mercoledì 19 dicembre 2018

Credo che sia il momento.


Per Milan-Fiorentina di sabato prossimo, sono già stati venduti oltre 50.000 biglietti, questo è la grande passione dei tifosi del Milan, è la passione di quelli che si fanno (io) quattro ore di macchina ad andare e quattro a tornare, con la nebbia e il gelo, di quelli che vanno via da casa alle 15 e tornano all’una di notte, di quelli che vorrebbero restare al Dall’Ara dopo la partita, per la mortificazione che questo caro e vecchio Milan non gli risparmia più negli ultimi anni.
A Bologna è sceso in campo il peggior Milan della stagione, ancora peggiore di quello di Atene, un Milan da zero assoluto (come la temperatura) che fallisce per la seconda volta consecutiva, un tentativo di fuga verso la qualificazione in Champions League, mi dispiace per il Bologna, ma con questa squadra non meritano di giocare in serie A e fare zero a zero con una squadra del genere è da incubo.
Poco spettacolo, zero gol e tanta, tanta noia, purtroppo è una storia già vista, sempre la stessa, quella contro il Torino e quella di Atene, solo per citare i fallimenti più recenti, non capisco come si può fare ad avere per due volte in 10 giorni l’opportunità di allungare sulle inseguitrici e non riuscire a farlo, anche perché poi alla lunga così ti fai raggiungere da Lazio e Roma, senza dimenticare che in corsa di sono anche Atalanta, Sassuolo, Sampdoria e Fiorentina.
Continuando così non so a questo punto il Milan dove potrà arrivare, la classifica è corta e rischia di essere risucchiato dalle quattro squadre che ho detto prima, mettendo in pericolo anche un posto in Europa League (che al Milan non serve), ecco perché credo che sia arrivato il momento del cambio in panchina, con Torino e Bologna abbiamo perso 4 punti in classifica, incrementando il margine di distacco con la Lazio di soli due punti e potevano essere sei.
È il momento di cambiare perché il Milan è una squadra senza gioco, senza grinta, senza anima, senza cazzimma, una squadra con un possesso palla sterile, di soli passaggi orizzontali, senza mai un affondo, una verticalizzazione, un uno conto uno, è il momento di cambiare perché queste sono partite che una squadra che vuole andare in Champions deve vincere.
Bisogna cambiare perché la squadra non si esprime come potrebbe, è un Milan sempre più impalpabile ed inconcludente, mi aspettavo una squadra vogliosa e propositiva, una squadra che volesse riscattare l’eliminazione dall’Europa e invece si è visto tutto il contrario, una squadra sempre più inconsistente e sempre più sterile in attacco, all’orizzonte non si vede nessuna possibilità di miglioramento per uscire da questa situazione.
È mancata la reazione all’uscita dall’Europa League e Gattuso dopo una partita del genere e l’esclusione dalle coppe, deve considerarsi il responsabile di questi ultimi fallimenti, di quelle occasioni per dare un senso alla stagione, è un Milan che ha enormi difficoltà nel gioco e Gattuso è il primo responsabile, anche con un organico limitato, è un Milan che nelle ultime tre partite ha ottenuto due pareggi e una sconfitta, con squadre nettamente inferiori anche in questo momento particolare.
Dunque, si deve provare a cambiare guida tecnica se non vuole perdere il quarto posto, perché l'obiettivo del Milan è arrivare in Champions e non ci possiamo arrivare con una squadra troppo “scolastica”, con giocatori statici, con solo sfondamenti centrali quasi impossibili e con un sempre più deludente Higuain, che non sta rendendo per quello che ci si aspettava e che non ha la certezza del riscatto.
