In un campo tradizionalmente difficile e contro il Verona ammazza grandi, il Milan veramente a sorpresa, ha dimostrato di esserci e di volere rimane nella scia dell’Inter per lo scudetto, poi alla fine magari saranno i cugini a festeggiare, ma finché il Milan potrà seguirà questa scia, male che vada, dovrebbe portare ad un posto Champions.
Senza Ibra, Rebic,
Mandzukic, Calhanoglu, Bennacer, Theo e con
Tonali a mezzo servizio, il Milan non ha mollato e ha ottenuto una vittoria
molto importante, con le seconde linee che stavolta non hanno fatto rimpiangere
i big assenti, ha espugnato il "Bentegodi" e ha portato a casa tre
punti pesantissimi per la Champions.
È stata una vittoria di carattere e qualità, una
partita comandata dal primo all'ultimo minuto e finita con il classico 2 a 0
con un gol per tempo, il Milan è andato in vantaggio con Krunic nel primo tempo
(rete splendida su punizione) e poi ha raddoppiato con Dalot nel secondo tempo
(altro gol bellissimo), complice però e dobbiamo dirlo, un Verona irriconoscibile
con le pile scariche.
Io però non mi illudo, è vero che il Milan ha dimostrato
di essere ancora vivo, ha mantenuto il distacco dall'Inter, ha mantenuto le
distanze dalla Juventus, dalla Roma e dal Napoli, si è avvantaggiata di tre
punti su Atalanta e Lazio, però dopo la partita con l’Udinese voglio restare
cauto, se e sottolineo se, dovesse continuare così in campionato, lo scudetto
resterebbe ancora un sogno anche se quasi impossibile, ma il ritorno in
Champions (che è una necessità), quello dovrebbe essere possibile.
Questo è il momento di cominciare a fare i conti con la classifica,
l’Inter a 62 al di là della “fuga”, solo lei può perdere lo scudetto, forse con
Conte i blackout di fine stagione degli anni scorsi, non dovrebbero
verificarsi, ma se dovesse continuare ad essere la “pazza Inter”, allora è
esatto considerare una lotta a tre (Inter, Milan e Juventus) per lo scudetto.
Il Milan a 56 a Verona ha rischiato
il minimo sindacale, la difesa si è mossa con ordine e la squadra ha tenuto in
mano costantemente le redini del gioco, se continuerà così, con questo sontuoso
Kessié in mezzo al campo, la differenza potrebbe essere quella di arrivare tra
il secondo o il terzo posto con la Juventus (Juventus 52*, * una partita
in meno), sempre che l’Inter non si suicida da
sola.
Roma a 50 e Atalanta a 49, rispettivamente a 12 e a 13 punti di
distanza dall’Inter, per lo scudetto mi sembrano tagliate fuori, per la
Champions indubbiamente no ed è per questo che
bisogna stare molto cauti, più attardate invece mi sembrano Napoli a
44** (** due partite in meno) e Lazio a 43* (* una partita in meno), ma pienamente in corsa per l’Europa League.
Il Milan ha ottenuto un
successo strameritato e fondamentale, ma se ci incartiamo ancora in partite del
tipo Spezia o Udinese, ho paura che per la Champions si mette male, ecco perché
il secondo posto deve essere difeso comunque e visto che quando il Milan riesce
a passare in vantaggio per primo poi vince sempre, dovremmo trovare il modo di
segnare sempre subito, cosa che mi sembra impossibile se si continua con Leao
centravanti.
Ora il Milan
non deve mollare fino alla fine, nel calcio mai dire mai e poi alla fine se lo
scudetto non dovesse arrivare, andrà bene anche il secondo, il terzo o
addirittura anche il quarto posto, tutti buoni per la qualificazione in
Champions League, l’atteggiamento
tecnico-tattico stavolta ha permesso al Milan, al contrario delle ultime
partite, di togliere spazio e tempi di reazione agli avversari in fase di non
possesso, recuperando tante seconde palle ed esprimendo delle buone trame di
gioco con palla a terra.
La speranza ancora una volta è quella che,
sia tornata la squadra che nelle situazioni di difficoltà sa trovare risorse
fisiche, mentali e la voglia di lottare tutti insieme, che escluso Roma e
Verona sembrano smarrite e che arrivino in fretta buone notizie dall’infermeria
soprattutto in attacco, perché non possiamo pensare di: puntare allo scudetto;
ad un posto in Champions o ad andare più avanti possibile in Europa League, con
il solo Leao la davanti.
Sono ancora lontani i rientri di Ibrahimovic e Mandzukic, mentre Theo Hernandez e Rebic pur lavorando a parte, potrebbero esserci contro lo United, perché ora è il momento di pensare al Manchester, il Verona non è lo United, ma a fronte dell'ottima prestazione di squadra, affrontare i “diavoli rossi” adesso è meno preoccupante.
Gigio è quello che ha preso il voto più basso, anche perché non ha
dovuto fare nessuno intervento particolare, bravo, bravissimo nella gestione del
pallone con i piedi, Calabria ha giocato con la solita quantità e qualità, Tomori
è stato praticamente perfetto, eccetto il retropassaggio corto a Donnarumma, Romagnoli
stavolta è attento, mentre Dalot che nelle sue ultime apparizioni non aveva
fatto bene, a Verona si dimostra diligente nelle due fasi e realizza un gol
bellissimo.
Kessie è stato il migliore in campo, letteralmente
mostruoso, domina in mezzo al campo con potenza fisica e con intelligenza
tattica e tecnica, sta diventando sempre più il metronomo del centrocampo, poi
finalmente Meite, che a parte qualche errore nell’impostazione nei primi
minuti, domina anche lui con Kessie a centrocampo.
Anche Saelemaekers ha ritrovato il ritmo
ed è tornato determinato e lucido, svaria sulle due fasce e spesso di trova nella
posizione di trequartista centrale, per permettere al sorprendente Krunic di
abbassarsi accanto a Kessie e Meite in fase di non possesso, dopo tante partite
anonime giocate in passato, è stato artefice di una grande prestazione da
trequartista e di una fantastica punizione.
Meno bene Castillejo che gioca prevalentemente largo a sinistra e resta un po' fuori dal gioco, anche se si muove tanto e non dà mai punti di riferimento, la nota stonata invece è quella di Leao.
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