Per Milan-Fiorentina di
sabato prossimo, sono già stati venduti oltre 50.000 biglietti, questo è la
grande passione dei tifosi del Milan, è la passione di quelli che si fanno (io)
quattro ore di macchina ad andare e quattro a tornare, con la nebbia e il gelo,
di quelli che vanno via da casa alle 15 e tornano all’una di notte, di quelli
che vorrebbero restare al Dall’Ara dopo la partita, per la mortificazione che
questo caro e vecchio Milan non gli risparmia più negli ultimi anni.
A Bologna è sceso in campo il peggior
Milan della stagione, ancora peggiore di quello di Atene, un Milan da zero
assoluto (come la temperatura) che fallisce per la seconda volta consecutiva, un tentativo di fuga verso la qualificazione in
Champions League, mi dispiace per il Bologna, ma con questa squadra non
meritano di giocare in serie A e fare zero a zero con una squadra del genere è
da incubo.
Poco spettacolo, zero gol
e tanta, tanta noia, purtroppo
è una storia già vista, sempre la stessa, quella contro il Torino e quella di
Atene, solo per citare i fallimenti più recenti, non capisco come si può fare
ad avere per due volte in 10 giorni l’opportunità di allungare sulle
inseguitrici e non riuscire a farlo, anche perché poi alla lunga così ti fai
raggiungere da Lazio e Roma, senza dimenticare che in corsa di sono anche Atalanta,
Sassuolo, Sampdoria e Fiorentina.
Continuando così non so a questo punto il Milan
dove potrà arrivare, la classifica è corta e rischia di essere risucchiato
dalle quattro squadre che ho detto prima, mettendo in pericolo anche un posto
in Europa League (che al Milan non serve), ecco perché credo che sia arrivato
il momento del cambio in panchina, con Torino e Bologna abbiamo perso 4 punti
in classifica, incrementando il margine di distacco con la Lazio di soli due punti
e potevano essere sei.
È il momento di cambiare perché il Milan è
una squadra senza gioco, senza grinta, senza anima, senza cazzimma, una squadra
con un possesso palla sterile, di soli passaggi orizzontali, senza mai un
affondo, una verticalizzazione, un uno conto uno, è il momento di cambiare
perché queste sono partite che una squadra che
vuole andare in Champions deve vincere.
Bisogna cambiare perché
la squadra non si esprime come potrebbe, è un Milan sempre più impalpabile ed
inconcludente, mi aspettavo una squadra vogliosa e propositiva, una squadra che
volesse riscattare l’eliminazione dall’Europa e invece si è visto tutto il contrario,
una squadra sempre più inconsistente e sempre più sterile in attacco, all’orizzonte
non si vede nessuna possibilità di miglioramento per uscire da questa
situazione.
È mancata la reazione all’uscita dall’Europa
League e Gattuso dopo una partita del genere e l’esclusione dalle coppe, deve
considerarsi il responsabile di questi ultimi
fallimenti, di quelle occasioni per dare un senso alla stagione, è un Milan che
ha enormi difficoltà nel gioco e Gattuso è il primo responsabile, anche con un
organico limitato, è un Milan che nelle ultime tre partite ha ottenuto due
pareggi e una sconfitta, con squadre nettamente inferiori anche in questo
momento particolare.
Dunque, si deve provare a
cambiare guida tecnica se non vuole perdere il quarto posto, perché l'obiettivo
del Milan è arrivare in Champions e non ci possiamo arrivare con una squadra
troppo “scolastica”, con giocatori statici, con solo sfondamenti centrali quasi
impossibili e con un sempre più deludente Higuain, che non sta rendendo per
quello che ci si aspettava e che non ha la certezza del riscatto.
Comunque, tanti auguri al
mio vecchio Milan che il 16 dicembre ha compiuto 119 anni, adesso ci attendiamo
nuovi successi e che il prossimo compleanno, quello tondo dei 120 anni arrivi
con il passaggio dei gironi di Champions League alla fase ad eliminazione
diretta e non mesto come quello di questo compleanno, speriamo che da adesso
possa essere un Milan diverso, più motivato e propositivo.
