Per carità, ci può stare prendersela con il turnover eccessivo, effettivamente non aveva senso cambiare così tanto, visto l’ipoteca messa con il 3 a 0 sul passaggio del turno in Europa League, un risultato che si può difendere tranquillamente a Rennes (forse ora non più), se poi non ne siamo capaci, allora facciamo bene a starcene tutti a casa, gli errori dei singoli già li conosciamo, non sono cose di oggi e diciamo che anche questo ci stare.
Il fatto vero è che a Monza il
Milan che era in ripresa e al massimo delle sue possibilità, era uscito dalla
crisi (per molti ma non per me), si era ripreso a chiedere a gran voce (non io)
la riconferma di Pioli e invece credo che sia stato bocciato, c'è un problema
di fondo e strutturale, ci sono basi poco solide nel gioco di Pioli e i nodi
vengono al pettine non appena abbassi l’attenzione, non appena ti senti più
forte.
Acquisisci presunzione e poi vai
a Monza e butti al vento la possibilità di stabilizzarti, torni ad approcciare
malissimo le partite, per ritmo e convinzione, emergono tutte le fragilità
mentali, che a mio avviso trasmette il suo allenatore e non sono d’accordo che il
solo cambio di quattro elementi il risultato sia questo, visto il risultato sicuramente
sì, però sono convinto che sarebbe successo lo stesso prima o poi.
Lo abbiamo visto con
l’Udinese, con il Lecce e con il Bologna e lì non abbiamo fatto turnover, nel
campionato italiano nonostante le differenze quasi abissali, non puoi
permetterti di considerare il Monza, il Sassuolo o l’Empoli per dire, squadre
per cui puoi schierare titolari tutte le seconde linee o gran parte di esse, perché
il rischio di perdere c’è anche con i titolarissimi, il Milan degli ultimi due
anni, quelli del dopo scudetto, vive sulle montagne russe.
È difficile trovare un
equilibrio e sempre lo sarà, finché c‘è questo allenatore, che non ha brillato
in altre squadre per continuità, vedi Inter e Lazio per esempio e il fatto che
non è stato mai più di due anni nella stessa squadra, arrivando spesso a
campionato cominciato e andando via spesso senza finire il secondo anno, la dice
lunga, non sono per niente d’accordo sulle valutazioni di alcuni addetti ai
lavori, perché ci sono troppi sbalzi, una volta è diavolo e l’altra è santo.
La responsabilità della
sconfitta è dell’allenatore, così come nella gestione dei cambi e nella
formazione iniziale, lo ammette lui stesso, anche se lo dice ma non è convinto,
non capisco le scelte contro il Monza, non tanto
per il turnover o per Thiaw dal primo minuto, quanto il fatto che per lui uno
vale l’altro, Adli e Bennacer insieme, o Musah sostituto di Adli, cambiando
notevolmente gli equilibri già precari della squadra.
Il Milan era
lanciatissimo e poteva scavalcare la Juventus, invece ha steccato
clamorosamente, come spesso gli accade, Pioli
va spesso in confusione, ormai è un dato oggettivo, va spesso in difficoltà nel
gestire e nel preparare le partite, nelle rotazioni e nella strategia di gara (sempre
la stessa), una squadra che dovrebbe lottare per il titolo o comunque per un
posto in Champions, non dovrebbe “abbandonare” già a ottobre l’ambizione per lo
scudetto.
Quasi tutte le squadra si
migliorano con il passare delle partite, il Milan si peggiora e non può essere
gestita in questo modo, questa sconfitta con il Monza potrebbe creare una
reazione a catena, adesso non lo so più se giovedì basterà il 3 a 0 a Rennes, così
come non so più, se poi arriviamo abbastanza tonici per respingere domenica
l’assalto dell’Atalanta, che se dovesse vincere andrebbe a 4 punti e con una
gara in meno.
Contro il Monza si è visto chiaramente, anche per chi si chiude gli occhi e fa finta di non vedere, che al Milan si è avviato la naturale conclusione di questo ciclo tecnico, al termine del quale la dirigenza dovrà convincersi per forza, a fare una scelta importante per la panchina.
Tornando alle riforme della
FIGC, Gravina insiste come me, che la riduzione delle squadre va fatta e che le
riforme devono partire da qua, la riduzione del numero di squadre
professionistiche, che attualmente sono 100 e sono considerate eccessive già le
20 dalla Serie A, non sono disposte a rivedere il proprio format e anzi chiedono
anche la riduzione del numero di promozioni e retrocessioni fra le leghe.
Gravina che sembra essersi
svegliato al tramonto del suo mandato, batte giustamente per le infrastrutture
e gli stadi, sicuramente il tema più importante, insieme alla sostenibilità
economico-finanziaria e gli stipendi dei calciatori, la Serie A propone
l'introduzione di un salary cap (se ne parla da tempo) e la riduzione
automatica (del 30 per cento) degli stipendi dei giocatori, per le squadre
retrocesse, eliminando quindi il paracadute?
Norme più selettive per l'iscrizione ai campionati, soluzioni per una maggiore sostenibilità e competitività, che vadano dalla Serie A alla Lega Dilettanti e a proposito di sostenibilità economico-finanziario, c’è la proposta di avere contratti più lunghi per i calciatori e per il contenimento dei costi, proponendo il modello della Premier League, portando a 8 il numero massimo di anni a livello contrattuale.
Riduzione del numero delle partite, riduzione della Coppa Italia seguendo il modello dell'In-Season Tournament NBA, proposta del VAR a chiamata (sempre la stessa richiesta e mai quella di rivedere il protocollo var), la possibilità di rendere pubblici in diretta i dialoghi con l'arbitro, l'introduzione del tempo effettivo e delle espulsioni a tempo (cartellini blu), alla fine faranno una cagata e tutto il resto resterà invariato.
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