In mezzo a tanta sofferenza, sono arrivati tre punti pesanti, soprattutto in virtù dei risultati degli scontri diretti, ma c’è da evidenziare la fatica che si fa a portare a casa il risultato, in questo finale di campionato dove tutti corrono, alla fine tutto sommato, possiamo dire che può andare bene così, la Juventus, il Napoli e la Roma si sono fermate e non potevamo pretendere che si fermassero tutte, specialmente la Lazio che giocava con il Benevento e che sta diventato sempre più ostica per la lotta al quarto posto.
Passiamo alla classifica così
ci togliamo subito il dente, l’Inter a 75 punti ha vinto lo scudetto e non
conta, se non altro potremmo essere interessati ad arrivare secondi con meno
punti di scarto possibile, Milan 66, abbiamo gli stessi punti della passata
stagione, ma con sette gare ancora da giocare, praticamente le sette partite di
Giampaolo dell’anno scorso, con una differenza, che in queste sette partite
dobbiamo prendere 15 punti, visto che dietro corrono e ora la quota da
raggiungere è 81 punti.
Dietro di noi al terzo posto
c’è l’Atalanta a 64, che per come gioca in scioltezza e per lo scontro diretto
con noi a Bergamo, finirà sicuramente seconda, però credo che sia stata meglio
la vittoria degli orobici a quella della Juventus che è rimasta a 62 punti, 4
punti di distacco a sette partite dalla fine non sono pochi e poi c’è il Napoli
al quinto posto a 60 punti, che è il vero problema, perché possiamo fare tutto
ma non possiamo arrivare al quinto posto, 6 punti dovrebbero bastare, a
condizione che noi facciamo i 15 punti necessari.
Al sesto posto c’è la Lazio
che ha 58 punti, ma deve recuperare una partita con il Torino sicuramente a
giochi fatti, ovvero con il Torino salvo e quindi potenzialmente la pongo a 61
punti al quinto posto e per tanto a 5 punti dal Milan con lo scontro diretto a
Roma, dove però io ho previsto una vittoria rossonera, perché se perdiamo con
la Lazio cappottiamo, la Roma è settima a 54 punti, a otto punti dal quarto
posto, è sicura di andare in Europa League e spera di vincerla per andare in
Champions.
Sette giornate di campionato alla fine
per strappare un pass per la prossima Champions League, una volata finale dove
il Milan non può più sbagliare, in settimana nascerà proprio la nuova Champions League e noi che siamo stati in
testa per quasi tutto il campionato non possiamo mancare a questa “vecchia”
edizione, il Comitato Esecutivo della UEFA approverà il nuovo formato per la
massima Champions, che dovrebbe partire dalla stagione 2024/2025
Alla nuova Champions League,
parteciperanno 36 squadre contro le attuali 32, nella prima fase ogni squadra
giocherà 10 partite anziché 6, non ci saranno i gironi con gare d’andata e
ritorno, ma ci saranno delle teste di serie, ogn’una giocherà contro 10 avversari
diversi e alla fine ci sarà una sola classifica, due dei quattro nuovi posti,
verranno assegnati a club che non si sono qualificati in base al merito, ma
sono posizionati in alto nel record storico della Uefa, verranno privilegiate
in pratica le squadre di maggior blasone.
Un
cambiamento un po' controverso, a cui ci abitueremo e per il quale continueremo
a rimpiangere sempre la vecchia coppa delle coppe, ma torniamo a parlare di una
cosa buona, della vittoria a San Siro contro il Genoa, finalmente dopo tanto
tempo il Milan è tornato a vincere tra le mura amiche, una vittoria sporca per
come è arrivata, sofferta come sempre per via del poco cinismo sottoporta, una
vittoria meno faticosa, se Rebic avesse segnato prima il gol del 2-1.
Un Milan brutto, sporco e ancora poco cattivo, ha ottenuto una vittoria importante, soffrendo come sempre nel finale e salvandosi con un doppio intervento di Kjaer e Tomori sulla linea, dopo un’uscita errata di Donnarumma (nuovo portiere della Juventus), in questo finale di stagione comunque poco importa come si vince, l’importante è che si vince, che arrivino i tre punti per la classifica e la certezza di un posto in Champions League, fermo restando che per arrivarci serve un Milan migliore.
