Dal 2 gennaio 2020 al 2 gennaio 2021 il Milan è cambiato, sono cambiate le prospettive, le ambizioni, praticamente tutto se vogliamo, non è cambiata la frenetica eccitazione per l’attesa del ritorno in campo del Milan e di Zlatan, lo scorso anno era un’attesa per cambiare il destino, quest’anno è per confermare: “anno nuovo, stesso Milan”.
Si riparte
con tanti infortuni e con altrettante certezze, archiviato per il Milan un 2020
praticamente perfetto, il primo ostacolo sulla strada verso la Champion era il
Benevento di Pippo Inzaghi, questa era una partita che temevo già da quando il
Benevento è salito in serie A, quella famosa legge dell’ex che ti punisce e la
temevo ancora più di altre, alla luce poi del rendimento dei sanniti e in
combinazione con il primo posto in classifica del Milan, proprio un grande ex
poteva fargli perdere il primo posto.
Mi confortavano
però alcune congetture positive, il fatto che il Milan non aveva ancora vinto
con il Benevento, che l’Inter era alla sua settima vittoria consecutiva e che un’altra
neopromossa poteva fermare quella striscia positiva, insomma, con un po' di
sofferenza, si è verificata solo la prima, ma tanto è bastato per restare in
testa e fare richiudere ancora una volta lo spumante, stappato troppo
precocemente.
Per quanto
riguarda i troppi infortuni muscolari, non credo che il Milan sia l’unica, il
Napoli piange lacrime amare e la Lazio non è da meno, ha tanti infortuni il
Verona per esempio e qualche altra, forse magari un po' meno, ma non dobbiamo
dimenticare che il Milan rispetto alle altre ha fatto un preliminare di Europa
League e ha un organico ristretto, per non parlare che quando si fa un “bel”
calcio, è sempre un calcio dispendioso, in buona sostanza giocano sempre gli
stessi e lo stress è altissimo.
Un aiuto in
questo senso deve arrivare dal mercato, a maggior ragione vista la classifica e
visto che ci potrebbe essere ancora un lungo cammino da fare in Europa League e
ci metto anche la coppa Italia, partiamo quindi dal mercato in difesa, ogni giorno
aumentano le concorrenti per Kabak, ora si sarebbero inserite anche
Crystal Palace e Leicester, oltre al Manchester United e Liverpool.
Ecco perché
si continua a considerare in pole Simakan dello Strasburgo, che però non ha più
un prezzo così abbordabile, per uno che non è mai stato preso in considerazione
dalle nazionali francesi, e poi c’è Lovato, di cui lo stesso Juric dice: “Ha
grandissime qualità e le deve sviluppare bene” e poi “In questo momento gli
altri mi danno un po' più di sicurezza” e ancora: “farà il suo percorso".
Tutto questo per dire che non si può
pagare 25 milioni un ragazzo che ha qualità, non gioca e deve fare ancora il
suo percorso, ripeto meglio Magnani, perché quando oggi spendi cifre che vanno
da 20 a 25 milioni, non puoi acquistare solo la prospettiva (Piatek e Paquetà
insegnano), anche perché poi hai il problema di come venderli, e allora stiamo
un po' calmi e vediamo di trovare soluzioni meno costose e più funzionali,
rimandando tutto alla prossima estate.
Quindi le opportunità
si riducono in possibili scambi e in merito a questo sembra si sia aperto un
asse di mercato con il Torino e dall’iniziale scambio tra Meitè e Krunic, è
stato coinvolto anche il difensore Nkolou, ai margini del progetto di
Giampaolo, il nazionale camerunense ha 30 anni e gode di una buona esperienza
(259 gare) nel campionato francese, con OM e Monacò, anche in granata ha
disputato 112 presenze e in caso di necessità può giocare davanti alla difesa.
Però un giocatore di 30 anni non rientra nei piani di Elliott, per cui si tratterebbe proprio di una situazione d’emergenza, è sicuramente molto più in condizione di Musacchio e più esperto di Duarte, però non viene per migliorarci, poi per quanto riguarda Musacchio, ha avuto offerte dal Genoa e da alcuni club turchi, ma il difensore non è intenzionato a lasciare il Milan a gennaio e pertanto dovrebbe andare via a giugno a zero.
Nel bel mezzo del mercato, si acuisce la sofferenza a centrocampo,
con l’espulsione di Tonali la coperta corta, è diventata un telo bagno e ci
sottolinea sempre di più, quanto sta diventando importante intervenire in
questo reparto, vi dirò di più, credo che forse anche se scambiamo Krunic con chicchessia,
un altro da tenere in panchina serve proprio numericamente, solamente che tutti
questi soldi e poi a novembre, non saprei dove si possano andare a prendere.
Non credo
che si faccia in tempo per la Juventus, il possibile scambio con il Torino tra
Krunic e Meitè e poi a mio avviso serve un altro profilo, giovane o navigato ma
un altro serve, perché dobbiamo tenere in considerazione che tra squalifiche ed
infortuni, più l’Europa League, è meglio essere in cinque a centrocampo, allora
forse è il caso di stringere per Soumarè, che fra l’altro nel Lille non è
titolare inamovibile, oppure per il 19enne del Tolosa Konè, promosso dallo
scouting milanista e possibile operazione lowcost.
Mentre oramai i numeri in difesa, bene o male ce li abbiamo,
a centrocampo stiamo scoprendo che siamo contatissimi, non farei l’errore di
bloccare la crescita di Pobega riportandolo adesso a Milanello, caso mai occorrerebbe
un giocatore che qualcuno ha in sovrannumero e che sia allenato, un po' come il
Borini dello scorso anno, il 34enne Schone per esempio
era legato alla trattativa con Krunic e Meitè, ma visto che ha rescisso da poco,
potrebbe essere lui il quinto in mediana.
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