martedì 16 novembre 2021

Torna in auge il nome di Renato Sanches

Anche stavolta, il Milan come altre squadre del resto, ha pagato lo scotto per i giocatori convocati nelle varie nazionali, ad ogni sosta ne perdiamo almeno uno e questa volta è toccato a Calabria, tornare dalla nazionale con uno stiramento al polpaccio, al suo posto si alterneranno Florenzi e Kalulu, chi resta fuori dei due sarà anche la riserva di Theo Hernandez, vista l’indisponibilità pure di Ballo-Tourè, calciatore che a quanto pare non sarà più ceduto in prestito a gennaio.

L’evidente difficoltà di rinnovare Kessie, ha portato il Milan a guardarsi attorno prima dell’estate, per non farsi trovare impreparato e dopo i vari ammiccamenti degli ultimi anni, a Casa Milan torna in auge il nome di Renato Sanches, un profilo forte e giovane, il giusto alter ego di Kessie ed è anche costoso, va in scadenza con il Lille nel 2023 e la squadra francese chiede 30 milioni, ma fra qualche mese la pretesa potrebbe calare.

Il portoghese sarebbe il sostituto perfetto dell’ivoriano, anche se ha caratteristiche diverse, Jorge Mendes che è anche l’agente di Leao (dovrebbe rinnovare nel giro di qualche settimana), vedrebbe di buon occhio il passaggio al Milan, che si sta rilanciando anche a livello europeo e gli ottimi rapporti con il club francese, potrebbero tornare utile per portare il mediano classe 1997 a Milanello.

Il giocatore piace a Maldini, a Massara ed ai tifosi rossoneri, il giocatore fra l’altro sembra che starebbe cercando una nuova sfida per il futuro, Milan (che lo ha già corteggiato anche in passato), Juventus, Arsenal e Roma, sono i club interessati a lui, strano che non ci sia pure l’Inter, il Milan però potrebbe dare un'accelerata alla trattativa tramite Jorge Mendes. 

L’altro nome non proprio alternativo a Renato Sanches, è quello del 21enne Boubacar Kamara, in scadenza con il Marsiglia nel 2022, rispetto a Sanches ha caratteristiche più difensive, tanto da potere essere utilizzato anche da difensore centrale, diciamo uno alla Desailly o Rijkaard per intenderci, oltre al Milan, è diventato il nome nuovo per il centrocampo della Juventus.

A proposito di difensore centrale e di Torino (sponda granata), il brasiliano Bremer in scadenza nel 2023, continua a dribblare la questione rinnovo con i granata, visto l'interesse di: Inter, Milan, Napoli e Tottenham, il Torino lo definisce incedibile a gennaio e comunque gli attribuisce un valore di 30 milioni.

Ma l’obiettivo più imminente del Milan è quello dei rinnovi di Hernandez, Leao e Bennacer, dopo i casi Donnarumma, Calhanoglu e Kessie, diciamo ereditati dalla gran confusione che c’era, stavolta si stanno muovendo per tempo, ci saranno degli aumenti sostanziosi per tutti, ma allo stesso tempo sostenibili, in linea con l’evoluzione economica della società, stipendi da 4 milioni circa per tutti e tre per blindarli, senza vivere con l’angoscia di perderli a zero, il rinnovo più imminente però dovrebbe essere quello di Pioli.

Il mercato di gennaio invece deve ancora delinearsi, l’organico è ampio e richiedere qualche cessione: Conti e Castillejo sicuri, in entrata molto dipenderà dalla Coppa d’Africa, che priverà il Milan di Kessie, Bennacer e Ballo-Touré per almeno un mese e come sempre, sarà un mercato di opportunità, non lo è invece per il mercato dei giovani, dove bisogna intervenire, come ho detto di recente.

Confermato l’interesse per attaccante classe 2004 Mohamed-Ali Cho dell'Angers, quasi fatta invece per il centrocampista offensivo del 2005, il talentuoso Hugo Cuenca, per il quale si stanno ultimando le pratiche per il suo tesseramento e sempre per il settore giovanile, si è ad un passo ala destra 2003 del Borgosesia Bob Murphy Omoregbe.

Due parole sulla nazionale le voglio spendere anch’io, sono d’accordo con tutto quanto dice Sconcerti, persona che ammiro, c’è molta delusione, non si può passare improvvisamente (da luglio a novembre) da campioni d’Europa a “normali”, premetto subito che continuo ad appoggiare la scelta di Mancini come CT e spingo per un suo rinnovo.

Quattro anni fa ha cambiato la mentalità del gioco anche nel campionato italiano, lo ha reso come doveva essere: semplice e di qualità, è un po' come il Milan e ha fatto un piccolo miracolo, con buoni calciatori, senza avere in squadra campioni e lo abbiamo detto tutti, ci ha portati avanti di anni su molte nazionali, ma non su tutte, quindi, la vittoria (fortunata) all’europeo ha appagato i giocatori, che sono tornati “noiosi e impotenti”.

Ed è vero quello che dice Sconcerti: “Siamo tornati al lancio lungo, ai cross, al vecchio possesso palla che favorisce la lentezza”, non credo che sia Mancini a dirgli di tornare a giocare o meglio a non giocare il calcio moderno che comunque hanno acquisito, ricordiamoci che vincere è facile, quello che è difficile è confermarsi, dopo questa vittoria, sarebbe stato saggio “ricostruire”, ma non ce n’era il tempo e non abbiamo più giocatori.

“Siamo sommersi da stranieri che hanno il vantaggio di costare meno”, parole sante e che colpa ha Mancini? Si continua a parlare di riforme e poi siamo ancora fermi alla cessione della Salernitana? In Italia si proroga tutto e nel calcio è ancora peggio, cominciamo col togliere il decreto crescita, il Milan se ne è avvantaggiato ma per me è una stronzata, il decreto crescita deve valere per far rientrare in Italia le eccellenze italiane e poi….

Facciamo come ha fatto la Germania 12 anni fa, curiamo ed incentiviamo i centri federali, creiamo un “prodotto di origine controllata”, Mancini ha sbagliato qualche scelta negli ultimi mesi, ma non sono state determinanti, per me non ha colpe, deve tornare a dare diversità alla squadra, ma da tutti questi ha già preso il meglio, nonostante sia ancora una nazionale giovane, serve la nuova generazione. 

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