Quindici gol subiti in tredici giornate di campionato, sono decisamente troppi per una squadra, che ambisce a vincere lo scudetto, perché quest’anno l’obiettivo del Milan è e deve essere quello, poi non lo vince perché lo vince solo una squadra, che si presuppone la migliore, ma quest’anno si lotta per lo scudetto e per tornare ancora in Champions.
Chiaramente, una squadra
che prende più di un gol a partita, deve rivedere qualcosa, se non proprio nel
reparto arretrato, almeno nella fase difensiva, chi legge è fortunato perché
chi scrive fa ancora l’allenatore e questo mi permette di trattare gli
argomenti dal vissuto e non per opinione, in grandissima linea di massima, chi vince
i campionati lo fa con la migliore difesa.
Io sotto l’aspetto dell’assetto
tattico difensivo, sono un sacchiano o uno zemaniano, difesa a 4 tutta la vita,
ma difesa a 4 significa, difendere con una linea di 4 difensori e non con 2, perché
se i due terzini si sbilanciano troppo in avanti, poi in fase di non possesso
hanno difficoltà a rientrare e lasciano da soli e in difficoltà i due centrali.
Quindi bello, Milan
europeo, che attacca con entrambi i terzini, che attacca a pieno organico, che
sui calci piazzati porta avanti anche Kjaer e Tomori e poi? Quando ripartono
gli avversari va in affanno e menomale che ci sono Tomori e Kjaer, perché se no
saremmo il Milan da zona retrocessione di 2 anni fa, quello per intenderci del
5 a 0 con l’Atalanta, perché allora non dobbiamo dimenticare che con Ibra è
arrivato pure Kjaer.
Per tanto se difendiamo a 4, significa che i
terzini vanno avanti a turno, significa che i centrocampisti scalano a fare la
diagonale e si mantiene una fase di non possesso “organizzata”, dove per
organizzata si intende: “copertura totale degli spazi e intercambiabilità dei
ruoli”, tutti i miei ex calciatori lo sanno, se no vanifichi sempre quello che produci
in attacco.
Questa analisi l’ho già fatta la scorsa stagione,
in occasione della sconfitta per 3 a 0 in casa con la Lazio, senza errori le
partite finirebbero 0 a 0, ma siccome gli errori ci sono, una squadra non può
prendere gol per una fase difensiva spregiudicata e pure per una serie di
cappellate fatte da alcuni giocatori, saranno scarsi, disattenti o presuntuosi,
chiamateli come volete, ma se due gol li prendi per presunzione e due perché
fai male la fase difensiva, anche se hai Ibra, devi fare cinque gol per vincere
la partita, non li fai e addio scudetto.
Quindi al di là degli
errori dei singoli, è tutta la fase difensiva che ha delle lacune e che grazie
alla coppia Tomori-Kjaer, il Milan riesce a camuffare, ma la fase difensiva
rossonera scricchiola pericolosamente ogni partita, quindi resto dall’idea che
Hernandez deve essere utilizzato alla francese, ovvero nel centrocampo a 4.
Io da zemaniano non ho
mai digerito il centrocampo a 2, perché non mi permette di fare le diagonali
difensive, più che il 3-4-1-2, per me è meglio il 3-4-3 che come modulo è pure
più equilibrato, perché è proprio una questione di equilibrio, l’equilibrio tra
la fase di possesso e quello di non possesso, la costruzione dal basso non significa che al limite
dell’area si debba dribblare e farsi rubare la palla, il diktat deve essere:
“in area si marca a uomo e la palla brucia”.
Hernandez è stato troppo ingenuo, superficiale e pochissimo attento, una formazione e il suo relativo impianto di gioco, viene deciso in finzione delle caratteristiche dei giocatori, Hernandez è un attaccante mancato, non ha caratteristiche difensive, non puoi chiedere per esempio ad Insigne di fare in maniera efficace la fase difensiva.
Quindi se si fanno delle scelte, è chiaro
che se ne devono accettare le conseguenze, non di esonero del tecnico, ma di
risultato finale, nel senso che poi alla fine non vinci mai niente, come è
successo a Zeman che ci fatto divertire e chi ha fatto vedere un calcio
spettacolare.
Con il 3-4-3, Calabria ed Hernandez possono attaccare lo stesso, senza avere compiti difensivi più gravosi, in 4 a centrocampo si potrebbero fare meglio le diagonali difensive e con 3 in difesa, quel reparto sarebbe più coperto e più efficace, senza per questo tralasciare la pericolosità offensiva, con Ibra, Leao e Rebic in avanti.
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