mercoledì 21 febbraio 2024

L’ennesima occasione sprecata.

Per carità, ci può stare prendersela con il turnover eccessivo, effettivamente non aveva senso cambiare così tanto, visto l’ipoteca messa con il 3 a 0 sul passaggio del turno in Europa League, un risultato che si può difendere tranquillamente a Rennes (forse ora non più), se poi non ne siamo capaci, allora facciamo bene a starcene tutti a casa, gli errori dei singoli già li conosciamo, non sono cose di oggi e diciamo che anche questo ci stare.

Il fatto vero è che a Monza il Milan che era in ripresa e al massimo delle sue possibilità, era uscito dalla crisi (per molti ma non per me), si era ripreso a chiedere a gran voce (non io) la riconferma di Pioli e invece credo che sia stato bocciato, c'è un problema di fondo e strutturale, ci sono basi poco solide nel gioco di Pioli e i nodi vengono al pettine non appena abbassi l’attenzione, non appena ti senti più forte.

Acquisisci presunzione e poi vai a Monza e butti al vento la possibilità di stabilizzarti, torni ad approcciare malissimo le partite, per ritmo e convinzione, emergono tutte le fragilità mentali, che a mio avviso trasmette il suo allenatore e non sono d’accordo che il solo cambio di quattro elementi il risultato sia questo, visto il risultato sicuramente sì, però sono convinto che sarebbe successo lo stesso prima o poi.

Lo abbiamo visto con l’Udinese, con il Lecce e con il Bologna e lì non abbiamo fatto turnover, nel campionato italiano nonostante le differenze quasi abissali, non puoi permetterti di considerare il Monza, il Sassuolo o l’Empoli per dire, squadre per cui puoi schierare titolari tutte le seconde linee o gran parte di esse, perché il rischio di perdere c’è anche con i titolarissimi, il Milan degli ultimi due anni, quelli del dopo scudetto, vive sulle montagne russe.

È difficile trovare un equilibrio e sempre lo sarà, finché c‘è questo allenatore, che non ha brillato in altre squadre per continuità, vedi Inter e Lazio per esempio e il fatto che non è stato mai più di due anni nella stessa squadra, arrivando spesso a campionato cominciato e andando via spesso senza finire il secondo anno, la dice lunga, non sono per niente d’accordo sulle valutazioni di alcuni addetti ai lavori, perché ci sono troppi sbalzi, una volta è diavolo e l’altra è santo.

La responsabilità della sconfitta è dell’allenatore, così come nella gestione dei cambi e nella formazione iniziale, lo ammette lui stesso, anche se lo dice ma non è convinto, non capisco le scelte contro il Monza, non tanto per il turnover o per Thiaw dal primo minuto, quanto il fatto che per lui uno vale l’altro, Adli e Bennacer insieme, o Musah sostituto di Adli, cambiando notevolmente gli equilibri già precari della squadra.

Il Milan era lanciatissimo e poteva scavalcare la Juventus, invece ha steccato clamorosamente, come spesso gli accade, Pioli va spesso in confusione, ormai è un dato oggettivo, va spesso in difficoltà nel gestire e nel preparare le partite, nelle rotazioni e nella strategia di gara (sempre la stessa), una squadra che dovrebbe lottare per il titolo o comunque per un posto in Champions, non dovrebbe “abbandonare” già a ottobre l’ambizione per lo scudetto.

Quasi tutte le squadra si migliorano con il passare delle partite, il Milan si peggiora e non può essere gestita in questo modo, questa sconfitta con il Monza potrebbe creare una reazione a catena, adesso non lo so più se giovedì basterà il 3 a 0 a Rennes, così come non so più, se poi arriviamo abbastanza tonici per respingere domenica l’assalto dell’Atalanta, che se dovesse vincere andrebbe a 4 punti e con una gara in meno.


Contro il Monza si è visto chiaramente, anche per chi si chiude gli occhi e fa finta di non vedere, che al Milan si è avviato la naturale conclusione di questo ciclo tecnico, al termine del quale la dirigenza dovrà convincersi per forza, a fare una scelta importante per la panchina.

Tornando alle riforme della FIGC, Gravina insiste come me, che la riduzione delle squadre va fatta e che le riforme devono partire da qua, la riduzione del numero di squadre professionistiche, che attualmente sono 100 e sono considerate eccessive già le 20 dalla Serie A, non sono disposte a rivedere il proprio format e anzi chiedono anche la riduzione del numero di promozioni e retrocessioni fra le leghe.

Gravina che sembra essersi svegliato al tramonto del suo mandato, batte giustamente per le infrastrutture e gli stadi, sicuramente il tema più importante, insieme alla sostenibilità economico-finanziaria e gli stipendi dei calciatori, la Serie A propone l'introduzione di un salary cap (se ne parla da tempo) e la riduzione automatica (del 30 per cento) degli stipendi dei giocatori, per le squadre retrocesse, eliminando quindi il paracadute?

Norme più selettive per l'iscrizione ai campionati, soluzioni per una maggiore sostenibilità e competitività, che vadano dalla Serie A alla Lega Dilettanti e a proposito di sostenibilità economico-finanziario, c’è la proposta di avere contratti più lunghi per i calciatori e per il contenimento dei costi, proponendo il modello della Premier League, portando a 8 il numero massimo di anni a livello contrattuale.

Riduzione del numero delle partite, riduzione della Coppa Italia seguendo il modello dell'In-Season Tournament NBA, proposta del VAR a chiamata (sempre la stessa richiesta e mai quella di rivedere il protocollo var), la possibilità di rendere pubblici in diretta i dialoghi con l'arbitro, l'introduzione del tempo effettivo e delle espulsioni a tempo (cartellini blu), alla fine faranno una cagata e tutto il resto resterà invariato. 

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