domenica 18 febbraio 2024

Il Milan ipoteca il passaggio del turno.

Sarò un inguaribile scettico, ma per me il Milan non ha travolto il Rennes, per come il netto 3 a 0 può far pensare, continuo a ritenere che il Milan giochi a sprazzi, a folate, per me non ha ancora un gioco di squadra avvolgente, è tutto estemporaneo e legato ai guizzi di Leao e Hernandez, quest’ultimo tornato ai sui abituali standard di rendimento.

Continuo a considerare Musah un corpo estraneo a questa squadra e nel Milan, continuo a considerare troppo sbilanciato il 4-2-3-1 e poco al servizio della punta centrale, nel senso che Giroud vede pochissimi palloni, a che servirebbe spendere un pozzo di soldi per un attaccante centrale, se poi la palla sul dischetto non arriva mai? Ma contenti loro (Furlani e Cardinale) contenti tutti, tranne io, contento solo che il Milan va avanti e non di come gioca.

È vero che non si può avere tutto nella vita, quindi mi divertirò guardando giocare l’Inter, rosicherò per gli scudetti che vince e gioierò per tutti i secondi, terzi e quarti posti che arriveranno con il Milan, gioisco per questo primo “round” che il Milan si è preso, ma per me non con forza, il Rennes alla fine è risultato poca cosa, del resto in Francia se escludi PSG e forse adesso più nemmeno loro, non ci sono avversari di spicco. 

La partita finisce 3 a 0, il Milan è trascinato per il momento da uno strepitoso Hernandez e da un puntuale Loftus-Cheek, perché sarà pure che fa un gran lavoro oscuro, ma io fino ad adesso oltre ai bei gol, non ricordo una prestazione indimenticabile, giocate trascendentali, escluso con il PSG in Champions, tranne i gol, gol belli e particolari, quello sì.

Indubbiamente bravo Pioli, per quello che mi può interessare, sicuramente con i se e con i ma non si va da nessuna parte, però se togli i gol di Jovic e di Loftus-Cheek che non erano in programma (più culo che bravura), cosa ti resta di questo Milan? Una squadra arruffona, sbilanciata e a tratti disordinata, che si è forse veramente lasciata la crisi alle spalle e con il rientro degli infortunati, forse troverà una sua identità diversa e duratura.

Intanto ha messo una seria ipoteca sul passaggio del turno, quella è evidente e bisogna dargliene atto, alla vigilia la squadra di Stéphan faceva paura ed è giusto che con Reijnders giochi dal primo minuto Musah, come è giusto giocare con i titolari, tranne Florenzi al posto dell'infortunato Calabria, per portare a casa la qualificazione fin da subito agli ottavi di Europa League.

Da qualche tempo si parla effettivamente del progetto di riforma del calcio italiano e della Lega Serie A, che ha preso visione degli urgenti correttivi da introdurre da tempo e chiede un riequilibrio dei pesi nel Consiglio della Figc e una maggiore autonomia della Serie A in stile Premier, chiede inoltre una percentuale del volume delle scommesse e l'abolizione del divieto di sponsorizzazioni dal betting, oltre al ripristino del beneficio per gli “impatriati”

“Gli impatriati, sono lavoratori che trasferiscono la residenza e l'attività lavorativa in Italia, dopo essere stati all'estero per almeno 2 anni”, d’accordo che De Keteleare per esempio, può essere un lavoratore che trasferisce la sua residenza e la sua attività in Italia, ma dopo essere stato all’estero per almeno due anni cosa significa? Dovrebbe valere per un calciatore italiano che va a giocare all’estero e dopo due anni decide di “impatriare”, di ritornare.

Oppure un calciatore nato in Italia e che ha sempre giocato all’estero e vuole “impatriare” o anche uno straniero, tipo Ibrahimovic, che ha giocato in Italia, è stato residente in Italia, ha lavorato in Italia e allora “impatria”, quindi questa tipologia di calciatori può fruire delle detrazioni fiscali, per tutti gli altri no, quindi per me è stato un abuso della legge, trasfigurata come tutte le leggi italiane a proprio piacimento, per togliere ai poveri e dare ai ricchi.

Si esatto ricchi, perché non siamo nemmeno più in presenza di un presidente degli anni passati, ma in presenza di fondi, che i soldi ce li ha eccome, quindi trovo giusto che questa cuccagna sia finita, anche se sono d’accordo con Abodi, che la legge modificata, ovvero non estesa a tutti, ma solo a quei casi che ho citato prima.

La vera riforma invece secondo me era quella della riduzione delle squadre, in A, in B e in C, ma questa non la vuole nessuno, perché vorrebbero stare tutti in serie A, per usufruire dei diritti televisivi e i soldi del coni, che già in serie B sono molto diverse, quindi la serie A resta a 20 squadre, anche se Inter, Juventus, Milan e Roma non sono d'accordo e per me giustamente, perché sono le squadre che maggiormente fanno le coppe e si lamentano delle troppe partite infrasettimanali.

Cosa per altro, che lamentano anche altre, ma che però non vogliono perdere i soldi, quindi la riduzione del campionato da 20 a 18 squadre non si fa, di cosa si è parlato allora fin ora? E in buona sostanza, se non si comincia da qua, quali riforme puoi fare? Le piccole si oppongono, ricorrendo alla rappresentatività dei territori, non so quanto possa interessare alla Lazio per esempio, o a qualche altra squadra.

Molti calciatori non trovano più il tempo di allenarsi, dormono in aereo tra una partita e l’altra, si comprimono i tempi di recupero e si rischia di diventare insostenibile, a parte i risvolti economici anche sulla gestione dei diritti tv, il cui valore è in calo, per un campionato oramai di secondo piano, la Serie A rischia di sbagliare e penalizzare anche le piccole, miopi, perché un campionato di valore è interesse di tutti. 

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