Gli ultimi dieci giorni non sono stati una festa,
sono stati difficili
e snervanti, nella lunga attesa dopo la figuraccia di Atene, un’attesa per
cancellare una prestazione, che per certi versi è molto più spiegabile di
quanto si possa pensare e invece dopo Atene la noia, una prestazione modesta, con
la solita mancanza di
personalità, mi aspettavo una risposta importante dalla squadra e in special
modo da Higuain.
La sentenza Uefa giudicata
da molti troppo severa, anche o soprattutto per la brevità del tempo concesso
per il rientro del passivo, porterà il Milan a puntare
su giocatori che poi si possono rivendere, per realizzare quelle
"plusvalenze", che come hanno fatto l’Inter e la Roma, gli
permetteranno di risanare il bilancio nei prossimi 3 anni.
Si comincerà chiaramente dai giocatori che ci
sono attualmente in organico, perché oltre ad
aumentare i ricavi, il Milan dovrà privarsi di alcuni pezzi pregiati per
rimettere i conti a posto entro 2021, non saranno venduti i calciatori
“peggiori”, ma quelli che assicurano un’opportuna plusvalenza e che diano un favorevole
apporto economico alla società.
Elliott, come sappiamo, non ha rilevato il Milan per tenerlo
ed ha come obiettivo primario, quello di sistemare il bilancio per venderlo,
possibilmente ad un nuovo proprietario che riporti il Milan dove gli compete e
la linea da seguire è chiara: acquistare e crescere i
giovani, per poi fare cassa, sanare il bilancio e reinvestire.
I primi indizi propendono su Donnarumma e Suso,
che sono quelli che potrebbero portare nelle casse del Milan una novantina di
milioni, forse anche cento, ecco perché è controproducente avere come quarto
portiere il diciottenne Plizzari, che ha delle enormi potenzialità, ma non è
ancora pronto per la serie A, deve crescere e a gennaio potrebbe farlo in prestito
al Padova.
Il giovane portiere potrebbe così per sei mesi, continuare
il suo processo di crescita in un campionato più allenante rispetto a quello
Primavera, ma a Suso e Donnarumma presto potrebbe aggiungersi anche Calhanoglu, il turco ha
avuto un’involuzione inspiegabile e il Milan potrebbe cederlo già a gennaio,
con Paquetà che potrebbe prendere il suo posto come esterno sinistro.
Entrando nel merito della formazione, si potrebbe
cambiare ancora modulo, passando al 4-3-1-2, così si avrebbe la possibilità di
giocare con le due punte (istruite a dovere però), di avere alle loro spalle chi
gli organizza il gioco (Paquetà o anche Fabregas) e un centrocampo a tre con il
Play.
Il problema caso mai sarebbe, quello di trovare
un acquirente che lo paghi 20 milioni di euro per Calhanoglu, quello che è
stato speso nel 2017 prendendolo dal Leverkusen, il Lipsia sembrerebbe
interessato, ma non ha ancora avanzato una proposta ufficiale e poi ci sarebbe
la questione Fabregas, legata anche l’affare
Bakayoko, che dopo essersi finalmente integrato, potrebbe lasciare il Milan a
fine campionato, considerando fuori portata il riscatto di 35 milioni.
Il
Milan non potrà fare spese pazze, il pareggio di bilancio imposto dall’Uefa
peserà sulle scelte e il budget invernale sarà investito solo per il
centrocampo e l’attacco, Fabregas a centrocampo (sfumato anche Sensi) che non è
adatto al 4-4-2 e per cui è pronto un contratto di due anni a mezzo, mentre per
l’attacco è spuntata l'idea Muriel, il Siviglia lo
ha pagato 22 milioni dalla Sampdoria e ne vorrebbero almeno 12, oppure
un'operazione in prestito con obbligo di riscatto, il Milan invece preferirebbe
un prestito con diritto di riscatto.
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