domenica 14 novembre 2021

Status e il trasferimento dei giocatori.

 

A seguito dell’indagine aperta sulle 62 plus valenze registrate tra il 2019 e il 2021, la FIGC pare che stia lavorando sulla possibilità di “depotenziare”, le plusvalenze messe a bilancio dalle società di calcio, si sta ancora indagando sulle plusvalenze “sospette”, che avrebbero generato ricavi per decine di milioni senza spostamento di denaro, o pressoché nullo.

Alla luce di tutto ciò, la FIGC starebbe pensando di limitare il più possibile, l’utilizzo di questo strumento o meglio ancora sistema, per mettere in ordine i bilanci delle società quasi sempre in rosso, l’intenzione è quella di inserire una norma che indichi l’incidenza delle plusvalenze sul flusso di cassa, non chiedetemi di cosa si tratta tecnicamente, ma in parole povere dice: continuate a farlo, ma in maniera meno schifosa.

Basterebbe introdurre “l’indennizzo” percentuale, sui giocatori che vanno via a parametro zero e una severa penalizzazione ai club che pagano le tangenti, ops, mi scuso, le provvigioni ai procuratori, comunque la FIGC ritiene che depotenziando il sistematico uso delle plusvalenze “gonfiate”, i club non sarebbero più interessati a questa pratica, chiaramente la procedura non sarà immediata, perché bisognerà capire se e come potrà essere possibile sul piano civilistico.

La FIFA, durante un seminario sul regolamento sullo status e il trasferimento dei giocatori, ha elencato tutte le cifre del 2019 e ha indicano, che sono stati spesi sette miliardi di euro per i trasferimenti di calciatori, che 700 milioni sono andati in provvigioni agli agenti e solo 70 milioni alla formazione e ai compensi di solidarietà, una situazione che per il presidente Infantino e anche per me, deve cambiare.

Pare che si stia approntando un progetto di riforme del sistema dei trasferimenti, che affronterà anche i temi dei minori, i limiti alle dimensioni della squadra, le finestre dei trasferimenti e la grande questione delle commissioni, già i pagamenti per l'indennità di formazione ai club, che preparano i giocatori dovrebbe passare al 5% del totale dei trasferimenti.

Noi del Milan intanto ci godiamo il frutto del lavoro fatto da Gazidis, che nonostante tutto è riuscito a dimezzare un grosso passivo, senza mezzi e mezzucci, senza gonfiare plusvalenze e perdendo addirittura capitali, con le perdite a zero di Calhanoglu e Donnarumma, ha avuto la capacità di stringere nuovi accordi commerciali e partnership, per questo motivo Elliott lo aveva mandato a Milano, nello scetticismo generale.

Gazidis ha pure avuto la fortuna di scegliere Maldini, Massara, Boban e l'area scouting, che con un budget modesto hanno messo in piedi una squadra di tutto rispetto, con giovani rampanti e leader esperti, che hanno dato ancora più credibilità al lavoro di Gazidis, senza dimenticare il lavoro di Pioli, anche lui arrivato tra lo scetticismo generale, oscurato da Ragnick e poi, grazie alla sua caparbietà e l’incontro fatale con Ibra, hanno permesso la realizzazione di questo progetto.

Il Milan gioca un calcio coraggioso, moderno, dinamico, offensivo, entusiasmante, ma che deve fare ancora tanta dura esperienza, però è un Milan che domina e convince, sembra che proprio tutto questo, abbia fatto veramente breccia nel cuore di Romagnoli, tanto da trattare personalmente il suo rinnovo ed escludendo dalla trattativa Mino Raiola.

L’arroganza del suo agente, non avrebbe mai permesso un rinnovo con i rossoneri, o meglio, Raiola non è nuovamente il benvenuto al Milan, la dirigenza nell’eleganza di alto profilo che la contraddistingue, ha fatto bene a precisare di voler mantenere i rapporti professionali con tutti gli agenti, senza preclusione, ma il rapporto con Raiola si è inclinato moltissimo.

Però ora il giocatore deve passare ai fatti e dimostrare di volere davvero il Milan a tutti i costi, di buone intenzioni come quelle di Donnarumma ne abbiamo piene le scatole, se dovesse veramente ridursi l'ingaggio come ha fatto Tonali per restare, dimostrerà un grande senso di appartenenza, come quello di Sandro, oggi è fondamentale per il Milan, che sia fatto da milanisti.

Non ci sono più speranze invece per Kessie, che non è mai passato ai fatti, dimostrando di non volere davvero il Milan, tanto che Maldini sta valutando la possibilità di una separazione a gennaio, visto il rendimento condizionato dal rinnovo e che permetterebbe al Milan, di incassare un piccolo indennizzo, che sarebbe sempre utile, anche nella ricerca del sostituto, dato che il Tottenham vorrebbe anticipare il PSG, che invece vorrebbe prenderlo gratis a giugno.

Mi riallaccio ancora allo status e alla plusvalenza del giocatore, ribadisco che è tutta colpa delle regole che sono sbagliate e che va rivisto il sistema intero, ogni anno una società non può farsi prendere per il collo, da chi fa richieste così alte, anche perché la tentazione per chi: non è milanese, non è milanista, non ha legami particolari, di mettersi in gioco da un’altra parte per andare a guadagnare di più, è forte e legittima.


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