È completamente inspiegabile, che il Milan quando va fuori casa si trasforma in un’altra squadra, non sono solo i punti in trasferta fatti in questa stagione, ma anche per la regolarità di risultati e per la brillantezza del gioco espresso e stupisce come mai, avvenga proprio in assenza di pubblico, come se a San Siro soffrisse la presenza di un pubblico ostile, che lo metta in soggezione.
Sistematicamente
ad ogni passo falso in casa (e adesso sono tanti), il Milan si rialza fuori
casa, andando a prendersi subito i 3 punti e questa differenza tra dentro e
fuori, ha determinato la perdita del primo posto, anche se nessuno ha mai
dichiarato di puntare allo scudetto, proprio perché coscienti di avere di avere
un organico inferiore almeno a Inter e Juventus.
Il Milan, è
stato il Milan che conosciamo fino all’espulsione di Ibrahimovic, poi in 10 le
cose si sono complicate e i restanti 35 minuti comunque sono stati gestiti bene,
sia dai giocatori in campo che dallo staff tecnico dalla panchina, l’unica cosa
che mi sento di rimproverare a Pioli e quella di non intervenire più spesso e
più deciso, su questo continuo chiacchiericcio (indisponente per arbitri e avversari)
di Ibra.
Mancano ancora 17 punti per arrivare alla
quasi tranquillità, non sono d’accordo con Condò che 78 punti bastano, tutto
dipenderà dalle sette vite del Napoli, che al contrario delle altre sei
sorelle, ha due scontri diretti contro i tre delle altre e in casa le vince
tutte, senza fare una tabella, il Napoli può veramente vincerne sei e portarsi
a 77, ma non è detto che perda sicuro con Inter e Lazio.
Perché se Theo Hernandez, che ha fatto meglio rispetto alla Samp,
pur essendo al di sotto del suo standard, giocasse sempre così, alzando il
livello dell’attenzione, andando a chiudere tutti gli spazi, pensasse di più a offrire
assist ai compagni, invece incaponirsi in corse inconcludenti, starei più
tranquillo, se Saelemaekers che si butta a turno con Rebic nello spazio
lasciato vuoto da Ibrahimovic segnasse, almeno ogni tanto, sarei più
tranquillo.
Perché se Calhanoglu si ritrovasse,
se fosse quello di prima o quello che gioca con la nazionale turca e invece non
riesce ancora a trovare il ritmo delle sue giocate, sarei più tranquillo e se
potessi avere in campo Ibrahimovic almeno per tutto questo fine campionato,
sarei tranquillo, invece è sempre fuori per un motivo o per l’altro e il bello
è, che non abbiamo nessuno che gli somigli minimamente.
Ibrahimovic, così “vecchio” e
così a mezzo servizio, è ancora un calciatore che fa la differenza in Italia, è
di gran lunga il migliore del Milan (con Donnarumma) ed è oggi, mezza squadra, la
sua prova è stata da 7, giusto perché non voglio esagerare, ma quello che mi
sconvolge è quando penso di non rinnovare con lui e prendere un altro
centravanti, no ne trovo uno così funzionale al gioco del Milan come lui.
Ecco perché parlo sempre di
cambio di modulo, per trovare un altro modo di giocare, dove al centro dell’attacco
basta un terminale offensivo (Icardi) che la metta sempre dentro, perché alla
fine, nei 4 punti presi con Parma e Sampdoria, non abbiamo tirato in porta più
di 5 volte in due partite e Zlatan ha fatto il rifinitore, senza la sua
assistenza, non avremmo fatto neanche questi 5 tiri in porta.
Ecco perché parlo di un
diverso modulo o almeno di interpreti diversi, perché al momento stiamo
costruendo dei giovani per il futuro (ammesso che Raiola non se li porti tutti
via), ma non stiamo costruendo (forse è impossibile) un impianto di gioco per
il futuro, capisco che è una cosa difficile da spiegare, io la vedo sotto l’ottica
dell’allenatore, che devo costruire una squadra che tira 90 volte in porta in
una partita.
Comunque, lasciamo da parte le mie visioni calcistiche Sacchiane e parliamo del rosso a Ibrahimovic, devo ammettere che all’inizio mi ha fatto infuriare, è già la seconda o forse la terza volta che lascia la squadra in 10, una volta con l’Inter, un’altra volta non mi ricordo e questa, noi abbiamo disperatamente bisogno di lui e quelle poche volte che c’è, non può farsi cacciare per discutere con l’arbitro.
Ma poi proprio lui, il giocatore più
esperto, penso che abbiamo capito tutti che con gli arbitri più ci discuti e
peggio è, con Maresca poi, però vengo a scoprire dopo, che forse è come mi era
sembrato, apprendo di un audio che conferma la “scusa” che Zlatan ha dato a
Pioli e alla squadra, non lo ha offeso, è stato ironico su un fallo a favore
del Milan.
Si presuppone che il “Sembra strano eh”
che si sente nell’audio, possa essere stato scambiato da Maresca in “'Sei un
bastardo eh”, non sappiamo cosa abbia scritto l’arbitro sul referto e quindi
non sappiamo cosa sia accaduto veramente, ma se non ci fosse stata un’offesa e
si fosse trattato di un reiterato rompimento di balle da parte di Ibra verso l’arbitro,
mi sembra eccessivo il rosso diretto, ma giustificherei l’ammonizione.
Io personalmente non credo alla buona
fede degli arbitri, nel senso che sono uomini e sono umorali, condizionabili ed
egocentrici, ancora di più di Ibra, diciamo che in questo ambito sono ateo,
ora, se Maresca, non è stato veramente offeso e ha l’umiltà (non credo) di
ammettere che ha erroneamente compreso qualcosa di diverso da quello che si
sente nell’audio, è auspicabile che faccia un supplemento di referto.
Indipendentemente dal pentimento di
Maresca, potrebbe, ma il Milan non può portare l’audio come prova, essere il
Giudice Sportivo a chiedere un supplemento d'indagine per fare chiarezza, se
non emergeranno elementi diversi da quelli dell'audio, Ibra potrebbe anche
essere a disposizione per la prossima partita contro il Genoa, oppure bisognerà
vedere quanto calcherà la mano l’arbitro.
La speranza è, che arbitro e giudice
sportivo vengano folgorati sulla strada per Damasco, che qualche avversaria in
lotta per la Champions lasci punti per strada e che Ibra la smetta di rompere
le scatole agli arbitri.
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