Tanti, troppi infortuni e recuperi molto lenti, giocatori che non sono riusciti a fare il salto di qualità, che non crescono tecnicamente, in continuità e nell’impegno, che hanno perso l’abnegazione e voglia di continuare a dare il massimo, tutte cose che aumentano i dubbi e le perplessità sul 4-2-3-1, questo sistema funzionava alla perfezione, sia con i titolare che con le riserve, ma da qualche mese a questa parte, per le cose che ho detto prima, quando il Milan gioca con le riserve, i risultati non sono gli stessi di prima.
Sembra come se fossimo tornati ad un anno fa, quando vincere, pareggiare o perdere non interessava a nessuno e dopo aver cullato per diversi mesi il sogno scudetto, è arrivato il momento di difendere con le unghie e con i denti il vero obiettivo stagionale, che è un posto in Champions League, ma per farlo bisogna cambiare subito ritmo, perché per il momento abbiamo un’andatura da sesto posto.
Il Milan non può concedersi più altri passi falsi, perché le squadre che stanno dietro in classifica sono sempre vicine e alla fine del campionato mancano ancora tante partite, la vittoria con la Roma sembrava avere riportato tutto al suo posto, ma contro l'Udinese si è visto che purtroppo il momento difficile non è ancora passato.
La presenza di Zlatan al Festival di Sanremo ha attirato non poche polemiche e il dubbio sul suo “finto” l’infortunio è palese, conoscendo Ibra però sembra una follia, a 40 anni la sua professionalità non è in discussione, è il primo ad arrivare a Milanello e l’ultimo ad andare via.
Per Milan-Udinese era allo stadio, avrebbe potuto esserci anche come riserva in panchina, senza ricorrere ad un “finto” infortunio, che lo terrebbe fermo non solo con Udinese e Verona, ma anche per l’andata contro lo United e forse anche con il Napoli, se non addirittura anche per il ritorno contro il Manchester e la Fiorentina prima della sosta.
Il vero problema al di là del “finto” o vero infortunio, è l’assenza dal campo per 20-30 giorni e per tutte queste partite, del giocatore più importante, ecco perché bisogna rivedere l’assetto tattico del Milan e bisogna programmare il futuro senza Ibrahimovic, che è stato fondamentale per il rilancio del Milan, ma che non è eterno, magari gli si può proporre un ruolo da riserva o da dirigente vicino alla squadra, per continuare a guidare e fare crescere questi ragazzi.
Oltre a questo sul mercato, saranno decisive le prestazioni dei singoli, nonché il piazzamento finale in campionato, il Milan parte da un asse portante ben definito, solo che al momento molti punti fermi, non sono ancora certi, tra questi Donnarumma, Calhanoglu, Ibrahimovic e adesso ci metto anche Romagnoli.
I punti fermi su cui può puntare restano: Kjaer, Calabria, Theo Hernandez, Kessie, Bennacer e Rebic, quindi a parte i tre che devono rinnovare, il Milan ha bisogno di giocatori importanti, se resta questo modulo, uno sicuramente in attacco a destra, così come servirà un trequartista che sia alternativa a Calhanoglu, un centravanti in grado di non far rimpiangere Ibra e un difensore centrale di livello superiore a Romagnoli.
Quindi prima di pensare ai rinforzi, diventa fondamentale chiudere i rinnovi e poi i prolungamenti in scadenza al 30 giugno 2022, per potersi concentrare sugli acquisti e anche sui riscatti, sono sicuro che Meitè, Dalot e Diaz torneranno alle rispettive società, l’unico che secondo me sarà riscattato e Tomori, costa 28 milioni e non credo che il Chelsea si muova da questa cifra, però Tomori è un calciatore importante che sta convincendo tutti e sarebbe una scelta non solo per il presente, ma soprattutto per il futuro.
Il Milan a gennaio ha insistito per strappare un diritto di riscatto, proprio perché c’era già una mezza intenzione di puntare sul centrale inglese, perché il Milan aveva già intravisto enormi potenzialità in questo giocatore, 28 milioni in questo periodo per il Milan non sono pochi, ma se si sacrificasse Romagnoli, con i soldi di Alessio, si potrebbe finanziare il riscatto di Tomori.
Tomori è un difensore veloce, intelligente nella lettura delle azioni ed è un marcatore spietato, che non ti concede nulla, capace di adattarsi al nostro campionato in pochi giorni, ha grandi margini di miglioramento, un altro calciatore con cui il Milan da tempo dialoga con i suoi agenti, è Otavio del Porto, potrebbe essere il trequartista alternativo a Calhanoglu, ma potrebbe essere utilizzato anche come esterno destro, un altro ruolo scoperto e per il quale sembra che il Milan stia rallentando per Thauvin.
Gli agenti del 26enne Otavio e la dirigenza rossonera, sembra che abbiano avuto contatti proficui, il giocatore è in scadenza con il Porto, l’operazione non è ancora conclusa, ma la distanza tra domanda e offerta sembra essersi assottigliata.
Anche la trattativa per il rinnovo di Calhanoglu, nelle ultime ore sembra abbia avuto un’accelerazione positiva, con il giocatore che ha ribadito di voler continuare a giocare con il Milan, Maldini e Massara sono ottimisti e pensano di poter raggiungere finalmente l’accordo.
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