È un Milan stanco e una
squadra che ha scoperto tutte le sue carte, mettendo in evidenza a sprazzi la sua
qualità, cosa che non può andare bene per affrontare la prossima Champions,
poteva essere un Milan più incisivo in contropiede e non lo è stato, arroccandosi
spesso dietro la linea della palla, senza mai creare la possibilità per uscire,
risente anche psicologicamente della difficoltà di giocare in casa, ma speriamo
che questo successo possa averlo eliminato.
Decisivo invece è stato l’ingresso in campo di Mandzukic, così come doveva essere e purtroppo non è
stato, sottolineando quanto non fosse peregrina l’idea di Maldini e Massara, di
vedere in Mandzukic il giusto sostituto di Ibra, il croato che non giocava da tempo,
ha giocato 27 minuti ed è risultato fondamentale sulle palle alte e sul calcio
d’angolo che ha portato al gol, anche se poi si tratta di un’autorete di
Scamacca.
La grinta con cui è entrato in campo il croato, è 300 volte
di più di quella di Leao e questo deve essere d’esempio per tutti, per fare
bene e dare il 200% in questo finale di stagione, Mandzukic
è stato utile sul gol del 2 a 1, ma è stato utile per la squadra e per la
partita, Pioli non ha dovuto modificare nulla, perché il croato ha sostituito
in tutto e per tutto Ibra, è andato su tutti i palloni di testa e ha fatto la
boa, si è sbattuto e ha sudato, pur non essendo ancora al meglio della
condizione.
Leao è pieno di talento, ma è
troppo lezioso e ancora non sa cosa farsene di tanto talento, non lo sa
utilizzare e forse non lo utilizzerà mai bene, è un giocoliere ma non è un
calciatore e non gli sono bastati due anni a fianco di Ibra per capire come si
fa, i giovani vanno aspettati ma non in eterno, non è un centravanti d’accordo
(per me non può fare altro ruolo)! che cos’è allora? Un incorreggibile
indolente.
Intanto Leao non ha fornito ampie
garanzie nel ruolo di prima punta e questo problema resta oggetto del mercato
per la prossima stagione, anche quest’anno come la scorsa estate, c’è la
necessità di avere in squadra un vice Ibrahimovic, Leao non si è dimostrato una
prima punta e probabilmente non sarà mai un grande calciatore, è un attaccante,
forse esterno, che potrebbe diventare forte, ma non è un attaccante da
affiancare a Ibra o che lo possa sostituire.
Il sostituto di Ibra serve eccome, la
permanenza di Mandzukic non passa solo da
queste ultime partite e dall’apporto che potrà dare, ma essenzialmente dalla
volontà di cambiare modulo, perché con il 4-2-3-1, il centravanti è Ibra e la
sua riserva deve essere il suo successore, quindi un giovane o un quasi giovane
e non può essere Mandzukic, potrebbe essere lui se il Milan dovesse giocare con
due punte, Ibra e Rebic, allora si prenderebbe sempre il giovane (Vlahovic) di
riserva allo svedese e il croato farebbe la riserva a Rebic, tutto qua.
Restando con questo modulo, vedo Leao e Mandzukic tra i partenti, a sinistra saranno confermati
Rebic e Hauge che avrà più spazio, a desta con Saelemaekers arriverà uno
tra Thauvin, Orsolini o Ikonè, mentre al centro
con Ibra ci sarà la punta “giovane”, Vlahovic è quello più adatto a diventare
il nuovo Ibra, ma difficilmente accetterà di fare la riserva anche se solo per
un anno e poi costa troppo.
Belotti è l’esperienza ma non ha più margini di miglioramento, potremmo prenderlo la prossima estate quando Ibra smette per fare coppia con Vlahovic o con Scamacca, l’ex Sassuolo ha margini di miglioramento enormi e accanto ad Ibrahimovic potrebbe imparare tantissimo, potrebbe diventare un grandissimo attaccante e sarebbe un buon investimento per il futuro.
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