venerdì 14 dicembre 2018

Se siamo fuori ci sarà un perché?


Per non parlare di Calhanoglu e della complicità di Gattuso nel tenerlo in campo, anche contro il Torino il Milan non mi è piaciuto, quindi non stiamo parlando di un caso isolato, per lunghi tratti i granata si sono fatti preferire specialmente nel pressing e nella determinazione, sono stati migliori, come migliore è stato l’Olympiacos, al di là degli episodi che sono costati l'eliminazione, si tratta di squadre di livello molto al di sotto del Milan.
L’eliminazione del Milan dall'Europa League, è stato totalmente influenzato dagli episodi che ha citato Leonardo, la battuta del corner da cui è nato il vantaggio, non si vede per intero e dal rigore inesistente, ma come dice Adani, l’eliminazione non sta nella partita di Atene e negli episodi scandalosi, l’eliminazione del Milan sta nel suo percorso in Europa League.
Su sei partite il Milan è andato sotto cinque volte, ha sempre preso gol (come in campionato del resto), due gol dal Dudelange (quello che lo hanno condannato), ha perso in caso con il Betis (che in Spagna è settima in classifica) e con Olympiakos in una partita decisiva e in Lussemburgo ha vinto solo con un gol di scarto, sono queste le cose che fanno il dettaglio finale, ovvero l’eliminazione e oggi il Milan paga questo percorso sciagurato, questo percorso negativo sempre di rincorsa e di affanno, proprio come in campionato.
Sono parzialmente d’accordo su alcune cose con Leonardo, ma non sono d’accordo quando dice che il Milan è una squadra in costruzione, perché è la stessa squadra dell’anno scorso, non siamo brillanti oggi e non lo eravamo lo scorso anno, non dobbiamo dimenticare poi, che il Milan ha vinto una sola partita delle ultime quattro della fase a gironi, solo quella a San Siro contro il Dudelange.
Il Milan doveva arrivare ad Atene già qualificato per il girone in cui era, aveva tutte le qualità per poterlo fare e non lo ha fatto, quest’anno il Milan doveva fare uno step in più, passare il girone e almeno due eliminazioni dirette, ora in campionato si ha l’obbligo di arrivare in Champions League, anche l’anno scorso sentivo dire che la squadra “Deve crescere sulla mentalità vincente e credere nei propri mezzi”, ma questa crescita quanto deve durare.
Higuain e Calhanoglu al momento attuale non sono nelle condizioni di giocare, mi dispiace ma è così, forse per mantenere il quarto posto sarebbe meglio trovare altre soluzioni e non parliamo di assenze per cortesia, perché Zapata e Abate stanno facendo bene e Bakayoko è stato il migliore in campo, quindi sono i presenti caso mai quelli che bisogna rimpiangere.
In buona sostanza abbiamo regalato partita e qualificazione all’Olympiacos senza alcuna scusante, non si poteva e non si doveva perdere ed è giusto che il Milan se ne vada a casa, visto che non siamo stati più forti dell’avversario, più forti dell’arbitro e più forti di tutti gli episodi, abbiamo sbagliato l’impossibile e insistito su un Calahnoglu che continua ad essere nullo, oltre al rendimento scadente di Higuain.
Abbiamo consegnato il passaggio del turno ad un avversario decisamente inferiore, la squadra è sempre in affanno e subisce una grande quantità di tiri, sempre da chiunque e da tutte le posizioni, traccheggiamo troppo nelle ripartenze e sotto porta, le seconde linee vengo utilizzate poco e spesso non danno nessuna affidabilità, ci sarebbe pure da dire che è difficile entrare in un gioco che non c’è.
I numeri in Europa League sono impietosi e le responsabilità sono di tutti, adesso occorrono scelte drastice sul mercato e se è il caso anche sull’allenatore, la clamorosa eliminazione chiaramente mette Gattuso di nuovo a rischio, è tornato in discussione e comunque credo che sarà fuori per la prossima stagione, la sentenza UEFA è arrivata nella stessa serata, visto che era stato deciso di non ufficializzarla prima della partita.
Sentenza o no, sfumato Ibrahimovic e a quanto pare pure Quagliarella, resta comunque la necessità di avere in organico una terza punta che possa alternarsi a Cutrone ed Higuain con lo stesso peso specifico e che deve costare pochissimo, così adesso nel mirino del Milan è entrato Batshuayi già per gennaio.
Ma anche questa non è una situazione semplice, primo perché è in prestito al Valencia e secondo perché percepisce 8 milioni di euro a stagione, l’unico appiglio positivo è il fatto che il rapporto con Marcelino, tecnico degli spagnoli non va a gonfie vele e quindi potrebbe ritornare al Chelsea, che a sua volta lo potrebbe prestare al Milan e arrivare insieme a Fabregas, entrambi in prestito.
Ma questa non è l’unica manovra su cui sta lavorando Leonardo per attacco e centrocampo, mentre per la difesa potrebbe restare così almeno fino a giugno e si torna a parlare di nuovo di Pato, i contatti ora sono sempre più frequenti, il brasiliano avrebbe già dato la sua disponibilità a un trasferimento al Milan, ma bisogna trovare l'accordo con il Tianjin per un prestito secco.

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