La matematica non condanna ancora i rossoneri, fuori dalla corsa per la qualificazione agli ottavi di finale, ma per raggiungerla è obbligatorio vincere le due gare che restano contro l’Atletico e il Liverpool, sperando chiaramente che il Porto non batta l’Atletico all'ultima giornata, una combinazione complicata e difficilissima che si possa realizzare, ma per assurdo tutto è ancora possibile.
Quella con il Porto è stata una partita
dai due volti, il primo tempo siamo stati in balia degli avversari, sicuramente
a causa dell’ennesimo errore arbitrale, mentre nel secondo tempo, siamo stati molto
più volitivi, ma che al di la del gol del pareggio, concretamente non ha
fruttato altro, visto che si trattava di una partita che il Milan doveva
vincere, per la classifica del girone e anche per trovare gli stimoli prossimi
in Champions e in campionato.
Al di là di quello che è stato il Milan
in questa Champions, dobbiamo dire che i punti avrebbero potuto essere di più,
ma oltre alla “disabitudine” per molti a fare questo tipo di competizione,
possibilmente il valore del Milan non è ancora così “alto” per questo tipo di
sfide e poi ha dovuto fare i conti con il girone più difficile e con tanti,
troppi torti arbitrali, che sono costati punti preziosi, andati fra l’altro a
favore delle altre squadre concorrenti.
4 dei 5 punti che ha il Porto, li ha
presi in seguito a due falli evidenti e non sanzionati su
Bennacer, anche se il Milan in questa Champions non ha mostrato il
suo lato migliore e nonostante tutto, potrebbe avere al netto degli errori
arbitrali 5 punti, contro i 2 del Porto e i 2 dell’Atletico, anche se sul campo
alla fine i risultati sono giusti, sia a Porto che a San Siro.
Un’altra cosa che mi sento di dire è che
nonostante il Milan sia la squadra più europea tra le italiane, in Champions il
ritmo, la velocità e l’intensità del gioco, sono di gran lunga superiore alla nostra
Serie A, è inutile girarci intorno, ma non è ancora un Milan da Champions, come
non lo è stata l’Inter, in ambito europeo servono tanta qualità, corsa,
palleggio, pressing, esperienza e cura dei particolari.
Poi se hai un alto numero di
indisponibili e non puoi cambiarli con altri giocatori dello stesso valore o
meglio di valore superiore, diventa un problema, comunque, speranza o no,
adesso concentrazione sul derby, perché è il derby e perché c’è un primo
posto da difendere fino alla fine, sperando che questa partita di Champions non
abbia lasciato scorie e che nell’alternanza di prestazioni, con il Porto è
stata quella brutta, mentre con l’Inter possa essere quella perfetta.
In vista del derby ci sono ancora troppi
indisponibili: Hernandez, Rebic, Florenzi, Messias, Pellegri, Castillejo
e a quanto pare una voce di un piccolo margine, per il rinnovo di Kessie
si parla di una richiesta di 7 milioni netti più 1,5 di bonus, ma
anche che il Milan non si muove dai 6,6 milioni, quindi la notizia dell’ennesimo
incontro con l’agente, non significa proprio nulla, più plausibile che si parli
di una cessione in gennaio.
Vero è che Kessie andrà in coppa d’Africa e mancherà per un mese e che nessuno anche se a prezzi stracciatissimi lo acquisterebbe, il Tottenham con l’arrivo di Conte potrebbe farlo, per sottrarlo alla concorrenza, è altrettanto vero che Elliott è disposto a mettere le mani in tasca per migliorare la rosa, a prescindere dalla Coppa d'Africa.
Un intervento importante io lo farei pure
alla primavera, da li sono usciti i vari Locatelli, Donnarumma, Darmian, Calabria
e via di seguito, la primavera è tornata quest’anno dal campionato inferiore e
rischia di ritornarci, essendo con cinque punti al terzultimo posto, a 7 punti
da Inter, Juventus e Napoli, le nostre rivali in Serie A.
Una buona primavera, ci eviterebbe di spendere soldi in giro per l’Europa, su tutti un esempio di futuro è Pobega, che continua la sua crescita ed è legato moltissimo alla decisione di Kessie, anche se lui e Colombo per me fanno parte del progetto futuro, rossonero indipendentemente da Kessie.
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