domenica 9 dicembre 2018

Mancata una grossissima occasione


Il campionato con tutti quei pareggi, aveva confezionato un bel regalo per il Milan, che doveva solo metterci sopra il fiocco da tre punti e invece contro il Torino i rossoneri hanno buttato via la grande possibilità di recuperare tre punti all’Inter terza in classifica e staccare di tre punti la Lazio quinta, per non parlare del gruppetto “Europa League”: Torino, Atalanta, Roma, Sassuolo e Parma, che sarebbero rimasti a 7 punti.
Il Milan doveva, accorciare la classifica e consolidare il quarto posto, in parte ci è riuscito, ma dovevamo mettere anche punti in cascina per i giorni più brutti, ovvero per quando torneremo a incontrare Napoli e Roma, non voglio sentire parlare di squadra “incerottata”, perché se andiamo ad analizzare: la coppia di attaccanti è quella titolare, tanto titolare che non vogliono prendere Ibrahimovic.
Suso, Calhanoglu e Kessie sono titolari, mancherebbe Biglia ma, Bakayoko ha fatto bene e nel 4-4-2 ci sta meglio di Biglia, Calabria e Rodriguez sono i titolari e Abate con Zapata sono stati impeccabili, non hanno fatto rimpiangere per niente i titolari, quale squadra decimata?
Più tosto dobbiamo dire che questo Milan fa un passo avanti e due indietro, tradisce sempre le aspettative perché non sa ancora gestire le situazioni da grande squadra, il fatto che tutte avevano pareggiato e a loro si apriva la possibilità di “cacciare” il terzo posto li ha “scaricati”, come se il risultato fosse stato già acquisito, mentalità da squadretta di provincia che non è abituata a queste cose.
Gli attaccanti sono arrivati sempre in ritardo sulla palla, tanti, troppi errori tecnici e tattici individuali, poi non parliamo del pressing, anche una squadra di amatori lo fa in maniera più organizzato, Massaro sostiene che Gattuso è bravissimo a mettere in campo chi sta meglio, chi gli dà più affidabilità e allora perché ancora Calhanoglu?
Il Milan ha giocato per un’ora in dieci uomini e poi è possibile che sbagliamo da anni tutte le ripartenze, capisco che non si deve snaturare il proprio gioco, ma se l’avversario ti chiude tutte le linee di passaggio, molla il fraseggio basso e metti la palla lunga dietro i difensori avversari, quando lo ha fatto abbiamo creato qualcosa.
Il Milan oggi non è ancora una grande squadra e lasciamo perdere gli infortuni, mentalmente è una provinciale, si perde sempre nel momento topico, ed è questo quello che mi fa paura, perché giovedì c’è un altro momento decisivo con l'Olympiacos ed è lì che si vede la crescita della squadra, che è fatta di 25 giocatori e non solo dagli infortunati.
Analizzo le parole di Gattuso, è vero che non ci sono squadre abbordabili e che il Torino ha fatto una grande partita, ma non è l’atteggiamento di una squadra che deve a tutti i costi raggiungere la Champions e non è vero che il Milan ha fatto ciò che doveva fare, perché doveva fare di più e meglio, perché doveva vincere, non è il centrocampo che risente delle due punte, sono Suso che non rientra e Calahnoglu che non c’è.
Non ci si può arrampicare sugli specchi con frasi fatte per non esporre i calciatori, qualcuno non ha giocato al massimo e le singole prestazioni hanno coinvolto tutta la squadra, in buona sostanza, ma se sono questi Calhanoglu ed Higuain e il centrocampo ne soffre, passiamo al 3-4-3, con Suso e Castillejo con Cutrone, Calabria e Laxalt ai fianchi di Baka e Kessie, Abate, Zapata e Rodriguez in difesa come contro la Lazio.
Comunque, il Milan già prima degli infortuni di Biglia e Bonaventura, sarebbe andato a gennaio in cerca di un centrocampista, sostanzialmente quel Milinkovic-Savic che non è mai arrivato, adesso se non fosse stato per il cambio di modulo ne servirebbe due di centrocampisti e più che il laziale servirebbe un regista, eccezion fatta se il Milan non cambia ancora modulo.
In qualsiasi modo servono comunque anche un difensore e un attaccante oltre a Paquetà, il Milan prenderà almeno tre giocatori, il problema però è che a gennaio non è facile trovare dei giocatori da Milan e pronti, se escludiamo Fabregas per motivi “aziendali” i nomi sono sempre gli stessi, Sensi, Baselli e Denis Suarez, profili senza dubbio accattivanti per la costruzione di un progetto.
Scelte improntati per il futuro ma anche per il presente quindi, il possibile no di Gazidis giustificherebbe in questo caso, l’accantonamento di Ibra e Fabregas che non rientrano nella politica del nuovo amministratore delegato, ma l’UEFA con la sua sentenza permetterà questo tipo di investimenti sul mercato? la qualità di certo non mancherebbe, ma oltre agli investimenti, questi talenti (vedi Andrè Silva) avrebbe bisogno di fiducia e spazio per ambientarsi, c’è lo possiamo permettere?
Forse meglio a gennaio virare sui parametri zero eccellenti come Martial, senza dimenticare che i gol di Ibra sarebbero fondamentali per la conquista di un posto in Champions, Raiola dopo le liti con Mirabelli, vuole tenere buoni rapporti con il nuovo Milan, ma Gazidis non vuole rifilato il pacco Balotelli e non intende nemmeno pagare le altissime commissioni a Raiola, facendo capire di non essere d’accordo su questo tipo di “spese”, come ha dimostrato negli ultimi anni all’Arsenal.
Prima di parlare di cessioni, voglio rivolgere un saluto a Prandelli nuovo allenatore del Genoa, non sarà un grandissimo allenatore ma secondo me è un allenatore che può stare benissimo in serie A, meglio di tanti altri che lo fanno e a proposito, il Milan è interessato al giovane Kouame e potrebbe proporre al Genoa due giocatori particolarmente graditi dai rossoblù e da Prandelli.
I giocatori in questione sono Bertolacci e Montolivo, per il 21enne attaccante ivoriano, Leonardo pare ne abbia già parlato con Preziosi, che però non vorrebbe cedere il giocatore a gennaio, tra le trattative in uscita a gennaio oltre ai già citati, lascerà sicuramente il Milan Halilovic, che lascerà il posto a Paquetà.
Dopo essere rientrato dall’esperienza alla Ternana, Plizzari finito in panchina a fare il terzo portiere chiede spazio, onestamente è un vero peccato stroncare la carriera di quello che viene indicato come successore di Gigio, per lui si prospetta a gennaio la possibilità di continuare a crescere al Padova, sempre se Antonio Donnarumma non dovesse cambiare squadra, perché allora potrebbe anche restare fino a giugno.


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