Comunque, tanti auguri al mio vecchio Milan che il 16 dicembre ha compiuto 119 anni, adesso ci attendiamo nuovi successi e che il prossimo compleanno, quello tondo dei 120 anni arrivi con il passaggio dei gironi di Champions League alla fase ad eliminazione diretta e non mesto come quello di questo compleanno, speriamo che da adesso possa essere un Milan diverso, più motivato e propositivo.
Gli ultimi dieci giorni non sono stati una festa, sono stati difficili e snervanti, nella lunga attesa dopo la figuraccia di Atene, un’attesa per cancellare una prestazione, che per certi versi è molto più spiegabile di quanto si possa pensare e invece dopo Atene la noia, una prestazione modesta, con la solita mancanza di personalità, mi aspettavo una risposta importante dalla squadra e in special modo da Higuain.
La sentenza Uefa giudicata da molti troppo severa, anche o soprattutto per la brevità del tempo concesso per il rientro del passivo, porterà il Milan a puntare su giocatori che poi si possono rivendere, per realizzare quelle "plusvalenze", che come hanno fatto l’Inter e la Roma, gli permetteranno di risanare il bilancio nei prossimi 3 anni.
Si comincerà chiaramente dai giocatori che ci sono attualmente in organico, perché oltre ad aumentare i ricavi, il Milan dovrà privarsi di alcuni pezzi pregiati per rimettere i conti a posto entro 2021, non saranno venduti i calciatori “peggiori”, ma quelli che assicurano un’opportuna plusvalenza e che diano un favorevole apporto economico alla società.
Elliott, come sappiamo, non ha rilevato il Milan per tenerlo ed ha come obiettivo primario, quello di sistemare il bilancio per venderlo, possibilmente ad un nuovo proprietario che riporti il Milan dove gli compete e la linea da seguire è chiara: acquistare e crescere i giovani, per poi fare cassa, sanare il bilancio e reinvestire.
I primi indizi propendono su Donnarumma e Suso, che sono quelli che potrebbero portare nelle casse del Milan una novantina di milioni, forse anche cento, ecco perché è controproducente avere come quarto portiere il diciottenne Plizzari, che ha delle enormi potenzialità, ma non è ancora pronto per la serie A, deve crescere e a gennaio potrebbe farlo in prestito al Padova.
Il giovane portiere potrebbe così per sei mesi, continuare il suo processo di crescita in un campionato più allenante rispetto a quello Primavera, ma a Suso e Donnarumma presto potrebbe aggiungersi anche Calhanoglu, il turco ha avuto un’involuzione inspiegabile e il Milan potrebbe cederlo già a gennaio, con Paquetà che potrebbe prendere il suo posto come esterno sinistro.
Entrando nel merito della formazione, si potrebbe cambiare ancora modulo, passando al 4-3-1-2, così si avrebbe la possibilità di giocare con le due punte (istruite a dovere però), di avere alle loro spalle chi gli organizza il gioco (Paquetà o anche Fabregas) e un centrocampo a tre con il Play.
Il problema caso mai sarebbe, quello di trovare un acquirente che lo paghi 20 milioni di euro per Calhanoglu, quello che è stato speso nel 2017 prendendolo dal Leverkusen, il Lipsia sembrerebbe interessato, ma non ha ancora avanzato una proposta ufficiale e poi ci sarebbe la questione Fabregas, legata anche l’affare Bakayoko, che dopo essersi finalmente integrato, potrebbe lasciare il Milan a fine campionato, considerando fuori portata il riscatto di 35 milioni.
Il Milan non potrà fare spese pazze, il pareggio di bilancio imposto dall’Uefa peserà sulle scelte e il budget invernale sarà investito solo per il centrocampo e l’attacco, Fabregas a centrocampo (sfumato anche Sensi) che non è adatto al 4-4-2 e per cui è pronto un contratto di due anni a mezzo, mentre per l’attacco è spuntata l'idea Muriel, il Siviglia lo ha pagato 22 milioni dalla Sampdoria e ne vorrebbero almeno 12, oppure un'operazione in prestito con obbligo di riscatto, il Milan invece preferirebbe un prestito con diritto di riscatto.

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