A seguito dell’indagine aperta sulle 62 plus valenze registrate tra il 2019 e il 2021, la FIGC pare che stia lavorando sulla possibilità di “depotenziare”, le plusvalenze messe a bilancio dalle società di calcio, si sta ancora indagando sulle plusvalenze “sospette”, che avrebbero generato ricavi per decine di milioni senza spostamento di denaro, o pressoché nullo.
Alla luce di tutto ciò, la FIGC starebbe
pensando di limitare il più possibile, l’utilizzo di questo strumento o meglio
ancora sistema, per mettere in ordine i bilanci delle società quasi sempre in
rosso, l’intenzione è quella di inserire una norma che indichi l’incidenza
delle plusvalenze sul flusso di cassa, non chiedetemi di cosa si tratta
tecnicamente, ma in parole povere dice: continuate a farlo, ma in maniera meno
schifosa.
Basterebbe introdurre “l’indennizzo”
percentuale, sui giocatori che vanno via a parametro zero e una severa
penalizzazione ai club che pagano le tangenti, ops, mi scuso, le provvigioni ai
procuratori, comunque la FIGC ritiene che depotenziando il sistematico uso
delle plusvalenze “gonfiate”, i club non sarebbero più interessati a questa
pratica, chiaramente la procedura non sarà immediata, perché bisognerà capire
se e come potrà essere possibile sul piano civilistico.
La FIFA, durante
un seminario sul regolamento sullo status e il
trasferimento dei giocatori, ha elencato tutte le cifre del 2019 e ha indicano,
che sono stati spesi sette miliardi di euro per i trasferimenti di calciatori, che
700 milioni sono andati in provvigioni agli agenti e solo 70 milioni alla
formazione e ai compensi di solidarietà, una situazione che per il presidente
Infantino e anche per me, deve cambiare.
Pare che si stia
approntando un progetto di riforme del sistema dei trasferimenti, che affronterà
anche i temi dei minori, i limiti alle dimensioni della squadra, le finestre dei
trasferimenti e la grande questione delle commissioni, già i pagamenti per
l'indennità di formazione ai club, che preparano i giocatori dovrebbe passare al
5% del totale dei trasferimenti.
Noi del Milan intanto ci godiamo il
frutto del lavoro fatto da Gazidis, che nonostante tutto è riuscito a dimezzare
un grosso passivo, senza mezzi e mezzucci, senza gonfiare plusvalenze e
perdendo addirittura capitali, con le perdite a zero di Calhanoglu e
Donnarumma, ha avuto la capacità di stringere nuovi accordi commerciali e
partnership, per questo motivo Elliott lo aveva mandato a Milano, nello
scetticismo generale.
Gazidis ha pure avuto la fortuna di
scegliere Maldini, Massara, Boban e l'area scouting, che con un budget modesto
hanno messo in piedi una squadra di tutto rispetto, con giovani rampanti e
leader esperti, che hanno dato ancora più credibilità al lavoro di Gazidis, senza
dimenticare il lavoro di Pioli, anche lui arrivato tra lo scetticismo generale,
oscurato da Ragnick e poi, grazie alla sua caparbietà e l’incontro fatale con
Ibra, hanno permesso la realizzazione di questo progetto.
Il Milan gioca un calcio coraggioso,
moderno, dinamico, offensivo, entusiasmante, ma che deve fare ancora tanta dura
esperienza, però è un Milan che domina e convince, sembra che proprio tutto
questo, abbia fatto veramente breccia nel cuore di Romagnoli, tanto da trattare
personalmente il suo rinnovo ed escludendo dalla trattativa Mino Raiola.
L’arroganza del suo agente, non avrebbe mai permesso un rinnovo con i rossoneri, o meglio, Raiola non è nuovamente il benvenuto al Milan, la dirigenza nell’eleganza di alto profilo che la contraddistingue, ha fatto bene a precisare di voler mantenere i rapporti professionali con tutti gli agenti, senza preclusione, ma il rapporto con Raiola si è inclinato moltissimo.
Però ora il giocatore deve passare ai
fatti e dimostrare di volere davvero il Milan a tutti i costi, di buone
intenzioni come quelle di Donnarumma ne abbiamo piene le scatole, se dovesse veramente
ridursi l'ingaggio come ha fatto Tonali per restare, dimostrerà un grande senso
di appartenenza, come quello di Sandro, oggi è fondamentale per il Milan, che
sia fatto da milanisti.
Non ci sono più speranze invece per
Kessie, che non è mai passato ai fatti, dimostrando di non volere davvero il
Milan, tanto che Maldini sta valutando la possibilità di una separazione a
gennaio, visto il rendimento condizionato dal rinnovo e che permetterebbe al
Milan, di incassare un piccolo indennizzo, che sarebbe sempre utile, anche nella
ricerca del sostituto, dato che il Tottenham vorrebbe anticipare il PSG, che
invece vorrebbe prenderlo gratis a giugno.
Mi riallaccio ancora allo status e alla
plusvalenza del giocatore, ribadisco che è tutta colpa delle regole che sono sbagliate e che va rivisto il sistema intero, ogni
anno una società non può farsi prendere per il collo, da chi fa richieste così
alte, anche perché la tentazione per chi: non è milanese, non è milanista, non
ha legami particolari, di mettersi in gioco da un’altra parte per andare a
guadagnare di più, è forte e legittima.
Nessun commento:
Posta un commento