Questo è quanto ha spiegato Pioli in conferenza stampa: "Le medie squadre, dopo una grande partita, si accontentano, affrontando l'impegno successivo con meno attenzione. Le grandi squadre, invece, affrontano le partite con maggiore qualità e attenzione. Abbiamo l'opportunità per tornare a fare le cose bene anche in campionato".
In questo caso non c’è peggiore nemico
della convinzione, non dobbiamo ricercare da nessuna parte le cause di questa
sconfitta e per me anche per le ultime tre partite di campionato, la causa è la
“convinzione”, se già l’allenatore è convinto che sono una grande squadra e che
il loro modo di stare in campo e da grande squadra, figuriamoci i giocatori,
del resto devi essere convinto delle cose che fai, ma spesso la “troppa”
convinzione travisa la realtà.
Mi dispiace dire “ve lo avevo detto”, un
allenatore non deve essere un tifoso, deve guardare tutto con lucidità e obiettività,
perché è lui che sceglie, è lui che decide e che condiziona, influenza, ecco
perché non basta solo metterli in campo o fare eserciti tecnico-tattici
avanzati, l’allenatore deve gestire le menti e i momenti, cominciando dalla
sua.
La vittoria con il Sassuolo, doveva certificare
che la sconfitta di Firenze, era stata solo un'eccezione e invece ha dimostrato
che l’eccezione, “la rondine che non fa primavera”, è stata la vittoria con
l’Atletico Madrid, ora è inutile ricordarvi che queste cose le ho già dette nel
post di ieri e di qualche giorno fa, come diceva Zeman: “ci sono cose che non
puoi vedere con il cronometro, li vedi guardando dentro gli occhi dei
giocatori”.
Credo che questo non sia stato fatto, ma
a mio avviso non è stato fatto un obiettivo esame delle due fasi di gioco, il
Milan da un mese a questa parte e anche a tratti durante il resto del campionato,
attacca male e difende peggio, l’augurio è che ci si accorga di questo difetto,
che non venga camuffato come “gioco molto europeo” e che si torni alla “precisione
nelle due aree di rigore”, solo così si può pensare di tornare a puntare con
forza allo Scudetto.
Come ha detto Pioli: “Le grandi
squadre, invece, affrontano le partite con maggiore qualità e attenzione” e
aggiungo io sempre, avere preso 8 gol in 3 partite e 18 totali fino
adesso in campionato, con tre prestazioni e mi fermo solo su queste 3, diciamo:
non da grande squadra, non si può ridurre tutto a solo (è sempre Pioli che
parla): "Oggi ci è mancata la lucidità,
dovevamo gestire meglio il vantaggio, invece abbiamo commesso errori che in
questo momento paghiamo a caro prezzo”,
io invece dico che spesso ci è mancata la lucidità in questo campionato;
Bologna, Verona e in qualche altra situazione, solo che poi è finita bene.
Diciamo che spesso siamo
stati fortunati a gestire meglio il vantaggio, abbiamo sempre commesso errori,
che abbiamo avuto la fortuna di non pagare a caro prezzo, quindi non si tratta
di un momento, pertanto, se non si vedono queste cose o meglio, ci si assume il
rischio, non vinceremo mai niente e di conseguenza non siamo da scudetto,
perché per vincere lo scudetto tutto deve funzionare alla perfezione, non ci si
può affidare al “rischio”, per quanto sia calcolato.
Pioli poi dice: “Abbiamo preso sette gol in due partite, evidentemente qualcosa non ha funzionato", beh! Qualcosa non funziona ad ogni partita perché i gol subiti sono tanti e ne abbiamo preso molto meno di quanti ne avremmo dovuti prendere e poi, perché le cose non hanno funzionato? ancora Pioli: “Abbiamo perso palloni che andavano gestiti meglio”, ma quante volte, quante partite la gestione della palla è stata “suicida”, non è che l’abbiamo gestita meglio in altre partite, siamo stati fortunati, ma se non vediamo neanche questo….
Per Pioli: "La
nostra fase difensiva prevede queste situazioni, nelle partite precedenti li
abbiamo vinti e oggi li abbiamo persi”, quindi! queste situazioni “suicida”
si vedono, però non vi si pone rimedio, si accetta il rischio che possa andarti
bene e se poi non ti va bene, ci perdi lo scudetto, non mi pare che Conte o
altri che vincono gli scudetti, lasciano le cose così tanto al caso o la
“rischio” come vogliamo chiamarlo.
Sempre Pioli: “Non è
mai responsabilità di un unico reparto”, difatti, è tutta la fase difensiva
che è deficitaria, sui calci d’angolo vanno a saltare tutti e lasciamo solo un
uomo sul cerchio della metà campo e quando gli avversari ripartono, sono sempre
ripartenze rischiose, che spesso finiscono bene, ma il rischio è tanto e non è
sempre “che la fortuna ci sorride”, non si può puntare allo scudetto (perché è l’obiettivo
dichiarato), mettendo nella “programmazione” la fortuna.
Se poi a questo aggiungi la mancanza di lucidità, per chi torna da un infortunio e non hai ancora l’attenzione giusta, se poi hai la testa al contratto, se poi ti sei già convinto che sei il migliore o che hai già vinto lo scudetto, è chiaro che “mentalmente” non sei lucido nelle scelte e non è vero quello che dice Pioli: “Siamo partiti fortissimo e ora tutti abbiamo fatto qualcosa di meno e a questo livello si nota, specie con un avversario come il Sassuolo", siamo partiti fortissimo perché? abbiamo 2 punti in meno dello scorso anno e una credibilità scudetto maggiore e a questo livello si nota?, bene! o scegliamo di: “essere grandi squadre", oppure “una squadra media”, ma non può essere a convenienza.
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