20 a 18 squadre non si fa, di cosa si è parlato allora fin ora? E in buona
sostanza, se non si comincia da qua, quali riforme puoi fare? Le piccole si oppongono, ricorrendo alla
rappresentatività dei territori, non so quanto possa interessare alla Lazio per
esempio, o a qualche altra squadra.
Molti calciatori non trovano più il tempo di allenarsi, dormono in aereo tra una partita e l’altra, si comprimono i tempi di recupero e si rischia di diventare insostenibile, a parte i risvolti economici anche sulla gestione dei diritti tv, il cui valore è in calo, per un campionato oramai di secondo piano, la Serie A rischia di sbagliare e penalizzare anche le piccole, miopi, perché un campionato di valore è interesse di tutti.
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