domenica 3 gennaio 2021

Anno nuovo avanti, avanti, ti fan festa tutti quanti.

Dal 2 gennaio 2020 al 2 gennaio 2021 il Milan è cambiato, sono cambiate le prospettive, le ambizioni, praticamente tutto se vogliamo, non è cambiata la frenetica eccitazione per l’attesa del ritorno in campo del Milan e di Zlatan, lo scorso anno era un’attesa per cambiare il destino, quest’anno è per confermare: “anno nuovo, stesso Milan”.

Si riparte con tanti infortuni e con altrettante certezze, archiviato per il Milan un 2020 praticamente perfetto, il primo ostacolo sulla strada verso la Champion era il Benevento di Pippo Inzaghi, questa era una partita che temevo già da quando il Benevento è salito in serie A, quella famosa legge dell’ex che ti punisce e la temevo ancora più di altre, alla luce poi del rendimento dei sanniti e in combinazione con il primo posto in classifica del Milan, proprio un grande ex poteva fargli perdere il primo posto.

Mi confortavano però alcune congetture positive, il fatto che il Milan non aveva ancora vinto con il Benevento, che l’Inter era alla sua settima vittoria consecutiva e che un’altra neopromossa poteva fermare quella striscia positiva, insomma, con un po' di sofferenza, si è verificata solo la prima, ma tanto è bastato per restare in testa e fare richiudere ancora una volta lo spumante, stappato troppo precocemente.

Per quanto riguarda i troppi infortuni muscolari, non credo che il Milan sia l’unica, il Napoli piange lacrime amare e la Lazio non è da meno, ha tanti infortuni il Verona per esempio e qualche altra, forse magari un po' meno, ma non dobbiamo dimenticare che il Milan rispetto alle altre ha fatto un preliminare di Europa League e ha un organico ristretto, per non parlare che quando si fa un “bel” calcio, è sempre un calcio dispendioso, in buona sostanza giocano sempre gli stessi e lo stress è altissimo.

Un aiuto in questo senso deve arrivare dal mercato, a maggior ragione vista la classifica e visto che ci potrebbe essere ancora un lungo cammino da fare in Europa League e ci metto anche la coppa Italia, partiamo quindi dal mercato in difesa, ogni giorno aumentano le concorrenti per Kabak, ora si sarebbero inserite anche Crystal Palace e Leicester, oltre al Manchester United e Liverpool.

Ecco perché si continua a considerare in pole Simakan dello Strasburgo, che però non ha più un prezzo così abbordabile, per uno che non è mai stato preso in considerazione dalle nazionali francesi, e poi c’è Lovato, di cui lo stesso Juric dice: “Ha grandissime qualità e le deve sviluppare bene” e poi “In questo momento gli altri mi danno un po' più di sicurezza” e ancora: “farà il suo percorso".

Tutto questo per dire che non si può pagare 25 milioni un ragazzo che ha qualità, non gioca e deve fare ancora il suo percorso, ripeto meglio Magnani, perché quando oggi spendi cifre che vanno da 20 a 25 milioni, non puoi acquistare solo la prospettiva (Piatek e Paquetà insegnano), anche perché poi hai il problema di come venderli, e allora stiamo un po' calmi e vediamo di trovare soluzioni meno costose e più funzionali, rimandando tutto alla prossima estate.

Quindi le opportunità si riducono in possibili scambi e in merito a questo sembra si sia aperto un asse di mercato con il Torino e dall’iniziale scambio tra Meitè e Krunic, è stato coinvolto anche il difensore Nkolou, ai margini del progetto di Giampaolo, il nazionale camerunense ha 30 anni e gode di una buona esperienza (259 gare) nel campionato francese, con OM e Monacò, anche in granata ha disputato 112 presenze e in caso di necessità può giocare davanti alla difesa.

Però un giocatore di 30 anni non rientra nei piani di Elliott, per cui si tratterebbe proprio di una situazione d’emergenza, è sicuramente molto più in condizione di Musacchio e più esperto di Duarte, però non viene per migliorarci, poi per quanto riguarda Musacchio, ha avuto offerte dal Genoa e da alcuni club turchi, ma il difensore non è intenzionato a lasciare il Milan a gennaio e pertanto dovrebbe andare via a giugno a zero.

Nel bel mezzo del mercato, si acuisce la sofferenza a centrocampo, con l’espulsione di Tonali la coperta corta, è diventata un telo bagno e ci sottolinea sempre di più, quanto sta diventando importante intervenire in questo reparto, vi dirò di più, credo che forse anche se scambiamo Krunic con chicchessia, un altro da tenere in panchina serve proprio numericamente, solamente che tutti questi soldi e poi a novembre, non saprei dove si possano andare a prendere.

Non credo che si faccia in tempo per la Juventus, il possibile scambio con il Torino tra Krunic e Meitè e poi a mio avviso serve un altro profilo, giovane o navigato ma un altro serve, perché dobbiamo tenere in considerazione che tra squalifiche ed infortuni, più l’Europa League, è meglio essere in cinque a centrocampo, allora forse è il caso di stringere per Soumarè, che fra l’altro nel Lille non è titolare inamovibile, oppure per il 19enne del Tolosa Konè, promosso dallo scouting milanista e possibile operazione lowcost.

Mentre oramai i numeri in difesa, bene o male ce li abbiamo, a centrocampo stiamo scoprendo che siamo contatissimi, non farei l’errore di bloccare la crescita di Pobega riportandolo adesso a Milanello, caso mai occorrerebbe un giocatore che qualcuno ha in sovrannumero e che sia allenato, un po' come il Borini dello scorso anno, il 34enne Schone per esempio era legato alla trattativa con Krunic e Meitè, ma visto che ha rescisso da poco, potrebbe essere lui il quinto in mediana.

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